Recensione in pillole Moonscars

Moonscars, in un certo senso, ci ricorda quanto ci manca Yharnam. Come abbiam avuto occasione di ricordare nostalgicamente in occasione di un altro titolo che ci ha suscitato sensazioni simili (ovvero Thymesia), Bloodborne è stato una pietra miliare di cui abbiam preso una sempre maggiore consapevolezza negli anni. Non solo per il suo gameplay, visceralmente più orientato all’offensività rispetto ad altri soulslike, ma anche per un setting allo stato dell’arte. Yharnam, un’ambientazione decadente e gotica, a metà strada tra l’architettura vittoriana e l’incubo lovecraftiano. Simbolo fulgente di quanto la direzione artistica contribuisca all’immortalità di un titolo. E giocando a Moonscars, si hanno echi di sensazioni molto simili: ludicamente ed artisticamente.

Pubblicato da Humble Games, Moonscars è il progetto di esordio del team moldavo Black Mermaid. Un gruppo che decide di esordire con un titolo dalla forte personalità e con una ben precisa idea di game design. Scopriamo insieme perché è un titolo da tenere in considerazione per gli amanti degli action adventure e dei soulslike.

Moonscars è disponibile in digitale dal 28 Settembre 2022 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series S/X, Nintendo Switch e PC (via Steam).

Sarà una notte lunga e sanguinosa.

Versione testata: PlayStation 5


Che gioco é?

Moonscars è un metroidvania soulslike con struttura bidimensionale che strizza l’occhio al celebre ed apprezzato Blasphemous con un setting estremamente dark e sanguinoso.

Le vicende che fanno da sfondo alla trama del titolo sono volutamente criptiche. Vestiremo i panni di Grey Irma, una cavaliere di un misterioso ordine al servizio di un’entità divina nota come Scultore. Un essere dalla volontà ignota, che concede ai propri servitori la possibilità di ricorrere a parte del proprio potere combattendo attraverso veri e propri avatar di creta. Risvegliatasi dopo una morte apparente, la ragazza dovrà attraversare una lugubre landa popolata da creature d’argilla con intenti maligni. Tuttavia, Irma non ricorda nulla del proprio recente passato e non comprende il comportamento dei propri commilitoni, che sembrano aver ceduto alla corruzione di un male ignoto. Sarà compito di Irma trovare lo Scultore, sospettato di essere la mano dietro alle creature d’argilla, ed ottenere da lui le risposte.

Le animazioni sono sontuose.

Grey Irma esplorerà dunque un affascinante quanto tetro mondo decadente, popolato da orrori indicibili. Una direzione artistica che richiama un gusto barocco tipico della pittura olandese (Rembrandt su tutti), dominato tuttavia da colori in costante tensione tra luce ed ombra. Solo il rosso del sangue e della cappa di Irma balenano sulla scena, creando affascinanti contrasti ed elevando lo cifra stilistica di una produzione in cui la pixel art palesa ancora una volta le proprie enormi potenzialità.

Nel corso di un’avventura che vi terrà impegnati per una decina di ore, dovrete falciare ogni oscenità sul vostro cammino in pieno stile soulslike. L’esplorazione dunque sarà parte integrante della formula ludica, sebbene dichiaratamente meno incisiva rispetto al sistema di combattimento. Proprio ques’ultimo infatti rappresenta il vero cuore pulsante della produzione.

Alcuni ostacoli potranno essere abbattuti con le abilità.

Perché giocarlo?

La produzione di Black Mermaid cela proprio nel suo intrigante, rapido e spietato combat system uno dei suoi aspetti più appaganti.

Grey Irma è una protagonista veloce e scattante, ma anche estremamente capace ed abile. Ma rimane pur sempre sola contro intere armate di creta, legioni aggressive e spietate. E’ qui che emerge il vero protagonista del combat system: lo studio dell’ambientazione circostante. All’interno delle decadenti ambientazioni che visiterete, non mancheranno baratri senza fondo, trappole mortali ed aculei sporgenti. Sarà vostro compito sfruttarle a vostro vantaggio, grazie alle vostre abilità. Con uno spirito sadico che ricorda vagamente la saga di Deception, Moonscars ci suggerisce e ci invita ad usare l’ambiente a nostro vantaggio. Dimenticate dunque di potervela cavare esclusivamente con le vostre abilità base. Dovrete invece far tesoro di ogni abilità magica appresa, di un prezioso dash e soprattutto della fondamentale parry.

Il gioco infatti vi esorta ad apprendere meticolosamente la dinamica di parata presente, che non si limita ad evitare danni spiacevoli. Infatti, permette di infliggerne altrettanti in contrattacco, contestualmente respingendo all’indietro gli avversari. Capirete dunque bene che un parry fatto al momento giusto potrebbe decimare un intero gruppo di nemici, se avrete l’intelligenza tattica di farli cadere in una trappola mortale.

A volte basta un singolo parry perfettamente eseguito per avere la meglio contro un avversario… o più di uno.

Si tratta di un combat system che richiede attenzione, ma che risponde con una precisione estremamente soddisfacente agli input del player. Un feeling gratificante, incrementato su PlayStation 5 da un piacevolissimo utilizzo delle vibrazioni del DualSense. Tutto questo ha un costo: la vostra dedizione verso un sistema con le proprie regole.

Attraverso un curioso mix tra soulslike e roguelite, ciascun avatar di creta utilizzato da Irma potrà accumulare esperienza e sbloccare abilità ed attacchi secondari temporanei per renderlo maggiormente forte. Tuttavia, ogni qualvolta attiverete un punto di riposo, il vostro avatar cadrà vittima della corruzione e dovrete fabbricarne un altro, destinato a prenderne il posto. Non perderete le magie apprese o gli incrementi delle statistiche, ma dovrete iniziare di nuovo ad accumulare abilità ed attacchi secondari temporanei. Meglio dunque continuare a preservare un avatar potenziato, sfruttando la possibilità di accumulare in combattimento l’ichor (l’equivalente del mana) convertendolo in salute, oppure creare punti di respawn più ravvicinati? Una decisione da non prendere alla leggera.

Inoltre, a seconda del sangue versato, anche la minacciosa luna si tingerà di rosso. Come fosse un presagio di vermiglie maree, l’astro potenzierà i vostri avversari rendendoli ancora più spietati. Potrete placare la sete della luna offrendole in dono dei particolari oggetti… ma attenzione, sono presenti in numero limitato ed hanno una pluralità di usi, come la possibilità di essere scambiati per ottenere potenti medaglioni. Rendere il gioco più semplice precludendosi potenziamenti oppure confidare nel miglioramento delle proprie abilità equipaggiandosi tatticamente? Anche in questo caso, la scelta sarà unicamente vostra.

I boss, come da tradizione per il genere, vi daranno filo da torcere.

Perché no?

Moonscars ha in sé tutti i pro ma anche i contro di un soulslike, esacerbati da una curva di difficoltà se non ripida, quantomeno giustamente impegnativa.

La particolare mescolanza tra soulslike e roguelite apre le porte a molte disamine strategiche, tuttavia si rivela presto meno impattante di quanto possa sembrare. I potenziamenti temporanei si possono riacquisire molto velocemente e con l’esperienza capirete bene che alcuni sono decisamente più utili di altri. Una caratteristica dunque buona sulla carta, ma che in pratica si rivela non così determinante.

Capirete presto che alcuni potenziamenti hanno l’assoluta precedenza.

Non abbiamo trovato Moonscars un’esperienza eccessivamente difficile o punitiva, ma non possiamo nascondere che si tratta di un titolo impegnativo che richiede una certa dedizione. Viene richiesto un ottimo coordinamento, nonché la voglia di apprendere le meccaniche fondamentali dell’infrastruttura ludica. Quello che invece ci è parso fin troppo arduo è seguire lo sviluppo della trama. Si tratta di una storia affascinante che attinge dal mito greco di Pigmalione, ma che purtroppo presta il fianco ad un ermetismo eccessivo sia nello storytelling sia nei dialoghi tra i personaggi. Una scelta deliberata da parte degli autori, ma forse un po’ troppo ortodossa.

Anche dal punto di vista del level design, Moonscars non va fino in fondo con le aspirazioni degli sviluppatori. Sebbene esteticamente ricercato e funzionale a riflessioni strategiche, il mondo di gioco non regala soluzioni particolarmente originali. Si tratta di un level design dunque piuttosto scolastico che non viene altresì valorizzato dalla presenza di una mappa dalla consultazione piuttosto incomprensibile.

Il parry è fondamentale e se non imparerete a servirvene, sarà tutto MOLTO più difficile.

Commento finale

Black Mermaid si presenta nel mondo videoludico con un prodotto nero come l’ossidiana e rosso come il sangue che pulsa nelle vene. Moonscars è un soulslike in cui la direzione artistica ed il gameplay si fondono in una danza tetra ed affascinante, al tempo stesso spietata ed entusiasmante. Sulla produzione grava qualche peccato tipico degli esordi, ma qualsiasi fan del genere stia in guardia: si tratta di un appuntamento al chiaro di luna che non vorrete mancare.

8.0

Moonscars


Black Mermaid si presenta nel mondo videoludico con un prodotto nero come l'ossidiana e rosso come il sangue che pulsa nelle vene. Moonscars è un soulslike in cui la direzione artistica ed il gameplay si fondono in una danza tetra ed affascinante, al tempo stesso spietata ed entusiasmante. Sulla produzione grava qualche peccato tipico degli esordi, ma qualsiasi fan del genere stia in guardia: si tratta di un appuntamento al chiaro di luna che non vorrete mancare.

PRO

Artisticamente bellissimo | Combat system appagante | Meccaniche introdotte in modi interessanti |

CONTRO

Richiede un minimo di impegno | Alcune meccaniche non funzionano come dovrebbero | Strutturalmente molto classico |

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