Recensione Assassin’s Creed: Brotherhood


Tanta azione e spettacolarità in pixel

L’azione in Assassin’s Creed Brotherhood è semplicemente straordinaria. Oltre ad essere concepite bene le missioni proporranno anche una forte dose di spettacolarità (alcune sono da letteralmente da urlo) che non mancherà di soddisfare anche coloro più raffinati, viste le movenze e le esecuzioni di Ezio. Anche per sferrare attacchi diversi dovremo trovare il giusto tempismo, il risultato però varrà lo sforzo visto come questi vengono eseguiti fluidamente e con grazia assoluta. Nel gioco dunque c’è tecnica. Nella maggior parte dei giochi attuali vediamo eroi pronti a svolgere azioni che farebbero invidia anche al più agguerrito Jackie Chan.

In Assassin’s Creed: Brotherhood una buona tecnica accoppiata ad una buona sincronizzazione è necessaria e il risultato sarà realmente che appagante. In particolar modo da menzionare sono le esecuzioni. Capiterà ad esempio che alla fine di una combinazione con arma bianca, Ezio utilizzi un’arma di fuoco per mettere definitivamente KO l’avversario. Ogni arma ovviamente avrà movenze diverse e dunque gioverà alla varietà di mosse e animazioni che vedremo su schermo. Non è perfetto, ma solo perché la perfezione non esiste.

Assassins_Creed_Brotherhood_6

Una Roma riprodotta magnificamente

Fin qui ci siamo, Brotherhood è un prodotto sotto il punto di vista del gameplay, della narrazione e del mondo di gioco completo. Il comparto grafico non è da meno. La versione testata (Xbox 360) è davvero paragonabile a quella per PC (AC II) per quanto concerne l’anti-aliasing. Saprete che l’aliasing, lo scalettamento dei pixel ai contorni di oggetti o personaggi, è una piaga che affligge non poco la generazione di console corrente. Brotherhood però sembra spingere al massimo la Xbox 360 proponendo un anti-aliasing x2, e altri effetti ben studiati a ridurre problematiche affini quali tearing o l’effetto blur. Anche l’illuminazione farà la sua parte. E risaputo che il motore grafico di Assassin’s Creed sia stato sviluppato per proporre un’illuminazione dinamica e dettagliata, già nel secondo capitolo della serie avevamo visto un notevole risultato. In questo spin-off il tutto sembra esser estato ulteriormente limato e sia di giorno che di notte potremo scorgere panorami mozzafiato.

A far storcere un po’ il naso è l’ambientazione stessa. Qualora ve lo stesse domandando la risposta è: no, non siamo pazzi. Finora abbiamo esaltato la presenza di Roma, ma non tutto ciò che luccica è oro colato. Assassin’s Creed: Brotherhood è uno spin-off che continua le avventura di Ezio. L’universo è quello, la nazione è quella, lo stile è assai simile. Ci saranno monumenti diversi, spiazzi del tutto originali ma talvolta avrete quella sensazione di già visto e simile al precedente soprattutto circa la tavolozza di colori usata (chi ha detto Firenze?) per rappresentare Roma.

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Si stava meglio quando si stava peggio

Una cosa che Ubisoft davvero non vuole migliorare è il gioco quando siamo nei panno di Desmond. Talvolta risulterà noioso e privo d’interesse svolgere le parti in cui il titolo torna ai nostri tempi. Desmond manca di carisma, gli scopi che perseguiamo nel “presente” così come l’ambientazione sono sottotono. Insomma non vedremo l’ora di indossare nuovamente le vesti di Ezio e tornare indietro nel tempo. Si tratta di una pecca già più volte riscontrata dalla critica anche per quanto riguarda il predecessore.

I feed dunque su cui far riscontro ci sono, è Ubisoft che vuole portare avanti questa sua politica e visione del ruolo di Desmond nella faccenda. Attendiamo il terzo capitolo per vedere se qualcosa cambierà.

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