Ci ha sorpreso non poco la scelta di KOEI TECMO di dedicare un remake a Romance of the Three Kingdoms 8. Non perché il titolo non fosse meritevole di tornare alla ribalta, sia chiaro.
Originariamente uscito per PC nel 2001 (a seguire su PlayStation 2 e PSP), l’ottavo capitolo della serie strategica è infatti uno dei più apprezzati della simulazione storica orientale. Una saga quasi quarantennale che affonda le proprie radici nella grande letteratura cinese, attraverso opere come Il romanzo dei Tre Regni di Luo Guanzhong e Cronache dei Tre Regni di Chen Shou. Un mix tra elementi reali ed appendici di finzione per un titolo incredibilmente complesso ed apprezzato in Oriente, che tuttavia ha sempre incontrato difficoltà nella penetrazione nel mercato occidente. L’occasione del remake sarà sufficiente per permettere alle vicende dei Tre Regni di aprirsi ad un pubblico più vasto?
Romance of the Three Kingdoms 8 Remake è disponibile dal 24 Ottobre per PC (via Steam), Nintendo Switch, PlayStation 4 e PlayStation 5.
Versione testata: PlayStation 5
A tale of souls and swords
Sinceramente è di fatto impossibile riassumere per sommi capi il plot narrativo di Romance of the Three Kingdoms 8.
Non solo e non tanto per una intrinseca vastità o complessità della trama. Quanto piuttosto per la caratteristica fondamentale sulla quale la produzione poggia. Il richiamo ad un preciso periodo della storia cinese delimita la collocazione temporale, ma Romance 8 fa molto di più. Mette davanti ai giocatori un autentico affresco della società del tempo, permettendo di creare relazioni umane, affrontare decisioni strategiche ed imprimere una direzione militare agli eventi. Il tutto vantando numeri da capogiro: parliamo infatti di oltre 55 scenari (che coprono circa ottanta anni) e circa mille (!) tra ufficiali e governanti dei quali seguire le vicende.
Sebbene di fondo si segua un canovaccio storico, tutto è effettivamente mutabile e lasciato all’autonomia del giocatore. Dal contrarre matrimoni mai accaduti (si, le unioni sentimentali svolgono un ruolo molto importante nell’economia ludica) ad affrontare battaglie inedite, il titolo offre una vera e propria simulazione storica in cui perdersi. Vi basti pensare che il numero spropositato di figure da interpretare (che a loro volta hanno complessi rami di interrelazioni con ulteriori personaggi) apre ad una longevità praticamente illimitata ed una varietà di situazioni incredibile.
Le drammatiche vicende umane che coinvolgono i protagonisti del periodo dei Tre Regni vengono ulteriormente approfondite da alcune nuove funzionalità. Si tratta delle “Tales”, particolari circostanze che possono essere attivate previo soddisfacimento di taluni requisiti e che consentono di influenzare ulteriormente gli eventi. La funzione “Destiny” permette inoltre di creare collegamenti con gli altri ufficiali per instaurare relazioni speciali, fino ad arrivare a veri e propri rapporti antagonistici. I legami così instaurati (cosidetti “Links Forged”) determineranno grandemente lo svolgersi della storia e delle battaglie.
Il Remake ha inoltre potenziato l’impatto visivo del titolo originario. Oltre ad una rinnovata grafica per i personaggi, ad essere migliorata è stata nell’insieme la bellezza scenica del titolo che fa ricorso ad un ampio uso di dipinti ad inchiostro. Il titolo combina così un mix tra arte in 2D ed azione tridimensionale per un colpo d’occhio molto caratteristico.
Ufficiale gentiluomo
Romance of the Three Kingdoms 8 Remake poggia il proprio gameplay su due aspetti principali interconnessi tra loro con una moltitudine di meccaniche.
Nelle parentesi di pace, dovrete gestire l’andamento della vostra città. Qui potrete impiegare il tempo a disposizione per svolgere molteplici attività. Dal supervisionare l’agricoltura al dirigere l’andamento del mercato, passando per la visite a talune strutture per incrementare la vostra popolarità e stringere nuovi legami. Potrete sviluppare nuove attrezzatura, migliorare la cultura del popolo ed accumulare ricchezze. A cicli periodici si riunirà poi il consiglio cittadino. Qui potrete suggerire diverse linee di azioni politiche con dirette rispercussioni sugli accadimenti della vostra storia. Potete decidere di entrare in guerra contro un avversario, spiare una provincia rivoltosa o creare nuove allenze attraverso accordi diplomatici.
Quando si tratta di scendere in battaglia, Romance 8 cambia passo lasciando da parte le caratteristiche più manageriali in favore di un approccio strategico più tradizionale… ma non troppo.
I combattimenti a turni prevedono lo spostamento e posizionamento delle truppe sul terreno, per sfruttare posizioni di vantaggio grazie ad abilità capaci di sovvertire gli esiti di ciascuno scontro. Potrete ovviamente assemblare le vostre armate come meglio preferite per incrementare le possibilità di guadagnare il controllo delle città avversarie. Ma oltre questa impostazione classica, ci sono altresì le fasi dedicate ai duelli ed alle dispute.
Questi ultimi si svolgono sotto forma di giochi di carte a turni. Il player ha cinque turni a disposizione per battere l’avversario, puntando ad abbassare i suoi punti salute. Per farlo dovrete giocare tre carte dello stesso numero o tre carte che formano una scala. Un concept semplice sulla carta, ma che ben presto si rivela molto più complesso ed articolato di quanto sembri. Paradossalmente ci è sembrato molto più originale ed user friendly questa gestione degli scontri rispetto a quella più ordinaria delle battaglie vere e proprie.
Wanli changcheng
Romance of the Three Kingdoms 8 è un titolo eccezionale che ha meritato il trattamento remake riservato da KOEI TECMO. Tuttavia, è inevitabile dover sottolineare taluni aspetti.
Quello che può sembrare un prodotto così vasto da risultare spiazzante, beh, in parte lo è. Si badi bene, non parliamo di una totale incommensurabilità di fronte alle variabili messe in campo. Piuttosto, è inequivocabile che al momento di dover tirare le somme, soprattutto gli utenti meno avvezzi al genere potrebbero sentirsi quantomeno intimoriti.
Anzitutto, il titolo soffre la presenza di una evidente barriera linguistica. Se si può chiudere un occhio sul doppiaggio, la presenza del solo inglese nella traduzione dei testi è un boccone difficile da digerire. Parliamo di centinaia di filmati, testi ed indicazioni da leggere per un titolo che, da un certo punto di vista, si avvicina alla verbosità di una visual novel. Una vera e propria muraglia composta da infinite righe, ulteriormente resa più ostica dalla natura non proprio familiare dei sostantivi cinesi per il pubblico occidentale. Sopratutto considerando che, tra l’altro, non ci troviamo di fronte ad un adattamento impeccabile.
Impossibile poi non constatare che il gioco sia pieno zeppo di meccaniche al punto da risultare davvero molto complesso. Gli stessi tutorial non fanno che scalfire la superficie della profondità offerta da Romance of the Three Kingdoms 8. Al punto che solo i più esperti tra i fan del genere potranno destreggiarsi tra le molteplici possibilità presenti. Sebbene dunque il Remake possa essere considerato un valido primo approccio alla serie, d’altro canto rappresenta comunque un impervio percorso in salita.
Anche l’incredibile numero di scenari e generali ci ha lasciato dapprima estasiati, successivamente un pò critici. La longevità è pressocché illimitata ma a quale prezzo? Molte situazioni finiscono con il ripetersi, mentre alcune vicende tendono a somigliarsi o seguire un canovaccio in cui determinate scelte sono fortemente scoraggiate. Forse sarebbe stato meglio non eccedere o rivedere qualcosa in sede di Remake. Perché si sa, a volte il troppo stroppia. E non tutti apprezzeranno fino a fondo una così forte ambizione “storiografica”.
Commento finale
Romance of the Three Kingdoms 8 torna nel panorama videoludico contemporaneo con un inatteso remake che si propone di essere al contempo un regalo ai fan della serie nonché un potenziale punto di ingresso per tutti gli altri. L’offerta contenutistica è generosa, così come la cura nel confezionamento del prodotto e la tradizionale profondità dell’esperienza strategica, opportunamente svecchiata grazie ad alcuni lungimiranti aggiornamenti. Alcune caratteristiche della storica serie KOEI TECMO potrebbero tuttavia rendere l’esperienza fin troppo stancante soprattutto per chi non è follemente appassionato al genere. Un’operazione encomiabile ma che finisce per rivolgsi principalmente ad una stretta cerchia di aficionados.