Gamedec Definitive Edition è un rpg isometrico ad ambientazione cyberpunk che sposa le velleità distopiche di prodotti come Ready Player One di Steven Spielberg, in cui il videogiocatore vestirà i panni di un Game Detective, investigatore privato specializzato nel cyberspazio.
L’idea alla base è davvero stuzzicante, ma vi anticipiamo che la realizzazione purtroppo non è il massimo. Anshar Studios non è riuscita a trovare il giusto equilibrio ludo-narrativo e ha realizzato un prodotto eccessivamente verboso, a volte prolisso, lento, che a tratti ci ha annoiato e che si salva solamente grazie al concept di gioco stesso.
Per saperne di più, non vi resta che continuare la lettura.
La versione PlayStation 5 da noi testata è disponibile dallo scorso 24 febbraio 2023. In precedenza il titolo è stato rilasciato anche su Nintendo Switch e PC.
Versione testata: PlayStation 5
Benvenuti nel cyberspazio
Varsavia, 22esimo secolo. Il concetto di realtà è ormai relativo e “vita” e “morte” hanno assunto altri significati, sfumati. Tutto ciò grazie al (o per colpa del) boom dei mondi virtuali, veri e propri terreni fertili per i problemi atavici della natura umana: lussuria, accidia, invidia e orgoglio.
Con il proliferarsi di questi mondi, nuove professioni sono emerse, tra cui i Game Detective. “Se un/una gamer sospetta che gli avversari stiano barando, se una persona ricca e/o famosa ha bisogno di un aiuto discreto coi suoi affari digitali, se un’azienda sospetta che la sua presenza digitale venga sabotata dalla concorrenza”, ecco che viene chiamata in causa questa nuova figura.
L’affascinante premessa appena illustrata purtroppo si scontra con una messa in scena non sempre perfetta. Il background narrativo, costruito tramite l’immancabile narrativa silente, non riesce ad illustrare in maniera completa e profonda il mondo che ci circonda. Ci è sembrato di ricevere informazioni sempre sconnesse tra loro, che non ci hanno fatto scattare la “scintilla della curiosità”.
Fortunatamente la trama orizzontale, per quanto molto scontata e povera di colpi di scena, presenta dei bivi che hanno un forte impatto sulle vicende raccontate. Un elemento che senz’altro fa bene alla rigiocabilità del titolo.
Intuizioni… a naso
Tuttavia, nonostante quanto appena sottolineato in tema di “azione e reazione”, ci è sembrato sempre di giocare un po’ a caso. Ma vi spieghiamo meglio.
Gamedec è un titolo investigativo dove praticamente non c’è una componete action, solo dialoghi su dialoghi. Dovremo ottenere informazioni da utilizzare per fare le nostre deduzioni e continuare così i vari casi. Il problema di fondo è che molto spesso ci è sembrato di non avere il quadro completo, tanto che i “collegamenti” tra le varie piste mancano. E tutto ciò si verifica nonostante l’eccessiva prolissità dei dialoghi, che poi però vengono riassunti in maniera striminzita nei menu, al momento delle decisioni.
A tal proposito, il gioco non è nemmeno sottotitolato in italiano. Non nascondiamo che ad un certo punto abbiamo sofferto la mancanza della nostra lingua madre.
Insomma, come avrete capito dal titolo del paragrafo, più che sentirci detective e seguire un pensiero logico ci siamo ritrovati ad andare a naso. Questa impostazione non ci ha praticamente mai appagato. E in un gioco dove non c’è altro da fare, beh… capite bene come diventi presto noioso portare avanti la partita.
Fortunatamente, la curiosità del videogiocatore viene accesa da un elemento visivo. Grazie al concept di gioco e ai mondi virtuali, la varietà di ambientazioni e di “mood” è eccelsa. Ci siamo ritrovati dapprima in un sex-game con atmosfere cthulhuiane, poi in un farmer-sim, o ancora in un gioco ad ambientazione orientaleggiante.
Badate bene, i mondi virtuali non cambiano il gameplay del gioco, dovremo sempre e solo parlare con i personaggi e ricavare informazioni più o meno utili per risolvere il caso, tuttavia questa scelta stilistica è stata la discriminante che ci ha permesso di goderci un minimo Gamedec, nonostante tutti i suoi problemi.
Commento finale
Gamedec Definitive Edition è un rpg isometrico che si avvicina di più ai giochi di ruolo cartacei che non agli altri esponenti videoludici del genere che purtroppo non è riuscito ad appagarci a causa di una realizzazione del sistema investigativo troppo aleatoria. Ed è un peccato, perché le scelte hanno effettivamente diversi risvolti, peccato però che quelle scelte non siano prese interamente da noi, ma dal caso. Tuttavia il concept e la realizzazione visiva dello stesso lo rendono un titolo quantomeno interessante.