Annunciato un po’ a sorpresa a quasi un anno dalla sua release originaria, Shadow Warrior 3: Definitive Edition segna il ritorno del dissacrante Lo Wang con una versione aggiornata ricca di contenuti. Vi abbiamo già parlato del terzo capitolo della serie firmata da Flying Wild Hog nella nostra recensione, raccontandovi perché ci aveva convinto e divertito al netto di qualche piccolo problema. Un capitolo al contempo coraggioso e conservativo, che si allontana dalla sperimentazione ruolistica del secondo capitolo (ben accolta dalla critica, meno dal pubblico) per tornare ad un’esperienza lineare ispirata alla lezione dei recenti capitoli di Doom. Gli sviluppatori polacchi, che solo pochi mesi fa hanno lanciato sul mercato il folle Evil West, tornano dunque sulla serie che li ha fatti conoscere al grande pubblico per migliorarne ulteriormente la formula.
La Definitive Edition si presenta come un corposo aggiornamento gratuito per tutti i possessori del titolo originario. Gli utenti PlayStation 4 ed Xbox One potranno altresì beneficiare del free upgrade alle versioni next gen, queste ultime a disposizione anche per l’acquisto diretto per tutti i possessori di PlayStation 5 ed Xbox Series.
Scopriamo insieme perché, a distanza di mesi, la Definitive Edition rappresenta il modo migliore per godersi lo sparatutto pubblicato da Devolver Digital.
Shadow Warrior 3: Definite Edition è disponibile dallo scorso 16 Febbraio per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e PC (via Steam).
Versione testata: PlayStation 5
Che gioco è?
Shadow Warrior 3 è un frenetico FPS, strutturalmente lineare, in cui si susseguono missioni progressivamente più complesse e spettacolari.
Lo Wang è una ex guardia del corpo alla Zilla Enterprises, malvagia corporazione volta alla conquista del mondo. Dopo aver appreso le nefaste intenzioni della compagnia, il coraggioso ma imprudente eroe si ritrova a lottare contro le forze del male assieme al demone ribelle Hoji. Proprio una leggerezza costa al protagonista una terribile disfatta nel finale del secondo capitolo, dopo aver inavvertitamente liberato un tremendo drago dalle dimensioni colossali. Tempo dopo, l’eroe è scivolato in un vortice di autocommiserazione e depressione, consapevole degli errori commessi e della distruzione indirettamente provocata. Quando il suo storico rivale Master Zilla busserà alla porta proponendo di attingere al potere della maschera del compianto Hoji, Lo Wang avrà l’occasione perfetta per la sua rivincita.
Una narrazione ironica ed agile per una storia citazionista e sopra le righe, che ha il merito di scorrere agilmente e piacevolmente per fornire un pretesto alle folli carneficine del protagonista. Tutto questo avviene in ambientazioni affascinanti che richiamano un Giappone feudale magico e pericoloso. Il colpo d’occhio, in questo senso, è davvero piacevole, con una grafica vibrante e colori accesi che esaltano gli scorci e l’azione.
Proprio l’azione è la feature principale del titolo: Lo Wang potrà utilizzare le armi a sua disposizione per ripulire i livelli delle ondate di nemici presenti, con un gusto per la mobilità estrema riportata in auge da Doom Eternal. Il protagonista potrà dunque correre lungo le pareti, utilizzare un rampino, attivare pericoli ambientali e molto altro. Interessante, ad esempio, è la possibilità di eseguire una speciale finisher sui nemici, che potrà premiarvi con bonus temporanei come armi speciali monouso dal potere terrificante.
Un’avventura che vi terrà impegnati per circa 7 ore: una longevità per qualcuno forse fin troppo modesta (dopo un secondo capitolo che durava esattamente il doppio), che tuttavia proprio la Definitive Edition punta a rivoluzionare con nuovi ed interessanti contenuti.
Perché giocarlo?
Il lancio della Definitive Edition rappresenta l’occasione perfetta per passare il tempo in compagnia dell’incorreggibile Lo Wang. Non solo infatti la versione propone migliori performance tecniche per PS5 ed Xbox Series, ma altresì l’aggiornamento introduce un ricco ventaglio di nuovi contenuti.
Dopo aver finito la storia principale, si sbloccherà infatti l’inedita Survival Mode. Si tratta di una modalità completamente nuova che metterà i player all’interno di arene da battaglia in cui l’obiettivo sarà sopravvivere totalizzando il punteggio migliore. Completando questa sfida, potrete ottenere nuove skin per le armi.
Finire la storia principale tuttavia vi offrirà ulteriori pretesti per restare in questo mondo ultraviolento. Ecco dunque il New Game Plus, che permetterà di affrontare nuovamente l’avventura con armi e potenziamenti già acquisiti. La modalità, lungi dal riproporre una walkthrough identica a quella originaria, metterà i giocatori alle prese con nuove sfide da completare, ricompense da ottenere e skin da sbloccare.
Per tutti i giocatori in cerca di sfide più impegnative, la Definitive Edition ha pensato anche a loro proponendo ben due novità. Da un lato, una difficoltà Hardcore che spingerà l’azione verso ritmi ancora più esaltanti. Dall’altro lato, la sfida finale sarà costituita dalla Hero Mode. Si tratta di una intrigante ed impegnativa sfida che limiterà i respawn possibili del protagonista. Realizzando le finisher sarà possibile incrementare il proprio bottino di vite. Tuttavia, se dovessero finire, sopraggiungerà un game over senza ritorno.
Un pensiero anche per i completisti: la Definite Edition introduce infatti la possibilità di rigiocare specifici capitoli, in modo da recuperare comodamente upgrade mancanti e collezionabili perduti.
Gli utenti PlayStation 5 ed Xbox Series S|X possono infine godere del pieno supporto alle potenzialità concesse dai loro hardware. Le versioni next gen propongono adesso due differenti modalità grafiche. La prima permette di giocare con la fantastica fluidità concessa dai 60fps a 1080p, mentre la seconda spinge l’acceleratore sull’aspetto cinematico lockando il framerate a 30fps per portare la qualità visiva ai 4K. I giocatori PS5 possono inoltre apprezzare un piacevole sfruttamento del DualSense, attraverso il feeling aptico, i grilletti adattivi e gli speaker.
Perché no?
Sfortunatamente, nonostante quanto di buono apportato con la Definitive Edition, Shadow Warrior 3 risulta essere ancora viziato dalle stesse problematiche di un anno fa.
E così, le fasi platform sono tutt’ora approssimative, alternando momenti ottimi a frangenti in cui alcuni imprecisioni rendono l’esperienza più frustrante di quanto necessario. In generale, queste sequenze risultano ancora piuttosto guidate e limitate, mostrando un potenziale inespresso piuttosto evidente anche alla luce dell’agilità del protagonista.
Le stesse fasi di combattimento, nonostante siano indiscutibilmente divertenti e positivamente caotiche, prestano il fianco a qualche problema in termini di bilanciamento. Nonostante le (poche) bocche da fuoco siano ottimamente caratterizzate e godano di un gunplay convincente (anche grazie al DualSense nella versione PS5), ben presto vi ritroverete a preferirne sempre un paio alla luce della loro evidente maggiore versatilità e potenza. Così, ben presto vi dimenticherete (o quasi) delle armi leggere in favore di alcune soluzioni più spregiudicate che vi sapranno aiutare molto più efficacemente.
Purtroppo, la Definitive Edition non è stata colta, dagli sviluppatori, come una opportunità di correggere piccoli difetti del gioco originale. L’assenza dei sottotitoli in italiano, sebbene non sia un problema insormontabile, potrebbe essere vista con amarezza anche alla luce del gran numero di lingue supportate. Tuttavia decisamente più fastidiosa è la permanenza dell’evidentissimo stuttering tra le cutscene e le fasi di gameplay, che spezza palpabilmente l’armonia dell’esperienza.
Tra tutte le migliorie ed aggiunte della Definitive Edition, qualche perplessità ci è sorta sul versante dei “premi da sbloccare”. Questa nuova edizione infatti premia i giocatori più abili con un’ottima quantità di skin alternative per le armi. Da un lato ci fa (molto) piacere che finalmente questo genere di contenuti non sia bloccato dietro al muro delle microtransazioni. Tuttavia, dall’altro lato ci chiediamo se non sarebbe stato meglio premiare differentemente i giocatori. Magari con contenuti più originali o, ad esempio, materiale legato alla creazione del titolo o della saga.
Commento finale
Shadow Warrior 3: Definitive Edition segna un netto passo avanti rispetto alla release originaria, risolvendo gran parte dei problemi della terza avventura di Lo Wang. A metà tra aggiornamento delle prestazioni tecniche e riedizione con nuovi contenuti, il lavoro di rifinitura ed arricchimento dei Flying Wild Hog è encomiabile e significativo, rendendolo di fatto il modo migliore per godersi il titolo. Le stesse leggerezze di game design già riscontrate nella release originaria (nonché il fastidiosissimo stuttering tra missioni e cutscene) sono ancora presenti, ma il divertimento (fortunatamente) raggiungerà nuove galvanizzanti e dissacranti vette.