PS3 Review, Splinter Cell: Double Agent

Dopo aver compiuto la sua missione su l’amata PS2, Sam Fisher dovrà affrontare una missione ancora più complicata: Infiltrarsi su la Next Gen PS3

Splinter Cell: Double Agent

La nuova avventura di Sam Fisher, da l’impressione di essere come sempre, un insieme di varie missioni mozzafiato ed entusiasmanti. Almeno questa è l’impressione dopo le prime fasi di gioco, il tipico, classico stile di Splinter Cell. Ma improvvisamente qualcosa cambia: la figlia di Sam Fisher muore in un incidente stradale, ed il migliore agente di Third Echelon perde la cosa più preziosa senza riuscire a riprendersi. Questo lo porta a scegliere missioni sempre più pericolose; in una di esse dovrà passare sei mesi in carcere, trattato da comune criminale, per guadagnarsi la fiducia di Jamie Washington per poi farlo evadere e riuscire così ad infiltrarsi nel John Browns Army (JBA) composta da un gruppo di terroristi convinti di essere patrioti contro una politica corrotta. Sam Fisher deve distruggerlo dall’interno facendo quindi il doppio gioco.

Ecco svelato il nome del titolo: “Double Agent”, infatti sarete un agente “doppiogiochista” infiltrato in una potentissima organizzazione terroristica, dovrete avere le capacità di non farvi scoprire e allo stesso tempo di smantellare l’organizzazione dall’interno recuperando prove da cassaforti, computer o registrare conversazioni inchiodanti per salvare la vita di milioni di persone.


Raramente vediamo un titolo offrire la possibilità di fallire rilevanti obbiettivi o non svolgerli affatto! Il che vi porta però ad una perdita di fiducia o del JBA o della NSA, quindi state attenti poichè in base alle vostre scelte può cambiare il finale di un livello o addirittura dell’intero gioco.


Gameplay & Grafica

Gameplay

Il gioco offre una modalità online mozzafiato da uno a sei giocatori in una appassionante battaglia tre contro tre. Puoi essere una spia che deve completare i propri obbiettivi senza farsi scoprire, o un terrorista che deve eleminare gli intrusi: offrendo così un’esperienza online senza precedenti.

Una grande delusione però è la mancanza della modalità a due giocatori, che sarebbe stato possibile riprodurre perchè già riprodotta sulla versione di Splinter Cell: Double Agent per PS2.

Per quanto riguarda i controlli, il gioco richiede un pò di pratica, insomma bisogna farci leggermente la mano, ma una volta superato questo piccolo ostacolo, si notano movimenti rapidi ed particolarmente reali. Per il resto si incastona perfettamente nella tradizione della saga targata Ubisoft.


La longevità è l’unica vera delusione di questo titolo. Offre non più di otto ore di gioco, ma si fa perdonare, per quel che può, con i suoi tre finali diversi e la modalità online più curata. La conversione per PS3 non è particolarmente più evoluta rispetto a quella per PS2 e fa dubitare della convenienza di questa conversione del titolo su nuova generazione di console. La poche ore di giocho che offre questo titolo, però, non sono un buon motivo per far indurre gli amanti del genere a rinunicare a questo titolo.

Grafica

Decisamente curato nei dettagli ambientali, cosa che precedentemente, nella storia della PS2, era piuttosto trascurata, questo nuovo episodio di Splinter Cell ci dona appaganti sensazioni. Ma purtroppo vedendo il viso di Sam Fisher si nota un risultato raggiunto ed addiritura superato dalla PS2, compiendo in questo caso tre passi avanti e uno all’indietro.


Da notare la presenza di diversi bug. Se si elemina un nemico mentre si è appesi su una tubatura si potrà ripete l’azione: sarà possibile spezzargli nuovamente il collo nonostante il nemico sia già morto. In un punto è addiritura possibile aggrapparsi ad un tubo che in effetti sullo schermo non compare, si ha la sensazione di andare per aria come se stessi tenendo le mani sul tubo che però hanno dimenticato di inserire nel gioco. Questi dettagli non ci permettono di valutare il comparto grafico con più di 85 in pagella.


Sonoro e Considerazioni finali

Sonoro

Davvero eccellente, la musica di fondo si sente nei luoghi e momenti giusti per fare salire l’adrenalina molto più rapidamente, la traduzione italiana, poi, rende l’esperienza ancora più piacevole. Tra gli effetti sonori un difetto però esiste. A volte sembrerà di morire all’improviso senza motivo: in realtà capita che il rumore degli spari nemici ritarda leggermente così se la pallottola ci uccide non sentiremo alcun rumore.
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I rumori prodotti dai nemici quando sono trascinati, camminano sulla neve, cadono in acqua oppure vengono uccisi in silenzio, sono ottimi.

Conclusioni

Splinter Cell: Double Agent è insomma un gioco veramente notevole, anche se come accennato non completamente privo di difetti. Nel complesso teme vistosamente la concorrenza della versione su PS2, ma ciò non toglie che il titolo possa essere consigliato a tutti coloro che, non avendo giocato la versione su quest’ultima console, siano ora in possesso della nuova console di casa Sony.



PRO


CONTRO

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