Dopo un’esclusiva temporale su Xbox, Indiana Jones e l’Antico Cerchio approda finalmente su PS5, pronto a conquistare anche i giocatori della console Sony. MachineGames si scrolla definitivamente di dosso l’etichetta di sviluppatore esclusivamente legato alla serie Wolfenstein, dimostrando con forza la sua capacità di interpretare magistralmente anche un personaggio iconico come Indiana Jones. La versione PS5 mantiene inalterata la qualità dell’esperienza originale e introduce miglioramenti tecnici specifici per la console di casa Sony, rendendo questo titolo un’esperienza ancora più coinvolgente e immersiva.
Versione Testata : Playstation 5
Una narrazione degna di Spielberg
La trama di Indiana Jones e l’Antico Cerchio è ambientata nel 1937, inserendosi cronologicamente tra due capolavori cinematografici: I predatori dell’Arca Perduta e Indiana Jones e l’ultima crociata. Il gioco riesce magistralmente a replicare lo spirito avventuroso e misterioso dei film originali, proponendo una storia intrigante basata sulla ricerca del leggendario Cerchio Antico, artefatto carico di poteri occulti che mette Indy in conflitto con la minaccia nazista.
Un elemento narrativo particolarmente riuscito è la presenza di personaggi secondari memorabili. Gina, interpretata virtualmente dall’attrice Alessandra Mastronardi, aggiunge humor e profondità, mentre il villain principale, Emmerich Voss, emerge come un cattivo perfetto: carismatico, inquietante e profondamente coinvolgente.
Questi personaggi aiutano a mantenere sempre alta l’attenzione del giocatore, e la narrazione riesce costantemente ad alternare suspense, momenti comici e drammaticità, mantenendo un ritmo incalzante che non lascia mai spazio alla noia.

Enigmi, esplorazione e avventura: un connubio perfetto
Il gameplay di Indiana Jones e l’Antico Cerchio è un riuscito ibrido tra esplorazione, enigmi ambientali e sequenze action adrenaliniche, con prevalenza di una visuale in prima persona che diventa terza in alcuni momenti cinematici e nelle fasi più acrobatiche.
Gli enigmi ambientali rappresentano il cuore pulsante del gioco e sono ben integrati nella progressione della trama. Alcuni vi faranno sentire sentire davvero come se steste decifrando antichi codici perduti. MachineGames ha dimostrato una grande abilità nel creare enigmi che mettono alla prova sia l’ingegno che l’attenzione ai dettagli con grande maestria.
Gli enigmi principali sono inseriti nel flusso narrativo in modo intelligente e cinematografico: si risolvo mentre il mondo si apre davanti a voi. Quando una parete si sposterà lentamente rivelando un passaggio che non avevate mai notato, avrete dei brividi. È un gioco che non vi tiene per mano, ma vi guida con logica e coerenza, se sarete disposti a osservare e ragionare.
Alcuni puzzle secondari e opzionali richiedono un maggiore impegno mentale, spingendovi a sfruttare ogni informazione raccolta nel diario di Indy.
Un gameplay ricco, vario e ben strutturato
Il gioco si articola principalmente attraverso tre vastissimi scenari esplorabili liberamente: Roma, l’Egitto e la Thailandia. Ciascuno di questi luoghi non è soltanto un cambio di ambientazione, ma un vero e proprio microcosmo con regole, ritmi e identità visive proprie. Roma, ad esempio, ci accoglie con il suo fascino archeologico e i vicoli brulicanti di dettagli, mentre le rovine egiziane offrono uno scenario più aperto e monumentale, fatto di sabbia, geroglifici e caverne in cui perdersi. La Thailandia, invece, è probabilmente la più suggestiva: una giungla lussureggiante, piena di insidie e strutture misteriose immerse nella vegetazione, che offre alcune delle sezioni più dinamiche e visivamente spettacolari dell’intero gioco.
Ognuna di queste macro-aree è piena di missioni secondarie, attività facoltative, collezionabili nascosti in punti inaspettati e piccoli enigmi che sbloccano zone aggiuntive. La struttura open-map non è mai dispersiva: ogni elemento spinge il giocatore ad esplorare con attenzione, premiando la curiosità con momenti narrativi extra, miglioramenti per le abilità di Indy o semplicemente ambientazioni che vale la pena ammirare.
È capitato più volte di deviare dal percorso principale solo per inseguire un indizio o risolvere un enigma secondario… e ritrovarsi, venti minuti dopo, a domandarsi dove fosse finita la missione iniziale. Ma è proprio questo a rendere l’esperienza tanto coinvolgente.
Combattimenti divertenti e approccio stealth
La lotta è parte integrante dell’avventura ma non è la priorità rispetto all’esplorazione e alla risoluzione degli enigmi nell’esperienza di gioco proposta da MachineGames.. L’azienda famosa per i suoi sparatutto frenetici ha modificato il proprio approccio per creare un sistema di combattimento corpo-a-corpo coinvolgente ed efficace che coinvolge pugni ben coordinati e oggetti improvvisati usati come armamentario alternativo.. L’utilizzo delle armature da fuoco è stato ridotto deliberatamente per incentivare strategie stealth più soddisfacentii e tattiche..
La componente stealth è ben riuscita ma soffre di alcuni limiti legati a un’intelligenza artificiale non sempre reattiva. Questo problema non intacca troppo l’esperienza, ma potrebbe risultare frustrante nelle difficoltà più alte, dove gli errori si pagano più cari. La presenza di travestimenti opzionali per aggirare i nemici aggiunge ulteriore varietà strategica, incentivando approcci sempre diversi.

Progressione, longevità e contenuti secondari
La longevità complessiva del gioco è estremamente soddisfacente. Per completare la sola storia principale serviranno circa 30 ore, ma esplorare tutto quello che il gioco offre può portare facilmente oltre le 40 ore. Questo grazie a missioni secondarie ben strutturate, collezionabili stimolanti e puzzle secondari intriganti.
Un semplice sistema di crescita tramite libri e abilità passive arricchisce ulteriormente l’esperienza, invogliando a completare missioni opzionali per migliorare le capacità di Indiana Jones.
Una veste tecnica solida con qualche difetto
Dal punto di vista tecnico, la versione PS5 offre miglioramenti rispetto a quella Xbox, sfruttando la velocità dell’SSD per tempi di caricamento quasi istantanei e offrendo una stabilità generale eccellente.
Tuttavia, rimangono alcune imperfezioni grafiche come il pop-in delle texture, specialmente nella sezione thailandese, e alcune animazioni meno convincenti. Il passaggio tra visuale in prima e terza persona mette in evidenza queste lacune tecniche, che fortunatamente non rovinano l’esperienza complessiva, grazie a scenari dettagliati e ben realizzati.
Il comparto sonoro è invece semplicemente eccellente: la colonna sonora di Gordy Haab, ispirata alle musiche originali di John Williams, è memorabile e riesce a valorizzare ogni momento del gioco. Ottimo anche il doppiaggio in italiano, che permette di godersi appieno la narrazione.
Confronto con la versione Xbox: cosa cambia su PlayStation 5?
La versione PlayStation 5 di Indiana Jones e l’Antico Cerchio arriva a diversi mesi di distanza rispetto al debutto iniziale su Xbox Series X|S, avvenuto lo scorso dicembre, e porta con sé alcuni miglioramenti tecnici degni di nota. Sulla console Sony, il gioco beneficia infatti di tempi di caricamento ulteriormente ottimizzati grazie al velocissimo SSD, con transizioni quasi istantanee tra le varie sezioni di gioco. Inoltre, pur mantenendo le stesse impostazioni grafiche viste sulla controparte Xbox, su PS5 abbiamo notato un frame rate leggermente più stabile, in particolare durante le sequenze più concitate e ricche di elementi a schermo.
Dal punto di vista grafico, invece, le differenze sono minime: entrambe le versioni sfruttano molto bene l’hardware di nuova generazione, ma su PlayStation 5 sembra esserci una gestione leggermente migliore del pop-in e degli effetti di illuminazione, in particolare con il ray tracing attivo. Anche il feedback aptico del controller DualSense è stato sfruttato in modo efficace, rendendo ancora più immersiva l’esperienza di gioco, specialmente durante l’uso della frusta o negli scontri corpo a corpo.
In termini di contenuti, invece, non ci sono differenze sostanziali tra le due piattaforme: entrambe offrono l’avventura completa senza contenuti aggiuntivi esclusivi. Pertanto, chiunque abbia già avuto modo di apprezzare la versione Xbox non troverà nuove motivazioni in termini di contenuti per riacquistare il gioco su PS5. Tuttavia, chi dovesse ancora avvicinarsi all’avventura dell’archeologo più famoso del mondo, su PlayStation troverà forse una versione leggermente più rifinita e ulteriormente ottimizzata rispetto a quella già eccellente disponibile su Xbox.
Per ulteriori dettagli, potete consultare la nostra recensione completa per la versione PC.
Tutti gli enigmi risolti: le guide per completare l’avventura
Se state esplorando ogni angolo di Indiana Jones e l’Antico Cerchio e vuoi completare al 100% la tua avventura, le nostre guide fanno al caso tuo. Dalle casseforti del Vaticano alle combinazioni nascoste nelle tombe di Giza, passando per le reliquie celate tra le rovine di Sukhothai, abbiamo raccolto tutto il necessario per aiutarti a non lasciare nulla indietro. Scoprite anche come sbloccare il finale segreto e come risolvere l’enigma dello scheletro di fuoco, due dei momenti più misteriosi e affascinanti dell’intero gioco.
Tutte le nostre guide dedicate:
- Guida a tutte le combinazioni delle casseforti del Vaticano
- Guida a tutte le combinazioni delle casseforti di Giza
- Guida a tutte le combinazioni delle casseforti di Sukhothai
- Guida alla posizione delle reliquie di Sukhothai
- Guida alla posizione di tutte le Stele di Giza
- Guida alla posizione delle reliquie in Iraq
- Guida alla posizione dei manufatti perduti d’Europa
- Guida alla posizione delle reliquie di Giza
- Guida alla posizione delle reliquie del Vaticano e agli enigmi degli antichi
- Come sbloccare il finale segreto
- Come risolvere l’enigma dello scheletro di fuoco
- Come ottenere il respiratore
- Tutte le combinazioni delle casseforti del Vaticano
- Come ottenere la fotocamera
- Come ottenere il travestimento da camicia nera
- Come ottenere l’uniforme e la chiave della Wehrmacht
Commento finale
Indiana Jones e l’Antico Cerchio è uno dei titoli più interessanti e completi dell’anno, riuscendo a catturare con grande efficacia l’essenza del personaggio e il fascino delle sue avventure. Nonostante qualche imperfezione tecnica e un leggero calo nel ritmo nella parte finale del gioco, MachineGames ha confezionato un’esperienza che difficilmente gli appassionati del genere dimenticheranno.








