Chi non muore si rivede.
Versione testata: PC, PlayStation 4.
Con oltre 15 anni di onorato servizio, la serie di Call of Duty si conferma tra le più longeve del panorama videoludico oltre ad essere una delle più famose ed apprezzate dalla community di videogiocatori. Nonostante ciò, negli ultimi anni il rinomato marchio sembra aver perso un po’ la retta via, deviando su percorsi più “accidentati” e dalla connotazione forse troppo futuristica (salvo World War II) che di fatto non hanno propriamente entusiasmato, spaccando in due critica e pubblico. Ci teniamo a ricordare che da qualche tempo ogni nuovo Call of Duty viene gestito con un ciclo di sviluppo ripartito fra tre sviluppatori principali, i quali a rotazione riescono sempre a garantirne la cadenza annuale. Quest’anno lo scettro è passato in mano ad Infinity Ward, che a fine maggio ha svelato al mondo il suo nuovo e forse inaspettato progetto denominato semplicemente Call of Duty: Modern Warfare. Esatto, quella “Guerra Moderna” che aveva saputo catturare il cuore di chiunque amasse il genere, tanto nella campagna quanto nel multigiocatore.
Lo sviluppatore vuole così riaccendere quella scintilla che ha fatto brillare la serie nei suoi tempi migliori, quelli che tutti i fan ricorderanno indubbiamente con gioia ed un velo di nostalgia, incluso il sottoscritto.
Tutto il team sapeva molto bene che lanciare un nuovo capitolo con quel nome avrebbe potuto rivelarsi un’arma a doppio taglio, complice appunto l’enorme successo dei vari Modern Warfare, e che non erano ammessi errori. Inoltre, tutti i giocatori avrebbero inevitabilmente avuto grandi aspettative, nella speranza di poter riassaporare quella gloria che è andata dissolvendosi nel giro di un decennio.
Finalmente, dopo mesi di impaziente attesa abbiamo avuto modo di testare il nuovo titolo targato Infinity Ward e non vediamo l’ora di farvi sapere che cosa ne pensiamo nella nostra recensione. Prima, però, crediamo che ogni fan che si rispetti debba rinfrescarsi la memoria ripercorrendo la storia dei Modern Warfare, alla quale abbiamo voluto rendere omaggio con tre articoli dedicati che vi consigliamo caldamente di leggere:
- Back 2 the past – La storia di Call of Duty 4: Modern Warfare
- Back 2 the past – La storia di Call of Duty: Modern Warfare 2
- Back 2 the past – La storia di Call of Duty: Modern Warfare 3
Ed ora, soldati, allacciate gli elmetti, imbracciate i vostri fucili e preparatevi a tornare ancora una volta sul campo di battaglia.
Vecchi amici.
Call of Duty: Modern Warfare si colloca a ridosso degli eventi raccontati in Call of Duty 4, ma è ambientato in un universo narrativo parallelo allo scopo di “estenderne” la storia. A questo proposito, avremo modo di rivedere vecchie conoscenze fra cui l’irreprensibile Capitano Price, indubbiamente la figura più iconica di tutta la serie. Come da tradizione, impersoneremo più protagonisti appartenenti a diverse forze speciali, ognuno impegnato in un’area geografica specifica ma tutti legati da un unico filo conduttore che è la guerra in ogni sua sfaccettatura. Infinity Ward non intende catapultarci in una sola grande operazione in cui l’obiettivo è il recupero di pericolose armi chimiche rubate ai russi, ma ci trascina anche in altri conflitti “secondari” altrettanto gravi che, purtroppo, mietono centinaia di vittime senza colpe. Storie di ribelli dell’Urzikstan che combattono per liberare il loro popolo dall’invasione russa, o ancora peggio spaventosi attacchi terroristici in piena regola, in cui saremo testimoni di uno scompiglio generale dettato dal terrore e dal panico di civili innocenti che perdono la vita come ostaggi o nel tentativo di salvarsi. Una situazione, quest’ultima, che trasmette in modo vivido le sensazioni di un soldato che ci si ritrova in mezzo, spinto dal dovere di garantire la sicurezza mantenendo, nel caos generale, sangue freddo e perfetta lucidità.
Modern Warfare racconta storie di normali persone che lottano contro un nemico comune, forse immortale, condividendo vittorie e momenti scherzosi ma anche perdite inevitabili, decisioni istintive e il peso della disperazione della gente. Lo fa con una narrazione emozionante, coinvolgente ed allo stesso tempo drammatica, cruda e densa di significato, capace di trasmettere tutta la crudeltà e il senso di paura che si fanno largo tra gli orrori della guerra.
Assisteremo a scene dall’estremo realismo che tentano prepotentemente di sfondare la quarta parete che separa il giocatore dal videogioco. Una delle situazioni più tese da affrontare è trovarsi di fronte ad un innocente che, in preda al terrore, impugna la pistola e la punta verso di noi, totalmente disorientato ed incapace di distinguere i buoni dalle minacce. In quei momenti, l’umanità fa a botte con l’istinto di sopravvivenza, con il rischio di avere sulla coscienza la morte di una persona che, forse, non avrebbe premuto il grilletto.
Ciò che più turba gli animi è la consapevolezza che tutto questo capiti realmente quasi ogni giorno, in quei luoghi infernali del mondo in cui la vita di una persona, sia essa un soldato o un innocente, viene ridotta ad un semplice numero senza valore. Lo sviluppatore riesce pienamente a spalancarci gli occhi su questa scioccante realtà, mostrandola da una prospettiva videoludica dal grande impatto emotivo che si esaurisce in circa 6-7 ore piuttosto intense, con la migliore campagna che si sia vista dai tempi di Modern Warfare 2.
Nebbia di guerra.
Se dal punto di vista della storia Call of Duty: Modern Warfare non delude, lo stesso vale anche per la difficoltà della campagna. Noi l’abbiamo giocata a difficoltà Veterano e possiamo dire che è perfettamente in grado di mettere a dura prova la nostra sopravvivenza, con nemici decisamente letali e reattivi che puniscono severamente qualsiasi errore o mossa azzardata. Anche l’I.A. alleata si è rivelata efficace, ma non neghiamo di aver notato la tendenza a lasciare a noi il compito di eliminare gli ostili, che a loro volta prenderanno maggiormente di mira noi.
Il gunplay è estremamente soddisfacente sotto ogni aspetto, vantando un arsenale ricco e vario ed una resa generale delle animazioni che restituisce un feedback fluido e preciso. Il gameplay acquisisce inoltre un tono più tattico e realistico grazie alla possibilità di sparare “in sicurezza” utilizzando praticamente qualsiasi superficie come punto d’appoggio e ad una buona distruttibilità ambientale.
Il titolo promette tantissima azione e scene memorabili senza accantonare l’amata componente stealth, che viene alternata molto bene ed offre anche alcune interessanti fasi di gioco. Rispetto al passato, forse inaspettatamente, in questo capitolo sono assenti i collezionabili, i quali avrebbero permesso una maggiore esplorazione delle ambientazioni dato il level design sempre lineare ma più aperto.
Per la gioia dei fan dei Modern Warfare, fanno il loro ritorno le amate Operazioni Speciali, reintroducendo quindi la modalità cooperativa sia online che in split-screen su console. Innanzitutto, le missioni proseguono le vicende narrate nella campagna, assumendo quindi una maggiore profondità ai fini della storia; vengono poi proposte in due “varianti”. Quelle classiche riprendono la formula di gioco originale, con un’esperienza più mirata e rigiocabile per ottenere le famose 3 stelle. La novità, invece, riguarda le cosiddette Operazioni, ovvero missioni di più larga scala che richiedono 4 giocatori e sono “suddivise” in vari obiettivi da completare; attualmente ce ne sono quattro, ma ne verranno aggiunte altre in futuro con la pubblicazione di nuovi contenuti. Indubbiamente, tutte quante ci porteranno via decine di ore di gioco, ma in generale ci sono parse leggermente meno ispirate e memorabili rispetto a quelle dei capitoli passati.
I giocatori su PlayStation 4 hanno inoltre accesso ad una modalità in esclusiva temporanea (un anno) denominata Sopravvivenza: come suggerisce il nome, lo scopo è sopravvivere ad ondate di difficoltà crescente con nemici sempre più impegnativi. Avremmo preferito che questa modalità fosse disponibile su tutte le piattaforme sin da subito, ma di carne al fuoco ce n’è abbastanza e non possiamo lamentarci.
Per rinnovare l’esperienza, Infinity Ward ha deciso di implementare la condivisione del sistema di progressione del personaggio tra le Operazioni Speciali e il multiplayer online. Appena avvieremo la cooperativa (o il multigiocatore, ma vogliamo andare per ordine), dovremo innanzitutto selezionare il nostro operatore per le due fazioni presenti nel gioco, Coalizione e Alleanza. Il roster prevede dieci soldati per fazione (due sono predefiniti), ognuno dei quali sbloccabili completando determinate richieste. I vari personaggi dispongono di personalità ed aspetto unici ed è possibile modificarne le uniformi, ma il tutto resta limitato ad una questione puramente estetica e non esistono, pertanto, abilità uniche che li differenzino.
Toccherà poi alla nostra identità pubblica, per la quale potremo selezionare, sempre previo sblocco, biglietti da visita (i famosi “titoli” nei precedenti Modern Warfare), emblemi, spray e gesti, tutti con livelli di rarità diversi. Un biglietto da visita ed un emblema epici, ad esempio, saranno animati. Non mancherà ovviamente la possibilità di inserire il proprio tag clan per creare delle piccole o grandi community.
Quanto riportato sopra resta immutato fra multiplayer e cooperativa. Scendendo nello specifico per le operazioni speciali, fra una e l’altra potremo scegliere il ruolo del nostro operatore fra i sei disponibili. Ognuno, prevedibilmente, dispone di un’abilità attiva ed una passiva uniche; va da sé che è importante formare una squadra con giocatori in ruoli differenti per affrontare al meglio ogni situazione. Per citare due esempi, il classico Medico può contare su una passiva per rianimare più velocemente, mentre il Pesante è in grado di conferire una corazza a tutto il team.
Inoltre, dovremo anche selezionare i bonus supporto, ovvero equipaggiamento utile a fornirci un vantaggio temporaneo in partita. Inizialmente, possiamo condividere con la nostra squadra solamente dei pacchetti di granate, munizioni o corazze (rispettando il tempo di ricarica fra un utilizzo e l’altro), ma progredendo con il livello giocatore e spendendo i punti ottenuti nelle varie operazioni è possibile sbloccare anche alcune delle ricompense uccisioni del multigiocatore.
Tutto ciò dona uno stile più tattico all’esperienza coop, richiedendo quindi una preparazione studiata in modo da creare l’alchimia vincente anziché gettarsi semplicemente nella mischia.
Multiplayer che vince non si tocca.
Riassumeremmo così il multigiocatore online di Call of Duty: Modern Warfare, che riprende il meglio dei suoi predecessori senza stravolgerne la formula ed introduce alcune novità per venire incontro alle esigenze di tutti. Prima di tutto, scordatevi soldati dotati di esoscheletri, corse sui muri e salti assurdi, perché qui si torna ad un multiplayer diretto e solido sotto ogni aspetto che ogni fan purista non potrà che amare.
Cominciamo con l’analisi dell’Armeria, che altro non è che il menu in cui potremo creare le nostre classi di armi personalizzate. Per dare una svecchiata alla struttura, lo sviluppatore ha realizzato un sistema di personalizzazione decisamente vasto e per certi versi folle, in quanto sarà addirittura possibile convertire totalmente la “natura” originale di un’arma. Oltre ad un parco armi di tutto rispetto, ci sono veramente un sacco di accessori da sbloccare e montare sui vari modelli, tra ottiche, calci, sottocanna ed altri componenti che andranno a modificare le statistiche. E’ possibile inoltre ottenere dei progetti unici, ovvero versioni di armi preconfigurate con potenziamenti specifici che possono essere utilizzate anche senza aver sbloccato il modello standard. Come se non bastasse, potremo dare anche un tocco di stile al nostro arsenale non solo modificando la mimetica, ma anche scegliendo la tipologia di mirino ed applicando adesivi o portafortuna particolari. Diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare, per sbloccare nuovi accessori ed oggetti estetici sarà necessario salire di grado con le armi interessate, portando quindi i giocatori ad utilizzarle frequentemente per padroneggiarle al meglio.
Nelle varie classi personalizzate, ovviamente, dovremo anche scegliere l’equipaggiamento letale, quello tattico, i potenziamenti da campo e i tre perk passivi del nostro personaggio, fra i quali figurano “Sciacallo” per recuperare munizioni dai cadaveri degli avversari ed “Inflessibile” per ottenere ricompense uccisioni con una kill in meno.
A proposito di ciò, fanno il loro ritorno anche le serie di uccisioni, che permettono, per chi non lo sapesse, di ottenere determinati aiuti in game eliminando un certo numero di avversari senza morire. Queste ricompense sono selezionabili dal menu apposito e sostanzialmente non cambiano da quelle che già conoscevamo, se non per alcuni nomi. Il missile Cruise, ad esempio, è la “reincarnazione” del missile Predator, così come la Cannoniera lo è per l’AC-130 di Modern Warfare 2; se siete dei fan sfegatati, poi, sappiate che torna la temuta Tactical Nuke, questa volta lanciabile raggiungendo 30 uccisioni (non più 25) senza mai morire contando solamente le kill con armi ed equipaggiamento letale/tattico. Al raggiungimento di un determinato livello, comunque, è possibile rinunciare alle ricompense in questione per ottenere invece perk extra oltre il limite consentito, rendendo i giocatori più abili decisamente pericolosi e letali senza l’ausilio di supporti tecnologici.
Relativamente alla sistema di progressione online, debutta una nuova organizzazione del Prestigio. Una volta raggiunto il livello 55, infatti, avverrà il tipico reset ripartendo dal livello 1, entrando nei ranghi stagionali senza però perdere nulla di quanto sbloccato. Per offrire nuovi stimoli ai giocatori “prestigiati”, Infinity Ward ha pensato di introdurre delle sfide specifiche che consentono di ricevere punti esperienza extra e nastri utili ad ottenere ricompense uniche.
Queste ultime sono anche sbloccabili completando le sfide giornaliere e le missioni multiplayer, ossia obiettivi attivabili dall’apposito menu con i requisiti più disparati per essere portate a termine.
Al momento del lancio, Call of Duty: Modern Warfare offre oltre dieci modalità di gioco online, fra cui un paio di novità che sapranno soddisfare i gusti di qualsiasi giocatore:
- Partita veloce: le mappe vengono scelte in modo casuale e ci sono svariate modalità a rotazione, generalmente le più classiche come deathmatch a squadre, dominio e quartier generale. La particolarità è che possiamo utilizzare i filtri per decidere liberamente quali vogliamo giocare, selezionandone una sola oppure diverse che andranno ad alternarsi.
- Guerra terrestre: una modalità che riprende la formula di gioco di Battlefield (per fare un paragone diretto), con un ritmo di gioco più lento, 64 giocatori massimi e la presenza di veicoli, il tutto ambientato in mappe di grandi dimensioni.
- Scontro: probabilmente la novità più interessante del multigiocatore. Si tratta di una modalità 2v2 piuttosto frenetica e divertente ambientata in mappe dedicate dalle dimensioni ridottissime (come Rust di Modern Warfare 2, per capirci). Vince la prima squadra che porta a casa sei round, ma la difficoltà sta nell’essere abili e veloci con ogni tipologia di equipaggiamento. Il gioco, infatti, sceglierà automaticamente l’arsenale dei due team, identico per entrambi, e cambierà ogni due round, i quali hanno una durata di 40 secondi. I giocatori hanno una sola vita per match; in caso di sopravvivenza oltre il breve tempo a disposizione, comparirà una bandiera da catturare entro 10 secondi. A questo punto, le opzioni di vittoria diventano due: catturare l’obiettivo o eliminare gli avversari rimanenti. Nel remoto caso in cui ci sia un pareggio, vincerà la squadra con la maggiore salute residua totale.
- Tutti contro tutti: la classica modalità per i lupi solitari che vogliono dimostrare la propria abilità senza dipendere da una squadra.
- Realismo: modalità per i giocatori più hardcore, con un’interfaccia di gioco limitata e danni realistici.
- Partita privata: match privati con amici con totale libertà di scelta di ogni opzione di gioco e possibilità di aggiungere bot alleati e nemici.
Attualmente è possibile giocare una ventina di mappe, la cui disponibilità varia a seconda delle modalità scelte. Il level design è molto buono e con uno sviluppo tendenzialmente orizzontale, anche se permane la presenza di camper in determinati punti. Come annunciato da Infinity Ward, comunque, Call of Duty: Modern Warfare potrà contare su un sontuoso supporto post lancio che vedrà il rilascio di contenuti unicamente gratuiti.
Infine, abbiamo enormemente apprezzato la scelta dello sviluppatore di implementare il cross-platform nel multigiocatore e nella cooperativa: che siate giocatori su PlayStation 4, XBOX One o PC, potete tranquillamente unirvi ai vostri amici indipendentemente dalla piattaforma di gioco. Avevamo qualche dubbio sugli effettivi svantaggi in cui può incappare chi gioca con il controller (soprattutto in velocità e precisione della mira), ma per avere un gameplay equo basterà non abilitare il cross-platform nelle opzioni in modo da limitare la sfida sulla stessa console.
Come un arcobaleno dopo la tempesta.
Vogliamo dirlo chiaramente e senza alcun ripensamento: sotto il profilo tecnico, Call of Duty: Modern Warfare è sbalorditivo sia su console che su PC. Il livello di dettaglio grafico è decisamente elevato e sul primo modello di PlayStation 4 il gioco vanta un frame rate a 60 fps quasi granitico per quanto riguarda la campagna. Nel multiplayer, invece, soffre di qualche leggero calo nelle situazioni più concitate che comunque non intacca negativamente la resa della partita. Ovviamente il confronto tra la versione console e quella PC mostra i compromessi attuati da Infinity Ward per ottenere la fluidità. Rimane comunque un titolo dall’impatto estetico sconvolgente, soprattutto durante la campagna single player, che può ovviamente dedicare maggiore potenza di calcolo alla renderizzazione. Durante i vostri Deathmatch dovrete invece “accontentarvi” di un’ottima grafica, anche se meno sbalorditiva.
Il nuovissimo motore grafico di Infinity Ward, ovviamente, mostra tutti i suoi muscoli su PC, versione curata dai ragazzi di Beenox che offre un frame rate sbloccato e pieno supporto a risoluzione 4K, configurazioni multischermo, monitor ultrawide, tecnologia Ray Tracing e NVIDIA Highlights. Oltre a ciò, ci sono veramente un sacco di altre impostazioni interessanti, fra cui la possibilità di monitorare la temperatura della scheda grafica e addirittura il tempo di elaborazione di ogni singolo fotogramma da parte di CPU e GPU per gli amanti dei benchmark approfonditi.
La nostra configurazione di prova è la seguente:
- CPU: Intel Core i7-5820K @ 4.0 GHz
- GPU: NVIDIA GeForce GTX 1070 8 GB VRAM
- RAM: 16 GB DDR4 @ 3200 MHz
- OS: Windows 10 Pro 64-bit
- Monitor: Acer Predator 27″ 144 Hz con tecnologia G-Sync
- Risoluzione: Full HD 1920×1080
Con tutti i settaggi grafici impostati al massimo per un totale di 4 GB di VRAM richiesti alla nostra GPU, le prestazioni sono a dir poco eccezionali e la resa grafica è impressionante, regalando un’immagine nitida e fluida veramente soddisfacente. L’attenzione ai dettagli è quasi maniacale, dalle ambientazioni ai singoli elementi che le compongono, e lo stesso vale per le animazioni delle armi e per gli effetti visivi.
Le scene di intermezzo, poi, sono ai limiti del fotorealismo (anche su console), con una connotazione marcatamente cinematografica ed un motion capture da brividi che in certi frangenti vi farà dubitare di trovarvi davanti ad un videogioco. Nella versione PC, però, questi video soffrono di un fenomeno di stutter/lag a tratti anche abbastanza fastidioso che non dipende dall’hardware ma dal gioco in sé. Nulla che ci abbia impedito di vederli, sia chiaro, ma una patch per risolvere la problematica è d’obbligo.
Assolutamente magistrale, infine, il comparto audio, con effetti sonori chiari, dettagliati e profondi in qualsiasi campo. Le armi, in particolar modo, vantano un suono talmente preciso e soddisfacente da renderle quasi “vive”, piene di carattere. Ottimo anche il doppiaggio in italiano, che a nostro avviso non ha nulla da invidiare a quello inglese, e le varie musiche di accompagnamento, sempre azzeccate in ogni situazione.
Commento finale
Il nuovo capitolo della serie segna il ritorno in pompa magna di Call of Duty e il fatto che si chiami proprio Modern Warfare non può che rendere tutto perfetto, con un pizzico di nostalgia. Ogni cosa è al suo posto: la narrazione è di altissima qualità e tutt’altro che scontata, il multiplayer è quello originale, le operazioni speciali fanno il loro ritorno e tecnicamente è magistrale. Speravamo di poterlo dire sin da quando è stato annunciato e ora, finalmente, possiamo veramente farlo con estrema convinzione: Call of Duty: Modern Warfare è il miglior capitolo dai tempi di Modern Warfare 2 e siamo felici che sia stata Infinity Ward a riportare la saga al suo massimo splendore. Le aspettative sono state ampiamente soddisfatte e non possiamo che congratularci con tutti i ragazzi che hanno lavorato duramente per offrire ai giocatori un titolo fenomenale sotto ogni aspetto.
- - Campagna intensa ed emozionante...
- - Sistema di personalizzazione delle armi ricco e decisamente vario
- - Multiplayer online cross-platform
- - Tecnicamente sublime
- - ... che però resta abbastanza breve
- - Le scene di intermezzo su PC soffrono di stuttering