Meglio il servizio Sony o Microsoft?
Le console casalinghe di Sony e Microsoft scatenano da sempre enormi putiferi fra i giocatori di tutto il mondo, dovuti principalmente alla differenza in termini di hardware e relative prestazioni che offrono i due produttori. Senza rivangare il passato (perché, diciamocelo, nel campo della tecnologia non vale più nulla) e parlando del presente, c’è chi sostiene che PlayStation 4 sia migliore di Xbox One e viceversa, e da questo perenne conflitto ne deriva un limbo infinito.
Ve la do io la risposta a questa domanda, senza peli sulla lingua o timore: l’ultima ammiraglia del colosso giapponese ha avuto tranquillamente la meglio sul “videoregistratore” (ah, bei tempi quelli degli sfottò dopo la sua presentazione) di Microsoft, che arranca con molta fatica per starle dietro – riuscendoci, per giunta, poche volte senza essere costretta a scendere a compromessi.
Ma certo, lo so: sicuramente moltissimi possessori di Xbox One stanno già preparando scuse e insulti per mascherare una realtà ai loro occhi molto scomoda. Fortunatamente, non tutti la prendono troppo sul personale e magari ci ridono su. Però tutti vi starete chiedendo quale sia il senso del titolo di questo articolo, dato che praticamente sono partito insultando Xbox One: ci sto per arrivare, tranquilli, e i “boxari” avranno la loro vendetta e apprezzeranno di nuovo la mia figura (forse).
“La PlayStation è meglio perché non pago per giocare online”
Sì, questo fino a circa due anni fa. Il PlayStation Network, al lancio di PS3, era un servizio di gran lunga migliore rispetto all’Xbox Live proposto con Xbox 360 perché, come da celebre citazione, “noi non paghiamo per giocare online, voi sì, che imbecilli”. E chi ometteva l’insulto, in ogni caso, lo pensava. Oltretutto, nel 2010 Sony ha lanciato il PlayStation Plus, un servizio analogo alla sottoscrizione al Gold di Xbox Live che permetteva agli abbonati di avere svariate agevolazioni come sconti, spazio di archiviazione online, contenuti esclusivi e molto altro. Ma la mossa vincente di Sony per sovrastare Microsoft ed espandere ulteriormente i propri iscritti è stata quella di offrire gratuitamente diversi giochi ogni mese, formula adottata su Xbox 360 solo 3 anni più tardi.
La conseguenza è stata che l’azienda nipponica ha visto un certo “incremento di stima” nei suoi confronti da parte di moltissimi giocatori, che praticamente si erano scordati di quanto l’infrastruttura del PlayStation Network fosse decisamente peggiore rispetto alla controparte di Microsoft: problemi di connettività, lag e malfunzionamenti vari. “Fa nulla, tanto noi abbiamo online e giochi gratis!”.
Ma cosa dicevo prima? Ah sì, che mi sarei concentrato sul presente anziché sul passato. Ebbene, eccomi arrivato al nocciolo dell’argomento, quello per cui ho voluto scrivere questo articolo che, sappiatelo, è volutamente una critica.
Pagare per avere meno
Tutti bravi a sfottere Xbox One per le sue caratteristiche hardware limitate, ma come va a finire se mettiamo a confronto i giochi offerti quest’anno da PlayStation Plus e Xbox Live Gold? Vi do ancora una volta io la soluzione a questo quesito: finisce che Sony ha fallito miseramente in questa nuova generazione di console, e ve lo dice un fan di vecchia data.
Prima di tutto, il PlayStation Network che un tempo era il “servizio migliore” perché non si pagava per giocare online è diventato il Sony Entertainment Network, che ora si comporta da gemello cattivo: quello che prima Sony offriva gratuitamente adesso è a pagamento, quindi niente multiplayer se non mettete mano al portafogli. Certo, è un colpo basso per chi era abituato ad accedere alle modalità online liberamente senza vincoli di natura economica, ma io stesso pensavo che 50€ l’anno, in fondo, non sarebbero stati molti. E poi, di conseguenza, la mia amata Sony mi avrebbe dato un’infrastruttura sensibilmente migliorata e contenuti ancora più ricchi, quindi non avevo nulla da invidiare ad Xbox One. Già sognavo un servizio impeccabile e grandi titoli da scaricare gratuitamente con i quali passare ore e ore di divertimento.
A quanto pare mi sbagliavo, e non solo io.
Lasciatemelo dire: l’imposizione dell’abbonamento al PlayStation Plus per poter usufruire di qualsiasi modalità online nei giochi è stata una bella presa per il culo, e non perché sono costretto a pagare per giocare in multiplayer. No, il problema è un altro: anziché essere incentivata ad offrire un servizio migliorato sotto ogni aspetto, Sony ha preferito adagiarsi sugli allori e prendere in giro i suoi utenti. E nella critica è incluso tutto il Sony Entertainment Network, non solo il PlayStation Plus, perché non è possibile che dovendo scaricare determinati aggiornamenti debba impiegare un’eternità perché i server sono intasati e quindi tutto è rallentato, così come non è possibile avere un’instabilità generale vergognosa. E’ inammissibile che, pagando, i giocatori ricevano un servizio peggiore di quello presente su PlayStation 3.
Terreno di coltura per indie
Ciò che però mi fa più imbestialire sono i giochi gratis disponibili mensilmente, e qui mi rivolgo totalmente a PS4: hardware potente, grandi potenzialità e poi cosa mi ritrovo? Solo titoli indie o platform ogni dannato mese, con qualche gioco di un certo spessore ogni tanto per “placare” l’ira dei giocatori e illuderli di essere intenzionati a portare qualcosa di molto meglio.
Questa non vuole essere una critica diretta ai piccoli sviluppatori che, giustamente, devono avere anch’essi modo di farsi notare, ma usare gli indie come capro espiatorio per riempire il catalogo mensile di giochi gratuiti su PS4 è inconcepibile. Il discorso avrebbe potuto funzionare nei primi mesi dopo il lancio della console, quando effettivamente non poteva venire offerto granché, ma a due anni dall’esordio il numero di titoli di un certo calibro che potrebbero tranquillamente essere inclusi nella Instant Game Collection è decisamente elevato. Qualche esempio? Killzone: Shadow Fall, Knack, La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor, inFamous: Second Son, Assassin’s Creed IV: Black Flag, Watch Dogs, Need For Speed Rivals… Potrei continuare all’infinito. Questi sarebbero giochi per i quali sarei felice di tirare fuori 50€ l’anno, ma purtroppo non è così, e Sony se ne frega altamente dato che vede che la maggior parte dell’utenza accetta la vergognosa situazione attuale.
Forse i non iscritti al PlayStation Plus non sono completamente a conoscenza della pochezza che regala Sony ai suoi giocatori e invito chiunque (anche chi ama gli indie) a riflettere su questa faccenda dando un’occhiata al confronto dei titoli gratuiti offerti nel 2015 su PS4 e Xbox One.
GENNAIO 2015
PlayStation 4
Xbox One
FEBBRAIO 2015
PlayStation 4
Xbox One
MARZO 2015
PlayStation 4
Xbox One
APRILE 2015
PlayStation 4
Xbox One
MAGGIO 2015
PlayStation 4
Xbox One
GIUGNO 2015
PlayStation 4
- Metal Gear Solid V: Ground Zeroes
- Skulls of the Shogun: Bone-A-Fide Edition
- Super Exploding Zoo
- Futuridium EP Deluxe
Xbox One
Analizzando la prima metà del 2015, sia Sony che Microsoft non hanno puntato in alto, rimanendo entrambe principalmente sugli indie. Effettivamente, PS4 possiede più titoli tra cui alcuni (pochi) degni di nota come MGS V: Ground Zeroes e inFamous: First Light, ma i restanti sono indie abbastanza anonimi che difficilmente suscitano interesse nei giocatori. A questo punto, pare che Microsoft abbia capito che i suoi utenti esigono di più e cambia completamente strategia rispetto a Sony, offrendo titoli di maggiore risalto.
LUGLIO 2015
PlayStation 4
Xbox One
AGOSTO 2015
PlayStation 4
Xbox One
SETTEMBRE 2015
PlayStation 4
Xbox One
OTTOBRE 2015
PlayStation 4
Xbox One
- Tomb Raider: Definitive Edition
- Valiant Hearts: The Great War
- The Walking Dead: The Complete First Season
NOVEMBRE 2015
PlayStation 4
Xbox One
DICEMBRE 2015
PlayStation 4
Xbox One
Ed è qui proprio in questi ultimi sei mesi che la sola Xbox One offre svariati titoli tripla A agli abbonati a Xbox Live Gold, giochi che meritano una spesa di 50€ annuali per essere giocati gratuitamente quando si vuole. Sì, restano comunque diversi giochetti buttati lì tanto per fare numero, questo lo ammetto. E Sony? Convinta per qualche strana ragione che i pochi titoli buoni resi disponibili nei primi mesi facessero pena, ha deciso di dare ancora più spazio agli indie (anche “vecchiotti”), chiudendo praticamente del tutto le porte in faccia agli utenti (quasi tutti) che invece avrebbero preferito giochi di tutt’altro calibro. Inoltre, svariati indie sono dei crossbuy, ovvero acquistabili anche su PS3 e PS Vita e quindi non realizzati appositamente per PS4, diminuendo quindi il numero effettivo di giochi dedicati esclusivamente a quest’ultima. Geniale, eh?
Ora ditemi: mettendo da parte la possibilità di giocare online (funzionalità comunque non esente da problemi di stabilità e con server mal gestiti), merita spendere 50€ per ritrovarsi con giochi indie assolutamente insensati per un sistema potente come PS4 e reperibili in qualsiasi store online per pochi euro? No, e sinceramente spendere quella cifra solo per utilizzare raramente il multiplayer e non avere nient’altro di interessante a disposizione tranne sconti (nemmeno particolari) o temi esclusivi non mi va. E credo di non essere l’unico a cui non piace farsi infinocchiare, soprattutto da una Sony che invia mail di ringraziamento per il supporto ai suoi utenti fingendosi interessata per poi continuare ad offrire un servizio scarno e inefficiente.
Se il colosso nipponico vuole continuare a pubblicare solo indie, allora la scelta migliore è quella di rimettere il PlayStation Plus come abbonamento facoltativo senza che sia necessario per poter usare qualsiasi funzionalità online dei giochi. Ma visto che i soldi pare siano l’unico interesse di Sony a scapito dell’utenza, questa opzione è da scartare. L’unico modo per far sì che la sottoscrizione PlayStation Plus valga qualcosa sarebbe inserire almeno un titolo tripla A nella Instant Game Collection di ogni mese, titolo che sia indirizzato ad un gruppo più ampio di giocatori e non ad amanti del genere indie. E non parlo di giochi usciti 3-4 mesi fa, ma in due anni di carriera di PS4 la scelta è abbastanza varia.
Sony avrà sì la console migliore sul mercato, ma i contenuti scadenti e le continue prese in giro dopo che i possessori di PS4 sborsano ulteriore denaro dopo averla acquistata rendono Xbox One e Xbox Live Gold inattaccabili. Ai tempi di PS3 abbonarsi al PlayStation Plus era quasi d’obbligo, poiché i giochi gratuiti meritavano davvero, ma ora se ne può fare veramente a meno.
La differenza è che Microsoft, con il suo “videoregistratore”, sa trattare i suoi utenti con il dovuto rispetto, mentre Sony preferisce beffarli illudendoli. A voi le dovute conclusioni.