Empire of the Ants, è la nuova sorprendete avventura RTS targata Microids che permette al giocatore di vivere in prima persona un viaggio coinvolgente. Comandando le proprie legioni di insetti, a suon di battaglie tattiche e strategiche (ponderando e modellando al meglio l’approccio scegliendo con cura la propria formazione: legioni iniziali, di supporto e super predatori), l’obiettivo è quello di difendere le proprie terre in un mondo tanto epico quanto microscopico.
Empire of the Ants può essere acquistato dal 7 novembre per PC (via Steam, GOG ed Epic Games Store), PlayStation 5 e Xbox Series X|S.
Versione testata: PlayStation 5
Una lotta per la sopravvivenza
Empire of the Ants segue il viaggio di #103.683, una formica scelta per guidare la sua colonia in una lotta per la sopravvivenza. Sfollata dalla sua casa, la colonia deve ora ricostruire, prosperare e conquistare nuovi territori. La storia ruota attorno alla gestione delle risorse, alla formazione di alleanze con la fauna selvatica locale e all’impegno in battaglie tattiche per proteggere la colonia. Basato sul romanzo bestseller omonimo del 1991 di Bernard Werber, il gioco traduce le epiche lotte del mondo delle formiche in un’esperienza strategica immersiva, piena di esplorazione e decisioni che influenzano il destino della fragile colonia.
In termini di scrittura, solitamente, non è un obiettivo portante della maggior parte dei giochi RTS, che tendono a dare priorità al gameplay. Ma Empire of the Ants sorprende soprattutto in termini di cura dei dialoghi. Ci saremmo aspettati una totale ingerenza della formica regina nelle interazioni con il nostro protagonista e invece ci siamo ritrovati a “chiacchierare” con una formica a caso che ci ha raccontato come si è sentita durante un’inondazione, o con uno scarabeo che cercava di comunicare nonostante la nostra incapacità di comprenderlo.
Gloriose battaglie tra formiche e altri insetti
Passiamo subito a ciò che conta in un RTS: il gameplay. Sebbene di base si tratti di un RTS, Empire of the Ants presenta anche diversi elementi platform e adventure (che potevano essere curati maggiormente). La nostra formichina, è una veterana nella leadership e nel comando. Nello specifico, non solo è responsabile di operazioni militari ad alto tasso di rischio, ma anche di missioni diplomatiche e altri variegati compiti. Questo ruolo non rappresenta soltanto un’impostazione di stampo narrativo; il giocatore controlla #103.683 in una prospettiva in terza persona. Quindi, a differenza della maggior parte dei giochi RTS come StarCraft 2, è possibile esercitare un controllo preciso sulle proprie unità solo se si trovano entro un certo raggio (e senza dover memorizzare sequenze complicate di pulsanti da pigiare per eseguire un compito semplice). Selezionate le unità, puntante nella direzione in cui dovete dirigerle e con la semplice pressione di un pulsante porterete i vostri fratelli verso una gloriosa vittoria o una morte epica. È un sistema davvero facile da comprendere e che fa in modo che ci si concentri esclusivamente sul compito da svolgere e non sui comandi. È una facile introduzione al pensiero strategico e all’esecuzione per i nuovi arrivati e una ventata di aria fresca per i veterani del genere che giocano con un controller piuttosto che con mouse e tastiera. Allo stesso modo, qualsiasi gestione della base deve essere fatta nelle sue immediate vicinanze. A differenza di altri giochi RTS, in cui gli edifici dedicati alla produzione possono produrre in serie le unità (a patto di avere un quantitativo sufficiente di risorse), Empire of the Ants combina basi ed edifici di produzione, consentendo a ciascuna di supportare solo una legione di formiche alla volta. Ad esempio, se si hanno due nidi, è possibile controllare contemporaneamente fino a due legioni.
Si hanno a disposizione ben quattro tipi di unità generali: guerrieri, artiglieri, lavoratori e afidi, con unità speciali come i coleotteri che ricoprono ruoli specializzati e che richiedono più risorse. I primi tre si basano su una sorta di “formula” sasso-carta-forbici: i lavoratori battono gli artiglieri, gli artiglieri battono i guerrieri e i guerrieri battono i lavoratori. Le unità possono anche essere potenziate usando risorse e strutture tecnologiche creando – pertanto – ancora più forze con cui dominare. Con opzioni di potenziamento per creare unità veterane, classi di supporto o persino super-predatori (specie più grandi come scarabei rinoceronti o lumache), c’è una vasta gamma di opzioni strategiche tra cui scegliere mentre si attraversa il mondo di gioco, combattendo duramente per difendere ogni centimetro guadagnato. Altresì, il gioco offre una narrazione che segue il ritmo delle stagioni, influenzando gli attributi della fauna come velocità, resistenza, buff, ecc.
Le meccaniche RTS portano a scontri a dir poco epici con svariate formichine intente a cimentarsi nel combattimento. Ma arrivare a numeri “importanti” – in termini di unità – richiede tempo e pazienza. Infatti, ogni legione impiega qualche secondo per generarsi. Il sistema è piuttosto veloce ma bisogna considerare che per avere i numeri necessari (in termini di utilizzabilità), ci vogliono circa cinque minuti. Il timer può essere velocizzato ma per farlo bisogna spendere non poche risorse. Sebbene questa meccanica aggiunga una certa profondità alle partite 1 contro 1 tra giocatori, non fa altro che aumentare i tempi morti durante la modalità campagna. In quest’ultima, infatti, non c’è chissà quale grande varietà (i nemici hanno già le loro basi e unità impostate), non era quindi necessario che le unità impiegassero diversi secondi per generarsi.
Oltre all’esperienza per giocatore singolo (che dura circa venti ore), sono disponibili un paio di modalità multigiocatore per mettere alla prova il pensiero strategico degli altri giocatori, tra cui una battaglia uno contro uno e una modalità tutti contro tutti a tre giocatori. La modalità multiplayer è compatibile con tutte le piattaforme e consente ai giocatori di tutte le console di giocare insieme. Forse proprio in queste modalità si avverte la mancanza di una visuale a volo d’uccello in quanto il giocatore deve esplorare l’ambiente in anticipo mentre al contempo gestisce le risorse principali e tornare regolarmente ai nidi per acquistare potenziamenti.
Grafica e tecnica
Giocare nell’esoscheletro di una formica porta a guardare il modo sotto una prospettiva differente. Una prospettiva che fa sembrare anche le foglie a dir poco gigantesche. Il lato positivo di una prospettiva del genere è che permette di vedere elementi del mondo di gioco – che in altri titoli sarebbero soltanto di contorno – in un dettaglio impressionante e a dir poco mozzafiato. La grafica di Empire of the Ants è incredibilmente curata e gli sviluppatori di Tower Five hanno chiaramente fatto attenzione a far sembrare il mondo tanto vivo, con api, mosche, ragni, libellule, lumache e altri insetti striscianti, viscidi e ronzanti, riprodotti alla perfezione, quanto realistico, sfruttando sapientemente l’Unreal Engine 5. Anche gli scenari sorprendono in termini di realizzazione e meticolosità. È vi garantiamo che è fin troppo facile dimenticare i compiti da svolgere e limitarsi a guardare il paesaggio che ci circonda. Si tratta naturalmente di ambientazioni superdimensionate che vi faranno sentire come se si stesse vivendo tra giganti, lottando per sopravvivere solo con l’arguzia e i numeri. Lato sound design, invece, l’audio aiuta ad aumentare l’immersione, con i suoni ambientali finemente distinti. La colonna sonora orchestrale è soltanto la ciliegina sulla torna; un vero e proprio spettacolo di magniloquenza per i timpani mentre gli eserciti si scontrano testa a testa. Le melodie vanno e vengono, riflettendo accuratamente il momento, crescendo mentre i combattenti incalzano e lenendo delicatamente nella cupa retrospettiva quando la battaglia sta volgendo al termine. Aggiungeteci il suono degli uccelli che cinguettano, le foglie che frusciano dolcemente nella brezza e il ronzio delle vespe che passano sopra la nostra testa, e sarete completamente immersi nello splendore della natura.
Commento finale
Empire of the Ants non è soltanto un RTS ma una vera e propria celebrazione della natura. La presentazione, la grafica e la musica emotiva sono a dir poco stupende, così come il gameplay (seppur semplificato per poter essere gestito al meglio tramite DualSense) che diverte, anche se mancante di quella profondità che caratterizza altri esponenti del genere. Senza considerare che è davvero interessante comprendere (vivendo in prima persona) la prospettiva di creaturine così piccole che fanno di tutto per sopravvivere. È uno splendido esempio – in salsa videoludica – di quanto troppo spesso diamo per scontato quello che c’è al di fuori delle nostre case e di come ognuno di noi dovrebbe prendersi un momento per apprezzare le piccole cose. Al prezzo di 39,99€, è un esperienza che decisamente ci sentiamo di consigliarvi!