Versione testata: PlayStation 5.
Sono diversi anni ormai che l’italianissima Milestone detiene lo scettro nei videogiochi sulle competizioni motociclistiche ufficiali, siano esse su asfalto (ad esempio MotoGP 20) o su sterrato. A proposito di quest’ultimo, abbiamo avuto modo di recensire Monster Energy Supercross 4, quarto capitolo della serie dedicata appunto al campionato americano di supercross (AMA).
Giusto per fare una breve introduzione ai meno esperti ma interessati, l’AMA Supercross Championship nasce nel 1974 e comprende due categorie di cilindrata, oggi 250 cc e 450 cc. Originariamente campionato nazionale statunitense, dal 2008 è stato ufficialmente elevato dalla FIM a campionato mondiale di supercross. Gli appassionati ricorderanno indubbiamente nomi come Jeremy McGrath, James Stewart Jr. e Ricky Carmichael; se invece non vi dicono nulla, vi consigliamo caldamente di guardare qualche video.
Dopo questa “lezione di storia”, siamo pronti ad entrare in pista e a sporcarci di fango per farvi sapere cosa pensiamo di questo nuovo capitolo.
Vestire griffato
Se c’è una cosa in cui Milestone non si smentisce mai è il sistema di personalizzazione, vero fiore all’occhiello di Monster Energy Supercross 4. Sebbene l’editor del pilota risulti sempre classico e abbastanza limitato, tra visi predefiniti, capelli, esultanze e qualche altro elemento, la customizzazione di moto e tuta si conferma assolutamente ricca e varia.
Abbiamo a disposizione cinque costruttori per un totale di dieci modelli di moto da cross, suddivisi equamente tra le cilindrate 250 cc e 450 cc: KTM, Honda, Husqvarna, Suzuki e Yamaha. Non appena si vanno a modificare l’estetica o i componenti meccanici (crediti SX permettendo), ci si trova innanzitutto davanti a decine e decine di brand e sponsor ufficiali: Acerbis, Akrapovic, Yoshimura, FMF, Michelin, Dunlop, Red Bull e chi più ne ha più ne metta. Questa peculiarità non fa che donare maggiore realismo al titolo ed evidenziare la sua ufficialità, potendo quindi contare su un gran numero di licenze.
A loro volta, i vari produttori ospitano una miriade di opzioni fra cui scegliere per realizzare la moto più adatta ai propri gusti, sia prestazionali che estetici. Nel primo caso troviamo scarico, sospensioni, corona, gomme e dischi freni, tutti modificabili appunto ai fini delle performance. Nel secondo si passa da paramani, selle e manubri fino al colore di carter frizione e cavi del freno, e non abbiamo citato tutto. E’ inoltre possibile personalizzare le livree, alle quali non si può metter mano liberamente ma si seleziona quella che più aggrada fra le molteplici proposte. Siamo sinceri: sono tutte veramente belle, tra ufficiali e altre frutto di idee di designer, e non abbiamo avvertito il bisogno di volercele creare da zero. Vi assicuriamo che la varietà di personalizzazioni della moto è incredibile ed è pienamente in grado di soddisfare qualsiasi idea.
Leggermente meno ricca ma ugualmente promossa la customizzazione delle parti che compongono l’abbigliamento del pilota: caschi, mascherina, tuta, stivali, collare e butt patch oltre allo stile di numero e soprannome. Anche qui spiccano marchi ben noti nel mondo delle due ruote come Scott, Ufo Plast, Airoh, Thor e molti altri. Come per le livree, non è possibile realizzare caschi o tute a proprio piacimento, ma l’assortimento risulta comunque più che soddisfacente. Abbiamo notato che non esistono opzioni dedicate ai guanti, ma non escludiamo che possano essere introdotti con qualche patch.
Se per caso siete fra quei giocatori che non amano perdere troppo tempo ad “abbellire” moto e pilota, Milestone ha previsto anche dei preset ufficiali. Sostanzialmente si tratta di “pacchetti” livrea-tuta ripresi direttamente da team ufficiali che, oltre a dare un tocco unico, permettono di creare combinazioni di sponsor diversamente non disponibili.
Pane per i denti
Non vogliamo “spaventare” i novizi del genere, ma è giusto sottolineare che Monster Energy Supercross 4 non è adatto a tutti, in quanto offre un’esperienza di gioco tutt’altro che immediata e semplice. Il titolo vuole indirizzarsi ai veri appassionati dell’ambiente crossistico, il che si traduce in un modello di guida piuttosto ostico da padroneggiare e molto poco permissivo (anche con gli aiuti attivi).
Oltre a dover memorizzare la struttura dei tracciati, la sapiente gestione di gas, freno e frizione è fondamentale per affrontare gli ostacoli nel modo giusto. Un atterraggio preciso dopo i salti permette di non perdere il ritmo, ma anche una partenza impeccabile con tanto di holeshot può giocare un ruolo decisivo. Un minimo errore può influenzare sensibilmente la posizione in gara, questo per merito di un I.A. avversaria piuttosto reattiva in particolare alle difficoltà più alte. Una caduta seria, inoltre, può comportare un infortunio, la cui entità è commisurata alle tempistiche necessarie per tornare in perfetta forma. A subirne le conseguenze sono le performance in gara, che vengono meno rendendo tutto più complicato.
Per velocizzare la guarigione è necessario investire i punti abilità nella costituzione, uno dei parametri presenti appunto nello skill tree del gioco. Migliorando le prestazioni del pilota come la piega e il controllo in aria, la conquista del podio diverrà sempre più alla nostra portata. La capacità di svettare, ovviamente, non deriva solo da un buon manico e dai vari bonus, ma anche da un’accurata configurazione dell’assetto. I veterani che amano le sfide ardue dovranno armeggiare con precarichi e altri elementi per fare la differenza e portare via qualche decimo in più agli avversari.
Se state cercando un gioco di corse motociclistiche dall’impostazione più arcade, quindi, vi consigliamo di cercare altrove. Questa complessità non è necessariamente un contro, perché se da un lato taglia fuori una buona fetta di giocatori “occasionali”, dall’altro si sposa perfettamente con le esigenze di chi cerca la vera competizione.
Lasciare il segno
Dopo aver disquisito a sufficienza sul gameplay, andiamo a conoscere più da vicino le varie modalità di gioco. La principale, prevedibilmente, è la carriera, costituita da tre campionati: Futures, Rookie e Pro. In ogni gara è possibile accedere direttamente al Main Event oppure gustarsi il pacchetto completo con le sessioni precedenti, ossia Heat e Last Chance Qualifier. La strada verso successo è costellata di piccole “tappe” d’intermezzo, che prevedono eventi speciali e allenamenti infrasettimanali, utili a guadagnare punti spendibili. Non mancano poi le sfide, gran parte completabili semplicemente giocando per ottenere punti abilità extra.
La buona longevità della carriera viene supportata dalle classiche modalità, vale a dire eventi singoli e campionati nei panni di piloti ufficiali, e dal Compound. Per chi fosse nuovo della serie, sostanzialmente si tratta di una vasta area adibita al free roaming, che tra il resto ospita anche dei collezionabili nascosti. Lo scopo del Compound è quello di permettere ai giocatori di affinare le loro abilità di guida e svagarsi, da soli o in compagnia di amici. Francamente, la zona ci è parsa un po’ troppo spoglia di attività per le sue dimensioni, pertanto avremmo preferito qualcosa di più piccolo ma denso. Non manca il multigiocatore online fino a 12 giocatori, numero che potrebbe far storcere il naso a chi si aspetta gare realistiche sotto ogni aspetto.
Il gioco ospita un totale di 17 tracciati, tutti ben riprodotti, ma se non bastassero ci si può affidare ad un track editor di buona fattura. I circuiti personalizzati possono essere condivisi con la community e, allo stesso modo, è possibile correre su quelli creati da altri giocatori. In questo modo, la varietà è praticamente garantita.
Fase di rodaggio
Monster Energy Supercross 4 è il primo capitolo della serie a debuttare sulle nuove console di Sony e Microsoft. Lo abbiamo giocato su PlayStation 5, dove a livello di frame rate si è comportato egregiamente con i suoi 60 fps stabili. Dal punto di vista grafico, invece, Milestone ha ancora qualcosa da rifinire prima di poter dire di aver terminato il rodaggio. La cura dei dettagli nelle moto è maniacale e la resa degli stadi è di ottima qualità, ma analizzando con occhio più attento le ambientazioni abbiamo scovato delle sbavature piuttosto grossolane nel 2021. In particolare nel Compound, diverse volte ci siamo imbattuti in texture in bassissima risoluzione oppure in improvvisi pop-up di elementi sulla distanza. Trovandoci su PS5, questi difetti sfigurano non poco.
Milestone soffre ancora nel sistema di cadute e collisioni, che non è ancora del tutto rodato. In svariate situazioni ci è capitato, dopo un salto, di atterrare con una ruota sulla schiena di un avversario, senza che questo subisse alcuna conseguenza. Inoltre, il fatto che i piloti diventino immateriali una volta caduti e che si passi loro attraverso con la moto non è più ammissibile. Migliorabili anche le animazioni quando si eseguono whip o scrub, che risultano troppo innaturali.
Se su queste cose c’è ancora da lavorare, lo stesso non si può dire della visuale in prima persona. La resa è veramente ottima anche nei movimenti del manubrio, offrendo un’esperienza al massimo dell’immersività. Ben implementate anche le funzionalità con il DualSense di PS5, che restituisce un feedback molto piacevole sia nella vibrazione che nei grilletti adattivi. Ultimo ma non meno importante il comparto audio, di buona fattura per quanto riguarda gli effetti sonori di moto e ambiente così come per la colonna sonora azzeccata.
Commento finale
Monster Energy Supercross 4 migliora alcuni elementi del precedente capitolo, senza però volersi distinguere in modo incisivo. Il nuovo titolo di Milestone può contare su un sistema di personalizzazione decisamente ricco e su un modello di guida abbastanza difficile da padroneggiare, mirato ovviamente agli amanti della simulazione. Dall’altro lato, a livello tecnico mostra ancora diverse sbavature per essere , non tanto nella grafica quanto nel realismo a 360 gradi. Non è sicuramente un prodotto adatto a tutti e non offre novità sostanziali rispetto al predecessore, ma nel complesso l’esperienza di gioco risulta divertente e soddisfacente.