Recensione Chernobylite

Chernobylite è un curioso miscuglio di idee che orbitano attorno a uno sparatutto in prima persona piuttosto rigido, non molto diverso dal gioco precedente di The Farm 51, Get Even. Ma dove Get Even sembrava un gioco che non riusciva a mettere in ordine le sue idee nel tentativo di raccontare una storia toccante, Chernobylite fa un lavoro migliore nell’accogliere il giocatore nel suo mondo.

L’atmosfera malinconica vi permeerà come il plutonio, mettendovi di fronte a grandi decisioni da prendere mentre vi ritroverete ad inseguire, nei panni dell’ex fisico, Igor, le visioni spettrali della moglie del protagonista perduta nella zona di esclusione di Chernobyl.


Versione testata: PC


Un survival FPS con elementi horror

Chernobylite è in parte sparatutto in prima persona e in parte survival che permette all’utente di sgattaiolare attraverso svariate sezioni di gioco senza dover sparare un solo proiettile. Ad impreziosire l’esperienza di sopravvivenza è la necessità di costruire basi e raccogliere risorse per migliorarla con stazioni di fabbricazione e persino giardini pieni di funghi (i funghi, a quanto pare, sono parte integrante della creazione di qualsiasi cosa, dalle pareti di legno alle armi nucleari portatili). Sono inoltre presenti alcuni stereotipi horror che a quanto pare è obbligatorio in tutti i media ambientati a Chernobyl. Ma soprattutto, Chernobylite è un gioco che si basa sulle scelte; infatti il giocatore si trova costantemente di fronte a decisioni che possono (o meno) influenzare significativamente il prosieguo della storia.

È interessante sottolineare che non è obbligatorio rimanere fedele alle scelte fatte in precedenza. Chernobylite è una sostanza che può aprire wormhole nel tempo e nello spazio. Può teletrasportarvi da un luogo all’altro o persino farvi rivisitare vecchi ricordi attraverso un paesaggio onirico di rocce galleggianti e geometrie non euclidee. Ogni volta che morirete, vi risveglierete in questo paesaggio onirico dove potrete vedere come sono collegate le decisioni chiave che avete preso, e tornare indietro e cambiare quelle decisioni usando frammenti di Chernobylite come una sorta di offerta ad una forza divina interdimensionale che in qualche modo sembra che stia gestendo lo spettacolo.

È abbastanza coraggioso per un gioco del genere adottare un sistema così intricato, ma l’ampiezza della rete di scelte di Chernobylite e dei possibili risultati riesce a convincere, segno che lo sviluppatore ha svolto un ottimo lavoro. Le scelte influenzeranno l’attività nemica nell’area, quanti alleati avete nella Zona e, a un certo punto, anche la topografia del gioco.

Cucinare, migliorare e esplorare ricordi

Le missioni disponibili nel gioco mettono alla prova il giocatore su più fronti: cucinare, costruire miglioramenti, esplorare i ricordi di altre persone in base agli indizi che riuscite a trovare, o anche solo andare direttamente alla missione Heist alla fine del gioco (dove quasi sicuramente morirete se non avrete assemblato un equipaggio e un equipaggiamento di tutto rispetto). Quando sarete pronti, dovrete scegliere, attraverso una missione ambientata in una delle sei regioni intorno alla Zona, se far progredire la storia principale o cercare indizi. Allo stesso tempo, potrete inviare i vostri compagni per esplorare missioni future o raccogliere risorse.

Queste mappe non sono enormi, ma sono state realizzate in un modo meraviglioso. The Farm 51 è effettivamente andato nella zona di esclusione e ha utilizzato la scansione 3D per ricreare il terreno, le trame e gli edifici. Dà alle aree un intenso fascino e verosimiglianza: erba e arbusti che avvinghiano quelli che un tempo erano appartamenti sovietici, finestre di vetro rotte che raffigurano utopie comuniste ormai lontane e luce solare fumosa che filtra attraverso tettoie malandate.

Per quanto belle e inquietanti siano queste zone, mancano un po’ di sostanza. Le uniche cose che troverete sono le risorse e gli indizi relativi alla storia, non c’è alcuna fauna selvatica (anche se la Zona di esclusione è rinomata per questo) e l’IA nemica si attiene rigidamente ai percorsi di pattuglia.

Gameplay

Il combattimento è un mix imperfetto fra sparatutto realistico, stealth e RPG. Non ci sono meccaniche come lo scivolamento o il fuoco dalla copertura. Per fortuna, la furtività è un approccio praticabile, quindi ci siamo “allenati” per diventare maestri delle eliminazioni silenziose. Purtroppo anche qui ci sono evidenti problemi, non è possibile nascondere i corpi (non che l’IA nemica presti particolarmente attenzione quando si imbatte in un cadavere). Tutto il sistema di combattimento in Chernobylite si articola su più livelli ma purtroppo nessuno di questi riesce ad eccellere particolarmente.

Ciò che dà davvero a Chernobylite la sua anima sono le persone che è necessario reclutare nella propria base. Ce ne sono cinque in totale, ognuno con i propri traumi, missioni e strane storie da raccontare. Vanno da tipi stoici direttamente proveniente dalle storie di Cechov a vari gradi di psicopatici, e il tempo trascorso con questi individui vi porterà ad assimilare gran parte dei loro stati d’animo e malesseri.

Dovrete tenere alto il morale del vostro equipaggio mantenendolo ben nutrito, sufficientemente riposato e gestendo i loro disaccordi quando intervengono sulle decisioni chiave della storia. A chi dare la pistola per finire un cattivo chiave? Abbattere l’elicottero senza sapere chi c’è al suo interno? Questi sono solo alcuni dei dubbi morali in cui vi imbatterete!

Per concludere, sebbene Chernobylite sia stato definito “survival horror”, gli incontri con i mostri sono rari, e oltre all’occasionale spavento, tali incontri finiscono per sminuire l’esperienza di gioco.

Commento finale

Chernobylite sicuramente non è un gioco eccellente ma sotto alcuni punti di vista riesce a dire la sua.  Il cast di personaggi e il sistema di scelta sono davvero avvincenti, mentre la rappresentazione della Zona è a volte mozzafiato (sebbene un po’ da cartolina e poco interattiva). Come il suo eterogeneo equipaggio di compagni eccentrici, Chernobylite, con i suoi sistemi a volte rivedibili e la storia un po’ banale, è un disadattato imperfetto che il giocatore (amante del genere) non potrà fare a meno di apprezzare.

7.9

Apprezzabile nella sua imperfezione


Chernobylite sicuramente non è un gioco eccellente ma sotto alcuni punti di vista riesce a dire la sua. Il cast di personaggi e il sistema di scelta sono davvero avvincenti, mentre la rappresentazione della Zona è a volte mozzafiato (sebbene un po' da cartolina e poco interattiva). Come il suo eterogeneo equipaggio di compagni eccentrici, Chernobylite, con i suoi sistemi a volte rivedibili e la storia un po’ banale, è un disadattato imperfetto che il giocatore (amante del genere) non potrà fare a meno di apprezzare.

PRO

    - Ambientazioni meravigliosamente realizzate
    - Sistema di scelte magistrale
    - Un cast di personaggi tutto sommato convincete

CONTRO

    - IA non ispiratissima
    - Dovrebbe essere un survival horror ma gli incontri con i mostri sono rari
    - Gameplay vario ma che non riesce quasi mai a convincere

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