A distanza di più di tre anni dalla prima release di Granblue Fantasy Versus, Arc System Works con la “riedizione” sottotitolata Rising conclude in bellezza un anno a dir poco scoppiettante per i fan dei picchiaduro. A proposito, QUI trovate la nostra recensione di Street Fighter 6, mentre QUI quella di Mortal Kombat 1.
Abbiamo scritto riedizione appositamente tra virgolette. Le migliorie e i nuovi contenuti di Rising lo avvicinano ad un vero e proprio sequel: sistema di gioco rivisto ed ampliato, ritocchi grafici, nuovi contenuti, il tanto agognato rollback netcode. Ed ovviamente tutti i personaggi rilasciati in precedenza come DLC, più quattro inediti.
Ma non è tutto. Di fianco all’edizione “normale” a pagamento (purtroppo, per ora, solo digitale) è stata rilasciata anche una versione free to play con un personaggio sempre presente (Gran, il Ryu di Granblue) ed altri disponibili a rotazione, con tutte le modalità della versione a pagamento, compreso il comparto online, seppure abbiamo (giustamente) delle limitazioni.
Granblue Fantasy Versus Rising, edito da Cygames, è disponibile dallo scorso 14 dicembre 2023 su PlayStation 4, PlayStation 5 e PC.
Versione testata: PlayStation 5
Easy to play, (not so) hard to master
Nell’ultimo periodo abbiamo assistito ad un processo di semplificazione da parte degli sviluppatori di fighting game per quanto riguarda l’esecuzione manuale, pur conservando elevati livelli di profondità alla base del sistema di gioco. Processo che ha raggiunto un nuovo punto fermo con il già citato capolavoro di Capcom. Ma Arc System Works ci aveva provato già anni prima, proprio con la prima versione di Granblue Fantasy Versus. Anzi, a dire il vero, un primo seminale esperimento fu fatto ancora prima con Dragon Ball FighterZ, ma non divaghiamo.
La prima versione, dicevamo, presentava, oltre ad input semplificati, una vera e propria integrazione delle auto-combo nel sistema di gioco. Con Versus, grazie ai vari feedback raccolti, Arc System Works è riuscita a bilanciare tutto alla perfezione, regalandoci un sistema di combattimento impeccabile. Ovviamente, non pensate di poter utilizzare tutti i personaggi in scioltezza. La presenza di un attacco unico per ogni combattente renderà lo studio del roster molto meno veloce di quanto possiate pensare sulla base della semplificazione alla base del titolo.
Nella prima versione del picchiaduro l’utilizzo degli input semplificati dilatava i tempi di cooldown delle abilità. In questa seconda versione utilizzare gli input “per neofiti” diminuirà leggermente il danno solo quando usiamo la mossa “a secco” (non nella combo, dunque), lasciando inalterati i tempi di recupero.
L’utilizzo strategico delle risorse è stato spostato dunque verso le nuove introduzioni di Versus. Le mosse Ultimate, che utilizzano la barra delle Skybound Art (le super mosse) e i nuovi Bravery Point, elemento cardine alla base della nuova economia degli scontri. Particolare approfondimento meritano questi “punti coraggio”.
All’inizio di ogni round ne avremo tre a disposizione e dovremo utilizzarli per una miriade di azioni. Guard breaker e follow-up (in offesa, tramite i Raging Strike), counter e risposta al guard breaker (in difesa, tramite i Brave Counter).
Man mano che i Bravery Point diminuiranno, il danno subito aumenterà sensibilmente. Se userete la meccanica senza criterio potrete ritrovarvi alla mercé dell’avversario in men che non si dica. Alcuni personaggi potranno addirittura sottrarvi quasi tutta la vita con una combo se restate a secco di punti. Questo renderà gli scontri altamente strategici e riflessivi, e dannatamente adrenalinici a causa dell’elevata tensione che ne consegue.
Il sistema di combattimento di Granblue Fantasy Versus Rising, dunque, ci ha fatto innamorare. La semplificazione esecutiva, demandata all’utilizzo basico di quattro tasti di attacco debole, medio, forte e unico, nonché all’abilità speciale con diversi tempi di cooldown a seconda dell’intensità utilizzata, da selezionare con la direzione, non ha inficiato la profondità e i tecnicismi del sistema, anzi, ne ha innalzato il valore. Dopotutto, solo dei maestri potevano regalarci un sistema di combattimento così accessibile eppure così profondo e ragionato.
Bene da soli, benissimo con altri
Sul fronte contenutistico ci riteniamo soddisfatti, ma non totalmente appagati. Un comparto online eccezionale non trova equivalente riscontro per quanto riguarda le modalità offline.
In primis, il training è sì valido, ma non siamo a livelli di quello di Street Fighter 6. Sono presenti un mare di opzioni per testare la quasi totalità degli imprevisti situazionali ma sia la spiegazione dei fondamentali, sia la guida ai personaggi (con combo e strategie decisamente mal ottimizzate) sono fin troppo semplicistiche.
La modalità storia, invece, dà un lato offre una quantità di contenuti impressionante, soprattutto per il genere (parliamo di 30 ore per vedere tutto), ma è altresì vero che verrà presto a noia alla quasi totalità dei videogiocatori per l’eccessiva ripetitività degli schemi utilizzati. E per la ridondanza e verbosità del racconto, soprattutto se pensiamo che il titolo non presenta i sottotitoli in italiano.
Affronteremo un’alternanza di livelli beat ’em up con personaggi prestabiliti, boss fight 1 vs. 1 o contro i personaggi del roster con alcune regole speciali o contro boss più grandi esclusivi di questa modalità che sono un mix tra le due precedenti situazioni. La presenza di alcuni obiettivi secondari e un accenno di personalizzazione di skill attive e passive per i nostri personaggi non riesce a smuovere la modalità dal pantano della noia in cui si impelagherà ben presto.
Fortunatamente la musica cambia quando ci tuffiamo nell’online. Su questo versante gli sviluppatori hanno svolto un lavoro titanico. Il netcode è granitico, tanto che in quasi 500 match abbiamo avuto problemi solo in un caso. Giocare con persone oltreoceano non è affatto un problema. Il rollback rende le partite sempre puntuali e precise come se stessimo giocando offline. L’implementazione del crossplay e la possibilità di giocare online con i possessori della versione f2p fa sì che il gioco pulluli di utenti attivi. Anche il lavoro svolto sulla presentazione estetica di menu, e soprattutto delle lobby, è davvero accattivante. E dulcis in fundo, è presente una modalità online alternativa ispirata a Fall Guys chiamata Gran Bruise che funziona da piacevolissimo divertissement tra una sessione e l’altra, per scaricare la tensione accumulata.
Piccola nota a margine finale: la presentazione audio-visiva di Granblue Fantasy Versus Rising è eccezionale. I ragazzi di Arc System Works, come più volte dimostrato, sono dei mostri con il cell shading e anche questa volta lo confermano. Già la prima versione era impressionante, questa è ancora meglio grazie ad un accurato lavoro di perfezionamento, soprattutto per quanto riguarda le ombre. Stesso discorso vale per la colonna sonora, davvero fantastica.
Commento finale
Granblue Fantasy Versus Rising è una perla. Parlare di riedizione sarebbe riduttivo, quasi offensivo, tante sono le novità e migliorie. Un comparto online eccezionale e una serie di nuove meccaniche incastrate alla perfezione con lo scheletro originale del prodotto lo rendono il picchiaduro perfetto per i neofiti e al tempo stesso un gioiellino per chi vorrà approfondirlo. È il botto finale di un 2023 mostruoso.