Recensione Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory

Una nuova avventura tra hacker e Digimon.

Almeno una volta la natura di un videogioco riesce a disorientare anche il recensore più abile. Prendiamo ad esempio Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory. Il nome interminabile mette in guardia, con quel trattino: bisogna concentrare l’attenzione su Hacker’s Memory. Perché? Perché un Digimon Story: Cyber Sleuth lo abbiamo già visto. E non è stato neanche troppo tempo fa: si trattava dei primi mesi del 2016.

Quindi, direte voi, questo qui è il sequel del primo capitolo.  E ci sentiremmo anche di darvi ragione, ma soltanto in parte. Perché in realtà la questione è più complessa: Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory è effettivamente il seguito del primo Cyber Sleuth, ma si ambienta all’interno dello stesso mondo, ne condivide i personaggi, e semplicemente presenta alcuni degli avvenimenti sotto un altro punto di vista.

Il termine dell’avventura di Hacker’s Memory in parte precede e in parte segue l’epilogo del primo Cyber Sleuth. Insomma, a volte è un sequel, a volte è un mid-quel.

Ma l’unica cosa davvero importante da sapere è che ci troviamo praticamente di fronte a un copia incolla pari pari del primo episodio del franchise (purtroppo). Lato positivo: anche se non avete mai giocato il primo Digimon Story, con questo qui andrete subito d’amore e d’accordo. Secondo lato positivo: tutti i pregi del primo capitolo vengono riproposti nel secondo. E vediamo i motivi.

Hackeropoli

Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory si ambienta in un Giappone futuristico, così futuristico che ormai il mondo reale è fuori moda: molto meglio mettersi un visore in faccia e trasmigrare in un mondo virtuale, un po’ freddo ma comunque accogliente. Sebbene sia vuoto, in EDEN si può vivere un’esistenza parallela in cui nessuno può dirci chi o cosa dobbiamo essere, nè cosa dovremmo fare.

I problemi sono essenzialmente due. Primo: da qualche tempo, in EDEN sono anche comparse misteriose creature chiamate Digimon, di cui nessuno sa nulla (da dove vengono, chi le abbia create, e via dicendo). Secondo: EDEN è pericoloso al pari del mondo reale, dal momento che pericolosi hacker ne mettono costantemente in dubbio la sicurezza. E possono anche rubare gli account delle persone, che si ritrovano private della propria identità anche nel mondo reale. E questo non va tanto bene.

Il nostro protagonista ha proprio avuto questa sfortuna: un hacker gli ha sottratto l’identità e agli occhi del mondo reale è ora visto come un criminale, colpevole di un crimine che non ha mai commesso e impossibilitato a difendersi. In un climax di eventi più o meno prevedibili, seguiremo le sue gesta assieme a un gruppo di internauti votati al bene, gli Hudie, mentre tanti misteri vengono svelati anche sull’origine e l’identità dei Digimon. Chi si cela dietro la malavita di EDEN?

RPG con i Digimon: promosso

Al pari del predecessore, Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory è un solido RPG a tema Digimon. Il suo equilibrio si basa tutto tra la sinergia di enormi, lunghe, estenuanti sessioni narrative alternate ai combattimenti. Le prime non sono nulla di originale: semplicemente personaggi più o meno ben caratterizzati si esibiscono nei classici siparietti orientali, mascherati da temi un po’ più moderni legati al mondo digitale, virtuale e della gioventù borderline online. Potreste tranquillamente saltare tutti i dialoghi: perdereste buona metà del gioco e non capireste nulla, ma se voleste solo far combattere i Digimon vi capiremmo.

Va molto meglio con il combat system in sè, invece. La strategia è quella del combattimento a turni, in ogni scontro schieriamo dalla nostra parte tre dei nostri Digimon presenti nel party (massimo 12), contro tre mostri avversari. Il sistema è palesemente ispirato a quello che ha reso famosi i Pokémon.

Ogni Digimon possiede debolezze e resistente contro altri “tipi” in cui rientrano gli esemplari della loro specie. Ogni Digimon si trasforma, evolvendosi o tornando agli stadi principali, secondo percorsi particolarmente intricati. Imparano nuove mosse, nuove abilità, salgono di livello e possono essere accuditi con degli strumenti che ci portiamo dietro in una borsa digitale. C’è persino uno strumento simile al Pokédex per catalogarli e leggere in ogni momento la loro descrizione.

Non mancano meccaniche peculiari, che Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory ha da offrire. Per esempio le combo realizzare da Digimon che attaccano contemporaneamente l’avversario, dopo che sono state “caricate” durante lo scontro. Realizzabili, tra l’altro, solo se il livello di compatibilità tra di loro è quello giusto (dipende dagli attributi, dagli esemplari e da molto altro ancora). Nel complesso il sistema è facile da gestire e apprendere, ma sa anche dare parecchie soddisfazioni. Se volete il computer e l’IA possono lottare al posto vostro. Ma a quel punto, se tra l’altro avete anche saltato i dialoghi, che state giocando a fare?

Piccoli difetti

Alcune piccole carenze impediscono a Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory di raggiungere una votazione ancora più elevata di quanto gli abbiamo attribuito. I dungeon del mondo di gioco sono striminziti, e non ci sentiamo di definire che la loro sia una “esplorazione”. “Passeggiata a caso” va più che bene. I modelli poligonali sono un po’ spigolosi, e soltanto quelli dei Digimon e dei personaggi principali appaiono sufficienti. Grafica e comparto tecnico in generale, poi, sono quelli di un titolo per PlayStation 3, e poche storie. Probabilmente perchè il titolo, al pari del predecessore, è stato sviluppato in parallelo su PlayStation Vita.

Ma il vero problema di fondo ci riporta all’inizio della nostra recensione: Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory è un copia incolla del primo capitolo della serie. Se l’avete già giocato a suo tempo, quasi tutto saprà di già visto. I Digimon completamente nuovi sono meno di un centinaio, e la trama da sola non basta a giustificare un’altro produzione venduta a prezzo pieno.

Commento Finale

A conti fatti la questione è molto semplice: avete già giocato il primo Cyber Sleuth? Se sì, ponderate bene l’acquisto del secondo capitolo. Ma se amate i Digimon alla follia e volete proseguire lungo la strada di un brand tutto sommato capace di dare soddisfazioni, dovreste comunque acquistare anche Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory. Se invece non avete giocato il primo capitolo, fiondatevi direttamente sul nuovo. Perchè ha più digimon, più cose da fare, e via dicendo. Un more of the same: ma con sostanza.

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Riccardo Amalfitano
Riccardo Amalfitano
Videogiocatore sin dalla "tenera" età, amante anche di manga, cinema e serie TV. Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente!

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