Recensione FIFA 20

Versione testata: PlayStation 4 Pro

La varietà, dicono, è il sale della vita. Prendiamo, ad esempio, il cibo. Impiegare alcune ore per preparare un pasto di cinque portate cucinato in casa è un investimento enorme. Tuttavia, la ricompensa è data da un ottimo pasto che potremmo magari gustare con amici e familiari. In alternativa, potremmo semplicemente ordinare una pizza. La pizza è ottima e aiuta a risparmiare il tempo necessario per cucinare, permettendoci di fare qualcos’altro. Entrambi i pasti potrebbero avere lo stesso valore nutrizionale. Potrebbero persino dare lo stesso livello di soddisfazione dal punto di vista del gusto e della fame. Detto questo, i due pasti differiscono praticamente in tutto. Questo è esattamente quello che chi vi scrive ha provato nel confronto tra FIFA 20 di EA Sports e eFootball PES 2020 di Konami. Entrambi sono in definitiva dei buoni titoli calcistici, ma i loro approcci sono completamente diversi. 

Gameplay FIFA 20

Che EA Sports si fosse ormai adagiata sugli allori è cosa risaputa. Al netto del cambio di motore grafico (attraverso l’introduzione del Frostbite Engine), negli ultimi tre anni, non ci sono stati significativi cambiamenti nella formula di gioco proposta. È un bene, è un male? In teoria no, ma non si può andare avanti in eterno senza presentare alcuna novità di peso. Volta è una modalità, della quale vi parleremo più avanti che di certo non può da sola attrarre nuovi videogiocatori o mantenere attivi quelli ormai di vecchia data. Il diretto concorrente sta recuperando rapidamente terreno e EA dovrà, a partire dal prossimo capitolo della serie, spremersi di più per offrire un prodotto nuovo e fresco.  

Detto questo, il pacchetto offerto dal colosso americano con FIFA 20 continua a funzionare piuttosto bene. Ciò è dovuto ad alcuni elementi ormai consolidati da tempo: presentazione, modalità offerte e tutte quelle rifiniture che sono ad oggi tra le migliori del settore. I menu sono colorati, accattivanti e facili da navigare. L‘intero pacchetto è eccellente fino a quando non saremo per forza di cose “costretti” ad entrare in campoÈ qui che qualcosa non ci ha convinto pienamente. Non è che FIFA 20 sia sbagliato dal punto di vista del gameplay. Va bene ma presenta tutta una serie di problemi, molti dei quali provengono da iterazioni passate.  

Fifa 20Non parliamo di simulazione. Non potremmo assolutamente farlo. FIFA ha sempre avuto una chiara impronta “arcade”. Un gioco veloce, immediato nei comandi, che predilige dribbling, tiri dalla distanza e giocate spettacolari. FIFA 20 non fa nulla di diverso dai titoli precedenti, se rallentare leggermente il ritmo di gioco; dalla difesa al centrocampo, il gioco è quasi inesistente. Superato il centrocampo, la musica cambia. Fra passaggi veloci, uno due e passaggi filtranti (alti e bassi), si potrà facilmente raggiungere il bersaglio grosso e tentare la via della reteIl tutto è infarcito da alcune dinamiche di gioco assolutamente incomprensibili. Difensori molli, portieri incerti e errori grossolani.  

In aggiunta a quanto detto, si percepisce come l’esperienza proposta è, in alcuni casi, frutto di errori reiterati, o per dirla diversamente, ci ha dato la sensazione di essere fin troppo conservativa. Gli uno due risultano essere troppo efficaci per superare la retroguardia difensiva, i colpi di testa ricordano molto l’annoso problema di FIFA 15 e le skills che lo sviluppatore aveva promesso di aver ridotto in termini di efficacia, fanno ancora la differenza eccome se la fanno. Fra i vari Neymar, Lozano, Cuadrado, Douglas Costa e compagni, i nostri difensori, risulteranno, in quasi tutte le occasioni, spaesati e impotenti. A “salvare” la baracca, dovrebbe esserci il portiere, l’ultimo baluardo prima dell’inevitabile gol. Come sempre, riesce ad alternare interventi spettacolari a papere indecifrabili. Insomma, ordinaria amministrazione. 

Houston, abbiamo un piccolo problema

La fisica del pallone ci ha convinto e non. Il tutto è dipeso dalle diverse situazioni di gioco che si sono verificate nel corso del match. In generale, se si tratta di meccaniche di base, come passaggi e tiri, non abbiamo riscontrato problemi. Il pallone si comporta in modo quasi naturale, con movimenti convincenti e dosati al punto giusto. Situazione diametralmente opposta invece se andiamo in contrasto all’attaccante o viceversa. Infatti, permane la sensazione che il pallone sia troppo morbido e al primo rimpallo, inevitabilmente ad avere la peggio è sempre il difendente. In svariate situazioni è capitato di subire gol dopo 3/4 rimpalli, senza che la sfera cambiasse praticamente direzione e/o forza.  Allo stesso modo, è capitato che sulle respinte del portiere si siano verificare situazioni imbarazzanti. Spioventi altissimi che finivano sistematicamente sui piedi dell’attaccante avversario e tiri innocui che purtroppo il portiere non leggeva nel giusto modo, respingendoli proprio in zona avversaria per un facile tap in 

Il discorso si aggancia direttamente all’intelligenza artificiale dei nostri giocatori. In particolar modo, con riferimento alla difesa, ci è sembrata peggiorata, non tanto nel mantenere le posizioni, ma nella capacità di leggere l’azione e le giocate in corso. Ad interventi convincenti e fondamentali per evitare il peggio, alternano takle a dir poco inutili e fuori da ogni logica. Sicuramente va meglio in attacco, dove magari con i tradizionali moduli 4-3-3- o 4-3-2-1, gli attaccanti riescono a mantenere l’ampiezza del campo e a compiere movimenti efficaci e propositivi. Peggiorata è la gestione istruzioni. Non si sa come e non si sa perché, i calciatori non rispettano i nostri “comandi”. Stai alto e il giocatore invece tende a indietreggiare, se invece proviamo a mantenere i terzini sulla difensiva, tenderanno comunque ad avanzare, lasciando scoperte le fasce alle incursioni avversarie. Sono piccoli problemi da tenere in considerazione durante la partita.  

Benvenuti in Strada

Fra le novità di quest’anno troviamo il “calcio da strada”, il Volta FootballArchiviate definitivamente le gesta del giovane Alex Hunter e il suo Viaggio, lo sviluppatore canadese ha deciso di introdurre nuovamente il calcio freestyle che non si vedeva dal 2012 con un titolo dedicato: FIFA Street. La modalità, ci mette nei panni di un calciatore in erba, appartenente alla “scuderia” del celebre Jayzinho. Non è un calciatore di fantasia, ma si tratta di un atleta famoso nel calcio su strada. Il plot narrativo, vede il povero Jayzinho, infortunarsi, il che porterebbe la sua squadra a non poter partecipare ai Campionati Mondiali. A prendere il suo posto, manco a farlo apposta, saremo noi, chiamati ad incontrare i nostri compagni in giro per il globo. Visiteremo quindi tutti i campetti e le modalità di giocofamiliarizzando con il gameplay e gli scenari proposti. Con riferimento alle modalità, si parte con il 3 VS 3, passando per il 4 VS 4 fino ad arrivare al 5 VS 5 (giocabile anche con giocatori del calcio reale), sicuramente le ultime due sono quelle più divertenti del pacchetto. Una volta carpite le meccaniche di gioco dovremo andare in giro per il mondo attraverso la modalità Tour, sfidando gli altri team o accedendo direttamente all’online per scalare le classifiche. il calcio di Volta.  

Gameplay Volta Football

Nella nostra prova alla Gamescom, avevamo pregustato il gameplay offerto dalla nuova modalità. C’è da prendere la mano, in quanto gli spazi stretti dei campetti in asfalto, sono ben diversi dai campi in erba. Muoversi negli spazi angusti, provare la giocata, magari sfruttando il muro non è semplice ma neanche impossibile. Una volta in partita, potremo selezionare il modulo e lo schieramento dei nostri giocatori. Per agevolare anche i meno esperti in trick spettacolari, il gioco, a patto di avere i giocatori con il maggior livello di abilità, effettuerà giocate in automatico, altrimenti servirà tenere premuto il tasto L2 e il relativo stick analogico destroInoltre, sarà necessario gestire al meglio i movimenti e l’avanzamento dei giocatori, per evitare di lasciare praterie agli avversari. A differenza del gameplay “tradizionale”, nella modalità Volta, il pallone si comporta in modo naturale, risultando convincente in qualsiasi situazione. Doveva per forza di cose essere così, in quanto far gol è quasi un’impresa titanica e con una fisica non gestita al meglio, sarebbe stato ancora più difficile finalizzare l’azione. L’unica nota negativa, riguarda l’alta casualità che caratterizza alcune giocate che potrebbero derivare da azioni concitate.  

FIT Ultimate Team e altre modalità 

Il cuore pulsante della produzione è ormai l’Ultimate Team. La differenza maggiore rispetto a FIFA 19 è data dall’introduzione di obiettivi mensili che permettono di ottenere pacchetti, crediti e giocatori. Questi, comprendono anche i bonus che fino allo scorso anno erano agevolmente riscattabili dal catalogo di gioco. Rimangono immutate le Rivals, la Weekend League e le Squad Battles. Per quanto riguarda la gestione complessiva del nostro team, abbiamo un’interfaccia rinnovata e unica che permette rapidamente di applicare consumabili, aggiungere calciatori, verificare statistiche e accedere al mercato. Per quanto riguarda invece la bistrattata modalità Carriera, rimasta praticamente immutata negli anni, EA Sports ha deciso di introdurre qualche nuovo elemento. In particolare, sono state aggiunte le conferenze stampa che vanno a modificare l’umore della squadra. Le nostre parole in conferenza, così come nel post gara, avranno ripercussioni sull’umore dei singoli e della squadra, e le loro performance saranno condizionate. Se qualche giocatore dovesse avere morale basso, non capiterà che andrà automaticamente via dalla nostra squadra. Se accogliamo le sue richieste, magari dandogli il giusto spazio in squadra, potrebbe addirittura rinnovare il contratto. In più abbiamo la possibilità di personalizzare ogni aspetto dell’allenatore di cui vestiamo i panni, grazie ad un editor piuttosto profondo.

Grafica

A differenza del diretto rivale, che in qualche modo è riuscito a spremere a fondo il motore grafico, FIFA 20 fa un leggero passo in avanti per differenziarsi dal predecessore. EA Sports, piuttosto che migliorare la resa grafica in maniera evidente ha deciso di dare una maggiore presenza agli elementi di contorno. Nuove inquadrature televisive, maggior peso al tifo (aggiunto per la prima volta anche nella modalità FUT) e al riscaldamento pre-partita dei giocatori. Graficamente, non raggiungerà i livelli di PES ma resta godibilissimo. Le animazioni restano buone e anche i volti, sebbene quelli dei giocatori minori risultino essere lontane dalla controparte reale, sono in definitiva ben realizzati. Dal punto di vista sonoro, il commento è affidato ancora una volta al duo Pierluigi Pardo e Stefano Nava, ormai una vera e propria certezza con dialoghi vari che ben si adattano alle diverse situazioni della partita. Per concludere, la colonna sonora resta di primissimo livello grazie ad una buona varietà di pezzi proposti.

Licenze

FIFA 20 ha praticamente quasi tutti i campionati esistenti. Champion’s League e Europa League offrono quel tocco in più. Dispiace per la mancanza della licenza ufficiale della Juventus, dovuta ad accordi esclusivi tra Konami e la società piemontese, ma al netto di tale mancanza, la Serie A è completamente licenziata. A queste, si aggiungono un numero sterminato di stadi, basti pensare che in Premier League, hanno tutti licenza ufficiale e giocheremo ogni partita in uno stadio diverso.

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FIFA 20
8.3 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One, PC, Switch
Pro
    - Offerta ricca e varia
    - Volta è davvero divertente
    - L'Ultimate Team è ancora la modalità regina
    - Gameplay leggermente rallentato...
Contro
    - ...ma ancora troppo frenetico
    - Intelligenza Artificiale a tratti deficitaria
    - Fisica della palla non sempre realistica e convincente
    - Ci saremmo aspettati che lo sviluppatore osasse di più
Riassunto
FIFA 20 è un capitolo strano. Al netto dei soliti problemi intrinseci della produzione, abbiamo un pacchetto a dir poco ricco (sia offline e sia online). FUT Ultimate Team, Volta, Pro Club, Co.Op online, Carriera e molto altro ancora, offrono ore e ore di gioco e divertimento. Il gameplay purtroppo continua a zoppicare, mantenendo una chiara impronta arcade, fatta di passaggi veloci, corse sfrenate e mosse abilità. Questo è FIFA 20, prendere o lasciare. A noi ha divertito, ma con una riserva e una richiesta al colosso canadese. Basta adagiarsi, è tempo di lavorare sodo. La nuova generazione di console è ormai dietro l'angolo e se la serie FIFA vuole rimanere ancora al vertice, deve darsi una svegliata.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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