Recensione Assassin’s Creed: Brotherhood

Un gioco con un suo mondo!

Anche se doveste avere un vuoto di memoria su ciò che è accaduto finora nei precedenti capitoli non abbiate paura, il gioco all’inizio propone un video nel quale la voce narrante di Desmond (protagonista del gioco) espone un quadro generale di tutto ciò che è successo dalla prima apparizione di Assassin’s Creed. Qualora invece non avesse mai giocato alla serie e foste per la prima volta pronti ad immergervi nel mondo degli assassini riuscirete subito a comprendere, e senza difficoltà a carpire tutti i dettagli della trama, che i Borgia saranno gli avversari nel corso del gioco. Oltre al ruolo di assassino, dovremo anche vendicare il nome degli Auditore (Borgia ha ucciso gran parte dei membri della famiglia), portare ancora più in alto la fama degli assassini e ristabilire l’ordine a Roma. I Borgia infatti hanno soggiogato l’intera città portandola nella miseria e governandola con un pungo di ferro.

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Uccisioni di civili, milizie molto crudeli, corruzione e quanto altro… nulla è stato risparmiato. Appena metteremo piede nella “capitale” noteremo subito in che inferno siamo finiti. I commenti dei passanti saranno utili per capire la situazione generale della città e il malcontento della popolazione sempre più in miseria. Mai come in Brotherhood, Ubisoft ha fatto segno nella narrazione della storia, davvero ben congegnata e chiara. La storia è un punto focale del gioco e seguirla sarà davvero interessante. Oltre alle missioni principali inoltre avremo anche tantissimi piccoli dettagli che ne arricchiranno le sfumature e creeranno un quadro davvero unico e dettagliato.

Il palco delle esecuzioni potrebbe essere vuoto o occupato dal corpo penzolante di un criminale. Invece no, ad essere decapitata è una donna e sotto al palco potremo notare suo marito disperarsi e piangere. Dovrebbe esserci una ragione valida per un’impiccagione, ma non in questo caso. E’ stato semplicemente il capriccio di un Borgia. Le guardie, inoltre, trovano sempre occasione di molestare la popolazione. Ezio Auditore ha occhi per guardare e orecchie per sentire, essendo quindi consapevole di tutto questo, crede fermamente che la caduta dei Borgia avverrà per mano della popolazione… ovviamente con l’aiuto della confraternita.


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Girando per la città vedremo come quasi tutti i commerci siano chiusi. Ovviamente sotto questo stato c’è l’influente e malvagia mano dei Borgia. Per far si dunque che tali esercizi commerciali tornino a svolgere le loro attività dovremo distruggere “le torri” di controllo della famiglia succitata. Per far ciò sarà necessario uccidere l’ufficiale a cui è stato affidato il compito di controllare la zona e poi successivamente scalare le torri per incendiarle. Sarà possibile anche evitare di fare tutto ciò ma a discapito della popolazione e anche nostro visto l’esiguo numero di fabbri, banche e quant’altro a cui potremmo ricorrere.

 

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