Circa quattro anni fa, Asobo Studio trascinava agli onori della cronaca Microsoft Flight Simulator, resuscitando una serie caduta nel dimenticatoio da quasi tre lustri. Il team francese, fattosi notare al grande pubblico anche per la serie A Plague Tale, era riuscito non solo a riportare la serie simulativa nel panorama videoludico ma anche a realizzare il suo capitolo più sensazionale ed apprezzato. Con una stupefacente accoglienza internazionale da parte della stampa (ad oggi un altisonante 92 su Opencritic) ed un entusiasmante responso del pubblico, la serie volava alta nei cieli per la gioia dei fan della storica IP nata oltre quaranta anni or sono.
L’ambizione di voler puntare ancora più alto in termini di fedeltà, realismo ed offerta ludica ha condotto l’azienda di Redmond ed Asobo Studio a collaborare ancora una volta, con l’annuncio nel Luglio del 2023 di Microsoft Flight Simulator 2024. Progettato per sfruttare le più recenti tecnologie in termini di cloud e maching learning, la nuova edizione prometteva di essere il simulatore di volo più sofisticato, immersivo e sorprendente di tutti i tempi. Dopo aver testato con mano il frutto di questa coraggiosa visione, vi sveliamo perché la missione del team di sviluppo si è rivelata un successo, nonostante alcuni imbarazzanti passi falsi iniziali.
Microsoft Flight Simulator 2024 è disponibile dal 19 Novembre per PC (via Steam) ed Xbox Series. Inoltre è presente fin dal D1 per tutti gli abbonati ad Xbox Game Pass Premium.
Versione testata: Xbox Series X
Problemi di decollo
Dobbiamo essere onesti. Per i primi giorni seguenti il lancio di Microsoft Flight Simulator 2024, il nostro umore era piuttosto plumbeo. Non per motivi intrinseci legati all’offerta di Asobo Studio quanto semmai… all’impossibilità di accedervi e sostenere una prova adeguata.
Un passo indietro doveroso che porta con sé una precisazione importante. Microsoft Flight Simulator 2024 richiede una connessione costante alla rete internet. Si tratta di una condizione essenziale per l’uso della tecnologia cloud. Come dichiarato in tempi non sospetti da Jörg Neumann, responsabile della produzione, sfruttare le potenzialità concesse dallo streaming diretto di dati è stata la chiave per raggiungere due obiettivi sinergici. Da un lato estendere a dismisura le dimensioni e l’ambizione del titolo. Dall’altro evitare una installazione gargantuesca (nonché quasi impossibile). Asobo Studio può vantare un database di dati aerei (inclusa la mappa altimetrica digitale) che può arrivare a superare i 2,5 pentabyte… ovvero 2 milioni e mezzo di gigabyte.
Il pieno accoglimento della tecnologia cloud è stata una soluzione dunque inevitabile per permettere al visionario progetto Asobo Studio di divenire concreto. E per lasciarsi alle spalle il caos dei crescenti contenuti on demand richiesti dal precedente capitolo. Peccato però che i primi giorni del lancio la situazione è stata complessa. Forse anche con la complicità di un numero di utenti grandemente superiori alle attese, dovuto ai curiosi abbonati dell’Xbox Game Pass Premium. Code infinite per accedere al gioco, streaming dati fortemente rallentato, errori tecnici a non finire. Da qui un’ondata di malcontento da parte del pubblico, attualmente ancora evidente nel review bombing su Steam.
Fortunatamente, la situazione è adesso molto migliorata grazie ad un intervento degli sviluppatori che hanno predisposto un add on di supporto. Il titolo gode di tempi di attesa accettabili ed un’esperienza ludica senza grandi intoppi. Molto dipende, inevitabilmente, dalla qualità della vostra connessione, sia ben chiaro. Qualche glitch ancora persiste, ma nulla che un ulteriore periodo di assestamento possa risolvere. Rincuorati enormemente dall’impegno profuso da Asobo Studio, siamo riusciti finalmente a spiccare il volo.
Da grande voglio volare
Il maggiore limite del precedente capitolo era legato al suo concepimento come mera simulazione fine a sé stessa. Lo straordinario gameplay risultava vincolato infatti ad un godimento che di ludico aveva ben poco. Oltre a qualche sfida secondaria ed attività scarsamente ricreative, il titolo finiva col rivolgersi solo agli appassionati più sfegatati dell’aviazione. Si poteva sorvolare il mondo intero e stabilire qualsiasi rotta, ma non c’era un reale senso di progressione. Fortunatamente, Asobo Studio ha compreso come risolvere queste criticità.
Microsoft Flight Simulator 2024 non è dunque un mero aggiornamento del precedente titolo ma un prodotto completamente nuovo dal punto di vista dell’offerta, mai così ludica nell’intera storia del franchise. A partire dall’appassionante modalità Carriera.
Nei panni di un novello aspirante pilota, sarà possibile muovere i primi passi nel mondo dell’aviazione partendo dall’apprendimento delle nozioni rudimentali ed ottenendo la prima patente di volo. Questa vi permetterà, oltre che di apprendere le basi fondamentali, anche di iniziare a farvi le ossa con un modesto Cessna 172 alle prese con brevi sorvoli turistici. Da lì inizierà una escalation continua che porterà il giocatore all’inseguimento di ben diciassette professioni diverse con annesse preliminari patenti da ottenere. Si spazia dai voli commerciali al trasporto paracadusti, dagli interventi di soccorso alle lotte anticendio, dall’aviazione agraricola alla ricerca scientifica. Potrete accettare incarichi in giro per l’intero globo per accumulare crediti e notorietà. Addirittura si può arrivare alla fondazione di compagnie private da gestire con un inedito e gratificante risvolto gestionale.
Se nel precedente capitolo a mancare era proprio l’engagement ludico, adesso la situazione è totalmente diversa. Il senso di progressione è costante, le attività da svolgere una infinità, la varietà incredibile grazie anche ai passi avanti fatti in termini di riproduzione del mondo. Ancora una volta la fotogrammetria (la ricostruzione della Terra grazie all’uso di immagini ad alta fedeltà) tocca picchi esaltanti (parliamo di oltre centomila chilometri quadrati), mescolandosi ad una componente parzialmente procedurale per dare profondità e varietà al colpo d’occhio.
Se vivete in una piccola città, sappiate che essa sarà presente e tendenzialmente replicata in modo esatto, pur con alcune libertà prese in termini di edifici e decorazioni ambientali. Viceversa se sorvolerete posti più famosi (anche senza scomodare le maggiori città del mondo, diciamo anche solo l’evocativa Assisi) tenetevi pronti a riconoscere posti e scorci. Senza parlare degli spettacoli naturali, del cielo infinito, dell’incredibile possibilità di scendere a piedi per ammirare panorami ed animali (inseriti direttamente da Planet Zoo, grazie ad un intesa stretta con gli sviluppatori).
Se poi non dovesse bastarvi, sappiate che sono presenti ulteriori tre modalità. Fotografo del mondo propone delle missioni legate alla necessità di fotografare famosi scorci da tutto il globo in particolari condizioni. Indubbiamente uno dei contenuti più suggestivi della produzione, che permette altresì di mostrare i muscoli del meraviglioso comparto grafico. La Lega sfide ripropone quanto visto nel precedente capitolo, tuttavia maggiormente espanso e con una sovrastruttura divisa in sezioni classificate con aggiornamenti settimanali. Infine le Attività permettono di perfezionare le abilità in contesti specifici (come gli atterraggi di precisione) o prendere parte a sfide famose come la Red Bull Air Race.
Sky’s the Limit
Se contenutisticamente ci sono davvero poche lamentele, ancor meno c’è da segnalare sul versante prettamente simulativo.
La riproduzione della fisica è stata ulteriormente migliorata, con oltre diecimila superfici (rigide e morbide) che garantiscono la simulazione di qualsiasi titpo di velivolo. Questi adesso sono veri e propri monumenti di ingegneria che è possibile ammirare in ogni particolare, anche tramite ispezioni pre-volo e controlli a terra. Tutto, a partire dall’elettronica agli pneumatici, passando per la gestione del carburante e del sistema idraulico è realizzato a regola d’arte. Addirittura è stato inserito un pianificatore di volo, attraverso cui è possibile consultare le mappe, programmare la rotta e pianificare ogni aspetto del sorvolo. Se tutto questo vi sembra complesso, non vi nascondiamo che tendenzialmente lo è.
Ma qui si cela il grande capolavoro del team di sviluppo. Il titolo ha una curva di apprendimento dolce e graduale, permettendo a chiunque di muovere i primi timidi passi nel mondo dell’aviazione. Potrete decidere di curarvi degli aspetti fondamentali e sorvolare (eheh) sul resto. Oppure addentrarvi sempre più nelle complesse sfaccettature simulative. Ci perdonerete per un paragone probabilmente profano agli occhi dei puristi, ma per tutti gli altri potrebbe essere utile. Avete presente Gran Turismo? Ecco, Microsoft Flight Simulator 2024 si avvicina sensibilmente al suo modo di sintetizzare simulazione, ludica ed accessibilità.
In questo quadro di generale eccellenza, ci sono tuttavia alcune sbavature. La più evidente e macroscopica è la localizzazione italiana. Se da un lato siamo felici per l’inclusione di dialoghi nella nostra lingua, dall’altro lato abbiamo riscontrato una pessima qualità legata all’impiego di sintetizzatori vocali che spesso scivolano su accenti e punteggiature. Il risultato stona davvero molto nel contesto di una produzione altrimenti eccellente anche dal punto di vista dell’effettistica sonora e delle musiche presenti.
Commento finale
Microsoft Flight Simulator 2024 è un monumento all’aviazione nella sua forma più ampia ed onnicomprensiva. Asobo Studio riparte dalla eccellente base di partenza del precedente capitolo per rendere la storica simulazione dell’azienda di Redmond ancora più vasta, maestosa e fuori scala. Arginate le difficoltà dei primi giorni legati all’infrastruttura cloud, la produzione si apre adesso con la sua offerta senza paragoni, per la prima volta sorridendo al pubblico che cerca anche un impianto più tradizionalmente ludico oltre alla simulazione fine a sé stessa. Con la consapevolezza che il titolo potrà solo migliorare col tempo (e divenire ancora più stabile a livello tecnico), non ci sono dubbi: preparatevi a solcare i cieli di tutto il mondo… per davvero.