Recensione Jurassic World Aftermath Collection (PSVR2)

Dopo averlo recensito su Quest 2 dove lo consideriamo tra i più interessanti survival horror presenti sulla piattaforma portatile di Meta, Jurassic World Aftermath Collection arriva anche su PSVR 2. Siete pronti a tornare su Isla Nublar?

Che gioco è?

Jurassic World Aftermath Collection è ambientato a cavallo tra Jurassic World e Jurassic World – Il regno distrutto, secondo capitolo della nuova trilogia con Chris Pratt. Nei panni di un esperto di sicurezza schiantatosi sull’isola, dovremo provare ancora una volta a sopravvivere all’isola ora sotto il totale controllo dei dinosauri dopo gli eventi del primo film Jurassic World.

L’opera di Coatsink è un titolo a metà strada tra un puzzle game, un’avventura grafica in prima persona e un survival a tinte horror che, per certi versi, ricorda da vicino Alien Isolation. A stalkerizzarvi però stavolta non c’è lo xenomorfo ma terrificanti dinosauri in cerca del loro prossimo pasto.

Originariamente pubblicato in due episodi, sia per PCVR che per Quest 2 stand alone, il gioco arriva ora sul visore di Sony in una raccolta che comprende entrambi i capitoli. Si tratta quindi di un’avventura che nella sua totalità vi terrà impegnati almeno 8 ore, una longevità più che buona per i titoli in VR.

Perché giocarlo

Sebbene Jurassic World Aftermath Collection alterni fasi da puzzle game in cui dovremo sbloccare meccanismi e porte ad altre da avventura interattiva piuttosto basica, il gioco dà il meglio di sé durante le fasi stealth. L’obiettivo del gioco è provare a mettersi in contatto con il mondo esterno e chiamare soccorsi e per farlo dovremo risolvere semplici puzzle ambientali, sparsi nelle cinque aree di cui è composta la mappa. Nel nostro tentativo saremo ostacolati dai temibili predatori pronti a trasformarci nel loro pasto. Dovremo perciò nasconderci sotto una scrivania o un armadietto, spostarci nell’ombra (a volte totalmente al buio) evitando di fare anche il benchè minimo rumore per non essere scoperti, o utilizzare gadget per distrarre i diversi dinosauri mentre ci spostiamo. Nel gioco sono presenti un discreto numero di dinosauri, a partire dagli Pteranodonte delle fasi iniziali, ai velociraptor, passando naturalmente per sua maestà T-Rex. La version PSVR2 introduce anche Dino Viewer che permette ai giocatori di avvicinarsi ai dinosauri e di conoscerli da vicino.

Il gioco vi terrà costantemente con il fiato sospeso grazie soprattutto ad un comparto audio davvero ben realizzato che fa largo uso dello straordinario materiale originale. Sotto questo punto di vista, potremmo quasi dire che si tratta di un eccezionale “fan service” inteso nel senso buono del termine.

Tutto è studiato per esaltare i fan della pellicola, a partire dai versi terrificanti dei velociraptor le cui campionature sono le stesse di quelle dei film, passando per una colonna sonora ripresa direttamente da quella memorabile composta da John Williams, fino ad arrivare allo straordinario doppiaggio originale che comprende persino Jeff Goldblum e Laura Bailey (la doppiatrice di Abby in The Last of Us Part II) nei panni della dottoressa Mia Everett, la nostra guida nel complesso di Isla Nublar. Non c’è un doppiaggio in italiano, ma i sottitoli sono ben gestiti e chiari, ma del resto con un cast così non ne sentirete davvero la mancanza.

Discreto il numero di opzioni comfort, con tre settings preimpostati ed un quarto personalizzabile. Manca il teletrasporto, ma è possibile regolare velocità e direzione dello spostamento, della rotazione e c’è anche un’opzione per il gioco da seduti.

Perché no

Dal punto di vista tecnico, se su Quest 2 non potevamo che apprezzare la scelta di abbandonare ambientazioni 3D fotorealistiche, sicuramente non adatte all’hardware modesto del visore di Meta, su PSVR2 nonostante qualche miglioria interessante che si sostanzia in un miglioramento del framerate e della risoluzione delle texture oltre nell’introduzione dell’illuminazione volumetrica, continuano a sussistere gli stessi identici limiti tecnici della versione Quest 2.

Sia chiaro siamo dei grandi sostenitori della grafica in cel shading, e anche in questo Jurassic World Aftermath, l’ossimoro tra la grafica cartoonesca e le atmosfere horror, funziona ancora benissimo. Il problema è un altro. Il problema è che non sempre less is more.

In Jurassic World Aftermath ci si muove quasi esclusivamente in ambienti chiusi e piuttosto spogli, privi di ogni dettaglio di rilievo. Le cinque macroaree sono piccole e limitate e vedere caricamenti mentre ci si sposta da un’area all’altra non è francamente giustificabile. Manca ogni possibilità di interazione con l’ambiente, anche se solo fittizia, con quache oggetto sparso qui e là – alla Call of the Mountain per intenderci – ed è assente ogni tipo di ottimizzazione per il visore VR di Sony se si esclude il feedback aptico sul visore. Niente eye tracking, niente grilletti adattivi.

Questi aspetti, sui quali siamo ben disposti a chiudere entrambi gli occhi in cambio della flessibilità garantita dal visore stand alone Quest 2, su PSVR2 viste le capacità hardware della console di Sony, diventano francamente inaccettabili. Ancora una volta, il lavoro di conversione si è limitato a portare un gioco che su Quest 2 funziona benissimo, ma su PSVR 2 appare decisamente sottotono, privo di aggiunte di rilievo.

La sensazione, brutta, è che si sia tentato di sfruttare la finestra di lancio di PSVR2 per vendere qualche copia in più con il minimo sforzo e senza investire grossi capitali nell’adattamento. Siamo troppo maliziosi? Beh, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Commento finale

Jurassic World Aftermath è un titolo eccellente per Meta Quest 2, ma decisamente sottodimensionato su PSVR 2. I punti di forza che avevamo apprezzato sul visore stand alone di Meta ci sono ancora tutti, a partire da un setting suggestivo e da meccaniche di gioco che sicuramente tengono alta la tensione del giocatore per tutte le otto ore di gioco necessarie a vedere i titoli di coda, senza contare lo straordinario comparto audio. Tuttavia il lavoro di Coatsink su questa versione PSVR2 si è limitato al semplice porting di un gioco che girava su un hardware di cellulare. Di certo non ci aspettavamo un remake, ma quanto meno di trovare ambienti più ricchi, l’assenza di caricamenti, e qualche feature specifica per il nuovo visore. Attendere qualche settimana in più per provare a sfruttare meglio le caratteristiche di PSVR2, avrebbe sicuramente reso più giustizia a questo titolo e alla straordinaria proprietà intellettuale da cui deriva. Non ci sentiamo di bocciarlo del tutto però, anzi; se siete fan di Jurassic Park e dei dinosauri, non avete giocato la versione Quest 2 e cercate un gioco survival horror divertente e stiloso che vi consenta di non morire di infarto al primo jumpscare, Jurassic World Aftermath Collection è sicuramente da tenere in considerazione.

7.5

Jurassic World Aftermath Collection


Jurassic World Aftermath è un titolo eccellente per Meta Quest 2, ma decisamente sottodimensionato su PSVR 2. I punti di forza che avevamo apprezzato sul visore stand alone di Meta ci sono ancora tutti, a partire da un setting suggestivo e da meccaniche di gioco che sicuramente tengono alta la tensione del giocatore per tutte le otto ore di gioco necessarie a vedere i titoli di coda, senza contare lo straordinario comparto audio. Tuttavia il lavoro di Coatsink su questa versione PSVR2 si è limitato al semplice porting di un gioco che girava su un hardware di cellulare. Di certo non ci aspettavamo un remake, ma quanto meno di trovare ambienti più ricchi, l'assenza di caricamenti, e qualche feature specifica per il nuovo visore. Attendere qualche settimana in più per provare a sfruttare meglio le caratteristiche di PSVR2, avrebbe sicuramente reso più giustizia a questo titolo e alla straordinaria proprietà intellettuale da cui deriva. Non ci sentiamo di bocciarlo del tutto però, anzi; se siete fan di Jurassic Park e dei dinosauri, non avete giocato la versione Quest 2 e cercate un gioco survival horror divertente e stiloso che vi consenta di non morire di infarto al primo jumpscare, Jurassic World Aftermath Collection è sicuramente da tenere in considerazione.

PRO

La colonna sonora di John Williams | Il doppiaggio con Jeff Goldblum e Laura Bailey |

CONTRO

Blando lavoro di adattamento | Non sono sfruttate le possibilità offerte da PSVR 2 |
Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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