Boston e i suoi pericoli vi attendono.
Versione testata: PlayStation 4.
Cinque anni da Fallout: New Vegas. O sette, se volete, contando come sviluppatore Bethesda Game Studios, in quanto la realizzazione di New Vegas era stata affidata ad Obsidian Entertainment. In entrambi i casi, è un lasso di tempo parecchio lungo, soprattutto se non vengono praticamente rilasciati dettagli in merito ad un nuovo capitolo della serie. Ma quando Bethesda ha lanciato la bomba all’E3 2015 mostrandone trailer e gameplay con tanto di data di lancio, la folla è andata in delirio: Fallout 4 sarebbe arrivato il 10 Novembre, e da quel giorno è cominciato il conto alla rovescia per tutti i fan, me compreso.
Mancavano cinque interminabili mesi all’uscita e la pubblicazione di nuove informazioni, video e immagini del gioco non facevano altro che aumentare l’hype. Nel frattempo ho deciso di scrivere uno speciale approfondito diviso in quattro episodi dedicato a tutta la saga di Fallout per ripercorrerne la storia sin dalle origini e che potete leggere cliccando QUI. Ed ora eccomi qui: ho fra le mani il titolo che ho più bramato nell’intero 2015, e probabilmente non sono l’unico. Sono pronto a parlarvi in lungo e in largo dell’ultima enorme fatica di Bethesda, quindi sedetevi e prendetevi il tempo necessario per leggere questa lunga recensione, perché c’è davvero parecchio da dire su Fallout 4.
La guerra… la guerra non cambia mai
Nell’anno 2077, la tecnologia avanzata è ormai diffusa in tutto il mondo, ma l’equilibrio dei rapporti tra Stati Uniti e Cina, le due grandi potenze che dominano il pianeta, diventa sempre più instabile. Il motivo è la volontà da parte di entrambe le nazioni di appropriarsi degli ultimi giacimenti di uranio e petrolio rimasti, ma nessuna delle due è disposta a scendere a compromessi per dividere le poche risorse ancora disponibili. All’annuncio di un imminente conflitto nucleare di proporzioni catastrofiche, gran parte della popolazione degli Stati Uniti viene inviata all’interno dei Vault, rifugi antiatomici costruiti proprio in previsione di un evento simile.
Tra le persone che hanno il permesso di accedere ad uno di questi rifugi per salvarsi dal disastro atomico c’è anche il protagonista, che dopo la chiamata dell’esercito si dirige frettolosamente al Vault più vicino insieme a sua moglie e a suo figlio Shaun di pochi mesi. Ciò a cui non avrebbe mai pensato di andare incontro una volta raggiunto il rifugio è il fatto di essere destinato ad essere ibernato con la sua famiglia. Poco prima che questo accada, assiste impotente all’uccisione della propria amata ed al rapimento di suo figlio senza un apparente motivo. Oltre 200 anni dopo, il protagonista si risveglia dal suo lunghissimo sonno criogenico e il suo unico obiettivo è trovare Shaun, ma il mondo che lo attende fuori dal Vault non è come lo ricordava: la guerra nucleare lo ha profondamente cambiato, trasformandolo in una ostile Zona Contaminata dove regna la desolazione.
La storia proposta da Bethesda per questo quarto capitolo punta principalmente sui valori della famiglia e dell’amore paterno, riprendendo effettivamente la trama di Fallout 3 ma invertendo i ruoli: questa volta, è il padre che va alla ricerca del figlio scomparso. La scelta di inserire una sorta di prologo per far capire anche ai novizi della serie il motivo per cui il mondo sia in queste condizioni post-apocalittiche è sicuramente un’ottima idea. In questo modo, infatti, chiunque può comprendere cosa è avvenuto in passato senza avere necessariamente dovuto giocare il primo Fallout o aver letto tutta la storia.
L’esplorazione del mondo di gioco e l’incontro di centinaia e centinaia di altri personaggi, ovviamente, permette alla trama di avere molte diramazioni, pertanto si apre a tantissimi altri obiettivi che rendono l’avventura veramente longeva. Bethesda ha affermato che Fallout 4 vanta 400 ore di gioco e a dirla tutta non stento molto a crederci considerata la quantità di cose da fare e i vari finali alternativi disponibili. Il titolo, quindi, è davvero immenso e ve ne parlo proprio ora.
Sempre in forma
Andando per ordine, comincio descrivendo il nuovo sistema di creazione del personaggio: al primo avvio del gioco, così come nei precedenti capitoli, veniamo messi di fronte all’editor del nostro protagonista dove siamo liberi di realizzarlo come più preferiamo. Invariati rimangono l’inserimento del nome, la scelta del sesso e la selezione dei parametri S.P.E.C.I.A.L. da incrementare con i punti a disposizione, mentre la modifica dei tratti somatici del viso e della corporatura è stata migliorata e resa più semplice.
Per quanto concerne il viso, vengono messi a disposizione svariati modelli su cui poi creare la faccia desiderata ritoccando ogni singolo elemento, dalle sopracciglia agli zigomi fino a narici, guance, fronte, , orecchie, barba, capelli e chi più ne ha più ne metta. Come ho accennato, modificare i vari tratti risulta essere molto più semplice, poiché basta selezionarli e dopodiché utilizzare le levette analogiche o le frecce direzionali per delinearne la forma. Ora è anche possibile scegliere la corporatura del nostro personaggio, quindi possiamo dar vita ad un tipo tutto muscoli, grasso, magrissimo oppure fare una media fra i tre parametri. Che lo si crei muscoloso anziché magro o grasso, ovviamente, non offre alcun beneficio durante il gioco, quindi non credete di fare più colpo sulle persone o di incutere più timore.
Diversamente dai predecessori, inoltre, se nel corso del gioco ci pentiamo della nostra creazione è possibile rifare il personaggio senza ricominciare tutto da capo, ma ovviamente occorre recarsi in un luogo preciso e spendere i tappi necessari. Infine è stato completamente rivisto e riorganizzato il sistema dei talenti (o dei perks, se preferite), che sono 70 in totale, ovvero 10 per ogni parametro S.P.E.C.I.A.L., e la maggior parte dispone di diversi gradi di upgrade. Ogni volta che si sale di livello, è possibile selezionare o potenziare un perk a scelta oppure incrementare di volta in volta i vari parametri S.P.E.C.I.A.L per accedere a talenti sempre più utili e migliori.
Fate largo all’armaiolo della zona
Sicuramente una delle novità più interessanti di Fallout 4 è l’introduzione di un elaborato crafting del nostro equipaggiamento, molto più di quanto fosse possibile in New Vegas. E’ possibile apportare centinaia di modifiche a qualsiasi arma ed armatura troviamo nella Zona Contaminata, rendendole artigianali e sempre diverse l’una dall’altra. In termini di armi, si possono modificare veramente tantissimi componenti ed ognuno incrementa o diminuisce danno, cadenza di fuoco e altre statistiche: da una semplice pistola, ad esempio, si può tirare fuori un vero e proprio fucile aggiungendo un calcio, una canna lunga e, magari, un mirino a medio raggio, quindi è possibile creare tantissimi modelli diversi. Esistono inoltre armi uniche (riconoscibili poiché contrassegnate dal simbolo di una stella) che dispongono di particolari bonus quando utilizzate in combattimento.
Per quanto concerne le armature, invece, devo prima fare un breve discorso su come siano state riviste: diversamente dai precedenti Fallout, infatti, queste non consistono più in un pezzo unico, o almeno non necessariamente. Nel corso dell’avventura è possibile acquistare o recuperare pezzi diversi di armatura che possono essere equipaggiati per ottenere resistenza a differenti tipi di danno. Un torace in metallo, ad esempio, offre maggiore protezione contro i proiettili rispetto ad uno in cuoio, che invece protegge meglio dai danni da energia o da radiazioni. Come per le armi, anche i singoli pezzi di armatura possono essere migliorati presso un banco apposito così da realizzarli nel modo desiderato.
La famosa armatura della Confraternita d’Acciaio che tutti ricordiamo ora è disponibile come armatura ausiliaria ed è stata pensata in un modo completamente nuovo. Dopo averla trovata, infatti, è possibile indossarla quando si vuole e durante il suo utilizzo vengono notevolmente incrementate diverse statistiche del personaggio, come la resistenza ai danni e il peso trasportabile. Per poterla sfruttare al massimo, però, occorrono i nuclei di fusione, che fungono da fonte di energia primaria: lentamente, questi nuclei si esauriscono e occorre acquistarne o trovarne altri per continuare a godere dei benefici concessi dall’armatura. Nel caso vengano a mancare, ci si muove a velocità ridotta e non è possibile eseguire attacchi potenti corpo a corpo né utilizzare lo S.P.A.V..
Come per ogni normale armatura, anche quella della Confraternita d’Acciaio si può modificare in termini di estetica e resistenza, sostituendo anche i pezzi originali con altri reperiti, ad esempio, da specifici nemici che ne indossano una simile. A differenza dell’equipaggiamento generale, inoltre, questa armatura si rovina in base ai danni ricevuti e occorre ripararla presso un qualsiasi insediamento.
Per apportare tutte queste modifiche, però, occorre recuperare i materiali necessari, che possono essere ottenuti riciclando armi ed armature inutilizzate, acquistandoli o semplicemente raccogliendo qualsiasi cianfrusaglia reperibile nella Zona Contaminata, tenendo sempre d’occhio il peso massimo trasportabile. Quando notiamo che il nostro personaggio è prossimo a stramazzare a terra a causa del grosso carico di materiali, basta depositarli tutti nell’officina di un insediamento personale, altra novità introdotta nel quarto capitolo.
Architetti provetti
Bethesda ha voluto dare parecchio spazio a coloro che amano creare oggetti e quant’altro, e oltre al crafting di armi ed armature ha permesso anche di costruire i propri insediamenti sparsi per tutta la mappa di gioco. Gli insediamenti vengono sbloccati man mano che si prosegue nel gioco completando le missioni ed è possibile dare vita a vere e proprie cittadine con persone che ci vivono e svolgono le loro mansioni. Sempre disponendo dei materiali necessari alla costruzione, si possono realizzare strutture come case, capanni e affini per poi passare alla creazione di singoli oggetti quali poltrone, letti, televisioni, decorazioni, mobili e molto altro.
Essendo un sistema puntato sul realismo, per permettere il funzionamento di oggetti che richiedono energia occorre anche costruire dei generatori, dai quali si può poi estendere la rete elettrica collegando i cavi a dei tralicci. Gli abitanti di ogni insediamento, inoltre, necessitano di diverse risorse per poter vivere al meglio, tra cui acqua e cibo: nel caso dell’acqua, è possibile costruire delle pompe atte a purificarla e distribuirla ovunque, mentre per il cibo occorre procurarsi, ad esempio, zucche, carote e quant’altro per poi seminarle e sfamare la popolazione locale. Ogni persona svolge automaticamente una precisa mansione nella cittadina, ma noi stessi possiamo decidere dove assegnarle semplicemente ordinandoglielo.
Oltretutto, il ricco menu di creazione messo a disposizione per creare gli insediamenti permette anche di realizzare oggetti utili alla difesa, in quanto le nostre cittadine verranno anche attaccate dai predoni che tenteranno di conquistarle, e altri utili al commercio così da ricavare dei profitti dai vari possedimenti. Seppure la dedizione alla realizzazione degli insediamenti richieda un dispendio di tempo non indifferente, essi hanno un ruolo abbastanza importante nel gioco e permettono ogni tanto di staccare un po’ la spina dalle missioni e dall’esplorazione della Zona Contaminata.
Combattimenti all’avanguardia
Pochissimi aspetti del gioco sono rimasti invariati rispetto ai precedenti capitoli e di questi non fa parte il sistema di combattimento, che invece è stato migliorato sotto diversi lati. Prima di tutto, gli attacchi a mani nude o con armi bianche sono divisi in attacchi normali e potenti: questi, oltre ad infliggere più danni, necessitano di alcuni Punti Azione per essere sferrati. Nel caso delle armi da fuoco, l’attacco potente corrisponde ad un colpo con il calcio dell’arma o, se montata, con la baionetta.
Il combattimento in sé è stato reso più immediato e in linea con i TPS/FPS attuali: per cambiare arma, ora, non è più necessario aprire ogni volta l’inventario, ma è possibile assegnarne diverse ad un menu di selezione veloce così da non spezzare il ritmo di gioco. Granate, mine ed affini, poi, possono essere lanciate semplicemente tenendo premuto il tasto R1, contando quindi come “armamento secondario”.
Bethesda ha inoltre rivisto alcuni elementi dello S.P.A.V.: in Fallout 3 e New Vegas, utilizzarlo significava bloccare tutta l’azione intorno a noi per poter tranquillamente decidere quale parte del corpo di un nemico colpire. Lo sviluppatore ha rivalutato questa scelta e ha deciso che utilizzare lo S.P.A.V. rallenta semplicemente il tempo, pertanto occorre essere abbastanza rapidi nella decisione dei punti da colpire. I colpi critici, inoltre, non vanno più a segno in modo casuale, ma è stata implementata una barra del critico che si riempie ad ogni colpo sparato: quando è al massimo, è possibile eseguire il colpo critico a nostro piacimento.
Le radiazioni, infine, hanno un grosso peso nel gameplay di Fallout 4: quando veniamo colpiti da nemici infetti come i ghoul o trascorriamo troppo tempo in luoghi radioattivi, la nostra barra della salute si ridurrà di volta in volta e verrà sostituita da una barra rossa. Questo significa che la salute non salirà più oltre quel limite e per poter tornare ad avere tutta la barra verde occorre utilizzare dei RadAway o farsi curare dalle radiazioni direttamente da un medico.
Meglio soli… o accompagnati?
Il mondo di gioco è estremamente vasto e nasconde moltissimi nemici di ogni sorta che sanno rivelarsi letali se presi sotto gamba, in quanto l’I.A. è stata migliorata e a livello di difficoltà Normale il grado di sfida non è male. Oltre a creature ormai storiche della saga come i deathclaw, i mirelurk, i ghoul e molti altri, Fallout 4 ospita anche nemici leggendari e pseudo boss. I nemici leggendari sono generalmente più potenti degli altri, mentre quelli che definisco boss, effettivamente, sono dei nemici giganti. Questi richiedono un certo livello e armi sufficientemente potenti per essere uccisi “facilmente”, ma i danni che infliggono sono elevati ed è un attimo morire a causa dei loro attacchi. Ovviamente, entrambe le tipologie di nemici spesso rilasciano ottimo equipaggiamento quando vengono uccisi, ricompensandoci a dovere per le nostre fatiche.
Parlando dei tanto amati compagni reclutabili, ne sono presenti circa una dozzina e ognuno di loro ha equipaggiamento e abilità diverse. I compagni umani sono tutti dotati di un carattere differente ed è possibile instaurare dei rapporti con loro. La nostra relazione con essi migliora o peggiora sulla base delle azioni e delle decisioni prese durante la nostra avventura e la loro personalità gioca un ruolo importante in questo sistema: per avere la massima fiducia da parte di un compagno onesto, ad esempio, basta aiutare gli altri completando missioni, mentre uno che pensa solamente a diventare ricco preferisce vedere un protagonista che chiede tappi (la valuta di Fallout) per ogni cosa. Ciò che ho particolarmente apprezzato è che anche i nostri compagni di viaggio, quando ad esempio ci troviamo all’interno di una città a fare acquisti, svolgono azioni in completa autonomia, contribuendo a rendere l’esperienza di gioco più realistica. Non è infatti raro trovarli a parlare con qualche NPC e udire delle frasi che strappano anche un sorriso per la loro ironia.
Il sistema di karma dei precedenti capitoli lascia quindi spazio ad una sorta di sistema di reputazione che ha effetto sui compagni che reclutiamo durante il gioco.
Fra le altre piccole ma apprezzabili features, infine, troviamo un Pip-Boy completamente animato, la possibilità di avviare dei minigiochi su di esso e, come sempre, per i collezionisti tornano le adorate statuette della Vault-Tec, nascoste in tutta la mappa di gioco. Le statuette e le varie riviste reperibili, come sempre, offrono dei bonus permanenti alle statistiche del personaggio quando vengono trovate.
Mondo vasto, prestazioni altalenanti
Come già ho detto in diverse occasioni, la mappa di gioco di Fallout 4 è davvero vastissima e se non ci credete, sappiate che servono circa 11 minuti per percorrerla da parte a parte. La quantità di luoghi da scoprire è enorme e per esplorarli tutti quanti serve davvero tantissimo tempo. Ma ad un mondo così grande serve anche un motore grafico in grado di gestirlo nel modo migliore possibile, e purtroppo Bethesda ha peccato su questo lato. Sebbene non sia in linea con gli standard odierni, il comparto grafico di per sé è buono, anche se il segno distintivo dello sviluppatore in questione rimane sempre la presenza di alcuni bug e compenetrazioni poligonali, ma sono molto ridotti rispetto al passato. Ciò che proprio non mi va giù e che non giova a Fallout 4 è l’instabilità del frame rate, che dà luogo a frequenti e fastidiosi cali anche in situazioni di gioco non concitate minando così l’esperienza del giocatore. La scelta di bloccare il frame rate della versione console del titolo a 30 fps, sicuramente, non ha contribuito ad evitare questa spiacevole situazione.
Se però sul lato grafico il gioco pecca, non si può dire lo stesso per il comparto sonoro, decisamente ottimo grazie ad un lavoro minuzioso da parte di Bethesda. Ottima come sempre la colonna sonora sia per quanto riguarda le canzoni in puro stile anni ’50-’60 sia per le musiche realizzate per ricreare l’atmosfera. Ma il grosso lavoro svolto si nota dalle piccole cose: il suono degli spari, ad esempio, varia a seconda del luogo in cui ci troviamo, pertanto li sentiremo rimombare all’interno di una galleria.
Quando si è nelle varie città, le persone intorno a noi parlano fra loro e una novità di Fallout 4 è la possibilità di avviare discorsi con più persone contemporaneamente. Oltretutto, finalmente anche il protagonista ha acquisito l’abilità di parlare e, come già sappiamo, Bethesda ha registrato più di 13.000 linee di dialogo in totale, quindi non posso dire altro che “chapeau” in questo caso. Il doppiaggio in italiano è ben realizzato, ma l’unico problema che ho notato è che pare leggermente “ovattato” e non è brillante e pulito come dovrebbe; nulla che rovini l’esperienza di gioco comunque. Quando si dialoga, infine, l’azione circostante non si blocca più come nei predecessori e gli interlocutori non rimangono praticamente immobili, bensì tutto si muove e offre una connotazione molto più cinematografica al titolo.
Commento finaleFallout 4 si è fatto aspettare, soprattutto perché non sono quasi mai state rilasciate informazioni in merito in tutti questi anni, ma la lunga attesa si è tradotta in un altro ottimo capitolo. Le novità introdotte come la possibilità di costruire i propri insediamenti e realizzare tantissimi modelli di armi differenti danno nuova linfa alla serie, rivoluzionando un gameplay che, diversamente, sarebbe stato identico ai precedenti capitolo. La quantità di cose da fare è davvero enorme e il gioco vi terrà impegnati per parecchio tempo. Purtroppo, l’unica grossa pecca risiede nel comparto grafico, che non è al passo coi tempi e che, soprattutto, soffre di frequenti cali di frame rate che possono minare l’esperienza di gioco. A parte ciò, Fallout 4 rimane un ottimo titolo che difficilmente vi annoierà ed è sicuramente un must have per tutti i fan, ma anche i novizi della saga apprezzeranno la nuova avventura targata Bethesda. |
Pro | Contro |
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– Mondo di gioco vivo ed enorme
– Costruzione dei propri insediamenti
– Crafting di armi e armature approfondito
– Ottimo comparto sonoro
– Tante novità
– Missioni varie
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– Fastidiosi e frequenti cali di frame rate
– Grafica non proprio al passo con i tempi
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Voto Globale: 90 |