Siamo discesi nelle profondità di Dunar per scoprire tutti i suoi segreti. Arboria ci ha permesso di scoprire un mondo fatto di pericoli e di magia.
Versione testata: PC.
Nel corso degli anni abbiamo assistito a una marea di Action GDR, tutti più o meno riusciti, con delle meccaniche sì simili al genere ma al contempo uniche. Poche volte, tuttavia, ci è stato proposto un titolo che fosse realmente unico, con una sua specifica identità. Qualcuno sicuramente ricorderà – allargando il discorso – il tanto discusso e migliorato No Man’s Sky, che fece breccia in molti cuori grazie alla sua componente procedurale. L’idea dell’ignoto, di una sfida fuori dai classici stilemi, la capacità di fronteggiare aree diverse e uguali allo stesso tempo. In sintesi questo fa Arboria, che mette alla prova il giocatore con sfide sempre diverse.
Con delle meccaniche che ricordano tantissimi i dedalici labirinti di Bloodborne, il titolo prodotto da All in! Games ha messo alla dura prova le nostre capacità, scoraggiandoci a volte e gasandoci in altre, con un livello di sfida mai né banale né frustrante. Tuttavia, il titolo non è per nulla esente da difetti, i quali – comunque – non intaccano in maniera troppo invadente sia l’esperienza sia la qualità di un titolo che meriterebbe sicuramente molta attenzione, in specie per i veri appassionati dei titoli Roguelite.
La lunga discesa
Appena iniziato il gioco, e dopo aver smanettato con le impostazioni grafiche, impersoneremo i panni di un guerriero Yotun, accompagnato dalla sua fata Veri. I primi minuti di questa esperienza sono un classico tutorial nel quale ci viene mostrato tutto quel che ci sta da sapere sulle meccaniche di gioco. E già da qui assaporiamo alcune idee interessanti, tipo la cura delle radici, che ci farà affrontare diverse ondate di nemici in cambio di punti salute e ricompense. Non solo, possiamo già assaporare a pieno il combat system, molto vicino a un soulslike come impostazione. Molti di voi potrebbero rimanere spaventati da questa affermazione, ma non fermatevi all’apparenza. La varietà dei moveset in base alle armi, il non ridurre il gameplay a uno spam smodato del tasto di attacco rende questo titolo molto più interessante di quanto avrebbe rischiato di non essere.
Come detto, il gioco ci mette di fronte a dei labirinti sotterranei a diversi livelli di profondità. Più si completano e si progredisce nel gioco, più questi aumentano di difficoltà e di varietà, e ci permetterà di sbloccare aree e personaggi dell’hub centrale. Altra ottima novità è l’ambientazione: per un amante spasmodico del fantasy perdersi in quelle luci fatate, in quel villaggio nel bosco provocherà solamente tuffi al cuore di piacere. Inoltre, anche i labirinti sono molto ispirati, con una grafica a puntino perfetta e mai banale nella sua realizzazione.
Sei un guerriero
Parlando invece di meccaniche, Arboria consente una personalizzazione del gameplay a livelli altissimi. Ogni arma ha un suo specifico moveset, che consente di alternare il gameplay in base alle esigenze del giocatore. Ogni equipaggiamento ha un peso che modifica lo stile e la pesantezza dei movimenti del personaggio. Chi preferisce schivare velocemente con più celerità trova un ottimo alleato nelle armature leggere; viceversa, chi preferisce essere una palla da demolizione userà armature pesanti e armi dal grande output di danno. Inoltre, la fata Veri ci aiuterà molto, con delle ricariche di salute e altro. I potenziamenti, poi, sono aiuti effettivi, con reali miglioramenti dell’esperienza complessiva.
I boss, poi, sono ben curati, hanno uno stile unico con il quale sono facilmente identificabili. Ogni battaglia è diversa, e non si ha mai, e ripeto mai, una sensazione inutile di “deja-vù“. Alcuni di questi ci hanno messo realmente a dura prova, così come in generale il gameplay. La bellezza di questo titolo sta nella componente rischio. Si può morire da subito, e senza nemmeno troppe cerimonie. Il rischio concreto di rimanere colpiti da una creatura e non farcela è altissima, e le cure, appositamente, scarseggiano per chi non sa trovarle. Un modo, questo, per invogliare all’esplorazione a 360 gradi, e penalizzare chi – invece – vuole correre di gran carriera verso la fine del livello.
Da veterano di mille battaglie nei soulslike, devo ammettere che ho avuto non poche criticità all’inizio della mia avventura e in determinati frangenti del titolo, e questo non ha fatto altro che accrescere il mio piacere. Titoli che mettono a dura prova il giocatore a discapito della fruibilità per un pubblico più ampio sono sempre i benvenuti in un mercato che – ad oggi – tende inverosimilmente a privilegiare quella fascia di utenza che preferisce svagarsi pad in mano per un’oretta o due. Ben vengano quei giocatori, come ben vengano titoli dedicati a loro e titoli al contrario come Arboria dedicati a una fascia più di nicchia.
Alcuni tecnicismi
Se bisogna trovare dei difetti in Arboria, senza ombra di dubbio punterei il dito contro l’ottimizzazione tecnica. Sebbene non abbiamo usato un computer potentissimo, ma che rientra comunque nei requisiti raccomandati, il titolo stenta a decollare, e il frame rate rimane permanentemente costante a 45 fps a minimo mentre si aggira sui 29/30 fps a Ultra. Le differenze grafiche sono poche, e anche a minimo il titolo è bellissimo da vedere, ma – per gli amanti dell’ottimizzazione, questo è un pugno in un occhio non indifferente. Tendo a precisare che l’esperienza di gioco non è minata in alcun modo da questo, con i dovuti accorgimenti del caso. Alla fine ho preferito avere più frame per riuscire a giocare meglio, e il mio gameplay ne ha risentito in positivo.
Inoltre, sebbene sia menzionato nelle caratteristiche, manca il doppiaggio audio. Non è un gran male, se non fosse che i sottotitoli, esclusivamente in inglese, siano scritti in uno slang dialettale che poco è riconoscibile da chi non mastica la lingua a buoni livelli. Per fare un esempio, la frase “because you had this” viene scritta in “cos u had dis”, e così tanti altri dialoghi. Tutto sommato è un peccato, perché sarebbe stato un dettaglio piccolo se curato nel modo giusto. Sulla OST, invece, nulla da riferire in negativo, con musiche dall’alto impatto atmosferico e mai fuori luogo.
Arboria è disponibile su Steam dal 7 maggio 2020.