PlayStation 5: i primi passi verso il reveal
La conferenza di ieri che ha lasciato perplessi utenti e critica specializzata, nonchè l’analisi di Digital Foundry subito dopo, hanno avuto il merito di svelare al mondo le caratteristiche tecniche della nuova console PlayStation 5. Tuttavia, chi si aspettava un reveal in grande stile, simile a quanto fatto da Microsoft, è rimasto profondamente deluso. Non soltanto la conferenza è stata priva di momenti davvero interessanti per il grande pubblico, ma è stato forse anche il primo grande errore di comunicazione di una compagnia che non ne sbaglia una dal 2013. Allora proprio grazie a una comunicazione perfetta la console di Sony stracciò la concorrenza.
I più navigati avevano intuito che il direct sarebbe stato nient’altro che la riproposizione della conferenza della GDC annullata per via dell’emergenza per COVID-19 e, pertanto, una diretta riservata agli addetti ai lavori. Tuttavia il grande errore di Sony è stato quello di aver pubblicizzato l’evento sui canali tradizionali: PlayStation Blog, Twitter, Facebook, Youtube. Generando così l’idea che potesse trattarsi di una conferenza dedicata al grande pubblico, in maniera non dissimile dai “Direct” di Nintendo a cui siamo oramai abituati.
Solo per addetti ai lavori… O no?
Cosi’ non è stato e sono bastati 52 minuti di spiegone per rendere Xbox Series X la principale candidata al ruolo di regina della next gen.
Il problema non sono, come detto, le specifiche tecniche che trovate in calce, ma la comunicazione. Mark Cerny, l’uomo dietro lo sviluppo delle ultime console di Sony, per circa 10 minuti si è lanciato in quella che a tutti gli effetti è sembrata a chi ascoltava una giustificazione. Si è voluto spiegare al pubblico di non addetti ai lavori – per cui questa conferenza era stata grossolanamente ripensata – che i freddi numeri contano ben poco.
Ma come dice il brocardo latino “Excusatio non petita, accusatio manifesta” il cui senso in italiano si può rendere come: se non hai niente di cui giustificarti, non scusarti. È di lapalissiana evidenza tuttavia che se hai specifiche inferiori sulla carta, 10.28 teraflops di potenza contro i 12 della rivale, Xbox Series X, questo non deve essere l’argomento principale della tua narrazione.
Se un addetto ai lavori sa bene che i numeri contano davvero poco (del resto Cerny ha chiarito che la filosofia di PS5 è concentrata sul concetto di frequenza variabile), non è così per il grande pubblico e per questo buttarsi nel confronto con Xbox Series X è stata una ingenuità non da poco. Per non parlare poi del lungo spiegone sulla straordinaria potenza del SSD di PlayStation 5, che anziché chiarire i vantaggi per i giocatori, ha snocciolato dettagli tecnici che hanno solo contribuito a confondere gli spettatori. Nascondendo così il semplice messaggio principale: la console conterrà un SSD due volte più veloce di quello di Xbox Series X.
Le Specifiche di PlayStation 5
- CPU – 8x Zen 2 Cores at 3.5GHz (frequenza variabile)
- GPU – 10.28 TFLOPs, 36 CUs at 2.23GHz (frequenza variabile)
- GPU Architecture – Custom RDNA 2
- Memoria / Interfaccia – 16GB GDDR6/256-bit
- Velocità memoria – 448GB/s
- Memoria dati – Custom 825GB SSD
- IO Throughput – 5.5GB/s (Raw), Typical 8-9GB/s (Compressed)
- Expandable Storage – NVMe SSD Slot
- Storage esterno – USB HDD Support
- Drive Ottico – 4K UHD Blu-ray Drive
Se sul piano strettamente tecnico l’immagine è quella di una PlayStation 5 molto simile a Xbox Series X, Sony da questo confronto non ne esce comunque bene. Al di là delle piccole ma significative differenze hardware, ciò che conta è che Microsoft aveva già mostrato anche il design di Xbox, creandosi un vantaggio virtuale.
Inoltre dal canto sua la casa di Redmond ha il servizio Game Pass che funziona alla grande e conquista sempre più giocatori e ha in cantiere Xcloud che potrebbe stravolgere il mercato dello streaming videoludico. Non ci stupirebbe che Xbox Series X possa venire venduta con alcuni mesi di abbonamento inclusi, dando quindi libero accesso ad Halo Infinite e un enorme catalogo di altri giochi.
Sony invece continua a temporeggiare nel dare agli utenti ciò che chiedono a gran voce: il design, il prezzo e soprattutto i giochi. Contemporaneamente la casa nipponica ha difficoltà a incanalare il suo PlayStation Now in una direzione chiara, ancora via di mezzo tra catalogo in abbonamento e servizio in streaming.
Se è vero che la partita è ancora tutta da giocare, appare chiaro che Microsoft in questo momento è in chiaro vantaggio.