Presentato per la prima volta durante la Gamescom 2020 (nella sua versione sfortunata e ridimensionata causa Covid-19,ndr) White Shadows arriva sui nostri PC e console a più di un anno di distanza. Opera prima del piccolo studio indie tedesco Monokel Games, e distribuito da Thunderful Publishing e Headup Games per Xbox Series X/S, Microsoft Windows, Classic Mac OS, PlayStation 5.
Versione testata: PC
Prima di addentrarci nel gioco urge fare una piccola ma doverosa premessa: durante la nostra esperienza abbiamo notato vistosi cali di frame, nonostante il gioco non sia esoso di risorse, e la build sul quale lo abbiamo testato sia di livello medio-alto. Ad ogni modo lo sviluppatore ha già ravvisato il problema, e assicurato che verrà corretto con la prima patch in arrivo post rilascio.
Che gioco è?
White Shadows è un platform puzzle cinematografico a scorrimento orizzontale.
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Vestiremo i panni di una Ravengirl, ovvero una ragazzina dal corpo umano e dalla testa da nero pennuto, in un mondo drammatico, ammantato da una fitta coltre di inquietudine ed oppressione fintanto da arrivare a toccare le corde emotive del giocatore.
I ragazzi del team di Monokel non ci sono andati leggeri in quanto a temi affrontati nella loro prima opera videoludica: discriminazione raziale, disparità sociale, devastazione ambientale, illusorie propagande politiche, animalismo il tutto ambientato in una spaventosa e distopica visione del mondo futuro.
Nonostante l’opera sia volutamente un crudo ed efferato condensato di tremende tematiche schiaffate in faccia al giocatore senza preavviso, tralasciando il gameplay ad elemento di contorno, il risultato dell’opera arriva dritto a smuovere l’humus sentimentale di chi impugna il pad, causando una sorta di morbosa attrazione verso le vicende della Ravengirl fino a completarne il drammatico viaggio.
Nonostante l’esperienza si possa portare a termine in circa 3h, completando circa la metà degli achievement, quella sensazione di disgusto ed inquietudine sarà palpabile e ben presente negli istanti appena successivi all’end game, tanto da rimanere inebetiti a fissare i titoli di coda.
Perché giocarlo?
Questa specie di noir novel creata dalle menti creative di Monokel Games è più che altro un esperienza sensoriale: i temi trattati sono drammaticamente seri, la protagonista sarà il mezzo attraverso il quale potremo scoprire il mondo di gioco, un fantastico ed osceno agglomerato monocromatico post-apocalittico steampunk.
Più volte durante la nostra breve avventura siamo rimasti estasiati e disgustati in egual misura a fronte di sapienti e spettacolari aperture cinematografiche, le quali ci hanno fornito crudi spaccati dell’ambientazione di gioco, inoculandoci quel senso di rassegnata incredulità rispetto a come l’uomo possa ridurre il suo habitat naturale.
L’opera è impreziosita da imponenti opere musicali di autori quali Strauss, Verdi, Mozart, Van Beethoven dei quali non ci sarà alcun bisogno di aggiungere il benché minimo commento. Questi classici squarci musicali conferiranno all’opera dei momenti di epicità, come ad esempio nel frangente in cui sentirete intonare le note della Cavalcata delle Valchirie.
Perché no?
Acquistare e giocare con coscienza White Shadows è qualcosa che va un po’ al di la della routine videoludica del giocatore medio. Se premendo avvia ciò che desideriate sia quella comfort zone fatta di gameplay, skill, main e secondarie forse dovreste pensarci un attimo.
Come già accennato, le ore passate insieme al titolo sviluppato da Monokel Games, saranno ore portanti turbamenti esistenziali, oltre a qualche momento di platforming, la risoluzione di poco intuitivi puzzle games e poco altro.
D’altra parte anche osservando trailer ufficiali o video su Youtube, il gioco stesso non farò nulla per illudervi del contrario, per cui, siete avvisati.
Commento Finale
White Shadows è un esperienza decisamente toccante a livello emotivo: le tematiche trattate oltre ad essere drammaticamente reali, sono tante e tali da smuovere persino le corde più dure dell’animo umano. Ambientato in una White City spietatamente distopica, e meravigliosamente inquietante tanto da lasciare sbalordito il giocatore, attraverso sensazioni diametralmente opposte. Il gioco dura una manciata di ore, ed è più precisamente un esperienza interattiva, intrisa di forti tematiche sociali, magari poco affine ai gusti della gran parte della platea di giocatori. A nostro avviso, un esperienza assolutamente da provare.
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