Rogue Flight è il perfetto esempio dell’amore che dovrebbe cullare i generi di nicchia. Sviluppato dagli sviluppatori ohioani di Truant Pixel, il titolo è un tributo nostalgico ai rail shooter resi famosi da Star Fox 64, Space Harrier ed After Burner. Un sottogenere degli sparatutto, i cui esponenti sono oramai rari come la neve d’estate e perlopiù sostituiti da sperimentazioni bullet hell più o meno riuscite (come per il contraddittorio CYGNI: All Guns Blazing).
La prospettiva di poter rimettere mano ad un shooter su rotaia dopo tanto tempo ci intrigava, ma non sospettavamo che il prodotto finale fosse tuttavia così sorprendentemente valido. Rogue Flight è infatti un tuffo a perdifiato nelle migliori sensazioni arcade dei tempi che furono, tra esplosioni fragorose, combattimenti entusiasmanti ed una marea di avversari da distruggere.
Il titolo distribuito da Perp Games è disponibile dal 24 Ottobre per PC (via Steam), PlayStation 5, Xbox Series e Nintendo Switch.
Versione testata: PlayStation 5
Voglio tornare negli anni Novanta
In un futuro imprecisato, l’umanità è stata quasi completamente cancellata nell’arco di 72 ore. Poco meno di tre giorni sono infatti bastati ad ARGUS, il sistema di vigilanza interstellare a cui era stato affidato il controllo della Forza di Difesa Solare, per decimare i propri creatori dopo aver raggiunto una piena e sinistra capacità decisionale. Gli ultimi superstiti della specie si sono rifugiati nelle profondità della Terra, per tentare di sopravvivere grazie ad un riparo naturale fatto di terra e roccia. Dopo tre anni di stenti e sacrifici, il ritrovamento di un impianto segreto sotterraneo riaccende una flebile speranza. L’avanzato caccia spaziale sperimentale Arrow, alimentata da una singolarità, rappresenta l’ultimo disperato tentativo di contrattacco. Toccherà a Nadia pilotare l’aeronave, l’unica in grado di farlo nonostante carente di un adeguato addestramento militare. Riuscirà a distruggere l’ARGUS e riportare la pace nel sistema Sol?
Rogue Flight propone un plot piuttosto ordinario e stereotipato nel panorama della fantascienza, ma ha il chiaro pregio di dare un valido contesto alla missione di Nadia. Il merito è soprattutto del connubbio tra direzione artistica e cura nella scelta dei doppiatori. Entrambi gli aspetti infatti attingono voracemente dai più celebri anime a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Oltre agli evidenti riferimenti estetici e contenutistici dell’immaginario di Hidieaki Anno, è poi l’attenzione riposta nei doppiaggi che spiazza. Ci troviamo infatti di fronte ad un cast di veterani, tra cui alcuni delle migliori voci giapponesi presenti in Sailor Moon, Neon Genesis Evangelion, Gundam, Naruto e One Piece. Anche il dub inglese non scherza, con presenze direttamente da titoli come Overwatch, Fallout 76, League of Legends e Marvel’s Avengers. Tra le due opzioni non sussiste tuttavia paragone: meglio il doppiaggio orientale, senza nulla togliere a quello nella lingua di Albione.
Un comparto audiovisivo grandemente attenzionato dal team di sviluppo, grazie anche ad una ottimizzazione tecnica efficace. Il gioco è infatti incredibilmente veloce, addirittura indiavolato nei momenti più concitati grazie ad un elevato numero di avversari a schermo con relative esplosioni, scie di fumo e fiammate accecanti. Il tutto coadiuavato da un frame rate assolutamente stabile. Peccato solo che ci siano alcuni eccessi nell’uso dell’effettistica, sopratutto in frangenti legati all’uso di particolari abilità. In quei fugaci attimi il titolo diventa praticamente illegibile se non addirittura fastidioso agli occhi più delicati. Un piccolo peccato, fortunatamente compensato dalla possibilità di disattivare qualche effetto speciale dal menu di opzioni.
Le disco in bolla e la gente che salta
Una volta entrati nella cabina della Arrow, Rogue Flight è capace di riavvolgere le lancette del tempo.
Il sistema di combattimento presente esalta infatti le migliori caratteristiche arcade degli sparatutto su rotaia. Ecco dunque che la navicella proseguirà automaticamente lungo un percorso stabilito, lasciando al giocatore solo sue compiti. Schivare gli attacchi in arrivo e sparare ai nemici presenti a schermo. Per farlo, si dovrà scegliere attentamente il posizionamento perfetto della navetta, destreggiandosi tra attacchi in arrivo, missili a ricerca da attivare ed iconici barrel roll difensivi. Il tutto, lo sottolineiamo, con una velocità via via sempre più pronunciata ed aggressiva, in un tripudio sinestetico strabiliante. Ulteriore nota di merito: l’ottimo uso del DualSense di PlayStation 5 in merito ai grilletti adattivi nonché all’uso dell’altoparlante ivi presente.
Nel marasma a schermo, venire colpiti è una circostanza piuttosto inevitabile. Qui abbiamo apprezzato particolarmente l’arguzia degli sviluppatori. Nessun meccanismo farraginoso per ripristinare la salute o rarissimi pacchetti di ricarica droppati dagli avversari. Per rigenerare lo scudo dovrete infatti distruggere quanti più nemici possibili nel minor tempo possibile. Maggiore è la combo derivante, migliore sarà il recupero dell’energia. Un’idea semplice ma che permette di non rendere inutilmente complicato il flow ludico.
Non mancano poi armi alternative (in tutto, circa 40), upgrade da installare sulla Arrow ed abilità speciali che consentono di attivare un coreografico slow motion per raccogliere rifornimenti o effettuare attacchi dall’elevato tasso distruttivo. Non per questo la difficoltà è da intendersi accomodante: Rogue Flight vi metterà alla prova, soprattutto negli scontri più concitati e contro i boss. Dispiace constatare, su questo versante, una varietà piuttosto ridotta tra le file nemiche, così come avversari di fine livello meno appariscenti di quanto ci si poteva attendere dalle premesse artistiche della produzione.
Con il petrolio a 0,90
Acclarato che il core ludico di Rogue Flight farà le gioie di tutti gli appassionati di rail shooter, anche l’offerta ludica complessiva ci ha soddisfatto.
La campagna è formata complessivamente da una decina di missioni, tuttavia suddivise in scenari narrativi multipli. Gli sviluppatori hanno infatti pensato di proporre al giocatore un’opzione tripla a ridosso dell’inizio dell’avventura. Ciascuna strada conduce a livelli differenti ed un finale alternativo: completare tutte le tre “strade” permetterà di sbloccare la possibilità di affrontare il vero percorso completo ed ottenere il finale ufficiale. Una soluzione ingegnosa che si mescola anche alla narrativa, per un risultato che invoglia a completare il titolo apprezzandone ogni sfumatura in ciascuna run.
Completare il titolo apre poi la porta ad ulteriori sfiziosità extra. Accanto ad una classica modalità arcade, ne è anche presente una di stampo roguelite (denominata Rogueflite). Questa vi metterà in casuali condizioni di partenza, richiedendo al giocatore di completare una run accumulando il maggior numero di punti possibile. Una bella trovata per espandere la longevità del titolo (altrimenti completabile in circa 6/7 ore), anche se non nascondiamo un pizzico di delusione di fronte ad un coraggio non portato alle sue estreme conseguenze. Rogueflite poteva infatti nascondere un valore aggiunto esponenziale ad un titolo già incredibilmente solido. Invece si “limita” ad essere un piacevole bonus.
Non mancano poi dati da snocciolare riguardanti ulteriori contenuti presenti. La navicella si può personalizzare scegliendo tra oltre 100 livree sbloccabili, nonché applicando 24 stemmi con varie possibilità di combinazioni di personalizzazione. La Arrow stessa può essere customizzata con uno degli oltre 40 design da cui poter attingere. Un buon incentivo per restare oltre i titoli di coda, se non dovesse bastare il semplice godimento da arcade puro.
Commento finale
Rogue Flight è la più classica delle lettere di amore. La dedica di Truant Pixel è verso gli sparatutto su rotaia che tanto hanno imperversato a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Tuttavia, il risultato finale si è rivelato molto più concreto di una semplice operazione nostalgia. Tanto frenetica quanto esplosiva ma sempre e costantemente galvanizzante, l’avventura di Nadia è una piccola perla di game design grazie anche ad un comparto artistico che omaggia grandi classici dell’animazione giapponese. Lasciatevi rapire dalla pura esperienza arcade: ne vale la pena.