Recensione Mario & Luigi: Fraternauti alla carica, e il naufragar m’è dolce in questo mare

Se c’è una serie che non ci aspettavamo di rivedere nel 2024, questa è probabilmente Mario & Luigi. Nata come spin-off sperimentale nel lontano 2003, lo sviluppatore AlphaDream si rivelò in grado di creare dal nulla un prodotto di culto destinato a diventare una presenza fissa nel panorama videoludico delle successive console portatili Nintendo. Disgraziatamente, la chiusura della software house per bancarotta nel 2019 aveva segnato la fine de facto delle avventure in salsa RPG dei fratelli idraulici. Col passare degli anni, avevamo accettato con triste rassegnazione l’archiviazione del brand, soppiantato dai più altisonanti capitoli di Paper Mario e Mario + Rabbids.

Innegabile è stata dunque la sorpresa del ritrovarsi di fronte al ritorno della saga con l’annuncio di Mario & Luigi: Fraternauti alla carica nel corso del Nintendo Direct dello scorso giugno. Una lieta novella che attesta con ancor più vigore l’impegno profuso da parte del colosso giapponese nei confronti degli ultimi anni di supporto a Nintendo Switch. Non solo enormi blockbuster, ma anche remake di titoli amatissimi, nuove iterazioni di franchise di grande appeal (come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione di Super Mario Party Jamboree) e riproposizioni di franchise a lungo dimenticati. Sarà tuttavia riuscito il team di Acquire a non far rimpiangere i creatori originari e confezionare un nuovo grande capitolo?

Mario & Luigi: Fraternauti alla carica è disponibile dal 7 Novembre, in formato digitale e fisico, per Nintendo Switch.


Versione testata: Nintendo Switch


Due fratelli, un arcipelago

La vita scorre pacifica e serena nel Regno dei Funghi. La Principessa Peach è alle prese con i suoi impegni di palazzo, mentre Mario e Luigi si godono una rilassante passeggiata nei boschi. Ovviamente, qualcosa di inatteso stravolge la situazione. Un misterioso portale si spalanca e risucchia i due fratelli in un posto sconosciuto: il continente di Elettria, composto da un vasto arcipelago.

Grazie all’aiuto di nuovi amici, gli idraulici apprendono che le isole erano un tempo connesso ad un mistico Centralbero che garantiva loro energia vitale per mezzo delle sue radici. La sua enigmatica distruzione ha portato alla perdita del collegamento tra isole, con conseguenze devastanti sulla vita e sulla coesione del reame. L’unica speranza è riposta nell’Isola Solcamari, un atollo capace di solcare i mari e che custodisce l’ultimo seme di Centralbero. Riusciranno Mario e Luigi ad aiutare la popolazione locale, ricomporre l’unità di Elettria e sconfiggere i cattivi che tramano nell’ombra?

Un portale si apre e inizia la nuova avventura per Mario & Luigi.

In linea con il trend della serie, anche la scrittura di Fraternauti alla carica si orienta verso una tendenziale leggerezza, particolarmente incline all’umorismo. Ciò d’altro canto non priva la sceneggiatura di diversi meriti. Sebbene il titolo metta le carte in tavola da subito circa la missione dei protagonisti, parimenti svela con calma le sue sorprese non solo in termini di intreccio ma anche nel rivelare la reale natura degli avversari o il vero motivo della catastrofe che ha colpito Elettria. E, soprattutto, il nuovo Mario & Luigi non si tira indietro nell’affrontare tematiche non banali come il ruolo della fratellanza, o una riflessione sulla diversità di ciascun individuo come spunto di arricchimento e non pretesto di divisione. Il risultato finale ci ha davvero intrattenuto e coinvolto, pur se dobbiamo segnalare una verbosità a tratti eccessiva dei dialoghi (soprattutto nelle fasi iniziali).

Anche a livello artistico il titolo convince senza riserve. Se staticamente lo stile scelto potrebbe non sembrare granché a primo acchitto, tuttavia in movimento è ben altra cosa. Il cel shading adottato brilla grazie ad una palette cromatica eclettica mentre le animazioni appaiono sempre fluide e perfettamente caratterizzanti l’azione a schermo. Il prodotto finale è stupendo da vedere e da ascoltare, grazie anche ad un comparto musicale sempre attento e di qualità. Peccato che gli anni su Nintendo Switch si facciano inevitabilmente sentire, con alcune semplificazioni poligonali che non sono addolcite da un comparto tecnico quantomeno solido. Tra le circostanze più fastidiose, segnaliamo un framerate non sempre solidissimo nonché caricamenti un pelo troppo frequenti.

I cittadini di Elettria hanno uno stile molto diverso dagli abitanti del Regno dei Funghi.

Issate l’ancora, si salpa!

La gimmick principale attorno alla quale ruota Fraternauti alla carica è dunque la necessità di collegare nuovamente tutto l’arcipelago. Per riuscirci, Mario e Luigi potranno fare affidamento sull’Isola Solcamari.

Un pò nave infaticabile, un pò quartier generale destinato ad espandersi con future “annessioni” di funzionalità ed abitanti di Elettria, la Solcamari è il motore stesso dell’avventura. Da essa è possibile impostare la rotta o farci sparare (letteralmente) verso inedite destinazioni. Tuttavia per farlo dovremo attendere e gestire le tempistiche di navigazione. In Fraternauti alla carica non è infatti possibile spostarsi liberamente fin da subito verso le nuove località, bensì devono quantomeno apparire prima nel raggio di azione della Solcamari dopo aver stabilito una rotta ben specifica. Il tempo che separa il transito dell’isola da un posto all’altro implicherà un’attesa per il giocatore che potrà colmare il vuoto esplorando le location già visitate, affrontando nuovi missioni o accumulando punti esperienza.

Il funzionamento citato, sebbene svolga bene il suo compito e finisca con l’intrecciarsi con progressive ulteriori meccaniche nonché con una leggera anima da metroidvania, tende tuttavia ad essere piuttosto spigoloso nelle fasi iniziali. Le prime ore non restituiscono infatti una sensazione di impeccabilità, complice un ritmo che deve ancora guadagnare slancio e che fa sembrare la meccanica un modo artificioso per rallentare la progressione.

L’anima ludica di Fraternauti alla carica accoglie pienamente la tradizione della saga.

Una volta sulla terra ferma, Fraternauti alla carica ricorda ed onora le radici della saga con il suo intreccio leggero tra platforming, enigmi e combattimenti a turni.

Il level design appare semplice ed intuitivo, un inno alla accessibilità per cui tuttavia non vengono rinnegati parentesi maggiormente impegnative grazie a segreti ben nascosti ed enigmi che impegneranno i giocatori più esperti. Lo stesso platforming è una ode alla tradizione della scuola giapponese, pur non richiedendo tecnicismi esasperati. Ci pensano tuttavia le neo introdotte Azioni Fratelli ad aggiungere vivacità all’esplorazione. Si tratta di capacità inedite che potranno svolgere all’unisono Mario e Luigi, in grado di aprire le porte ad approcci sempre freschi ed imprevedibili di game design. Si passa da una combinazione volante a forma di UFO ad una modalità Sfera di samusiana memoria, per fare qualche esempio.

Il combattimento a turni propone una curiosa interpretazione del genere, mescolando la ruolistica tradizionale all’importanza di seguire comandi a tempo. La ritmica assurge ad un ruolo fondalmentale, non solo negli scambi con gli avversari, ma anche nel contesto di attacchi, azioni difensive ed utilizzo di strumenti. Parliamo dei Comandi Azione, ovvero la necessità di premere con il giusto tempismo le indicazioni a schermo per stabilire l’andamento degli incontri con i nemici. Presenti anche gli Attacchi Fratelli, tecniche poderose utilizzabili dai fratelli idraulici per spazzare via le resistente più coriacee. L’esperienza che ne deriva è forse lontana dal tradizionale concetto di JRPG, ma assume nondimeno una peculiare caratterizzazione tra coreografie fuori di testa ed imprevedibili scontri contro i boss.

Fraternauti alla carica non è esattamente un JRPG tradizionale.

Velocità di crociera

Complici gli anni trascorsi dal precedente capitolo (Paper Jam del 2015 per 3DS, se ignoriamo i rilasci aggiornati di Superstar Saga e Bowser’s Inside Story), Fraternauti alla carica potrebbe essere visto con genuina curiosità da un pubblico che non ha mai approcciato la saga.

Da questo punto di vista, Mario & Luigi rappresenta un JRPG fortemente atipico. Non solo per il suo caratteristico melting pot di enigmi, piattaforme e combattimenti a turni. Ma anche per il modo attraverso cui ciascuno di essi sono declinati, all’insegna della creatività ed imprevedibilità. Affrontare Fraternauti alla carica è un’esperienza fresca e mai troppo impegnativa. Adatta soprattutto a chi vuole un’avventura longeva ma non estenuante (parliamo di una longevità tra le trenta e le quaranta ore). Tuttavia le prerogative della produzione potrebbero non parlare ai fan più integralisti dei giochi di ruolo.

Le animazioni sono davvero belle e coloratissime.

Il profilo più squisitamente ruolistico della produzione è infatti molto light. Al di là di una manciata di statistiche e dell’equipaggimento da gestire, la vera novità nella personalizzazione trasversale è data dall’introduzione delle Spine Sinergiche. Si tratta di speciali feature, sbloccabili dopo diverse ore di gameplay, che permettono di aprire la porta alla costruzione di build vere e proprie. Assegnare talune Spine può ad esempio attribuire effetti passivi agli atteggiamenti offensivi degli idraulici, permettendo di migliorare l’efficacia di talune tattiche a scapito di altre. Un’aggiunta davvero interessante, ma che parte del pubblico potrebbe reputare perlopiù semplicistica. Una sensazione ulteriormente sottolineata dal bilanciamento della difficoltà, generalmente tarata verso il basso senza particolari guizzi.

Fraternauti alla carica soffre per questi difetti? Onestamente, no. Non tutti i titoli devono proporre le medesime esperienze ludiche. Men che meno, saghe che hanno costruito il proprio successo su una stabile e consolidata linea di game design. Il nuovo Mario & Luigi è un perfetto esempio di traghettamento di una serie nella modernità, conservandone inalterate le caratteristiche di maggior specificità. Tradizionale e contemporaneo, sperimentale e conservativo, immediato nella ludica e sorprendentemente profondo nella scrittura. Se non avete mai avuto occasione di provare i titoli del compianto team AlphaDream, non disperate: Acquire corre in vostro soccorso.

Mario & Luigi è una serie particolare che merita un posto nella ludoteca di Nintendo Switch.

Commento finale

Mario & Luigi: Fraternauti alla carica è l’ennesima piccola perla dell’imponente lineup di Nintendo Switch. Acquire prende il timone di una saga nata oltre venti anni fa su console portatili e la traghetta con successo nel 2024. Divertente e poliedrico nella sua proposta ludica, il coloratissimo nuovo capitolo delle avventure RPG dei fratelli idraulici più famosi del media videoludico è un’esperienza imperdibile per i fan Nintendo. Di ruolistica ci sarà pur poco (a parte dialoghi forse fin troppo prolissi), ma una cosa è sicura: è davvero bello poter vivere una nuova odissea in compagnia di Mario & Luigi.

8.5

Mario & Luigi: Fraternauti alla carica


Mario & Luigi: Fraternauti alla carica è l'ennesima piccola perla dell'imponente lineup di Nintendo Switch. Acquire prende il timone di una saga nata oltre venti anni fa su console portatili e la traghetta con successo nel 2024. Divertente e poliedrico nella sua proposta ludica, il coloratissimo nuovo capitolo delle avventure RPG dei fratelli idraulici più famosi del media videoludico è un'esperienza imperdibile per i fan Nintendo. Di ruolistica ci sarà pur poco (a parte dialoghi forse fin troppo prolissi), ma una cosa è sicura: è davvero bello poter vivere una nuova odissea in compagnia di Mario & Luigi.

PRO

Stile grafico azzeccato e coloratissimo | Vario e ricco di contenuti | Ludicamente al contempo funzionale e divertente |

CONTRO

Scrittura buona ma a tratti eccessivamente prolissa | Il sistema di navigazione potrebbe lasciare interdetti | Un po' troppi caricamenti |

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