Recensione Horror Story: Hallowseed


Versione testata PC


Anche se Halloween è già passato, la nostra voglia di provare titoli horror resta viva. Per saziare la nostra inarrestabile fame di “paura”, abbiamo provato Horror Story: Hallowseed, titolo sviluppato da Jeff Winner e 1C Entertainment, publisher che ha all’attivo più di 100 giochi fra cui King’s Bounty II e che potete trovare su Steam.

Hallowseed è un gioco di avventura horror psicologico basato sulla trama per giocatore singolo che si svolge in un luogo immaginario: Hallowseed. Visto da una prospettiva in prima persona, l’ambiente splendidamente reso non solo contiene vari enigmi, ma è anche controllato da un’IA avanzata che reagisce alle scelte e alle azioni del giocatore, attivando eventi spaventosi casuali.

Storia

La trama del titolo è molto semplice: ci troviamo ad Hallowseed che si scopre essere occupata da un demone. Il personaggio principale è Michael che dopo una notte di campeggio e bevute con gli amici Anna e Jay, si ritrova solo. Sarete quindi chiamati a dover cercare i vostri amici scomparsi in luoghi davvero inquietanti.

Quella che sarebbe dovuta essere una serata tranquilla e rinfrescante di risate e marshmallow arrostiti, si trasforma in un’avventura elettrizzante e terrificante. Mentre proseguite nella storia, verrete portati in luoghi molti diversi, tra cui una vecchia casa abbandonata, fienili smantellati e quelli che sembrano essere dei santuari. 

Si inizia a giocare ad Horror Story: Hallowseed

Il gioco si può finire tranquillamente in una sola serata (3 o 4 ore massimo) e ciò probabilmente è dovuto al fatto che abbia una lore semplice e poco approfondita, ma non fatevi ingannare.

Inizierete a giocare partendo dal campeggio, ignari di ciò che è accaduto la notte precedente, i vostri amici non si trovano ed avrete vari oggetti sparsi in giro che potrebbero esservi d’aiuto. Avrete la visione a 360° quindi dovrete stare attenti a perlustrare ogni sentiero e passaggio nascosto.

Ovviamente l’ambientazione fa il suo effetto come la musica in sottofondo, ma non aspettatevi un luogo vastissimo da dover esplorare e preparatevi ad essere raggirati dalla vostra stessa mente. L’idea di quasi ogni sezione di gioco è proprio quella di farvi sentire come se foste in un labirinto, in queste parti non sarà raro ripercorrere i propri passi, cercando di capire se abbiamo intrapreso la strada giusta oppure no. Questo è probabilmente l’aspetto di gioco più importante in quanto di base il titolo non dura molto, ma farvi ripercorrere gli stessi passi vi renderà in un certo senso anche frustrati, ma ansiosi di andare fino in fondo.

Adrenalina? Forse…

Il vostro scopo sarà quindi quello di trovare Anna e Jay e scacciare i demoni recuperando pagine perdute della Bibbia. Le dinamiche quindi sono abbastanza semplici, persino lo scappare dai ghoul, che non vi feriranno per davvero. Infatti basterà allontanarsi leggermente per poi vederli scomparire, ma il fatto che non vi facciano male, non significa che non vi abbiano spaventato.

Man mano che avanzate nelle varie posizioni, diventa subito evidente che sarete sempre e costantemente osservati. Le ombre dei ghoul si vedono spesso, ma ciò che fa davvero salire l’adrenalina a mille è l’improvviso schianto di potenziali demoni contro le finestre della casa o che corrono lungo i corridoi. I vostri sensi vengono sopraffatti dalla prospettiva di qualcuno che si prepara a saltarvi addosso. 

Quindi da come potete leggere, lo scopo del gioco non è uccidervi o tenervi in trappola, ma semplicemente spaventarvi.

Esperienza spaventosa

Anche se si potrebbe pensare che la trama sia “già vista e rivista” non significa che sia scopiazzata e poco ispirata, anzi. Hallowseed ha regalato una sessione di gioco prettamente ansiosa per tutto il tempo, salvando brevi periodi ma in definitiva, abbastanza memorabile. Supportato dalla visione in prima persona, il gioco vi porta attraverso un horror a tutto tondo. Mentre si gioca ovviamente ci saranno tanti jumpscare, ma avrete anche la sensazione di essere al sicuro, grazie ad una musica rilassante che vi accompagnerà e vi porterà a pensare che passare da una stanza all’altra o in una zona del bosco all’altra, non sia poi così male.

La prospettiva in prima persona aiuta davvero anche a definire l’esperienza, in quanto rende la storia molto più personale per il giocatore. Sembra più un ricordo personale che un gioco vero e proprio.

Puzzle spettrali

Non preoccupatevi se non riuscite a trovare il sentiero o l’indizio giusto, il gioco vi guiderà man mano per essere sicuri di andare verso la strada giusta.

I momenti in cui potreste rimanere bloccati sono temporanei, poiché il titolo suggerisce il passaggio successivo. Ad esempio, una finestra sfondata in un angolo potrebbe essere adiacente alla porta successiva che dovrete sbloccare, questo aspetto del gioco è particolarmente utile in quanto vi fa immergere nella trama non pensando sempre alla fase successiva del gioco e senza rischiare di dimenticare delle parti che potrebbero essere fondamentali per il prosieguo. Sembra quasi che qualcuno via stia leggendo una storia di cui voi siete i protagonisti, e non dovrete far nulla se non stare a vedere che succede.

I puzzle sono abbastanza facili. In sostanza, dovrete raccogliere oggetti che vi aiuteranno a sbloccare le porte e avanzare in diverse aree, scoprendo cosa è successo attraverso ingressi nascosti e porte bloccate. Le foto alle pareti comunicano chi c’era prima di voi, mentre lettere macchiate di sangue raccontano le storie dei morti, avvertendovi di ciò che accadrà. Ogni oggetto ha un uso; quello che sembra essere solo un vecchio e squallido cacciavite potrebbe potenzialmente diventare uno strumento molto utile. 

Un grande aiuto all’esperienza complessiva di Hallowseed lo dà la musica. In una parte del gioco, per salvare la vostra partita dovete addirittura suonare un pianoforte.

P.S. Il gioco non è localizzato in lingua italiana.

Commento finale

Horror Story: Hallowseed è un titolo horror caratterizzato sicuramente da una trama che forse avete già visto, ma probabilmente mai provato sulla vostra stessa pelle. Trattandosi del primo capitolo horror per Jeff Winner, Hallowseed è in definitiva ben fatto: dalla grafica alla musica, dai misteri ai jumpscare, possiamo dire che ci ha regalato l’effetto desiderato: restare in ansia e paura perenne. Non fatevi ingannare dalla durata del gioco, se si tratta di un titolo horror, più dura il gioco e più potrebbe diventare noioso o addirittura potreste abituarvi agli spaventi.

6

Horror Story: Hallowseed


Horror Story: Hallowseed è un titolo horror caratterizzato sicuramente da una trama che forse avete già visto, ma probabilmente mai provato sulla vostra stessa pelle. Trattandosi del primo capitolo horror per Jeff Winner, Hallowseed è in definitiva ben fatto: dalla grafica alla musica, dai misteri ai jumpscare, possiamo dire che ci ha regalato l’effetto desiderato: restare in ansia e paura perenne. Non fatevi ingannare dalla durata del gioco, se si tratta di un titolo horror, più dura il gioco e più potrebbe diventare noioso o addirittura potreste abituarvi agli spaventi.

PRO

Il gioco sa tenere costantemente la suspense, non si avverte mai la monotonia, difficoltà non eccessivamente elevata, musica eccellente

CONTRO

Caratterizzazione dei personaggi piuttosto scialba, trama non molto originale, gameplay un tantino carente, manca la localizzazione in italiano
Rosa De Mare
Rosa De Mare
Ingegnere meccanico per scelta ed Esport Reporter per passione. Bisogna per forza scegliere una sola strada nella vita? Negli Esport ho imparato tanto tra studio ed esperienze, fino a non solo essere Reporter ma anche Team Manager, Coach e Mental Coach. Il tutto ha portato alla voglia di studiare sempre di più ed intraprendere anche altre carriere, come SMM, che hanno portato tutte a grandi soddisfazioni. E se credete che sia finita, in realtà è solo l'inizio.

Rispondi

Ultimi Articoli

Related articles