Recensione Pokkén Tournament DX

Ready to fight .

Che Nintendo avesse intenzione di riproporre su Nintendo Switch alcuni titoli pubblicati su Wii U, non era di certo un mistero. Dopo Mario Kart 8, ora tocca ad un titolo molto particolare. Particolare perché fonde due generi differenti, da un lato troviamo i Pokémon, amatissimi ancora oggi pur avendo alle spalle più di venti anni di “carriera” e dall’altro uno dei picchiaduro migliori di sempre, ovvero Tekken.

Pubblicato inizialmente in Giappone, sulla ormai compianta Wii U e successivamente arrivato in Occidente nel marzo 2016, Pokkén Tournament è sbarcato in versione DX sulla console ibrida di Nintendo. Indipendentemente dal successo o meno che ha potuto ottenere il gioco su Wii U, tutto ruota proprio sulle potenzialità che Nintendo Switch può offrire. Non si tratta soltanto di capire, se il gioco gira bene, ha una grafica migliore ecc, ma, come ormai i fan della casa di Kyoto sanno dal lancio della console, tutto ruota sulle differenti modalità di gioco e di esperienza utente che Switch può garantire.

Alla conquista delle Lega

In Pokkén Tournament DX, per prima cosa dovremo selezionare un allenatore, privo di nome ma personalizzabile a proprio piacimento. La mancanza di una vera modalità storia, ci porta ad approcciare il titolo in maniera molto leggera, con l’unico obiettivo di sbaragliare gli avversari a suon di pugni, calci, piroette e mosse speciali. Il tutto si svolge nella Lega Ferrum (la scalata della stessa avverrà in ordine crescente di difficoltà: verde, blu, rossa e croma) e vedrà di fronte due Pokémon impegnati a combattere in diverse arene. Vincerà chi riuscirà ad azzerare la barra di energia dell’avversario; avremo due round per portare a casa la gloria oppure una sonora e dolorosissima sconfitta. Sono presenti anche una serie di obiettivi, a seconda della divisione che stiamo affrontando, che ci permetteranno di ottenere denaro e oggetti attraverso cui personalizzare l’allenatore.

La battaglia si svolge in due fasi, la prima denominata “field phase” e la seconda invece “duel phase”. Nella field phase i Pokémon impegnati nella battaglia, potranno muoversi liberamente su tutta l’estensione dell’arena, mentre nella duel phase, potranno ingaggiare la lotta rimanendo parati l’uno dinanzi all’altro proprio come accade in Tekken. Il passare da una fase all’altra non guasta l’esperienza perché avviene senza alcuna interruzione di sorta, basteranno una manciata di battaglie per abituarsi rapidamente a tale peculiare caratteristica. Rispetto ad un titolo della serie Tekken, però, Pokkén Tournament DX è pensato per i “lottatori della domenica”. Non è richiesta particolare destrezza o un’abilità specifica, ma riesce, grazie alla sua immediatezza ad avvicinare anche persone che non hanno mai giocato ad un picchiaduro (la mia ragazza ne è la dimostrazione, per giunta mi ha anche sconfitto più di una volta).

In nostro aiuto avremo i Pokémon di supporto, ovvero, tramite questi simpatici mostriciattoli, non utilizzabili come personaggi giocabili, potremo avere delle abilità e degli attacchi speciali aggiuntivi, come una miglior difesa o un migliore attacco. Le combinazioni possibili sono delle più disparate, non sono tantissime sia chiaro ma riescono comunque ad offrire una certa varietà nelle combo. Infine, troviamo un’ulteriore barra, quella della sinergia; tale barra si riempirà nel corso dello scontro e permetterà di sferrare attacchi devastanti, a volte anche a caso. Vien da se quindi che il gameplay prescelto è come detto pensato per tutti ed è sicuramente un bene.

Non soltanto la Lega

Oltre alla Lega, di cui vi abbiamo già parlato, abbiamo una serie di sfide giornaliere che ci daranno bonus e punti da utilizzare nel negozio. In tal modo potremo ottenere vestiario e altre personalizzazioni. Troviamo poi i classici scontri 1 vs 1 con la CPU, con un amico in locale, in split screen o a schermo intero, il multiplayer online, gli scontri a squadre 3 vs 3 (una delle novità di questa edizione Switch. Ogni giocatore potrà selezionare tre Pokémon e affrontare uno alla volta quelli dell’avversario) e l’arena allenamento. La vera chicca è data dal fatto che in qualsiasi modalità decideremo di cimentarci, il nostro mostriciattolo prescelto accumulerà esperienza e PA. Inutile dire che tali punti abilità potranno essere spesi per migliorare le caratteristiche di quel Pokémon. Nota dolente per quanto riguarda l’online, piuttosto altalenante con evidenti ritardi che inficiano negativamente sull’esperienza e sulla fluidità di gioco. Presenti in tale modalità le partite amichevoli e quelle classificate. Per quanto riguarda invece la modalità locale, basterà staccare i Joy-Con dallo schermo di Nintendo Switch e via verso la battaglia. Come detto sarà possibile scegliere se condividere lo schermo o selezionare la modalità split screen attraverso la quale ognuno vedrà il proprio Pokémon di spalle.

Edizione definitiva? Non proprio!

Graficamente parlando, non c’’è stato un vero e proprio salto tra la versione originale su Wii U e questa DX. Diciamo pure che risultano essere praticamente identiche, in quanto si è puntati ad una migliore ottimizzazione in generale del titolo, in particolare per quanto riguarda la gestione dei caricamenti, ora più immediati e sulla stabilità del sistema. Infatti la fluidità è molto buona e il gioco gira a 60 fps stabili. Per quanto riguarda invece il numero di lottatori presenti, il roster è stato ampliato, ora abbiamo una scelta fra 21 Pokémon e fra essi ne abbiamo uno inedito: Decidueye.

Commento finale:

Pokkén Tournament DX forse non rappresenta una vera e propria edizione definitiva ma grazie ad alcune aggiunte fra cui la nuova modalità 3 vs 3 e un roster decisamente più ampio (anche se ci saremmo aspettati qualche mostriciattolo in più), potrà comunque regalare ore di divertimento sia in singolo, attraverso la modalità Lega e sia con gli amici in locale. Inoltre, grazie ad un gameplay immediato e non particolarmente difficile, si adatterà praticamente a tutti, anche a chi non ha mai giocato ad un picchiaduro nella propria vita.



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