Correva l’anno 2012 e mentre si attendeva la fine del mondo profetizzata dai Maya, l’hack and slash Lollipop Chainsaw, ideato da Gōichi Suda (meglio noto come Suda51) e James Gunn (noto ai più nella sua veste di regista e produttore di titoli come Guardiani della Galassia e The Suicide Squad) faceva la sua comparsa su PlayStation 3 e Xbox 360. Sviluppato da Grasshopper Manufacture e Warner Bros. Interactive Entertainment – a nostro giudizio – quando è giunto per la prima volta sugli scaffali, non ha ricevuto il riconoscimento che meritava. Infatti, il Metacritic non è particolarmente elevato, anzi (parliamo di 70 per la versione Xbox 360 e di 67 per quella PlayStation 3). Le copie vendute sono state soltanto 1,2 milioni ma in compenso l’IP ha guadagnato un seguito fedele di fan.
Quest’ultimo è probabilmente il motivo che nel 2022, ha portato DRAGAMI GAMES (coinvolto anche nell’originale) ad annunciare una rivisitazione del titolo. Originariamente lo sviluppatore aveva pensato di realizzare un vero e proprio remake, ma in corso d’opera, il progetto si è tramutato in una remastered. Considerando che Lollipop Chainsaw ha sulle spalle “soltanto” 12 anni, non aveva di certo bisogno di una revisione totale e pertanto, una remastered (nello specifico attraverso una ottimizzazione della veste grafica, di alcune meccaniche e all’aggiunta di una nuova modalità RePOP) – denominata LOLLIPOP CHAINSAW RePOP – è sicuramente stata la scelta più logica per questo piccolo gioiello incompreso. Ma questa “nuova” edizione, sarà all’altezza? Scopritelo nella nostra recensione completa!
Prima di proseguire, vi ricordiamo che il gioco è attualmente disponibile per PS5, Xbox Series X/S, Switch e PC.
Versione testata: PC (Steam)
Scanzonato, irriverente, fuori di testa … benvenuti in Lollipop Chainsaw!
Quando c’è di mezzo Suda51, autori fra l’altro di No More Heroes (qui la review dell’ultimo capitolo della serie) le cose tendono a prendere una piega tanto inaspettata quanto imprevedibile e stravagante. In Lollipop Chainsaw, si è chiamati – nel “migliore ” dei B movie – ad indossare i panni della sensuale e avvenente cheerleader diciottenne Juliet Starling, amante (rasentante la dipendenza) di lecca-lecca e … udite, udite, di caccia agli zombie. La sua arma prediletta è una mastodontica motosega con tanto di cuori ed un telefono incorporato; e come se non bastasse, alla sua cintura ha anche la testa mozzata, ma ancora viva, del suo ragazzo Nick Carlyle. È una trama ironica ed esilarante, caratterizzata da dialoghi senza filtri, effetti low budget e davvero tanto caotici. Insomma, le premesse sono a dir poco fuori di testa!
Lollipop Chainsaw Massacre
In termini di gameplay, in terza persona, Lollipop Chainsaw RePOP, è un hack and slash nudo e crudo. La nostra giovane protagonista, si scontra – a suon di motosega e pom-pom – contro orde di zombie (e relative varianti). Gli attacchi sono affidati ai tasti frontali (X, Y, B), mentre con RT (abbiamo utilizzato un controller Xbox One per l’occasione), si attiva un attacco speciale temporaneo. La tentazione di attaccare esclusivamente mediante la motosega, è tanta, ma c’è da dire, che questa tipologia di attacco è assai lenta e se abusata, porterà a dolorosi Game Over. Il modo migliore, è di mescolare gli attacchi più rapidi con i pom-pom in combo con quelli scagliati dalla motosega; soltanto in questo modo, è possibile farsi strada attraverso i non morti.
Il sistema di combattimento di Lollipop Chainsaw RePOP, è stato rivisto; la telecamera è lievemente più reattiva (il che dovrebbe rendere – anche se non è sempre così – più facile vedere i nemici che ci circondano e sbirciare sotto la gonna di Juliet), i movimenti (anche se sembra ancora di pattinare sul ghiaccio) sono più rapidi ed il controllo modernizzato degli attacchi di Nick (in termini di usabilità) insieme ad altri piccoli aggiustamenti, rendono l’esperienza un po’ più al passo con i tempi.
Nel complesso, al netto di una certa legnosità (che già caratterizzava l’originale) sia in modalità RePOP (della quale vi parleremo a brevissimo) che in modalità originale è semplice e discretamente godibile e ha più profondità di quanto ci si aspetterebbe. All’inizio può sembrare un semplice e banalissimo schiaccia-pulsanti, ma man mano che il set di mosse di Juliet cresce, si sbloccano nuove combo* e nuove armi (con la motosega che può assumere due ulteriori forme e nuove tipologie di motoseghe ottenibili), tra cui un utilissimo Chainsaw Blaster, (che porta con se alcune aggiunte: Blocco automatico, modalità di fuoco automatico e incremento del numero massimo di munizioni) che aggiungono una verve strategica al combattimento.
Per sbloccare queste fantasmagoriche combo e ottenere anche altri oggetti da collezione, è necessario accedere ai negozi Chop2Shop (sparsi nei vari capitoli). Qui, sono disponibili, sia upgrade alla vita e ai potenziamenti, migliorie delle abilità, ma anche elementi di personalizzazione come vestiti (alcuni piuttosto succinti), musica, collezione d’arte. Ovviamente, niente è gratis; per acquistare qualcosa al negozio è necessario utilizzare le medaglie, Oro e Platino, ottenibili nel corso delle vostre scorribande nei livelli di gioco. Mentre l’ottenimento di medaglie d’oro è relativamente semplice, quelle di platino (molto più preziose), richiedono di padroneggiare determinate tecniche che permettono di eseguire combo micidiali (come ad esempio uccidere tre o più zombie con un singolo attacco). Non un qualcosa di semplicissimo da fare, ma neanche impossibile. Basta far pratica. In compenso, abbiamo trovato più difficile affrontare gli sciami assettati di sangue di zombie che i boss. Quest’ultimi, seppur caratterizzati piuttosto bene, hanno schemi di attacco facilmente prevedibili e richiedono soltanto un po’ di attenzione per essere uccisi.
Detto questo, non dissimile da altri titoli similari, RePOP, include svariati minigiochi (fra cui Zombie Baseball, ribilanciato rispetto alla versione originale e Zombie basketball) e sequenze attivabili tramite Quick-Time Event, come ad esempio il dover saltare da una rampa o per oltrepassare uno scuolabus che blocca la strada. Questi possono essere anche automatizzati; infatti, è stata aggiunta una nuova funzionalità automatica per tutti i QTE.
*Il numero di colpi consecutivi registrati sui nemici viene conteggiato; raggiungere determinate soglie di conteggio aumenta la velocità della motosega.
Il livello del concatenamento può salire fino al livello 5 e il giocatore riceve un numero di medaglie in base alla sua valutazione quando la catena termina. Le linee di velocità appaiono sullo schermo ogni volta che il livello della catena aumenta, fungendo da segnale visivo. Attacchi come Cheer Combo che non utilizzano la motosega hanno invece effetti stella e cuore aggiunti. Inoltre, i nomi delle combo vengono visualizzati sullo schermo quando utilizzati e il giocatore ottiene dei bonus in base alla relativa combo utilizzata. È stata aggiunta anche una modalità Real Time Attack, ampiamente richiesta dai fan. Il giocatore gioca fasi da 0 a 6; una volta superate, i risultati che mostrano il tempo di completamento vengono visualizzati e registrati sulla classifica mondiale. Real Time Attack può essere utilizzato sia in modalità originale e sia in quella RePOP.
Modalità RePOP
Come anticipato, questa nuova versione include una modalità RePOP, che è una nuova modalità di gioco che “minimizza la violenza e sostituisce lo spargimento di sangue” con stili “pop art caratteristici e colorati per quanto riguarda i danni” (fulmini viola, effetti “BAM!” e altre carinerie). È un po’ difficile dire a chi sia effettivamente rivolta questa modalità, anche perché il gioco – già in origine – avvalendosi di una veste grafica “cartoonesca” non è proprio fra i più cruenti (almeno in termini di immagini a schermo). Optando per la modalità originale, il gioco è pressoché identico alla versione del 2012, con sangue, arti mozzati e teste di zombi che volano in qualsivoglia direzione.
Grafica e tecnica
Lo stile visivo ha una certa unicità (ed è piuttosto riuscito). In questa nuova versione si vede chiaramente una maggiore pulizia grafica, il tutto in 4K fino a 60 fps (stabili). Ad accompagnare l’intera avventura c’è una colonna sonora da urlo. Sebbene in giro si leggano svariate lamentele in termini tecnici, come eventi con PNG inattivabili, mosse che non vengono completate e altri bug, c’è da dire che la nostra esperienza non è stata malaccio. Abbiamo beccato dei bug e dei freeze improvvisi durante l’esecuzione di determinate mosse (ma che si sono sbloccate quasi immediatamente), alcune invece sono risultate andare totalmente a vuoto, ma nulla di davvero clamoroso. Il glitch più grave lo abbiamo riscontrato durante una boss fight in cui la finisher finale è stata impossibile da fare, il che ci ha costretto a ricominciare l’intero scontro con il boss. Insomma, alcuni problemi ci sono ma – nel complesso – l’esperienza di gioco non è stata poco godibile o totalmente ingiocabile.
Commento finale
Lollipop Chainsaw RePOP – al netto di un lieto ritorno al passato – non brilla (complice anche un pigro lavoro di riadattamento da parte dello sviluppatore) come ci saremmo aspettati. Il gioco sicuramente intrattiene e lo fa per la stragrande maggioranza del tempo, con un fascino e una scanzonatezza – ancora oggi – incredibile e fuori dall’ordinario. Purtroppo, l’aggiornamento alla veste grafica (a 4K/60fps), i graditi ma non sostanziali (seppur discretamente godibili) miglioramenti al gameplay e la modalità RePOP (che onestamente non abbiamo ben capito a chi sia rivolta), non sono sufficienti – considerando anche le performance non proprio stabilissime – per giustificarne il prezzo di oltre 40 €.