Flip Wars arriva su Nintendo Switch con l’intento di arricchire il numero di party game presenti sulla nuova ibrida della Casa di Kyoto. Sviluppato da un piccolo team giapponese con un numero limitato di risorse, è un vero e proprio indie game che prende spunto da quanto di buono hanno da offrire numerosi altri esponenti del genere con meccaniche simile: primo tra tutti il celeberrimo Bomberman.
Proposto a un prezzo tutto sommato contenuto, e già in grado di offrire fin da subito partite in multigiocatore fino a 4 persone, di cui 2 in locale grazie ai Joy Cons smontabili (per partecipare alle partite in compagnia di altri 3 amici occorrerà invece acquistare un paio di Joy Cons in più), Flip Wars non nasconde la sua natura di “videogame in miniatura” ma non per questo merita di essere relegato in seconda categoria senza prima salvare ciò che di buono ha da offrire.
Tessere girevoli, ed è subito party
Flip Wars è un party game e la sua essenza è estremamente semplice, benchè l’applicazione delle regole richieda una certa dose di concentrazione e permetta anche il compiersi di studiate strategie. Il titolo prevede da 1 a 4 giocatori scontrarsi in un’arena, il cui pavimento è composto di mattonelle bianche. Ogni omino-personaggio sarà caratterizzato da un colore particolare (giallo, rosso, blu e verde). Ebbene, oltre a correre all’impazzata di qua e di là, i nostri eroi potranno eseguire uno schianto a terra (una vera e propria sculacciata) facendo così girare le mattonelle (da qui il nome “Flip” Wars, probabilmente) e colorandole della propria tonalità principale.
Vince chi colora più mattonelle del tempo stabilito, o in alternativa chi fa sbalzare più rivali dall’arena prima dello scadere del tempo. Perché sì, eseguendo uno schianto a terra non soltanto faremo colorare le mattonelle bianche, ma se sufficientemente vicini ai nostri rivali potremo farli volare via dalla zona di gioco, così da far loro anche perdere tempo prezioso per colorare la zona di interesse. Naturalmente potrete sbalzarli via sia che lo scopo della partita sia colorare tutto, sia che consista nell’eseguire più “uccisioni” degli altri: ma soltanto nel secondo caso sarà fondamentale. Nel primo potrete anche ignorare tutti i partecipanti e colorare il più possibile. Ma probabilmente saranno loro a farvi desistere dal pacifismo.
Ad arricchire le meccaniche, che risulterebbero altrimenti troppo piatte, sopraggiungono il design delle arene e i potenziamenti rilasciati casualmente durante i combattimenti. Bisognerà tenere d’occhio, nello stesso momento, non soltanto gli avversari pronti a sbalzarvi via (maledetti!) ma anche eventuali ostacoli dell’ambiente circostante; per di più di tanto in tanto compariranno dei gettoni colorati da raccogliere, che vi forniranno bonus (o malus) a seconda del colore. Potrete correre molto più velocemente del solito, ma anche essere rallentati per una decina di secondi. E poi, che dire di un’”immortalità” momentanea, grazie alla quale correre a punire tutti gli altri giocatori prima del termine del suo effetto?
Divertente… per quanto breve
Flip Wars è una produzione indipendente estremamente minimalista. Le modalità di gioco sono davvero poche, e tutte incentrate sul multiplayer locale ed online. Poco male: del resto lo scopo del gioco è proprio quello di divertire con gli amici. Peccato che molte funzionalità al momento siano bloccate e necessitino di un futuro aggiornamento. Ora, 10 euro per un titolo simile vengono spesi tutto sommato volentieri, ma non sarebbe il caso di avvisare l’utente PRIMA dell’acquisto che si tratta di niente più di un’early access?
Non gioca molto a favore della ditta far scoprire da sé all’acquirente che solo un paio di tutte le modalità previste sono per il momento disponibili. Per quanto ci riguarda, avremmo speso volentieri anche il doppio della cifra per un gioco completo, e magari con qualche funzionalità in più. Per esempio quella di poter invitare i propri amici in un party online, magari sfruttando le funzionalità della chat in arrivo su Nintendo Switch.
Dal punto di vista tecnico Flip Wars non eccelle in nulla, ma offre un colpo d’occhio piacevole e colorato (senza eccessi e senza sfarzi) sia in modalità portatile che con Nintendo Switch inserita all’interno del dock. Male per le tracce acustiche, presto dimenticabili e mero contorno di una produzione che non ha curato più del necessario il comparto acustico del proprio titolo. Ma, insomma, siamo onesti, chi è che ha tempo di stare a sentire la musica, in preda a forsennati combattimenti a colpi di tessere da colorare?