Versione testata: PlayStation 4
L’evoluzione diverrà rivoluzione
Sicuramente il mese di novembre è noto per l’arrivo di altri titoli ad alto budget, ma bisogna ammettere che l’approdo su PS4 di Ancestors: The Humankind Odyssey è una ventata d’aria fresca nell’industry.
Patrice Desilets d’altronde ci ha abituato a certi tipi di novità, dalla serie di Assassin’s Creed al progetto 1666: Amsterdam. Il suo genio sembra esser stato imbrigliato nel team di Panache Digital Games che con budget e personale ridotto ha dimostrato che è possibile creare progetti innovativi su PC e Console.
Trama
Ancestors: The Humankind Odyssey è un titolo a dir poco particolare, ci mette nei “panni” (o nei peli) di un gruppo di scimmie, i quali hanno come unico obiettivo la sopravvivenza.
L’ambiente che troverete ad aspettarvi è estremamente ostile, ogni errore può potenzialmente costarvi la vita, dall’assunzione di cibi non adeguati all’attacco di predatori troppo potenti.
Lo scopo del gruppo di scimmie da noi controllato è quello di accrescere le rispettive abilità, le quali non si limiteranno all’ampliamento della capacità cerebrale e neuronale, difatti riguarderanno anche la sfera sociale, dalle alleanze all’accoppiamento, senza dimenticare la tipica usanza delle “spulciatine”.
Il gioco non si presenterà a voi con lunghi e poco edificanti tutorial, difatti verrete catapultati in mezzo alla giungla africana, ambiente ostile e ricco dei pericoli, ma anche di sfide da superare, proprio come i nostri antenati antropomorfi. L’utilizzo dei sensi del primate che controlliamo è di fondamentale importanza nel proseguimento dell’avventura, grazie ai cinque sensi e all’utilizzo dell’intelletto potremo scoprire diverse cose, dai nascondigli alle zone pescose, senza dimenticare piante e potenziali utensili.
Ancestors: The Humankind Odyssey si pone il non facile obiettivo di farvi scoprire il mondo secondo un altro punto di vista, senza dare nulla per scontato, ogni scoperta è importante per voi e per il vostro clan.
Il piacere della scoperta
Il concetto dietro a questo gioco è a dir poco fantastico, e funziona molto bene. Certo, durante le prime partite che affronterete conoscerete l’amaro gusto della sconfitta e della morte.
Acquisendo dimestichezza con i comandi e con il modus operandi del titolo vedrete che le cose vi riusciranno in maniera più immediata.
Oltre che alla morte, il gioco vi preparerà ad un sistema di scoperta eccessivamente frustrante, tale da portare a chiudere anzitempo una sessione, spesso difatti vi troverete ad affrontare lunghi impasse, in quanto non si sa esattamente come procedere.
Se però sarete in grado di dosare la vostra pazienza, Ancestors: The Humankind Odyssey è uno dei pochi titoli in grado di fornire una dose di appagamento e soddisfazione tale da farvi rivalutare il titolo.
Persino nel modo di orientarsi il gioco si rivela particolare. Infatti non troverete una mappa ad aiutarvi, sarete voi a tracciare il percorso, seguendo i vostri sensi infatti potrete trovare percorsi o sentieri liberi da pericoli o ricchi di flora e cibo.
La notte è buia e piena di terrori
Proprio come direbbe la Sacerdotessa Rossa di Game of Thrones, il mondo che vi troverete ad affrontare tenterà in ogni singolo momento di eliminarvi.
All’inizio, sarete solamente delle scimmie indifese e basterà un solo colpo di tigri, coccodrilli o serpenti per salutare voi e la vostra progenie. In questi casi sarà necessario evitare i colpi, e purtroppo il combat system del gioco non rende avvincente questa meccanica, premete il bottone al momento giusto e schiverete qualunque attacco, fino a rifugiarvi sugli altissimi alberi della giungla africana.
Le dinamiche di combattimento rimangono noiose e ripetitive anche dopo che avrete sviluppato gli strumenti adatti a difendervi dalle fiere che vi minacceranno (le quali resteranno in paziente attesa del vostro passaggio).
Homo Abilis
Senza entrare ulteriormente nelle meccaniche tipiche del gioco, l’esperienza proposta in Ancestor’s: The Humankind Odyssey, vi porta all’arricchimento di un grande albero delle abilità, il tutto basato a livello neuronale. Infatti, attraverso un sistema trial and error quantomai opportuno, i vostri primati ed il vostro clan apprenderanno opportunità e minacce di un mondo particolarmente avverso.
Purtroppo questa conoscenza, assieme ad una specie di “occhio dell’aquila” ante litteram non viene trasmessa direttamente alla progenie, obbligandoci a forzarne lo sblocco come fatto con i loro antenati. Non scoraggiatevi quindi se dovete affrontare nuovamente tutto il percorso utile alla crescita neuronale dei vostri pelosi avatar, l’evoluzione richiede tempo no?
Se amate crafting e grinding, in questo titolo potete trovare pane per i vostri denti, in quanto la meccanica survival è l’essenza del titolo e non nascondiamo che dopo aver creato qualche utensile la soddisfazione si è impadronita di noi, a tal punto da sentirci dei veri e propri avventurieri.
Comparto artistico
I rumori naturali uniti ad una colonna sonora dotata di elementi tribali rendono quest’avventura particolarmente suggestiva. Gli stessi scenari sono curati discretamente, ciò è reso possibile anche dall’utilizzo del potente Unreal Engine 4.
Il comparto grafico resta molto simile a quello visto in precedenza su PC, portando con sè pregi e difetti. Infatti, abbiamo avuto modo di riscontrare che i comportamenti dei PNG siano eccessivamente basici e macchinosi, riducendo evidentemente la gioia di interagire con altre creature.
- - Concept del gioco a dir poco interessante
- - Il sistema di scoperta è estremamente soddisfacente
- - La progressione è interessante...
- - Alcune dinamiche risultano ripetitive
- - Comportamenti dei PNG e combat system da rivedere
- - ... ma è troppo spesso frustrante