A distanza di due anni dalla sua prima release, BPM: Bullets per Minute arriva su Nintendo Switch per portare alla propria utenza una cascata di proiettili a colpi di ritmo. La particolarità del prodotto sviluppato da Awe Interactive si cela nel suo stesso titolo, acronimo di “proiettili al minuto”, che esplicita la definizione del genere di appartenenza: un rhythm action FPS con struttura roguelike.
Uscito originariamente per PC (via Steam), il titolo è stato sviluppato e pubblicato dal ridottissimo team di Awe Interactive, composto da quattro persone con un’idea ed un sogno. Partendo dall’esempio fornito da Crypt of the Necrodancer, il team aveva l’obiettivo di unire la frenesia di un FPS con la severità di un roguelike, mescolando il tutto con l’introduzione di meccaniche da gioco musicale.
Nonostante le imperfezioni e le critiche, il titolo è diventato un piccolo classico del genere al punto di arrivare anche su PlayStation 4 ed Xbox One, pubblicato da Playtonic Friends. Grazie all’opera di porting svolta da Just Add Water, arriva adesso su Nintendo Switch: l’esperienza ludica sarà la medesima?
BPM: Bullets per Minute è disponibile da oggi su eShop per Nintendo Switch.
Versione testata: Nintendo Switch
Che gioco è?
BPM: Bullets per Minute cala il gameplay di un FPS d’azione nella tipica struttura dei roguelike. Tuttavia nel farlo gli sviluppatori impongono al giocatore di declinare ogni azione al ritmo di galvanizzante musica rock.
Non è possibile approcciarsi al titolo imbracciando le armi nella stessa maniera che decine di FPS ci hanno insegnato, all’insegna della pulizia rapida ed indiscriminata. La prima cosa che BPM richiede al giocatore è di disimparare quello che sa sull’approccio agli shooter (ed agli arena shooter): il ritmo è sovrano e il player deve piegarsi al suo volere.
Sparare, schivare i colpi e persino saltare sono tutte azioni che devono essere effettuate in concomitanza col beat della musica. Solo declinando le azioni in funzione del ritmo sarà possibile sopravvivere ed addentrarsi nelle profondità dei dungeon. Viceversa, se non seguirete il giusto tempo, vi ritroverete con armi bloccate e movimenti rallentati, in balia di nemici feroci e spietati.
Dal punto di vista strutturale, BPM offre caratteristiche note agli appassionati dei roguelike. Partiremo con uno dei personaggi disponibili (all’inizio solo uno, gli altri si sbloccheranno progressivamente), con peculiarità individuali, per affrontare una serie di dungeon con l’obiettivo di arrivare integri alla conclusione. Lungo il percorso, sarà possibile raccogliere monete o chiavi da barattare in cambio di armi, potenziamenti o abilità. Un’offerta che si rivela ben presto pantagruelica e che permetterà una vasta quantità di combinazioni tra la varietà degli equipaggiamenti e le qualità dei personaggi.
Ovviamente tutto sarebbe vano se la colonna sonora non fosse all’altezza: i brani rock spazzano ben presto i dubbi, con un incedere indiavolato ma sempre funzionale al ruolo che la musica svolge nel game design.
Un’offerta ludica consistente, che può arrivare a chiedere oltre 20 ore per il suo completamento, a patto di essere abbastanza abili da affrontare le difficoltà più elevate e le sfide più ardue.
Perché giocarlo?
BPM: Bullets per Minute offre una delle esperienze ludiche più galvanizzanti e gratificanti degli ultimi anni.
Grazie ad un’idea concettualmente semplice, gli sviluppatori sono riusciti a dare una freschezza inedita al genere degli FPS d’azione. Se l’ibridazione tra shooter e roguelike non poteva essere considerata una novità già due anni fa, l’introduzione di meccaniche da rhythm game ha dato una vita completamente diversa al progetto. Una vera e propria intuizione vincente per il team di sviluppo che ha avuto altresì il merito di aver influenzato una parte del mercato. Una circostanza che si può riscontrare proprio in questi giorni, con l’arrivo dell’imminente Metal: Hellsinger (abbiamo intervistato il game director alla Gamescom 2022).
La curva di difficoltà della produzione, in verità piuttosto aspra, potrebbe dissuadere gli impazienti e chi non ha il “ritmo nel sangue”. Pur essendo prevista un’opzione che automatizza la sincronizzazione tra azioni e beat, sconsigliamo di ricorrervi. Così facendo andreste infatti a pregiudicare l’esperienza ludica come concepita dagli sviluppatori. Il nostro consiglio resta invece quello di prendervi il tempo necessario per comprendere la filosofia alla base di BPM. E’ il prezzo da pagare per ricevere alcune delle scariche di adrenalina più intense della vostra carriera di gamer.
Perché no?
Sfortunatamente, BPM ha in sé diversi aspetti che potrebbero renderlo inadatto per buona parte del pubblico.
Anzitutto, come anticipato, Bullets per Minute è estremamente complesso. Tuttavia, non lo è per sua natura intrinseca, quanto piuttosto per alcune scelte collaterali al game design. Il nucleo fondamentale del gameplay funziona in maniera pressoché perfetta, tuttavia la sensazione è che gli sviluppatori abbiano tralasciato alcuni accorgimenti essenziali.
BPM è orfano di una adeguata modalità tutorial che trasmetta le basi del gameplay e le nozioni principali della struttura roguelike. Potrebbe sembrare un aspetto di poco conto, ma non lo è. Una presa di posizione degli sviluppatori per accrescere il senso di progressione che rischia tuttavia di tradursi in un eccessivo senso di dispersione iniziale. Vi ritroverete infatti buttati nella mischia, senza contezza dell’esatto funzionamento della parte ritmica e senza conoscenza delle tipologie di upgrade disponibili. Tutto quello che imparerete sarà grazie alla vostra imprudenza (anche a causa di arene eccessivamente spigolose) ed alle vostre morti. Una curva di apprendimento che potrebbe presto sfociare nella frustrazione, soprattutto da parte dei gamer meno abituati ad un approccio così vecchia scuola.
Impossibile poi non spendere qualche parola sulla qualità del lavoro di conversione. Le immagini che vedete a corredo di questa recensione non sono di bassa qualità, ma rappresentano l’esatta resa visiva del titolo su Nintendo Switch. Per preservare la stabilità e la velocità dell’azione, Just Add Water è dovuta scendere a compromessi. Per farlo, ha deciso di abbassare notevolmente la risoluzione grafica, aumentando la patina dei filtri grafici. Ne risulta una resa visiva particolarmente sfocata che lascerà molti giocatori con un po’ di amarezza. Le cose migliorano giocando il titolo in modalità portatile, anche grazie alle questioni percettive legate alle differenti dimensioni dello schermo.
In questo senso, i compromessi tecnici si sommano ad una direzione artistica sicuramente di personalità, ma a tratti difficilmente digeribile. L’uso (ed abuso) di alcuni colori all’interno della palette cromatica si contrappone ad una effettistica eccessivamente sgargiante, per un risultato che non potrà incontrare i gusti di tutti. Altresì il parco dei nemici non appare particolarmente ispirato o coerente con l’immaginario norreno abbracciato da BPM: fin troppi risultano gli avversari presi dal mondo degli insetti, realizzati senza molta fantasia.
Commento finale
BPM: Bullets per Minute arriva su Nintendo Switch a due anni dalla sua release originaria e lo fa portando lo stesso carico di azione ed adrenalina. Declinare ogni azione con il beat della musica rock è un’esperienza assuefacente e magnetica che ribadisce l’idea vincente di Awe Interactive. Purtroppo, la conversione per Switch scende a compromessi tecnici per preservare la stessa esperienza ludica. Questo, unito ad una severa curva di difficoltà, ne fanno un prodotto adatto principalmente agli appassionati.