Se dovessimo fare un parallelismo immaginandoci come detective, possiamo affermare che BROK the InvestiGator rispondeva perfettamente ai nostri piacevoli sospetti, fin dal suo primo identikit. Nato da una campagna Kickstarter di successo, il progetto firmato dal solitario sviluppatore indipendente Breton Fabrice aveva già solleticato la nostra immaginazione. Grazie ad uno stile grafico piacevole, il talentuoso game designer francese voleva proporsi di rinnovare il genere delle avventure grafiche ibridandole con il beat’em’up a scorrimento… e molto, molto altro.
Un progetto ambizioso costato sei anni di sviluppo, che ha portato BROK the InvestiGator al proprio esordio su PC (via Steam) lo scorso 26 Agosto, precedendo ironicamente un certo Return to Monkey Island di poche settimane. Breton Fabrice, l’uomo dietro l’etichetta COWCAT, già affacciatosi al panorama indie con l’irriverente Demetrios – The BIG Cynical Adventure, ha coronato dunque il suo sogno. Ed oggi possiamo dirvi, in occasione dell’arrivo dell’investigatore alligatore su home console, perché si tratta di una piccola grande perla.
BROK the Investigator è disponibile da oggi 1° Marzo per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series, Xbox One e Nintendo Switch.
Versione testata: PlayStation 5
Che gioco è?
BROK the InvestiGator si autodefinisce come il primo audace esempio di “punta e picchia”, che si propone di mescolare all’avventura grafica elementi tratti dagli RPG e dai picchiaduro a scorrimento.
In un futuro imprecisato, animali antropomorfi popolano la Terra in una società lacerata da pesanti iniquità. Il gravissimo inquinamento ambientale ha costretto la popolazione a creare una enorme cupola che potesse proteggere la loro salute. Solo cittadini privilegiati e meritevoli possono tuttavia beneficiare di questa soluzione, mentre i meno fortunati, all’esterno, sono obbligati ad una vita di stenti e lotta per la sopravvivenza. L’alligatore Brok, detective privato ed ex-pugile, vive insieme a Graff, il figlio della sua defunta moglie, scomparsa in un terribile e misterioso incidente. Il rapporto tra i due è molto complesso, tra i tentativi di Brok di assicurare un futuro dignitoso al ragazzo e le aspirazioni di Graff di potersi meritare un posto tra gli agi della cupola. Quando tuttavia un particolare caso coinvolgerà Brok, inquietanti indizi inizieranno a puntare in direzione di qualcosa di più grande e pericoloso.
La trama di BROK the InvestiGator trae ispirazione da una moltitudine di opere cyberpunk nonché dal leggendario autore Isaac Asimov. Il risultato è una sceneggiatura affascinante e sfaccettata che affronta tematiche mature e profonde sullo sfondo di un intreccio brillante. Il mondo di Brok e Graff è un mondo amaro in cui tutti cercano di fare il possibile per andare avanti tra tante difficoltà e poche speranze. Personaggi credibili con emozioni umane che riescono a colpire anche grazie ad un eccellente doppiaggio in lingua inglese (parliamo di oltre 23.000 linee di dialoghi).
Un racconto agrodolce di grande impatto, che genera un intrigante contrasto con la presentazione artistica della produzione, ispirata ai ben più spensierati cartoon anni ’90 di The Disney Afternoon. Un particolare sodalizio che ha visto addirittura la partecipazione di Jymn Magon, co-creatore e sceneggiatore di TaleSpin, Ducktales e In viaggio con Pippo, al processo iniziale di editing dello script di BROK.
Perché giocarlo?
Al di là del suo eccellente comparto narrativo, BROK the Investigator colpisce anche sul versante squisitamente ludico.
La produzione COWCAT, lungi dal proporre una lineare avventura grafica vecchio stile, rinfresca la classica formula con contaminazioni da altri generi nonché con una varietà eccezionale. Il tutto impreziosito dal peso delle vostre scelte. Sebbene questa possa sembrare il tipico slogan da marketing, possiamo assicurarvi che BROK the InvestiGator realizza effettivamente quello che promette. Qualsiasi vostra azione avrà infatti delle reali e palpabili ripercussioni su personaggi ed eventi, andando ad influenzare l’andamento dell’avventura ed il finale stesso in modi inattesi ed imprevedibili. Ogni situazione potrà essere affrontata in maniere alternative, lasciando al player la scelta su che tipo di personaggio voler essere. Vi basti pensare che ci sono oltre 10 finali alternativi, perfettamente contestualizzati e che potrete raggiungere con un ragguardevole numero di biforcazioni nella trama. Una duttilità che ci ha ricordato in un certo senso Heavy Rain e le produzioni Quantic Dream.
Nei sui panni di investigatore privato, Brok potrà dunque esplorare le ambientazioni e raccogliere prove per le sue indagini, ma anche risolvere enigmi (alcuni davvero brillanti) ed aiutare personaggi in difficoltà. L’attività investigativa vi porterà a risolvere alcuni casi di difficoltà crescente, perfettamente scritti e sceneggiati, fino ad arrivare a complesse macchinazioni alla ricerca del giusto movente del colpevole di turno. Brok dovrà dunque sottoporre ad interrogatorio i sospettati, all’interno di divertenti sezioni in cui trarre le corrette deduzioni sulla base degli indizi raccolti. Ma attenzione, gli errori sono dietro l’angolo ed incolpare un innocente potrebbe costarvi molto.
Brok non conterà tuttavia solo sul proprio acume, ma anche sui suoi molto meno prosaici muscoli di ferro. In qualsiasi momento infatti, l’alligatore potrà cambiare atteggiamento e ricorrere alle maniere forti per convincere un personaggio o per avere ragione nelle situazioni più spinose. Si aprono così sezioni ispirate ai picchiaduro a scorrimento degli anni ’90, in cui Brok potrà inanellare combo, raccogliere oggetti curativi ed aiutarsi con mazze e spranghe per abbattere malintenzionati e furfanti.
Ma Brok non sarà l’unico personaggio giocabile. In alcune fasi dell’avventura, il controllo passera al giovane Graff, alle prese con la propria vita da studente. Similmente al suo tutore, anche lui potrà decidere se usare la testa o le maniere forti, in contesti tuttavia diversi che incrementano notevolmente la già grande varietà del titolo. Gli impegni scolastici si mescoleranno ben presto con eventi imprevedibili che porteranno Brok e Graff a riflettere sul proprio rapporto e sull’inospitale mondo che li circonda.
Perché no?
BROK the InvestiGator è un prodotto di assoluta qualità appartenente al mare magno delle produzioni indipendenti, forte di una sorprendente profondità narrativa e varietà ludica. Tuttavia, come spesso accade in questi casi, occorre tuttavia fare i conti con qualche piccolo problema.
La produzione COWCAT è un chiaro esempio di titolo in cui il tutto è più della somma delle singole parti. Le due principali anime di cui è composto BROK si uniscono infatti in modo armonioso: tuttavia, se prese singolarmente, prestano il fianco a diverse critiche.
La componente beat’em’up rievoca il mood tipico dei cabinati anni ’90, fornendo al player un discreto numero di mosse e possibilità. Tuttavia, abbiamo riscontrato a tratti un’eccessiva imprecisione nel rilevamento di alcune hitboxes, nonché qualche difficoltà nell’utilizzo della parata. Ne emerge un’esperienza indubbiamente divertente ma a tratti caotica ed approssimativa. Una circostanza che potrebbe essere foriera di spiacevoli game over, tanto improvvisi quanto inattesi.
Parimenti, anche gli elementi da avventura grafica non risultano sempre perfettamente calibrati. BROK the InvestiGator si propone di metterci in situazioni molto eterogenee, passando sinuosamente dagli enigmi agli interrogatori, dalle attività secondarie alle fasi esplorative. Una varietà che rende l’incedere piacevolmente ritmato, che veicola un tipo di interazione lontana dalla tradizione più ortodossa di Monkey Island & soci.
Il pensiero laterale viene spesso messo da parte in favore di soluzioni alternative più evidenti, oppure grandemente diluito all’interno di sezioni perlopiù esplorative e verbose. Si tratta di una precisa scelta, volta a fornire al giocatore una apprezzabile complessità e libertà di approccio, in un genere tradizionalmente amante della rigidità. Tuttavia, proprio la totale scelta lasciata al player potrebbe rendere il titolo meno apprezzabile da coloro che vorranno rigiocarlo per apprezzarne ogni sfumatura. Immaginate infatti di saltare completamente un indovinello intelligente perché vorrete far cantare i vostri pugni. Indubbiamente soddisfacente, ve lo assicuriamo, ma anche potenzialmente frustrante o fuorviante per coloro che non avranno il piacere di rigiocare la sezione.
Commento finale
BROK the InvestiGator è un piccolo grande trionfo per lo sviluppatore Breton Fabrice. Tematiche importanti ed una trama matura sostengono una produzione ardita, che mescola coraggiosamente meccaniche prese dalla tradizione delle avventure grafiche ad elementi RPG e ad un sistema di combattimento da beat’em’up a scorrimento. L’opera firmata COWCAT è una spumeggiante miscela che riesce dove molti titoli blasonati hanno fallito: mettere al primo posto la libertà di ogni vostra azione, al costo di concrete e tangibili conseguenze. Anche al netto di qualche imperfezione e sbavatura, le avventure di Brok e Graff non potranno deludervi.