La cultura Azteca è senz’altro una delle civiltà più interessanti nella storia del genere umano. Vi siete mai chiesti dove sarebbe arrivato quel popolo senza lo sterminio che lo ha annientato? Uno dei retaggi più interessanti che ci hanno lasciato è senza dubbio il loro credo religioso. Il politeismo azteco ha una enorme quantità di dei e la società attuale deriva proprio dal sacrificio di essi. Ragion per cui è necessario attuare la pratica dei sacrifici umani. Troverete tutto ciò in Aztech Forgotten Gods, titolo sviluppato da Lienzo che abbiamo provato a fondo prima della sua uscita.
Versione testata: PS4
Che gioco è?
Aztech Forgotten Gods è un gioco di azione che si svolge in un mondo retro-futuristico. Ambientato in una metropoli futuristica ma dalle forti influenze azteche, il gioco di Lienzo unisce mitologia e tecnologia in un mix interessante ma non del tutto riuscito.
La protagonista della nostra avventura è Achtli, una giovane azteca appassionata di storia che si trova a brandire un enorme potere divino, racchiuso in un guanto. Ma da grandi poteri derivano grandi responsabilità e la nostra eroina avrà il peso del mondo sulle sue spalle. Gli Dei si risvegliano e mettono a rischio la metropoli, creando gravi danni e cercando di mettere le mani sul potere custodito dal guanto.
Tra le varie missioni principali, ci troviamo davanti ad un open world che possiamo esplorare come meglio crediamo. Troveremo collezionabili, shop per vestiti, acconciature e capelli e un’officina per potenziare il nostro guanto. Inoltre, il mondo di gioco offre anche alcune sfide di combattimento o corsa e dei ricordi da trovare in giro per la mappa. Tutto ciò, porta ad aumentare la longevità del titolo di Lienzo.
Il gameplay è incentrato quasi esclusivamente sulle boss fight tramite vari tipi di attacchi e abilità che saranno più o meno efficaci sui nostri bersagli. Le abilità potranno essere potenziate in vario modo e avranno effetto anche su altre attività come la ricerca dei collezionabili.
Perché giocarlo?
I motivi per giocare Aztech Forgotten Gods sono essenzialmente racchiusi nel comparto narrativo e nel mondo di gioco. Il titolo ha infatti una storia tutto sommato molto piacevole, seppur con qualche carenza. Il personaggio di Achtli vive un conflitto interessante che si sviluppa tra sensi di colpa e una psiche molto ben definita. La storia si evolve bene e crea un’esperienza che a tratti riesce a dare un forte impatto emotivo e coinvolgere a pieno il giocatore.
Inoltre, lo studio dietro la mitologia azteca svolto dal team è sicuramente accurato. Gli Dei sono rappresentati con un’estetica piuttosto fedele all’immaginario antico e alcuni di essi vengono analizzati a fondo anche sotto l’aspetto narrativo e caratteriale.
Allo stesso modo, il mondo di gioco, nonostante le texture e un livello di dettaglio grafico decisamente carenti, ha molti elementi interessanti. L’ambientazione futuristica sullo sfondo di rovine azteche è decisamente affascinante e crea una fusione dal colpo d’occhio sicuramente efficace. Allo stesso modo, i personaggi che popolano la città, seppur tendenzialmente inutili, hanno tutti uno stile interessante e rendono piacevole l’esplorazione. Con essi, infatti, è possibile interagire con dialoghi semplici ma comunque apprezzabili.
Infine, un ulteriore pregio del titolo di Lienzo è la possibilità di effettuare upgrades ai poteri di Achtli e modificare il suo aspetto. Gli abiti e acconciature disponibili sono pochi ma, data la breve durata del titolo, sono comunque più che sufficienti per non stancarsi mai dell’aspetto del nostro personaggio. Molto meglio invece i miglioramenti delle skills. L’officina alla quale possiamo accedere per fare gli upgrades presenta moltissime possibilità che spaziano dagli hp alla resistenza, fino a velocità di movimento e di attacco.
Perché no?
Purtroppo, Aztech Forgotten Gods non riesce a convincere fino in fondo e presenta molti aspetti che ci hanno fatto storcere il naso. Alcuni di questi si ricollegano direttamente ai pregi di cui si è già discusso, impedendoci di avere un giudizio totalmente positivo su questo titolo.
I problemi più gravi del titolo di Lienzo sono essenzialmente due: ripetitività e mancanza di nemici. Più di metà gioco, infatti, segue lo stesso identico schema con Achtli che dovrà ripetere le stesse identiche azioni, migliorare il braccio, raggiungere il boss di turno, sconfiggerlo e ripetere di nuovo da capo. La situazione migliora con gli ultimi tre boss che sono davvero interessanti e avvincenti ma tutto il bello che è contenuto nella scrittura è perso a causa di questa ripetitività. Inoltre, alcuni dei personaggi secondari non hanno una particolare profondità e sembrano piuttosto piatti.
Per quanto riguarda i nemici, invece, essenzialmente gli unici scontri che si hanno sono con i boss. Non che non siano presenti ulteriori scontri nella mappa di gioco, tuttavia, si tratta di battaglie totalmente inutili. Di tanto in tanto, infatti, troveremo qualche nemico a sorvegliare alcune ricompense o semplicemente a star fermo in alcuni punti della mappa. Oltre ad essere piuttosto semplici da sconfiggere, questi non ci forniscono alcun vantaggio specifico se affrontati. Risulta molto più semplice proseguire ignorandoli del tutto.
Commento finale
Aztech Forgotten Gods è un buon prodotto che, tuttavia, non ha la forza di brillare. Nonostante un’ambientazione interessante e un comparto narrativo che sa regalare grandi emozioni, infatti, il titolo di Lienzo ha fin troppe pecche che ne vanno ad influenzare il voto finale. In particolare, il gioco pecca nella sua ripetitività eccessiva e nella carenza di nemici da affrontare. Dover trascorrere metà del gioco a ripetere le stesse azioni, seguendo lo stesso identico schema, infatti, non è per niente gratificante in fatto di gameplay e va a corrompere tutta l’esperienza di gioco. Si tratta comunque di un piccolo studio indipendente e il lavoro svolto dagli sviluppatori è sicuramente interessante ma i difetti di questo titolo, purtroppo, si fanno sentire.