Recensione Ryzen 5 2400G

Il processore definitivo per una build entry level e work in progress.

Non è di certo un buon momento per entrare nel mondo del PC gaming o per rinnovare la propria attrezzatura da Master Race. La ragione è da rintracciarsi in una serie di motivi tra i quali: memorie RAM a prezzi ancora troppo alti e schede grafiche praticamente introvabili a prezzi decenti (salvo eccezioni come in questi casi EVGA GTX 1060 a 265 euro e Sapphire Radeon RX 580 a 249 euro), in parte per la carenza di memorie, cannibalizzate dagli smartphone moderni ed in parte per il fenomeno mining, che, nonostante il calo delle criptovalute degli ultimi mesi, continua ad assorbire quasi totalmente la risicata produzione.

Tuttavia, qualcosa sta già cambiando soprattutto perché in arrivo ci sono le nuove schede grafiche NVIDIA e AMD, che secondo alcuni proveranno a limitare il fenomeno mining e, soprattutto, perché AMD ha finalmente tolto il velo alle sue unità con GPU integrata Vega, che rappresenteranno sicuramente un buon punto di partenza per delle configurazioni gaming low budget (gaming, avete letto bene) nella fascia di mercato intorno ai 500 euro, tutto incluso (no monitor), in attesa di maggiori fondi da dedicare alla scheda grafica dedicata, una volta che il mercato si sarà stabilizzato.

APU o CPU?

La differenza fra un processore ed una APU (Accelerated Processing Unit – Unità d’Elaborazione Accelerata) è piuttosto semplice: mentre un normale processore non è in grado di elaborare immagini ed inviarle al monitor, le APU dispongono di una scheda grafica integrata (nel die del processore) in grado almeno normalmente di fornire il minimo indispensabile in termini di potenza grafica, per l’accensione del PC e per l’utilizzo delle suite office e la visualizzazione di video in alta definizione.

L’idea di un processore che potesse fornire anche funzioni di elaborazione grafica di base nasce proprio da AMD e dalla sua acquisizione di ATI. Il frutto del know how del produttore di schede grafiche, però, arrivo solo molto più tardi, nel 2011, con il lancio delle prime APU E350 (chip Zacate e Ontario). Sono seguite la serie Llano prima e Kaveri poi. Tuttavia, proprio Kaveri rappresenta lo spartiacque per le APU del produttore AMD: dopo questo chipset, infatti, AMD ha abbandonato l’approccio di una CPU e una GPU separate sul die ASIC, adottando invece una tecnologia ibrida proprio come quella di Raven Ridge e dei nuovi Ryzen. Con essa, CPU e GPU fungono da co-processori che condividono le stesse informazioni a tutto vantaggio dell’efficienza energetica e prestazionale.

L’annuncio delle nuove APU basate su architettura Vega, ovvero Ryzen 3 2200G e Ryzen 5 2400G, avvenuto a febbraio, è stato immediatamente seguito dalle prime disponibilità per le testate giornalistiche, compresa la nostra, a cui è stata data la possibilità di provare la più performante delle due APU, il Ryzen 5 2400G.

Differenze

La prima e più interessante feature è la compatibilità delle nuove APU con le schede madri B350 e X370 con un piccolo aggiornamento del firmware, permettendo di accedere ad una vasta scelta di schede madri con prezzi molto concorrenziali. Un comportamento molto diverso rispetto a quello adottato da Intel, con i suoi Coffee Lake, che ha costretto tanti early adopters a scegliere una nuova motherboard nonostante i processori utilizzassero il medesimo socket.

I nuovi modelli AMD supportano di default le memorie DDR4-2933 in dual-channel e si differenziano principalmente per la scheda grafica integrata: AMD Ryzen 3 2200G dispone infatti di una Radeon 8 Vega, mentre AMD Ryzen 5 2400G è equipaggiato con una Radeon 11 Vega. Il numero non è casuale ed identifica il numero di cluster presenti su ogni GPU Vega. Moltiplicando il numero di shader presenti su ciascun cluster (64) si può cominciare ad avere un’idea delle differenze tra i due processori grafici. Mentre il 2200G ha una GPU con 512 shader processors, il 2400G arriva a 704 shader processors. Cosa significa questo in termini di potenza grafica? Ve lo sveleremo e lo capirete sicuramente dai nostri grafici più sotto, ma possiamo già dirvi che quanto proposto da Intel con i suoi Coffee Lake non è nemmeno lontanamente paragonabile a quanto previsto da AMD.

Le APU sono sviluppate con il nome in codice Raven Ridge e sono dotate di  circa 4,94 miliardi di transistor. Sono entrambi processori quad-core, ma dal punto di vista tecnico Ryzen 5 può vantare un maggior numero di thread, 8, e l’SMT. Radeon 2200G, invece, ha solo 4 core abilitati e non supporta SMT.

Il Ryzen 3 2200G e il Ryzen 5 2400G saranno configurati come una singola configurazione CCX (4+0), mentre un “normale” processore Ryzen 5 1400 ha una configurazione CCX 2+2.

Crescono inoltre le frequenze di clock rispetto ai precedenti Ryzen 3 e 5, che ora arrivano a 3.5 GHz con un boost fino a 3.7 GHz, per Ryzen 2200G, e 3.6 GHz fino a 3.9 GHz, per Ryzen 2400G, con una frequenza stock della GPU a 1250 MHz; inoltre si abbassa ulteriormente il TDP fino a 65W per entrambi i processori grazie al processo produttivo a 14nm. Cambiano poi l’architettura della cache e il numero di lane a disposizione: nel primo caso, la cache L3 dei nuovi Raven ridge passa a 4 MB contro gli 8 MB dei processori Ryzen senza APU, pur rimanendo identica la L2, 512K per core, mentre le le linee PCIe passano da 16 a 8 nel design Raven Ridge. Volendo fare un confronto dal punto di vista tecnico,  il 2400G oggetto di questa prova corrisponde al Ryzen 1400, ma con in più una APU integrata allo stesso prezzo e clock superiore che si avvicina a quello dei Ryzen 7. Anche se non si utilizzerà più la GPU, insomma, il 2400G resta una scelta nel complesso decisamente migliore rispetto al Ryzen 1400 sotto tutti i punti di vista.

Tecnologie “vecchie e nuove”

La nuova serie di processori Ryzen G eredita alcune tecnologie dalla precedente. Il tutto è basato come sempre sul processo tecnologico Infinity Fabric, di cui vi abbiamo parlato abbondantemente QUI, e che in sostanza rappresenta un modo nuovo e rapido per connettere diversi componenti tra un SoC. Ritorna la tecnologia Pure Power e quella di machine learning, SenseMI (anche per queste potete trovare una buona descrizione nell’articolo precedente), che è in grado di anticipare le future azioni, precaricare le istruzioni e selezionare il percorso migliore attraverso la CPU. Manca invece nella serie G l’XFR che permetteva, nel caso si utilizzasse un buon sistema di raffreddamento, di spingere oltre i limiti prefissati il boost clock offrendo una sorta di overclock automatico. In assenza di XFR è comunque possibile overcloccare i processori della serie G, in quanto come tutti i Ryzen non vi è alcun blocco di fabbrica imposto da AMD. Con la nuova serie G, inoltre, arrivano anche i nuovi driver Adrenaline, ottimizzati per i giochi e per sfruttare le nuove ed avanzate capacità di codifica e decodifica HEVC 10bpc fino a 60 fps in Ultra HD e codifiche a 51 fps sempre in 4K.

500 euro e gaming Full HD sopra i 30 fps: scelta possibile?

L’obiettivo dichiarato da AMD con la sua APU al momento più performante è quella di offrire, come dicevamo in apertura, una CPU/GPU in grado di offrire prestazioni gaming di tutto rispetto in una configurazione decisamente low budget, che in 500 euro includa scheda madre, APU e cooler, RAM, case e alimentatore, lasciando fuori esclusivamente il monitor e che possa offrire prestazioni superiori non soltanto a quanto offerto da Intel, ma anche alle console e alla gran parte dei PC con scheda grafica dedicata entry level. AMD, in particolare, afferma di essere riuscita ad ottenere una media di 49 fps a dettagli medi su giochi come Battlefield 1, Overwatch, Rocket League e Skyrim; questi e non solo saranno i giochi che verificheremo nei nostri test.

Configurazione di prova

CPU/GPU: AMD Ryzen 2400G (Liquid Freezer 240)

Motherboard: Asrock B350 Fatal1ty K4

Ram: G.SKILL Flare x 3000 MHz.

HDD: 256 NVMe Samsung 960 EVO / 256 GB HyperX Savage

I nostri test in game sono stati effettuati sia con frequenze stock sia in versione OC, per la quale vi rimandiamo al successivo paragrafo, e sono stati confrontati con le prestazioni ottenute con la medesima configurazione da scheda video dedicata, la GT 1030, entry level del mondo NVIDIA proprio per valutare la bontà della APU AMD anche rispetto ad una soluzione video discreta. Inutile dire che il confronto con il mondo delle integrate Intel non ha motivo di esistere: AMD straccia la concorrenza di Intel in questo settore sotto tutti i punti di vista, avvicinando la sua soluzione integrata, come detto, ad una scheda video dedicata entry level.

Overclocking

Come abbiamo spiegato in questo precedente articolo, Infinity Fabric, il cuore dei sistemi Ryzen, è influenzato in maniera decisiva dalla velocità della RAM di sistema. Di base la seconda generazione delle APU AMD supporta memorie DDR4 con velocità fino a 2933 MHz, rispetto ai 2666 MHz della precedente generazione. Tuttavia, è possibile aumentare ancora la frequenza della RAM per ottenere notevoli miglioramenti delle performance in game e nei benchmark della CPU. Nel nostro caso, con le G.Skill FlareX a disposizione siamo riusciti ad arrivare fino a 3200 MHz con timings  CL15 ottenendo i risultati che potrete osservare di seguito. Tuttavia con un altro banco originariamente utilizzato per la nostra piattaforma, le Ballistix Elite, abbiamo incontrato qualche difficoltà che ci ha portato a limitare la frequenza delle memorie ad un massimo di 2666 MHz; un limite questo, però, imputabile alla motherboard e non alla APU di AMD.

Anche il clock della GPU e della CPU sono stati aumentati tramite lo strumento AMD Ryzen Master, scaricabile direttamente dal sito della compagnia, portando il clock della prima a 1600 MHz (non un MHz in più o vi ritroverete a dover riscrivere da capo la recensione che non avete salvato, ogni riferimento a fatti persone o cose è puramente casuale), e a 4.0 GHz quello della CPU. Il processo tuttavia non è così semplice come accaduto con la precedente generazione di Ryzen. Nel corso dei nostri test abbiamo incontrato più di un problema overcloccando la GPU (tutto liscio, o quasi, con la CPU): dal classico mancato post ad una serie di VIDEO_TDR_FAILURE, che comportavano anche la perdita delle configurazioni nel BIOS e impedivano al computer di visualizzare correttamente il sistema (schermata nera ma PC funzionante). Si tratta di qualche problema di gioventù probabilmente o forse di una maggiore delicatezza della componente video in termini di overclock.

I dati di seguito indicati come OC, quindi, corrispondono ai valori di cui vi abbiamo parlato. Per avere un quadro realistico e onesto del confronto con la GT 1030 utilizzata come raffronto, abbiamo overcloccato anche la scheda NVIDIA del massimo valore possibile, che nel nostro caso ha portato ad un incremento del clock del core a circa il 15% in più.

Testing

Il primo test che abbiamo effettuato è stato con Unigine Valley, test piuttosto “passato” ma adatto a darci un’idea di quello che è lecito aspettarsi dalla GPU presente sulla APU. Dopo un primo test effettuato con un preset Extreme HD che ha dato risultati piuttosto deludenti, abbiamo provato a modificare qualche opzione ed infine abbiamo rilevato che eliminando del tutto l’antialiasing, la GPU era in grado di girare a decisamente bene con una media intorno ai 28/30 fps, con settings su ultra (nel dato qui sotto la media è effettuata anche con un drop iniziale molto comune a questo benchmark che fa scendere drasticamente i valori) e un punteggio di 883.

Speedometer è un benchmark realizzato da Mozilla Foundation, che misura la responsività del processore nelle web applications attraverso una simulazione di applicazioni web avviate tramite browser.

CPU-Z, GeekBench

Nel test CPU Z è possibile verificare in maniera tangibile l’incremento prestazionale ottenuto grazie all’overclock: si tratta di un miglioramento davvero interessante perché porta il processore a prestazioni paragonabili a quelle del Ryzen 1600, che dispone di ben 2 core in più.

Ancora più chiaro l’incremento prestazionale in modalità OC, in queste due immagini sopra. Nella prima il punteggio totalizzato su GeekBench dal processore con frequenze stock. Nella seconda, invece, il punteggio realizzato in modalità OC. Si tratta di un incremento prestazionale del 10% in single thread e del 17,3 % in modalità multicore. Non male considerando che vi basterà cliccare un pulsante per attuare il vostro OC.

Gaming: la nostra batteria di giochi

Rocket League

Prestazioni decisamente interessanti per il primo gioco del nostro test. Rocket League si comporta molto bene con la nostra APU, totalizzando prestazioni simili a quelle della GPU discreta GT 1030 di NVIDIA.

Overwatch

Se siete fan di Overwatch, il 2400G potrebbe essere la scelta giusta per la vostra macchina. Con un semplice overclock da attuare tramite l’apposita piattaforma Ryzen Master (cliccando su Game Mode è possibile accedere a configurazioni già ottimizzate di overclock) si possono ottenere prestazioni di tutto rispetto che vi permetteranno di essere discretamente competitivi anche online, dove il frame rate alto e costante è sempre preferibile.

Grand Theft Auto V

Grand Theft Auto è stata una sorpresa. Aggiornando i driver e overcloccando al massimo possibile la nostra Vega integrata, siamo riusciti ad ottenere prestazioni davvero ottime per un prodotto in questa fascia di prezzo. Con dettagli su medium, inoltre, GTA V è sempre un gran bel vedere.

Civilization VI

Per Civilization VI non ha senso parlare di frame rate. La natura del gioco infatti non permette di valutare la bontà della nostra APU con questi parametri. Abbiamo preferito quindi parlare di velocità di cambio turno, confrontando le prestazioni con quelle ottenute con un Intel 8400 Coffee Lake, principale concorrente del nostro AMD in questo segmento di mercato. In questo specifico test, dove conta maggiormente la capacità di calcolo in single thread, il processore Intel si comporta decisamente meglio ma possiamo dire che ce lo aspettavamo. Il 2400G ha infatti prestazioni in single thread inferiori (come tutta la gamma Ryzen del resto) a quelle della controparte Intel ,recuperando poi in multithread; questo ha penalizzato decisamente il nostro processore che ha prestazioni inferiori di circa il 19% rispetto al processore Intel, con frequenze stock, e del 14% circa con frequenze overcloccate.

Total War: Warhammer

Total War: Warhammer si comporta molto bene anche con frequenze stock e in maniera eccellente dopo l’OC della Vega integrata. Paradossalmente, le prestazioni sono in questo caso addirittura superiori a quelle osservate con la GT 1030, segno questo di una ottimizzazione buona per le schede del team red.

Rise of the Tomb Raider

Rise of the Tomb Raider è il gioco più problematico osservato nel nostro test. Le prestazioni diventano accettabili solo se si effettua l’overclock del processore, restando invece piuttosto ballerine con frequenza stock. Abbassando la risoluzione a 900p la situazione cambia decisamente, portando il frame rate intorno 45 fps in OC.

Conclusioni e giudizio

AMD Ryzen 5 2400G rende possibile ciò che fino ad ora non lo era: realizzare una macchina da gioco entry level con prezzo sub 500 euro e grafica integrata, in grado di offrire gaming a 1080p decente con i più comuni videogames in circolazione e prestazioni simili a quelle di una NVIDIA GT 1030. Certo, sono necessari alcuni compromessi (Vega 8 sembra gradire poco l’antialiasing, quindi abbassandolo si possono ottenere performance decisamente migliori), ma in generale le prestazioni sono paragonabili se ci permettete il paragone che farà arrabbiare qualcuno, a quelle delle console dell’attuale generazione o solo leggermente inferiori. Se si abbassa ulteriormente la risoluzione a 900p (no, non è una eresia, considerando che la gran parte dei giochi Xbox One gira a quella risoluzione) si possono migliorare ulteriormente le prestazioni arrivando ad ottenere frame rate fino a 60 fps e dettagli medio alti: una soluzione che potrebbe essere utile per quei giochi dove è necessario un frame rate più alto piuttosto che una risoluzione migliore. La nuova famiglia di processori Ryzen con Vega integrata è utile inoltre anche per la realizzazione di un piccolo PC compatto da utilizzare come home theater senza disdegnare appunto qualche videogames di tanto in tanto. Per quanto riguarda il processore, invece, le sue prestazioni sono paragonabili a quelle di Ryzen 5 1400, tuttavia, grazie alle buone possibilità di overclock se si utilizzano memorie ad alta frequenza, è possibile raggiungere prestazioni simili a quelle di un processore Ryzen 5 1600, che ha un prezzo paragonabile ma è privo della integrata. 

Ryzen 5 2400G (così come il fratello minore Ryzen 3 2200G), oltretutto, è la scelta perfetta per chi intende costruire ora la propria macchina da gioco, upgradando in futuro con una scheda video dedicata o un processore più performante. Utilizzando lo stesso socket AM4 di tutti i processori della famiglia Ryzen la piattaforma Ryzen garantirà, anche per il futuro, ottime possibilità di upgrade e soprattutto un accesso immediato all’ampio catalogo di schede madri, più o meno performanti, già disponibile da parte dei produttori. Se vi apprestate quindi a costruire la vostra macchina da gioco e non avete molto denaro a disposizione, Ryzen 5 potrebbe essere davvero la scelta giusta.

 

Ryzen 5 2400G
8.3 / 10 Reviewer
Summary
AMD Ryzen 5 2400G rende possibile ciò che fino ad ora non lo era: realizzare una macchina da gioco entry level con prezzo sub 500 euro con grafica integrata in grado di offrire gaming a 1080p decente con i più comuni videogames in circolazione. Questa APU è la scelta perfetta per chi intende costruire ora la propria macchina da gioco, upgradando in futuro con una scheda video dedicata o un processore più performante, quindi se intendete costruire ora la vostra macchina da gioco e non avete molto denaro a disposizione, Ryzen 5 potrebbe essere davvero la scelta giusta.
Criterion 18



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