Recensione Dragon Quest Heroes: l’Albero del Mondo e le Radici del Male

Square Enix ed Omega Force insieme per un Musou tutto da scoprire.

Versione testata PlayStation 4.

Annunciato da Yuji Hori il primo Settembre del 2014 nel corso di una conferenza Sony, Dragon Quest Heroes: l’Albero del Mondo e le Radici del Male rappresenta la prima apparizione di buona parte del cast di personaggi facenti parte del franchise in un contesto diverso dal classico ambito dei Giochi di Ruolo a Turni, veri e propri pilastri della serie. Questo nuovo titolo, infatti, nasce dalla collaborazione tra Square Enix ed Omega Force (Tecmo Koei) e si scosta dai soliti canoni dei titoli appartenenti al genere dei Musou (Dynasty Warriors) avvicinandosi di più al mondo dei Giochi di Ruolo d’Azione.

Dragon Quest Heroes: l’Albero del Mondo e le Radici del Male è disponibile in esclusiva su PlayStation 4 dal 16 Ottobre di quest’anno sia in versione fisica che digitale e vanta un cast di personaggi ambizioso e particolare, proveniente dai più famosi capitoli della serie Dragon Quest.

{media load=media,id=9089,width=853,align=center,display=inline}

Umani e mostri vivono felici e contenti…

… Prima che il cattivo di turno decida di far impazzire quest’ultimi risvegliando in loro l’oscurità e decretando ancora una volta una lotta che coinvolge uomini e bestie. E’ così che ha inizio la storia di Dragon Quest Heroes: l’Albero del Mondo e le Radici del Male; nei panni di una delle due guardie reali, Uomo o Donna – che sceglieremo poco prima di dare il via all’avventura – ci ritroveremo dunque a fianco del nostro ben’ amato Re a salvare il Regno di Arba, esplorande le varie città e cittadine e sconfiggendo i boss che Omega Force ha sapientemente posizionato al termine di ogni avventura.

Man mano che proseguiremo nel corso della storia, svariati personaggi appartenenti ai più famosi capitoli della serie Dragon Quest si uniranno alla nostra crociata, trasportati nel nostro mondo da una strana forza ed intenti, anche loro, a scoprirne il perchè.

Con qualche colpo di scena di tanto in tanto, la parte narrativa del titolo passa spesso in secondo piano per merito del divertente e ben congeniato sistema di gioco; la caraterizzazione dei personaggi è fedele alle origini degli stessi e non mancheranno sketch ben studiati ed esilaranti, controbilanciati poi da momenti drammatici e strappalacrime.

Veniamo al dunque: è o no il solito Musou?

Per fortuna, o per sfortuna (punti di vista), Dragon Quest Heroes: l’Albero del Mondo e le Radici del Male non è il nostro solito Musou. Laddove già Hyrule Warriors, infatti, era riuscito a staccarsi dalla monotonia dei titoli facenti parte del genere, Dragon Quest Heroes migliora e peggiora alcuni elementi, riuscendo ad uscire, a nostro avviso, dai canoni che rendono tali i titoli appartenenti al genere dei Musou, e rientrando pienamente nella categoria dei Giochi di Ruolo d’Azione, che vanta titoli ben più importanti ed imponenti.

Le orde di nemici a cui siamo stati abituati, infatti, svaniscono per dare spazio ad ondate di nemici ridotte ma più potenti; la parte che prevedeva la conquista dei vari punti di controllo non c’è più, ed i mostri sono generati da dei portali che svaniscono con l’uccisione del Guardavarco di turno. Particolare enfasi viene inoltre proposta nell’equipaggiamento e nell’acquisizione delle abilità, proprio come un vero e proprio Gioco di Ruolo.

Armi, Armature (Globi) e accessori giocano infatti un ruolo fondamentale nel corso dell’avventura, provvedendo ad aumentare le nostre statistiche e donandoci speciali bonus non solo relativi ad attacco e difesa, ma permettendoci addirittura di ottenere maggiori quantitativi di punti esperienza, denaro oppure di affrontare terreni impervi (fango, ghiaccio) senza subire rallentamenti.

Fa il suo ritorno anche il sistema di potenziamento dei personaggi, che acquisiranno punti abilità con l’aumentare del livello; punti abilità che potranno poi essere spesi per acquisire punti statistiche addizionali, nuove tecniche o potenziamenti per quest’ultime.

In tutta la sua interezza, affrontando le missioni secondarie e dedicandoci alla crescita dei personaggi in modo ottimale, il titolo vanta circa una 50ina di ore di gioco, ulterioremente amplificate per quegli incorreggibili perfezionisti che vogliono sempre ottenere il massimo da un titolo, meritandosi un trofei di platino, ad esempio.

Le missioni secondarie precedentemente accennate altro non sono altro che i soliti “raccogli x oggetti” oppure “uccidi x nemici”, ma contribuiscono in maniera attiva al potenziamento dei nostri personaggi, rivelandosi fonti importantissime per l’acquisizione di determinati materiali e di monete d’oro per la forgiatura e l’acquisizione del nostro equipaggiamento.

Apprezzatissima la possibilità di poter scambiare i trofei di gioco con delle “minimedaglie”, da scambiare nuovamente poi con l’NPC dedicato che ci permetterà di avere accesso ad un ampio range di prodotti che spaziano da ricette ad armi, globi ed accessori altrimenti non ottenibili.

Nel complesso Dragon Quest Heroes: l’Albero del Mondo e le Radici del Male si rivela un discreto titolo, capace di impegnare i videogiocatori più ambiziosi per ben oltre la normale durata delle storyline; il gameplay muta poco rispetto ai titoli solitamente creati da Omega Force, ma la riduzione delle orde di nemici grava pesantemente sull’asticina del divertimento, che cala a picco in un titolo che dovrebbe fare del gameplay e delle uccisioni di massa il suo punto di forza.

Apprezzabili gli ulteriori sforzi fatti dal team di sviluppo per quanto concerne le quest secondarie e la creazione di un ambito di gioco più simile possibile ai titoli originali della serie Dragon Quest.

Infine, non possiamo che penalizzare la scelta di abbandonare la modalità multigiocatore in locale, che rende il titolo inappropriato per quei videogiocatori da salotto che fanno della cooperativa uno stile di vita.

dq heroes new

Non solo prodezze da eroe

Dal punto di vista grafico il titolo riesce a lasciare a bocca aperta; l’alta definizione delle texture ed il dettaglio dei modelli poligonali ci fanno quasi desiderare un remaster dell’intera saga di Dragon Quest su console di nuova generazione. Lungi dall’essere ai livelli di Final Fantasy XV, Dragon Quest Heroes riesce comunque a difendersi bene in un comparto tanto difficile da creare quanto impossibile da dare in pasto ai fanatici delle alte risoluzioni.

La colonna sonora è fedelissima agli originali titoli della serie Dragon Quest ed è per questo epica e magistralmente legata all’intera avventura.

Commento finale

Dragon Quest Heroes: l’Albero del Mondo e le Radici del Male sarebbe potuto essere molto di più, ma anche molto di meno; l’opera nata dalla collaborazione tra Square Enix ed Omega Force riesce a far apprezzare l’ambiente di gioco creato anche ai più incalliti fan della serie Dragon Quest (lo ammetto, sono uno di loro!), optando però per alcuni cambiamenti che scostano l’opera dai normali canoni del genere Musou, anche troppo. Il titolo è per noi, infatti, un Gioco di Ruolo d’Azione che pur riuscendo a divertire ed intrattenere, è ben lontano dagli standard proposti da Dynasty Warriors o, tanto per citare qualcosa di più recente, Hyrule Warriors. Tantissimi i contenuti offerti nel pacchetto, penalizzante oltremodo, però, l’assenza di una modalità multigiocatore.

Pro Contro 
– Fedele al franchise a cui si appoggia
– Tecnicamente bellissimo
– Gameplay diverso dai soliti musou…
– Longevo e pieno di contenuti…
– … anche troppo, per i nostri gusti!
– … peccato non aver inserito anche una modalità multigiocatore
– Trama troppo spesso in secondo piano
  Voto Globale: 80
 
{vsig}games/sony/DragonQuestHeroes/Recensione{/vsig}



PRO


CONTRO

Rispondi

Ultimi Articoli

Related articles