Recensione ELEX

Un Action RPG discreto dai creatori di Gothic e Risen.

ELEX è legato al nome Piranha Bytes. Forse qualcuno conosce già i ragazzi del team, personalità tedesche che in passato hanno tirato fuori quel mezzo capolavoro di Gothic e un titolo tutto sommato giocabile come Risen. ELEX rappresenta probabilmente il loro lavoro più ambizioso, un vero e proprio open world, genere di cui il mercato videoludico sembra non saziarsi mai, eppure i segni di stanchezza si avvertono inesorabili nelle ultime produzioni e distinguersi all’interno di questo contesto diventa sempre più difficile. Soprattutto dal momento dell’uscita di quel mastodonte di The Witcher 3, al momento inarrivabile sotto diversi punti di vista.

C’è anche da dire che negli ultimi anni quella dei Piranha Bytes non è stata esattamente una via verso le stelle, quanto verso le stalle piuttosto, e ELEX si porta sulle spalle questo compito difficile: riscattare il team di sviluppo, mostrare che di idee buone e realizzazioni altrettanto riuscite vanno ancora di pari passo, anche in Germania. Abbiamo trascorso parecchie ore in compagnia del titolo e ora possiamo dirvi la nostra, confermandovi che ci troviamo alle prese con un titolo certo non eccezionale in prospettiva delle sue ambizioni, ma decisamente discreto e divertente.

Un mondo in rovina

ELEX ambienta la sua storia sul pianeta Magalan, e le premesse narrative non sono delle più rosee dal punto di vista dei contenuti: il pianeta ha visto spazzare via la sua civiltà e le sue risorse dalla caduta di un enorme meteorite. Tutto distrutto insomma, dall’esterno a differenza di quanto accade nella serie Fallout, ma i due titoli sono più vicini di quanto crediate. Il punto è che, a parte la distruzione, il meteorite ha anche donata ai sopravvissuti di Magalan un enorme potere misterioso, quello appunto dell’ELEX. Le quattro fazioni rimaste, i Berserker, i Fuorilegge, le Albe e i Chierici, vogliono naturalmente metterci le manacce sopra, ciascuno per i propri loschi scopi.

I Berserker ad esempio sono ancorati al passato, e credono che l’ELEX possa servire a portare la pace nel mondo, paradossalmente utilizzando la forza per impadronirsene. Diversi i Fuorilegge, che hanno preso il controllo di un parco divertimenti su Magalan e sono dotati di armi rudimentali ma efficaci: vogliono l’ELEX per i propri loschi scopi, per le ricchezze, e poco altro.

Le Albe e i Chierici li teniamo da parte: i loro intenti vanno più sul filosofico, gli uni intenzionati a realizzare armi potentissime, gli altri a mettere da parte le emozioni. Gli spunti narrativi insomma sono molto interessanti, e aprono a questioni squisitamente teoriche: “se avessi a disposizione un enorme potere in un territorio abbandonato da tutto e tutti, come potrei utilizzarlo”? Ogni risposta apre uno scenario diverso sui molteplici aspetti della personalità dell’individuo e dell’umanità, Freud si sarebbe divertito molto a giocare con il titolo dei Piranha Bytes.

L’avventura procede mantenendo alto il livello di interesse da parte del giocatore, che prenderà il controllo di Jax della fazione degli Albe, poi in seguito allontandosi da loro. La regia molto spesso resta ancorata su un sistema decisionale basilare, o facciamo i buoni o facciamo i cattivi, dotando il protagonista di un profilo psicologico scarsamente approfondito e caratterizzato. La produzione generale dal punto di vista della storia si mantiene su livelli buoni, discretti, a tratti accettabili, ma non brilla mai. E qui torna un utile paragone con la regia di Fallout 4, che si comportava allo stesso modo e accusava gli stessi difetti. Mondo devastato che vai, narrazione che trovi?

Pregi e qualche difetto di troppo

ELEX ha dalla sua numerosi fattori che dal punto di vista del gameplay lo rendono un prodotto interessante. Si parte dal suo essere un mastodontico Action RPG, dunque con possibilità estremamente elevate in termini di personalizzazione di armi da battaglia, equipaggiamento, vestiario e molto altro. Il combat system è come al solito estremamente immediato e in tempo reale (non a turni, per fortuna) rendendo vivace l’ingaggiare scontri contro i numerosi avversari di gioco, che si tratti di altre razze senzienti o animali selvatici. Da padroneggiare, poi, è estremamente sofisticate e in grado di fornire più di un cenno d’approvazione da parte del giocatore.

Il mondo di gioco è ispirato, vasto e artisticamente e stilisticamente ispiratissimo. Ad animare gli scenari, rendere credibili i mondi, gli sviluppatori sono bravi e il loro lavoro non si tocca. E’ dal punto di vista tecnico e nella realizzazione grafica che arrivano i problemi. Passino i 30 FPS non sempre fluidissimo, passi il colpo d’occhio soddisfatto ma che di tanto in tanto lascia intravedere qualcosa che non quadra, ELEX è ancorato a una realizzazione tecnica che non porta il passo con l’attuale generazione.

In questo senso, un confronto con The Witcher 3 ma anche con il recentissimo Assassin’s Creed Origins, non regge minimamente. E’ come se fosse la versione rivista e potenziata di un titolo per PlayStation 3, realizzato nella scorsa generazione con le potenzialità della scorsa generazione. Ed è un peccato, perchè saremmo stati ben disposti a donare punti in più a un titolo tutto sommato godibile, longevo e divertente. Ambientato, tra l’altro, in un mondo di gioco ispirato e affascinante.

Commento Finale

ELEX è un ottimo Action RPG, dalla trama interessante e i personaggi carismatici. Purtroppo il comparto tecnico e grafico è troppo datato per le console d’approdo perchè il titolo venga notato o apprezzato sotto gli aspetti che la massa oggi tiene maggiormente in considerazione. Resta un graditissimo ritorno per gli amanti del genere, nonché di un titolo longevo venduto ad un prezzo molto interessante. Se il mondo di gioco vi ispira dategli una chance: la merita.



PRO


CONTRO

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