Recensione Legend of Kay Anniversary

Tempo di sfoderare nuovamente la katana!

Versione testata: PlayStation 4.

Un gatto guerriero non è facile da dimenticare: in molti ricorderanno di aver visto o giocato Legend of Kay a suo tempo, nel non troppo lontano 2005, su PlayStation 2. Quella che viene riproposta oggi da Nordic Games è la riedizione aggiornata del titolo, nel tentativo di scrollargli di dosso il peso degli anni (bene), come pare ormai diventata un’abitudine nel mercato videoludico odierno (male). Il prodotto non è destinato a tutte le console attualmente sul mercato, ma solo a Wii U, PlayStation 4, PlayStation 3 e PC. Sostanzialmente quindi ci troviamo dinanzi lo stesso gioco, ma aggiornato graficamente e qualitativamente, con un’estensione delle piattaforme disponibili su cui divertirsi. Siete pronti a tornare sull’isola di Kay e combattere gorilla e topi in hd?

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C’era una volta un’isola bellissima…

Su cui non vivevano esseri umani, bensì animali antropomorfizzati e parlanti: un’idea forse originale, ma neanche troppo, nel 2005 e oggi quasi scontata e banale. Tuttavia in questi dieci anni la storia di Kay, i messaggi che la caratterizzano e i suoi protagonisti non hanno perso il loro fascino. Quando l’isola natìa, su cui convivono in armonia con la natura e col “sentiero spirituale” quattro specie animali (gatti, lepri, rane e panda) viene invasa dagli aggressori esterni (gorilla e topi) toccherà al nostro intrepido e improbabile paladino percorrere la strada della giustizia, dato che pare che a tutti gli altri personaggi, eccetto l’amica di infanzia, non resti che arrendersi senza neanche combattere. L’oppressione dell’invasore tocca il culmine agli occhi di Kay, già di per sè energico, vitale e poco incline alla sopportazione passiva delle prepotenze, quando i gorilla impongono la chiusura del dojo del suo maestro di arti marziali.

In men che non si dica, apprese le basilari arti di combattimento e magiche, Kay partirà katana in pugno verso i leader dei nemici, deciso a dar loro una lezione che non dimenticheranno facilmente. Il viaggio lo porterà ad esplorare l’intera isola, a conoscere le specie che la popolano familiarizzando con la diversità, a conoscere meglio anche se stesso, in un viaggio in cui determinazione, impegno e persistenza ai valori fondamentali della propria esistenza la faranno da padrone (sono tutti temi sempre attuali, in cui il giocatore di ieri e quello di oggi si rivedono tranquillamente, grazie anche al non troppo vasto salto temporale dalla prima pubblicazione del gioco).

Riuscirà il nostro eroe, solo contro tutti, a sconfiggere il malvagio gorillone guerriero e i terribili topi alchimisti? La risposta è scontata, è vero, perchè la trama del gioco non è mai davvero originale, non ci sono mai colpi di scena, non c’è mai un attimo di esitazione nel registro e si sa già dove si vuole e si deve andare a parare. Come tante altre volte nel corso dell’avventura, tuttavia, ciò che conta è il viaggio: e il viaggio di Kay ha ancora qualcosa da dire, soprattutto se non avete mai giocato il titolo Nordic Games prima d’ora.

Salti, combo e magie

Legend of Kay Anniversary reca con sè il profumo dei 3D platform di “una volta”, quelli che sembrano ormai spariti quasi del tutto dall’orizzonte videoludico: ricorda Jack & Dexter, Rayman 3, Scaler e tanti altri che hanno avuto il proprio periodo d’oro proprio sulla PlayStation 2, prima di estinguersi. Preparatevi, dunque, a una buona dose di esplorazione sapientemente mescolata a scontri contro numerosi nemici a schermo. L’isola di Kay non è neanche lontanamente paragonabile alla vastità degli ambienti dei videogiochi degli ultimi anni, ma non è neanche tanto piccola quanto ad un’occhiata superficiale potrebbe sembrare: i livelli vanno esplorati con cura, facendo attenzione ai dettagli, a pareti che potrebbero cadere con un lancio di bomba, o a scrigni verdi sapientemente mimetizzati tra le canne di bambù. Un solo tesoro lasciato indietro potrebbe non essere più recuperabile, dato che la narrazione procede per capitoli, e ad ogni nuovo capitolo quelli precedenti diventano irraggiungibili assieme alle loro aree. L’ambientazione spazia dalla classica radura estiva alle grotte buie, paludi infestate e via dicendo, senza aggiungere nulla di innovativo (considerando ovviamente in primis gli anni attorno al 2005, in cui già Jack e Dexter offriva ben altro).

Il sistema di combattimento è sapientemente dosato: le mosse che si possono apprendere ed eseguire sono numerose e variegate, non c’è nulla di scontato che permetta di proseguire semplicemente premendo lo stesso tasto all’infinito; d’altra parte le fasi di battaglia non sono così tanto complesse da richiedere concentrazione assoluta e sequenze di tasti apprese a memoria. Il metodo di approccio giusto ci sembra quello in cui si conosce come eseguire determinate mosse, e si presta attenzione generale a tutti i nemici a schermo, per parare, attaccare, eseguire combo con fluidità non ossessiva (se proprio amate le sfide potrete scegliere tra ben quattro livelli di difficoltà, tra cui la modalità incubo). Oltre alle combo in combattimento, Kai potrà utilizzare il potere magico della sua katana sprigionando dei fulmini in grado di colpire tutti i nemici a portata di zampa: ma è un attacco da sfruttare con cautela, dato che richiede un tempo di caricamento che può fare la differenza nelle situazioni più concitate, e non può essere utilizzato nuovamente prima di aver riaccumulato certi punti magia.

Il sistema di incremento di potenza del personaggio è ben dosato: potrete raccogliere tesori in grado di aumentare i punti salute, o acquistarli presso delle bancarelle sparse per il mondo di gioco pagando con monete raccolte dall’uccisione dei nemici. Se la potenza è un problema, ci sono della spade nascoste nel mondo di gioco in grado di falciare nemici senza problemi, e armature che vi doneranno resistenza extra. Di cose da raccogliere, trovare, vendere, comprare Legend of Kay è abbastanza prodigo. Tuttavia a un livello di difficoltà “normale” quasi nulla vi sembrerà davvero fondamentale: le pozioni che incrementano la potenza per dieci secondi, i bonus salute, l’artiglieria pesante non sono davvero necessari per proseguire in un gioco che richiede sì attenzione in determinati frangenti, ma quasi mai offre davvero una sfida intensamente impegnativa. La cosa più frustrante e letale semmai è la telecamera, che troppo spesso sembra dotata di vita propria, e la programmazione di alcuni movimenti del protagonista che rendono certe situazioni un po’ inquietanti: quando affoga nella melma in realtà sparisce, quando corre sembra scivolare, quando salta da un ramo all’altro raramente va tutto a finire bene, anche se le distanze sono state calcolate in modo accurato. Gli anni che passano insomma, più che dalla grafica, sono rivelati da meccaniche e comandi obsoleti e stantii.

bella immagine

Dieci anni e non sentirli… magari un pochino

Sotto l’aspetto grafico e tecnico si notano tutti i miglioramenti che sono stati apportati per la riedizione di Legend of Kay: la grafica è passata in una rigogliosa alta definizione e i frame sono stati aumentati, i modelli poligonali ridefiniti, le texture per quanto possibile aggiornate. Il comparto sonoro, già all’epoca suggestivo e ben realizzato, è stato aggiornato. Forse uno degli aspetti più riusciti è proprio l’orchestrazione delle melodie che accompagno il giocatore nei vari ambienti e paesaggi, tra fasi di combattimento e altre più rilassanti dedicate all’eplorazione: difficile non immergersi nei motivi orientali, o nelle nenie che si diffondo per i verdi paesaggi del villaggio di Kay.

Il gioco è ancora divertente, sebbene a suo tempo in molti lo abbiano disdegnato senza motivi davvero validi, gli scenari sono graziosi, l’avventura in sè è interessante e il doppiaggio completamente in italiano non è neanche un pugno nell’occhio come la telecamera di gioco (l’avete riconosciuta? La voce di Kay è quella di Yugi Muto). La corsa allora vale il prezzo del biglietto? In questo caso più che in tanti altri. Legend of Kay Anniversary viene proposto a soli 20 euro sullo store Playstation, e naturalmente potrà tendere solo verso il basso in vista di futuri sconti. Alla luce delle migliorie apportate e del divertimento offerto, della storia narrata e di una sfida mai eccessivamente semplice, ma quasi sempre equilibrata, Legend of Kay dà qualche soddisfazione e merita la spesa anche dieci anni dopo. Ma, si intende, a patto che abbiate sviscerato tutti i suoi più meritevoli concorrenti che abbiamo più volte citato in questa sede.

Commento finale

Legend of Kay è un gioco relativamente vecchio, e si vede: nelle meccaniche, nell’ampiezza degli ambienti, nelle tipologie di personaggi proposti. Non è un gioco banale o scontato, ma non è neanche una grande produzione tarata verso l’alto: è una storia semplice, con un protagonista simpatico e un sistema di combattimento alla mano un po’ di tutti, che sa offrire una dozzina di ore di divertimento, tra esplorazioni, corse su cinghiali e colpi di katana. A un prezzo esiguo vi toglierete i sensi di colpa per non averlo giocato a suo tempo su PlayStation 2; se lo avete già giocato invece, salvo amore viscerale e imperituro, è il caso di passare oltre.

Pro Contro 
– Meccaniche semplici ma divertenti
– L’eroe sa farsi volere bene
– Buon numero di collezionabili e bonus
– Trama trita e ritrita
– Post game assente
– Telecamera posseduta
  Voto Globale: 70  
 
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