A volte bisogna essere sinceri ed ammettere la propria ignoranza: prima della nostra prova con Gord, ignoravamo a cosa si riferisse il titolo della produzione. Sono bastati i primi minuti di gameplay (ed una veloce tappa su Google) per svelare l’arcano. Il gord era un tipo di insediamento fortificato slavo, costruito in legno, diffuso durante la tarda età del bronzo e del ferro nel periodo della cultura lusaziana (1300-500 a.C. circa) e più tardi nell’VIII-VII secolo d.C.. Solitamente la struttura prevedeva una recinzione o una palizzata, mentre al suo interno si sviluppano le strutture abitative e legate alle attività produttive.
Si tratta di una premessa per un titolo che aspira a raccontare una storia realistica? Non esattamente. Gord trae spunto dalle suggestioni di un particolare periodo storico e le mescola con la mitologia slava per dar vita ad un’avventura a metà tra RTS e city builder, con ampie venature da survival horror. Un mix intrigante che ci ha rapito e portato in un mondo brutale e spietato, in cui solo il più forte sopravvive… forse.
Pubblicato da Team17, Gord sarà disponibile a partire dal prossimo 17 Agosto per PC (via Steam), PlayStation 5 ed Xbox Series.
Versione testata: PlayStation 5
Cult of the Gord
Non si può dire che gli sviluppatori di Gord non sappiano il fatto loro. Tra le fila del team polacco Covenant.dev infatti si annidano veterani dell’industria, con membri provenienti da CD Project RED e 18 Bit Studios. Proprio le massime opere delle due software house sembrano essere state le principali fonti di ispirazione per la loro nuova creatura: da un lato l’acclamato The Witcher, dall’altro quella perla di Frostpunk lanciato nel 2018.
La premessa narrativa di Gord è piuttosto semplice, ma non priva di fascino. In un mondo piombato in una notte eterna, il re di Calanthia istruisce il proprio Ufficiale e l’emissario Edwyn di esplorare la selvaggia terra di Lysatia in cerca di oro e ricchezze. Il pacifico popolo della Tribù dell’Alba si sottomette da subito al volere della corona in cambio di pace e sicurezza. Tuttavia, la selva oscura e le paludi stagnanti nascondono pericoli soprannaturali: l’incontro con la strega Lynx sarà il preludio all’arrivo di una minaccia ancor più pericolosa.
Se la storia in sé e per sé presenta un piacevole intreccio che accompagna il giocatore (in qualità del suddetto Ufficiale) fino ai titoli di coda, ciò che colpisce è l’attenzione riposta dal team di sviluppo sul background narrativo. Sullo sfondo di un inedito mondo dark fantasy, Covenant.dev pesca a piene mani dalla mitologia slava per creare una lore oscura, che si dipana attraverso documenti e pagine di un misterioso tomo, “Le Cronache”. Ottenuti nel corso dell’avventura, tali approfondimenti contribuiscono ad approfondire il lugubre universo narrativo di Gord, nonché l’influsso delle divinità sulla vita delle persone.
Proprio la commistione tra l’influenza del soprannaturale e la gestione di un villaggio tribale ci ha ricordato in un certo senso l’esperienza gestionale di quella piccola gemma di Cult of the Lamb. Concettualmente, anche qui dovrete gestire infatti il benessere e la sopravvivenza di una popolazione (con specifiche individualità, esperienze ed esigenze) all’interno di un ambiente ostile, attraverso la pianificazione dello sviluppo di infrastrutture nonché la gestione delle risorse. Il tutto sullo sfondo del timore e della reverenza verso minacce soprannaturali, sacrifici di sangue e divinità iraconde. Se il titolo Devolver Digital affrontava tematiche pesanti con una maschera di leggerezza ed uno stile grafico cartoonesco, Gord ne rappresenta una versione decisamente non edulcorata. Preparatevi dunque a scene forti e temi delicati all’interno di un mondo oscuro e violento.
Ora et labora… et pugna
Il mood ed il setting di Gord si legano in maniera indivisibile con l’intera infrastruttura ludica, che si presenta come un classico RTS, a metà tra colony sim e city builder, in cui tuttavia trovano spazio influssi da sopravvivenza gestionale a sfondo horror.
All’interno di una campagna principale la cui durata oscilla tra le 15 e le 20 ore (a seconda del livello di abilità), l’obiettivo del giocatore cambierà di volta in volta con il progredire dalla storia, ma con lo stesso inamovibile punto di partenza: la costruzione del gord. Una volta costruite le mure di cinta che vi offriranno un primo riparo dalle ostilità della notte eterna, si inizierà il loop caro agli amanti degli strategici. Le prime costruzioni da erigere saranno necessarie per iniziare la raccolta delle risorse naturali, ma anche di cibo per sfamare la popolazione. Man mano che avrete accumulato abbastanza scorte, potrete aumentare e migliorare le strutture del vostro accampamento, per permettere al gord di prosperare e poter contare su un solido flusso di beni primari.
Tutto come la tradizione vuole? Diciamo di si, ma Gord calca la mano su determinati fattori che lo rendono un’esperienza coinvolgente e piuttosto frenetica. Infatti, oltre ad una gestione “macro” del vostro insediamento (sempre più estesa, tra gestione del commercio ed agricoltura), dovrete porre attenzione pure alla realtà “micro”. La gente avrà bisogni specifici, caratteri distinti con propensioni differenti, da tenere in considerazione non solo per massimizzare la produttività, ma anche per salvaguardare la loro salute. Proprio quest’ultima rappresenta un elemento da non poter mai sottovalutare. Ciascun individuo infatti dovrà sempre gestire non solo l’incolumità fisica, ma anche la propria integrità psicologica. Se la prima non ha bisogno di grandi presentazioni, la seconda si identifica con il parametro della Salute Mentale.
Il mondo di Gord è buio, freddo, inospitale. E la gente non è impermeabile alla sofferenza ed alle preoccupazioni di una tale realtà. Ciascun personaggio, se sfruttato senza ritegno o se sottoposto ad eventi traumatici (come battaglie sanguionose, il soccorso di feriti gravi o la morte di parenti), vedrà vacillare la propria lucidità. Forzare la mano può portare alla perdita totale della ragione da parte del malcapitato, con conseguenze potenzialmente letali per tutto il gruppo. Il gord è infatti popolato da una manciata di persone e, sebbene il ciclo di nascite sia presente, ogni perdita di vite umane è un durissimo colpo alle capacità di sopravvivenza dell’intero gruppo.
Ecco un esempio delle scelte che dovrete sempre affrontare in Gord. Immaginate che il vostro accampamento non abbia, nelle proprie vicinanze, una grande disponibilità di giacimenti minerari dai quali ricavare oro (indispensabile per sostenere le forze armate). Potreste risolvere la situazione inviando una spedizione a cercare una zona adatta, ma già questo porta con sé due rischi.
Il primo, suddividere le scarse risorse umane tra esploratori da una parte, e gli abitanti del gord dall’altra, intenti a preservare la produzione di materie prime. Sbagliate questa pianificazione e potreste ritrovarvi, ad esempio, a corto di cibo in pochi istanti. Ma supponiamo abbiate fatto bene i conti. Il gruppetto di esplorazione trova un giacimento interessante, facendosi largo tra insidie ambientali, bestie affamate e selvaggi urlanti. Purtroppo però è lontanissimo dal gord.
Ecco il secondo rischio: potreste creare un insediamento temporaneo per ricavare le risorse. Tuttavia così facendo i rischi di attacchi esterni sarebbero alti sia per il gord principale sia per il sito minerario. Riuscirete a gestire bene tutto, consapevoli che, lontani dalle “comodità” dell’accampamento principale, potrebbero presto essere preda di malattie e perdita di lucidità? E se un’alternativa a tutto questo sarebbe stata semplicemente sviluppare un fiorente commercio? Ogni scelta ha il suo peso e il fallimento è davvero dietro l’angolo… soprattutto perché i pericoli non sono solo quelli manageriali. Anzi.
Danzi mai con il diavolo nel pallido plenilunio?
Se finora Gord sembra avere un approccio survivalista piuttosto ordinario, le cose cambiano drammaticamente grazie ad una serie di idee sfruttate dal team di sviluppo.
Anzitutto, nelle vostre inevitabili esplorazioni potrete imbattervi nei cosiddetti Orrori. Si tratta di portentose creature soprannaturali una volta incaricate di preservare l’ordine tra uomo e natura, ma adesso terribilmente corrotte. Il loro volere è perentorio e vi verrà richiesto un sacrificio per non scatenare la loro collera. Si passa dal sacrificare bambini (eh già, con tanto di filmato sanguinoso) all’esaudire richieste specifiche: qualsiasi cosa pur di non evocare sull’intera popolazione una sciagura. D’altro canto, potreste decidere di tentare di abbattere le imponenti bestie. Attenzione: non sono esattamente mansuete e la scelta potrebbe costarvi l’annientamento delle vostre forze armate.
In vostro soccorso potranno accorrere le potenzialità magiche della strega Lynx. Soddisfare gli Dei con le preghiere può darvi infatti accesso ad una vasta selezione di incantesimi. Da opzioni difensive ad alternative dall’elevato potere distruttivo, la stregoneria può rivelarsi un’arma vincente nelle situazioni più complesse. Attenzione però a non esagerare: ciascuna magia ha un costo in Fede e lasciarsi prendere la mano può portare presto ad esaurire le possibilità.
Il risultato finale che Gord raggiunge è quello di una costante tensione tra un’esigenza e l’altra, tra scelte complesse che non sono mai pienamente positive. Il giocatore è chiamato ad essere sempre reattivo: anche la migliore delle tattiche può essere spazzata via da side quest ed eventi casuali da affrontare. La sfida può essere ulteriormente elevata, grazie ad una modalità che permette di creare scenari customizzati. Una scelta che vi suggeriamo per mettere alla prova le vostre capacità.
Un prodotto dunque da encomiare? Si, ma con qualche piccola riserva.
Anzitutto, abbiamo riscontrato che alcune delle stratificazioni di gameplay risultano ininfluenti se non ad alte difficoltà o nelle situazioni più concitate. Ad esempio, le naturali tendenze della popolazione verso un mestiere possono portare benefici superiori, ma non in misura apprezzabile almeno fino a metà gioco. Solo quando le situazioni iniziano a farsi più stringenti, emerge la necessità di calcolare ogni singola variabile (anche gli oggetti assegnati a ciascuno). O ancora, la magia stessa risulta in tantissime situazioni fin troppo eccessiva. Si tratta chiaramente di scelte da parte degli sviluppatori per evitare di rendere troppo ruvida la curva della difficoltà. Tuttavia la sensazione è che alcune meccaniche non siano così equilibrate, con alcune che diventano effettivamente utili o necessarie solo in occasioni abbastanza specifiche.
Inoltre, dobbiamo segnalare che nella nostra prova, la versione PlayStation 5 presenta alcune evidenti sbavature di natura tecnica. Fenomeni di stuttering in concomitanza dei checkpoint, sporadici rallentamenti, glitch di visualizzazione nelle stringhe dei testi ed altro ancora. Nulla che possa rovinare l’esperienza ludica, sia chiaro. Tuttavia ci ha sorpreso vedere un titolo così ruvido, su un motore grafico rodato come l’Unreal Engine 4, su hardware di attuale generazione. Confidiamo in una patch che possa migliorare le performance generali.
Commento finale
Gord si candida ad essere un anello di congiunzione tra colony sim e city builder, improntato alla sopravvivenza gestionale. La cura degli sviluppatori è evidente nella ricercatezza narrativa, basata sulla lore della mitologia slava, e nell’impianto ludico, in cui si intrecciano costantemente macro e micro gestione di sistemi stratificati. Tuttavia, è nell’atmosfera generale che la produzione Covenant.dev lascia un segno netto, trasmettendo (ludicamente e moralmente) la precarietà assoluta della propria tribù in un mondo inospitale, freddo e tenebroso. Un titolo inevitabilmente di nicchia, ma che saprà farsi apprezzare dagli amanti del genere e del dark fantasy.