Una scelta ancora valida.
Dalla data d’uscita sino al lancio della nuova ammiraglia basata su architettura MAXWELL, la Gtx 780 TI ha difeso con orgoglio il marchio NVIDIA, garantendole il primato tra le schede più performanti sul mercato. L’arrivo della GTX 980 e della più economica GTX 970, anziché spegnere le luci sulla gloriosa architettura Kepler, complice un abbassamento di prezzo deciso da NVIDIA pochi giorni fa, che nel caso della 780ti arriva fino al 30%, ha reso questa scheda grafica a singolo processore ancora più interessante, anche considerando le prestazioni non così distanti dalla nuova ammiraglia NVIDIA, ovvero la GTX 980 e decisamente superiori a quelle della sorella più piccola GTX 970, almeno in configurazione di fabbrica.
Da gamers pertanto abbiamo deciso di mettere alla prova una fiammante ASUS GeForce GTX 780Ti DirectCU II con alcuni dei titoli più interessanti presenti sul mercato PC attualmente, e con alcuni dei più “tosti” in termini di richieste hardware, per valutare se la scelta di una 780Ti può ancora rappresentare una scelta sensata per chi è in procinto di upgradare il proprio PC o acquistare una nuova scheda, magari approfittando di qualche “svendita”.
Prima pero’ di passare ai freddi numeri, diamo uno sguardo più da vicino alla configurazione proposta da ASUS e che, sulla carta dovrebbe garantire prestazioni più elevate di circa il 6%, rispetto all versione reference.
La GTX 780Ti DirectCU II è dotata di architettura DIRECT CU II, una tecnologia sviluppata da Asus che, mettendo a diretto contatto con la GPU le heat pipes (4 da 10mm ciascuna), garantisce velocità di dissipazione del calore superiori di circa il 20% rispetto alla versione reference della 780TI; tutto ciò, in abbinata alla due grosse ventole denominate Cooltech, che dispongono di un piccolo blower centrale che facilita lo smaltimento dell’aria calda in tutte le direzioni, riesce a garantire ancora maggiore silenziosità in condizioni critiche ed un migliore raffreddamento della scheda.
La soluzione di Asus proprio grazie alle migliorate capacità di raffreddamento è in grado di offrire un clock leggermente più elevato a 975 mhz rispetto alla soluzione reference, che si ferma a 875 mhz, senza incidere sulle temperature in idle, che sono praticamente identiche a quelle della versione con clock inferiore. In aggiunta grazie al software Asus GPUTweak fornito in dotazione, siamo riusciti a portare il clock fino a 1020 e a 1050 senza alcun tipo di problema, tanto da decidere di utilizzarlo come configurazione di default, cosa che si è rivelata molto utile, come vedremo nei benchmark più avanti, per provare a “maxare” le impostazioni grafiche di alcuni titoli ed in particolare di Ryse: Son of Rome.
La macchina di prova
Prima di iniziare, ecco le specifiche della macchina di prova
ASROCK 970 EXTREME 4
SSD Samsung 840 Pro + WD BLUE 1TB (giochi installati su quest’ultimo)
Alimentatore Cooler Master 700W
Il test Unigine
Nel test delle schede grafiche, Unigine è sicuramente uno degli strumenti più duttili e diffusi. Grazie ad una versione gratuita che ha praticamente tutto quello che un appassionato possa desiderare, i risultati e gli score Unigine sono diventati uno standard de facto. Ecco perciò i risultati sulla nostra macchina, a confronto con quelli realizzati con due schede piuttosto diffuse, sempre a marchio NVIDIA e brandizzata ASUS, la GTX 660 OC Edition e la ASUS Strix 750 Ti OC edition 2, quest’ultima entry level della famiglia maxwell e di cui trovate una recensione qui
Spazio ai giochi
Infine i risultati con i giochi provati. In particolare la nostra attenzione si è concentrata su tre dei titoli più recenti ed esosi in termini di risorse hardware; nello specifico: Ryse Son of Rome, Shadow of Mordor e Dead Rising 3, e due titoli, Metro 2033 e Last light, entrambi contenuti nel recente bundle Redux, capaci di dare, forse anche a causa di una cattiva ottimizzazione, filo da torcere anche alle configurazioni più performanti.