Recensione Need for Speed: Hot Pursuit

Mani salde sul volante

Need for Speed: Hot Pursuit mette il giocatore a bordo di autovetture non certo tradizionali. Sin dalle prime battute si ha la possibilità di sfrecciare con auto con almeno 200CV di potenza. Più si avanza di livello e più si accede a veri e propri bolidi incandescenti che vi faranno letteralmente sudare, tanta la velocità e l’attenzione necessaria per pilotarli. Il senso di velocità è infuso in modo eccezionale e gli occhi devono sempre tenere sotto controllo ogni più piccolo dettaglio onde evitare di ritrovarsi accartocciati per un urto improvviso. La difficoltà cresce con l’avanzare di livello. Il gameplay in questo modo ne beneficia premendo sull’attenzione del giocatore che deve eludere piloti sempre più imprevedbili, con frenate assassine per farvi ribaltare, o speronamenti alle spalle. Nelle vesti di poliziotto si subisce il disturbo del radar necessario ai lestofanti per sfuggire alla vista, soprattutto nelle corse notturne. L’intelligenza artificiale (IA) si mostra quindi sempre presente, mai banale.

BMW_M3_E92_150_84_87La reattività dei comandi è molto buona e non si subisce mai alcun senso di frustrazione dovuto ad un errore di traiettoria. Vedere la propria auto uscire sconfitta sarà solo per un errore umano di valutazione. A venire incontro alle vetture della polizia ci pensa un elicottero capace di tenere d’occhio i piloti e a dar fastidio passando radente all’asfalto.

Il traffico ambientale, pur non essendo molto presente ma solo accennato (vedere una vettura nel verso opposto di marcia è cosa rara), resta sempre imprevedibile, impegnando il giocatore in cambi di traettoria repentini necessari per evitare guidatori della domenica completamente assaliti dal panico alla vista di bolidi che sfrecciano dietro, di fianco o di fronte a loro.Pagani_Lamborghini_1

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