Per chi non conoscesse la serie, inizialmente il primo titolo fu pubblicato esclusivamente su PS2 e PSP nel 2006. Dal 2021 – complice l’insistenza della Major League Baseball nel raggiungere un pubblico il più ampio possibile – è diventata multipiattaforma. A differenza della serie Madden, The Show ha avuto i diritti ufficiali della MLB solo dal 2014 e attualmente, grazie anche all’ultima iterazione, MLB The Show 23 è praticamente paragonabile per importanza e fan base alle serie Madden e FIFA (qui la recensione di FIFA 23) di EA, anche se in Italia il baseball non è particolarmente diffuso.
Il gioco è attualmente disponibile per PlayStation 5, Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, mentre vi ricordiamo che la stagione MLB è iniziata lo scorso 30 marzo!
Versione testata: PlayStation 5
Gameplay
Come da tradizione, il gameplay rimane uno dei principali punti di forza del franchise. Il sistema di controllo preciso e responsivo permette di padroneggiare ogni aspetto del baseball, dal lancio alle battute, passando per le prese e fino ad arrivare alle corse “perdifiato” verso le basi. I ritmi delle azioni di gioco sono più dinamici e coinvolgenti che mai, supportati da animazioni fluide e da un comparto tecnico all’avanguardia. Tre diversi livelli di difficoltà permettono al gioco di adattarsi sia ai neofiti del baseball che ai veterani che vogliono una sfida maggiormente impegnativa.
Il solido gameplay è stato parzialmente rivisitato in termini di fisica (sebbene il “cuore pulsante” sia rimasto quasi invariato), a partire dagli swing/battute che offrono una sensazione di realismo ancora più impattante così come i lanci. Ogni lancio da parte del pitcher ha un “peso” ed un momentum che deve essere “interpretato” correttamente dal battitore in modo tale che quest’ultimo possa colpire al momento giusto la palla (magari effettuando un bel fuori campo). Gli stessi pitcher, possono contare su un “arsenale” di lanci/pitch ancor più preciso e che reagiscono differentemente a seconda dello stile di battuta dell’avversario.
Ulteriori modifiche sono state apportate al misuratore di lancio che rendono – rispetto al capitolo passato – più complesso effettuare lanci perfetti e calibrati al millimetro. Nello specifico, il misuratore passato prevedeva una precisa zona verde che appariva sempre al centro. Ciò rendeva – come detto poc’anzi – piuttosto facile eseguire lanci mirati, ma ora la zona verde si muoverà e si ridurrà dinamicamente per tenere conto delle giocate interne e dei lanci lunghi all’esterno. Di conseguenza, il fielding è più coinvolgente e questo si aggiunge all’autenticità del gioco poiché questa volta è più frequente assistere ad errori di lancio. Anche il campo esterno sembra un po’ più grande il che riduce sensibilmente la possibilità di compiere un fuoricampo.
Il risultato di queste migliorie? Una simulazione delle partite più fedele e tattica come mai prima.
Modalità di gioco
Le modalità di gioco includono una Career Mode ricca di sfide e obiettivi, una Road to the Show che permette di creare il proprio giocatore e seguirne la crescita in MLB, una modalità Franchise per gestire una intera squadra (che è rimasta pressoché la stessa a parte l’aggiunta di un sistema di scouting revisionato) e una modalità online in cui competere con giocatori da tutto il mondo con partite raggruppate in stagioni. E’ possibile inoltre accedere ad eventi, tornei e sfide giornaliere che garantisco ricompense uniche.
Detto questo, la più grande novità di MLB The Show 23 è che coinvolge alcune delle star più importanti che siano mai state viste nelle ormai lontanissime Negro Leagues. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, si trattava di leghe sportive statunitensi di baseball in cui le squadre erano formate esclusivamente o ampiamente da giocatori afroamericani. Furono molto in voga dalla fine dell’Ottocento fino a scomparire quasi del tutto nel 1966. Soprannominata modalità “Storylines“, questa sezione di MLB The Show 23 mette al “centro dell’attenzione” otto dei giocatori più leggendari – narrandone le gesta – che siano mai stati visti nei vari campionati di baseball. Da Jackie Robinson a Satchel Paige arrivando fino a Buck O’Neil.
La narrazione è impreziosita da Bob Kendrick, che altri non è che il presidente del Negro Leagues Baseball Museum. La narrazione è sia accattivante che illuminante e rende la modalità in questione imperdibile. Anche se non arrivano al livello di popolarità di un certo Babe Ruth, la modalità rappresenta il giusto modo per omaggiare nomi dimenticati.
Un’altra modalità che ci ha convinti e che è particolarmente apprezzata dai fan, è la Diamond Dynasty, (per capirci l’Ultimate Team in salsa baseball). La modalità – che permette di iniziare con una franchigia dalle leghe minori e portarla a vincere le World Series – è incredibilmente snella e offre più possibilità di competere con la squadra che si decide di costruire. Che si tratti di mini stagioni, partite classificate o varie “missioni” propinate dai programmi, ci sono un sacco di cose da fare in Diamond Dynasty che vi terranno impegnati per centinaia di ore.
Il problema principale con Diamond Dynasty risiede principalmente nella frequenza con cui MLB The Show 23 permette al giocatore di ottenere player di alto livello. Negli anni precedenti, i giocatori di livello “Diamond” erano piuttosto difficili da trovare e richiedevano un po’ di lavoro (o fortuna) per ottenerli. Con MLB The Show 23, tuttavia, i giocatori di livello Diamond vengono distribuiti quasi incessantemente. Questo porta praticamente ogni squadra che si va ad affrontare, specialmente quelle online, ad essere sensazionali. A sua volta, questo ci ha fatto sentire molto meno obbligati a lavorare costantemente per ottenere i giocatori dei nostri sogni.
Purtroppo il multiplayer online rimane il tallone d’Achille della serie. Nonostante gli sforzi degli sviluppatori, le partite online sono ancora soggette a lag e instabilità, rendendo l’esperienza a tratti frustrante. Molto più divertenti risultano essere le partite in locale con un amico, dove la stabilità del gameplay non viene compromessa.
Roster
Il roster include oltre 800 giocatori reali suddivisi in 30 squadre, ognuna con stadio, uniformi e stemmi personalizzati.
Grafica e tecnica
Il gioco offre una grafica di buonissima qualità (probabilmente la migliore della serie finora), con modelli di giocatori e campi realistici che rendono il tutto ancora più coinvolgente. Il pubblico è più reattivo e i volti dei giocatori sono estremamente realistici, così come la presentazione (sebbene non ancora ai livelli di altri celebri sport made in U.S.A.). Probabilmente, dal punto di vista grafico, il salto ci sarà solo nel 2024, quando dovrebbero essere abbandonate le console “old gen”. Il sistema di controllo è intuitivo e facile da imparare, ma offre – al contempo – anche una buona profondità per i giocatori più navigati. La colonna sonora include brani rock e hip hop che mantengono alta l’adrenalina durante le partite e le musiche risultano ben integrate con i momenti salienti dell’azione di gioco. Ad averci entusiasmato ulteriormente è il commento tecnico (raramente soggetto a ripetizioni) di Matt Vasgersian, Eric Karros e Tom McCarthy, il migliore che abbiamo mai avuto modo di ascoltare in un titolo sportivo e che contribuisce a creare l’atmosfera delle vere partite MLB.
Commento finale
In conclusione, MLB The Show 23 è un altro episodio di qualità nella fortunata serie Sony. Il gameplay rivisto e rifinito, le nuove modalità di gioco (la Negro Leagues vale da sola il prezzo del biglietto) e il roster ufficiale della stagione rappresentano un must per tutti i fan del baseball e della serie. Nonostante alcune imperfezioni nel comparto multiplayer, MLB The Show 23 offre un mix perfetto di simulazione e arcade che appassionerà tutti gli amanti dello sport americano.