Recensione Forza Motorsport 3


Il giro del mondo in sei anni

C’è da ammetterlo. E’ facile restare ammaliati dal fascino stilistico di Forza Motorsport 3. Turn 10 ha infatti completamente stravolto i menu dei precedenti episodi, presentandosi con dei temi più moderni, sul bianco sempre forte come sfondo, ed una struttura di selezione elegante ed intuitiva, come non si vedeva da tempo. Il tutto corredato da musiche mai fastidiose e sempre azzeccate, anche in gara.

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Il gioco permette subito di cimentarsi nella prima corsa in maniera tale che la CPU misuri il livello di difficoltà adatto una volta terminata la gara. Questa si limiterà comunque a consigliare quella più adatta alle capacità messe in mostra durante l’evento, dandovi in ogni caso libera scelta su come correre da quel momento in avanti. Gli aiuti alla guida risultano invariati rispetto al passato, esclusa l’introduzione di una sorta di freno automatico, come accedeva ed accade tutt’ora nei migliori simulatori per PC desiderosi di ampio pubblico. Ritornano quindi i classici supporti con ABS, stabilità e trazione controllati dalla CPU, ma dei quali vi consigliamo di fare a meno nel caso vogliate godere a pieno del lavoro svolto dagli sviluppatori. Lo stesso dicasi per i danni, di cui parleremo dopo, selezionabili da “superficiali” a “simulazione”. Ultima novità in merito riguarda il cambio, attraverso l’inserimento del manuale con frizione (su pad viene utilizzato il pulsante LB per il suo funzionamento) e garantire quindi al giocatore una libertà ancora più ampia sui rapporti di marcia del proprio autoveicolo.

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La lista delle auto comprende oltre 400 esemplari provenienti dai 50 costruttori più famosi del mondo: Ferrari, Porsche, Jaguar, Aston Martin, Lotus, Lamborghini, Land Rover, Audi e molti altri comprenderanno anche alcuni modelli in uscita proprio nel 2010, come l’Audi R8 che si erge fiera in copertina o l’affascinante Ferrari 428 Italia, ottenibile tramite DLC. Sono 100 invece i tracciati su cui è possibile cimentarsi: la maggior parte sono tratti dai precedenti episodi, ma includono anche grandiose “new entry” come lo storico circuito di Le Mans (la quale licenza comprende anche le auto) o l’affascinante Rally di Positano.

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Le auto sono, come di consueto, divise in classi che contraddistinguono la potenza e la relativa efficienza del veicolo. Ogni classe è rappresentata da una lettera dell’alfabetico, rigorosamente da D a A con il massimo reso dalle vetture di S, R4, R3, R2 e R1, che rappresentano praticamente ciò che è più vicino ad una Formula Uno in Forza Motorsport 3. La classe di ogni veicolo è importante, perché andrà a collegarsi poi con i tantissimi eventi studiati dagli sviluppatori per la modalità singolo giocatore.

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Abbandonato lo statico e lineare sistema delle precedenti edizioni, questa volta il single player si divide in due tronconi: uno permetterà di effettuare delle regolari stagioni condite ogni anno da un campionato del mondo: di livello crescente se riuscirete a piazzarvi in ottime posizioni al loro termine. Le gare del torneo vengono disputate ogni due settimane, tempo a sufficienza affinchè possiate cimentarvi nel frattempo in qualche evento minore. Turn 10 trionfa nella non facile impresa di saper offrire delle corse sempre variegate e difficilmente ripetute (salvo rari colpi di sfortuna), dando la possibilità praticamente di poter correre con tutte le tipologie di auto in tutti i circuiti del mondo. Si va da gare semplici a vere prove di resistenza sui circuiti leggendari del Nurburgring o Le Mans, testa a testa con il fiato sospeso, eventi “endurance” dove pianificare una tattica di sosta sarà fondamentale per la vittoria in una lunghissima corsa, gare in tracciati ovali americani ed altro ancora.

L’altro troncone invece permette di scegliere qualsiasi evento senza l’incombere di date o classifiche da tenere a mente tipiche della modalità stagione (che si dilunga per oltre sei anni). Avrete l’occasione di rifare campionati persi, disputare corse totalmente inedite che non avete potuto fare per ovvi motivi durante la season regolare o tentare di guadagnare l’oro in tutti gli eventi. E sono tanti.

 

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