Wrath of the Ancients è il secondo ed ultimo DLC dell’epopea spaziale di Rockfish Games. Se con Titans gli sviluppatori tedeschi avevano di fatto posto rimedio alla più grossa criticità della loro opera, con Wrath of the Ancients chiudono definitivamente il cerchio, e lo fanno in maniera impeccabile. Il secondo DLC (che sarebbe meglio etichettare come “espansione”) racchiude quella che è l’esperienza spaziale definitiva di Everspace 2, alla massima potenza. Volete saperne di più? Non vi resta che continuare la lettura!
Everspace 2: Wrath of the Ancients è disponibile dallo scorso 12 maggio 2025 su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.
Versione testata: PlayStation 5
Viaggio ai confini della galassia
Wrath of the Ancients si colloca direttamente dopo gli eventi della campagna principale e arricchisce la lore dell’universo con una nuova minaccia, antica quanto enigmatica: gli Okkar Ancestrali. Proprio quei nemici silenti che avevano mosso le fila della storia principale dalle retrovie. Il mistero dei nuovi nemici porta nuove vibes all’avventura che assume toni a metà tra il mistico e l’esoterico, con riferimenti culturali e religiosi che si fanno largo nei dialoghi, nell’ambientazione e nel design. Non vogliamo dire altro per evitare spoiler, ma possiamo assicurarvi che il lavoro svolto sulla scrittura e sulla narrativa ambientale è meticoloso e affascinante.
E dove viaggeremo questa volta? Sono ben quattro i nuovi sistemi esplorabili: Aethon, bruciato da soli morenti. Khait Dominion, un tempo centro nevralgico del potere Okkar. Rhak Homeworlds, culle vive di tradizione e guerra. Ed infine il Sistema Proibito, dove l’ignoto regna sovrano. Ogni area è splendidamente realizzata, con biomi spaziali che offrono nuove “esperienze” visive e sfide uniche. L’estetica non è mai stata così ispirata: templi fluttuanti, necropoli orbitanti, reliquie che pulsano di energia arcana. A livello artistico, Rockfish Games ha fatto di nuovo centro.
Ma Everspace 2 fin dall’Early Access su PC ha avuto come punto di forza il dualismo tra narrativa e gameplay, ed anche questa espansione, che è la summa massima dell’epopea spaziale di Rockfish Games, non fa eccezione. Passiamo dunque a parlare della “ciccia” videoludica.
High stakes, high rewards
La protagonista indiscussa dell’espansione è la nuova navicella utilizzabile degli Okkar. Grandi rischi, grandi ricompense. Così può essere riassunto lo stile di gameplay della nuova arrivata. Grazie all’abilità Quantum Covenant può immagazzinare energia da nemici distrutti e riversarla in attacchi devastanti. Ma è con la Spectral Form che ridefinisce il concetto di “giocare col fuoco”: più la nave è danneggiata, più aumenta il suo output offensivo. Un sistema che premia uno stile di gioco aggressivo e spregiudicato, pensato per chi ama vivere sul filo del rasoio e che sposta il layout strategico dalla fase della preparazione a quella dell’esecuzione. Una scelta che abbiamo adorato, grazie allo spumeggiante nuovo flow che riesce a donare agli scontri.

A livello contenutistico, Wrath of the Ancients offre circa 10 ore di nuove missioni principali, con numerose secondarie che approfondiscono il retaggio culturale e le tensioni interne agli Okkar. Ci sono nuovi boss, veri e propri scontri a più fasi con meccaniche inedite, e alcune situazioni di gameplay che reinventano alcuni dungeon di gioco in salsa puzzle con enigmi ambientali basati su energia, gravità e relitti interdimensionali.
Non mancano nuove armi, moduli e oggetti rari: il loot system, pur non rivoluzionato, si arricchisce con tecnologie ancestrali capaci di influenzare anche le build più consolidate. C’è anche un nuovo tier di rarità per i ricercatori più avidi.
Commento finale
Wrath of the Ancients è più di un semplice DLC: è un epilogo strutturato, un rituale di passaggio tra ciò che Everspace è stato e ciò che, forse, sarà in futuro. Ambientazioni ispirate, una nuova nave dalla personalità unica e una narrativa misteriosa e affascinante: Wrath of the Ancients è la proverbiale ciliegina sulla torta dell’opera.



