L’evoluzione del gioco mobile su PS4 e PC.
Versione testata: PS4.
Granblue Fantasy deve i suoi natali come browser game per smartphone nel 2014 ad opera del developer Cygames. Nel paese del Sol Levante si è piazzato al settimo posto come gioco per dispositivi mobili tra i più redditizi, incassando la ragguardevole cifra di 20,9 miliardi di yen. Dato il successo del franchise nei paesi asiatici, Granblue Fantasy vanta anche una light novel, un manga ed un anime ad esso dedicati. Grazie ad una partnership con Arc System Works, azienda sviluppatrice famosa per titoli del calibro di Guilty Gear, BlazBlue e Dragon Ball FighterZ, il titolo sviluppato in origine per dispositivi mobili è ora approdato su console PS4 e PC.
Ma il cielo è sempre più blu
Esiste un mondo formato da isole di ogni forma e dimensione che fluttuano in un mare di nuvole, mondo ormai abbandonato da tempo dagli dei. Molto tempo fa, esseri noti come Astrali tentarono di prendere il controllo di questo mondo grazie al loro immenso potere. Tuttavia, gli abitanti dei cieli, noti come Skydweller, resisterono con successo. Il mondo tornò ad essere in pace. Dopo aver ricevuto una lettera dal padre scomparso, l’eroe principale intraprende un viaggio per ritrovarlo. Ad accompagnarlo ci sarà Vyrn, una sorta di lucertola alata. Nonostante le obiezioni di Vyrn, l’eroe si prepara a lasciare la propria casa in Zinkenstill quando la misteriosa isola viene avvolta nelle fiamme. A provocare tale improvvisa offensiva è stato l’impero Erste, che vuole scatenare il caos nel mondo. In tutto questo trambusto, l’eroe incontra una ragazza di nome Lyria, che risveglia il drago caduto dalle stelle. Così l’avventura ha inizio.
A che gioco giochiamo?
Granblue Fantasy: Versus è a tutti gli effetti un picchiaduro 2D ad incontri di vecchio stampo, quasi un clone di pietre miliari del genere quali Street Fighter e Mortal Kombat. Ma sarebbe riduttivo etichettarlo come una copia spudorata di questi storici titoli, anche perché il gioco sviluppato da Arc System Works ha delle peculiarità che rendono questo prodotto accessibile anche ai neofiti dei picchiaduro. A differenza degli altri titoli sviluppati dalla software house, Granblue Fantasy: Versus offre un approccio più semplice, lento e ragionato al gameplay, ideale per permettere a chi non ha mai avuto dimestichezza con questa tipologia di videogiochi di goderne appieno e ottenere sin dall’inizio risultati soddisfacenti. Per cominciare, il sistema di combattimento è stato semplificato, utilizzando un layout di 4 tasti per le varie azioni: avremo a disposizione un attacco leggero, uno medio, uno pesante e un’azione unica per ogni personaggio scelto. Per bloccare gli attacchi avversari è possibile muovere all’indietro il nostro combattente, oppure utilizzare il tasto parata; se utilizzato al momento giusto, oltre a bloccare gli attacchi, i danni verranno ridotti notevolmente. Esiste la possibilità di schivare gli attacchi grazie a capriole ed evasioni, utili per allontanarsi o avvicinarsi agli avversari e dare il via alle combo.
Combo che in questo picchiaduro sono state semplificate ulteriormente, grazie alla funzione autocombo: basterà premere consecutivamente l’attacco leggero per una combo automatica leggera, premendo consecutivamente l’attacco medio darà il via ad una autocombo media e via dicendo. Ovviamente è possibile anche inanellare combo in maniera classica, manuale, originando molti più danni e adattando il proprio stile di gioco al fighter scelto. Ogni personaggio ha inoltre a disposizione quattro mosse speciali attivabili in due modi diversi: il metodo classico, ovvero quello in stile Street Fighter, fatto di mezzelune, mosse a caricamento e pressione dei tasti col giusto tempismo, oppure il metodo semplificato, quello di premere R1 + una direzione del dpad o analogico, permettendo così ai meno avvezzi di cimentarsi subito nelle mosse più spettacolari e offensive del proprio lottatore.
Il rovescio della medaglia nell’utilizzare la modalità semplificata delle mosse speciali trova riscontro nel tempo di cooldown della mossa eseguita. Per farla breve, ogni mossa speciale, una volta lanciata, necessita di un determinato lasso di tempo prima di essere riutilizzata. Usando la modalità semplificata, questo tempo sarà più dilatato rispetto all’esecuzione manuale della stessa. Va da sé che nell’economia di gioco sarà vitale saper scegliere quale strategia adottare. Ogni danno arrecato o subito contribuirà a riempire la barra SBA, la quale ci permetterà di sferrare mosse speciali potenziate, oppure esibirci nelle mosse più devastanti del gioco, le Skybound Art e Super Skybound Art. La prima di queste sarà disponibile una volta riempita l’intera barra, mentre la seconda sarà solamente eseguibile avendo la barra SBA piena e la nostra energia vitale al di sotto del 30%, ma il risultato sarà appagante.
Le mosse a disposizione di ogni personaggio non sono molte, ma questo non è necessariamente un difetto. L’ottimo tutorial presente nel gioco e le missioni di addestramento di ogni lottatore permetteranno a tutti di prendere confidenza con le meccaniche di gioco ed i vari stili di attacco e difesa presenti, con una curva di apprendimento che più morbida non si potrebbe chiedere da un picchiaduro. La mancanza di combo macchinose, lunghe ed estenuanti è bilanciata da una accessibilità senza pari, e la sensazione che ci sia molto da imparare e da fare per migliorarsi è tangibile e sempre presente, rendendo Granblue Fantasy: Versus fruibile sia dagli smanettoni dei beat ’em up sia ai novellini.
Non solo picchiaduro
Le modalità di gioco presenti sono due: RPG Mode e Versus.
La modalità RPG è una modalità che permette di vivere la storia sotto i punti di vista dei singoli personaggi, ottenendo equipaggiamento grazie al loot dei nemici sconfitti e al superamento di determinati eventi nel mondo di gioco, affrontando le quest sparse nelle varie isole che compongono la mappa del mondo. Nel corso della modalità RPG, ci verrà insegnato come dotare il nostro eroe di un personaggio di supporto, come utilizzare abilità passive, saper gestire debolezze ed immunità ai vari elementi e molto altro, il tutto ricollegato al gioco uscito per smartphone ed ampliato in maniera convincente. Se le battaglie coi boss di ogni isola sono ben fatte, lo stesso non si può dire delle restanti missioni, visto e considerato che il più delle volte affronteremo un numero variabile di nemici piuttosto anonimi, i quali difficilmente saranno in grado di impensierirci vista la difficoltà tarata ampiamente verso il basso di questa modalità. Se lo desideriamo, nel corso della campagna RPG potremmo farci aiutare od offrire il nostro aiuto ad altri giocatori online in carne ed ossa. Peccato che il difetto descritto qualche riga sopra renda il tutto un’occasione sprecata malamente.
Botte da orbi online o locale?
La modalità Versus offre la possibilità di cimentarsi in scontri online, in locale, in singolo giocatore, di allenarci oppure accedere alla modalità Arcade. Non ci dilungheremo nella spiegazione delle varie modalità, ma vogliamo concentrarci su quello che probabilmente è l’aspetto meno riuscito dell’intero comparto di gioco, ovvero il netcode. Abituati come siamo dai recenti picchiaduro come Mortal Kombat 11 o Killer Instinct, che utilizzano in netcode di tipo rollback, fa stranire che Granblue Fantasy: Versus sia relegato al vecchio netcode di tipo delay, dove l’input lag e la distanza tra i giocatori online si fa sentire ed in qualche occasione rovina l’esperienza di gioco. Altra nota dolente riguarda il roster di gioco, il quale consta di 11 elementi più uno sbloccabile portando a termine la modalità RPG. Un vero peccato non rendere disponibili altri lottatori ottenibili come ricompense in-game, relegandoli invece a DLC a pagamento. Ciononostante, tutti i personaggi offrono stili diversi di lotta, rendendo l’esperienza di gioco variegata e bilanciata.
Uno spettacolo visivo in stile manga
Parlando del comparto estetico, non possiamo far altro che lodare in blocco gli artisti di Arc System Works. Il character design è di ottima fattura, così come le animazioni e le cutscene di taglio prettamente anime che caratterizzano le Skybound Art. Un cel shading di rara bellezza che farà la gioia di chi ama le produzioni di stampo nipponico. Il comparto audio è sufficiente, con effetti sonori nella norma ed una colonna sonora ben contestualizzata. Il doppiaggio è esclusivamente realizzato in lingua giapponese, mentre per quanto riguarda i menù di gioco ed i sottotitoli segnaliamo che manca totalmente il supporto alla lingua italiana.