Recensione Shadow Gambit: The Cursed Crew, le avventure stealth di una ciurma pirata… comprendi?

Mimimi Games è forse un nome che non dirà molto al grande pubblico, ma gli autori di Shadow Gambit: The Cursed Crew hanno un palmares molto particolare. Sono loro infatti gli abili autori di titoli come Shadow Tactics: Blades of the Shogun e Desperados III, autentiche perle nel panorama degli strategici tattici in tempo reale, nello specifico a sfondo stealth. Un’ambito particolarmente ridotto di un genere di nicchia, per un team che ha avuto modo di dimostrare a tal punto la sua abilità da essere considerato tra gli autori di genere più competenti nel panorama indipendente. Un traguardo importante per il piccolo studio tedesco, che con la loro nuova opera tornano nuovamente alla propria vocazione con una nuova proprietà intellettuale.

Sviluppato e direttamente pubblicata dalla stessa Mimimi Games, Shadow Gambit: The Cursed Crew è dunque una nuova incarnazione degli strategici stealth, che beneficia di alcune idee inedite nonché un setting stavolta lontano dall’aderenza scrupolosa a periodi storici definiti. Largo dunque a pirati maledetti, poteri soprannaturali e spiriti ribelli in un’avventura che si propone di conquistare nuovamente il pubblico dei fan del genere.

Shadow Gambit: The Cursed Crew sarà disponibile in digitale dal prossimo 17 Agosto per PC (via Steam), PlayStation 5 ed Xbox Series.

Pronti ad unirvi alla ciurma?

Versione testata: PlayStation 5


Siamo pecore nere… Gente spietata…

Non può esserci una buona storia di pirati senza il suo deus ex machina principale: un bel tesoro misterioso. Stavolta è il turno di quello del leggendario Capitano Mordechai, sparito lasciando dietro sé un criptico indovinello ed una serie di manufatti. La piratessa maledetta Aifa Manicato, determinata ad affermarsi ed ottenere la gloria tra i sette mari, decide di mettere le mani sul mitico lascito del bucaniere: per farlo, tuttavia, dovrà unirsi proprio alla ciurma di Mordechai. Insieme, dovranno fare luce sull’enigma, affrontando nel contempo le terribili e censorie forze dell’Inquisizione.

L’antefatto narrativo della produzione svolge un ottimo lavoro per settare il mood ed il tono della produzione. Lo stile grafico, esuberante e sgargiante, si abbraccia ad una storia dai toni pirateschi, in cui il pathos lascia spazio spesso ad uno spirito più spensierato. Anche a livello meramente visivo, Mimimi Games si pone decisamente agli antipodi dalla seriosità dei suoi precedenti lavori.

La direzione artistica salta all’occhio per cromatismi, ma non risulta mai sorprendente o spiazzante.

Il risultato complessivo è decisamente apprezzabile, seppur spesso non esattamente originale. Inevitabile infatti assaporare rimandi e suggestioni, tanto nella scrittura quanto nella presentazione generale, ad una vasto numero di opere, da I Pirati dei Caraibi passando per Monkey Island (a proposito, qui la nostra recensione dell’ultimo capitolo della storica saga).

Sotto questo punto di vista, Shadow Gambit ha dunque un sapore tanto derivativo quanto, allo stesso tempo, piacevolmente fresco. Parte del merito è anche da attribuirsi alla colonna sonora, assolutamente puntuale nel rievocare un immaginario tanto potente quanto poco sfruttato. In fondo e purtroppo, il mondo piratesco non è poi così tanto diffuso, videoludicamente parlando.

Ma stiamo parlando di uno strategico e nulla sarebbe importante se il gameplay non fosse all’altezza della situazione. Fortunatamente, ci sono due fondamentali elementi che mettono in connessione diretta l’impianto ludico e quello narrativo.

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Temi tu la morte?

Facciamo prima un passo indietro e parliamo dell’infrastruttura videoludica. Shadow Gambit, in piena continuità con i precedenti ed eccellenti lavori del team, si declina in uno strategico tattico in tempo reale, a sfondo stealth.

Attraverso il controllo di un gruppo di tre personaggi a scelta, il giocatore deve affrontare missioni all’interno di mappe complesse e variegate, gestendo efficacemente abilità e risorse per completare con successo gli incarichi. Possibilmente senza farsi scoprire, come il genere sottintende.

I nemici, presenti sempre in grande numero e densità, saranno sempre guardinghi e disporranno di peculiarità individuali che metteranno a dura prova le capacità strategiche. Alcuni avranno un “cono” visivo particolarmente ampio, altri saranno difficilmente distraibili, ci sarà persino chi dovrà essere sconfitto con metodi non convenzionali di fronte ad una parziale invulnerabilità.

Se finora tutto rientra nello “standard” di quello che ci si può attendere da un titolo come questo, subentrano tuttavia i due elementi ludonarrativi che vi avevamo anticipato.

Anzitutto, il cast di Shadow Gambit e, nello specifico, la titolare ciurma maledetta. Si tratta di un gruppo di personaggi eccentrici, estremamente diversificati, che nascondono storie interessanti ma anche divertenti momenti di distensione. Ma, soprattutto, sono la linfa vitale del gameplay. Ciascuno di essi infatti avrà abilità specifiche che li renderanno alleati imprescindibili nel corso dell’avventura. Ad esempio, Toya è il cuoco di bordo, ma anche un silenzioso ed agile combattente con abilità da ninja. Teresa è la vedetta, ma è anche una disertrice dell’Inquisizione nonché abilissimo cecchino. Per non parlare di John Hughes Mercury, il carpentiere, un tipo un po’ svitato che parla con lo spirito di un pesce armato di una formidabile ancora.

Sbloccabili secondo un ordine quasi completamente discrezionale nel corso di un’avventura di circa 30 ore, ciascun pirata permette nuove soluzioni di gameplay non solo in sé e per sé. Le vere potenzialità emergono anche e soprattutto dall’alchimia che si va ad instaurare con gli altri elementi del party. Immaginate di dover far fuori due guardie ravvicinate, entrambe sotto lo sguardo attento di un generale. Il loro livello di attenzione impedisce che vengano distratte da banali sotterfugi. Che fare allora? Beh, è proprio qui che entra in campo il secondo elemento ludonarrativo.

La vostra nave, la Red Marley, si rivelerà essere non solo senziente, ma anche la fonte di straordinari poteri di controllo temporale. Grazie all’influsso delle sue capacità potrete infatti fermare temporaneamente il tempo per organizzare un’azione coordinata tra i membri della ciurma. Questo ha permesso a Mimimi Games di aprire le porte a situazioni maggiormente complesse rispetto a Shadow Tactics e Desperados III, indirizzate alla risoluzione tramite cooperazione simultanea della ciurma. Tornando all’esempio di prima, usiamo i personaggi che vi abbiamo citato. Teresa potrebbe cecchinare dalla distanza, mentre Toya e Mercury si occuperebbero di mettere ko le due guardie. Un’azione veloce e pulita, capace di regalare enormi soddisfazioni al player. Chiamiamola pure “sindrome da A-Team”.

Ma se sbagliamo tattica e finiamo scoperti, o peggio, accoppati. Ecco che entra in gioco un potere diretta emanazione della Red Marley. Vi sarà infatti concesso di creare rapidi punti di ripristino temporali, in modo da poter riavvolgere il tempo e tentare nuovamente. Una sorta di quicksave intrecciato alla narrativa stessa. Un’idea che si basa su un elemento abbastanza comune al genere, ma che qui trova una nuova dimensione e funzionalità.

Alcuni nemici son legati tramite connessioni: dovranno essere uccisi in sincronizzazione.

Se fosse stato un sogno ci sarebbe il Rum!

Quindi, Shadow Gambit è a tutti gli effetti il punto più alto raggiunto dal team di sviluppo? In un certo senso si, nonostante alcuni aspetti lascino ancora margini di miglioramento.

Ne è un esempio l’introduzione dell’hub centrale, costituito dai ponti della Red Marley. Si tratta del posto dedicato al riposo della ciurma, in cui si potranno intraprendere missioni secondarie, scambiare chiacchiere e sbloccare ulteriori pirati o potenziamenti. Una scelta oramai quasi imprescindibile per molti generi, anche se probabilmente l’idea poteva essere meglio realizzata. Nel corso della lunga avventura, diventerà infatti presto noioso passare il tempo sulla nave, anche a causa di una navigabilità fin troppo farraginosa ed inutilmente complessa.

Mai come in questo titolo, possiamo dire che un oggetto inanimato è a tutti gli effetti uno dei protagonisti.

Ma al di là di questo, qualche perplessità ci resta sotto il punto di vista del bilanciamento generale. Ci spieghiamo meglio: il titolo è ottimamente declinato in ogni suo elemento e mai vi troverete in una situazione di impossibile risoluzione. Tuttavia, la scelta di Mimimi Games di adottare aree più ampie, aperte e di risoluzione complessa ha paradossalmente creato la probabilità di trovarsi in situazioni diametralmente diverse a seconda dell’ordine di sblocco dei personaggi.

Essendo infatti lasciato tutto alla libertà del player, alcuni pirati particolarmente interessanti potrebbero essere disponibili da subito, mentre altri finirebbero relegati alle fasi avanzate del gioco. Si possono dunque creare frangenti in cui un player potrebbe ritrovarsi con un team molto più facile da controllare rispetto al gruppo di un altro giocatore, proprio in virtù delle scelte fatte. Lo ribadiamo: nessuna situazione ci è sembrata impossibile da risolvere a prescindere dal proprio manipolo di pirati… tuttavia abbiamo percepito altrettanto palesemente il vantaggio di aver sbloccato fin da subito, ad esempio, personaggi come Teresa.

La meccanica stessa del quicksave, inoltre, ci è sembrata al contempo provvidenziale ma anche pericolosa. Questa introduzione, così pratica e di facile utilizzo, espone infatti alla triste pratica del “save scumming”. Si tratta di quella tendenza a salvare prima di ogni scelta, per poter poi caricare immediatamente laddove si fallisce. Una realtà che è sempre stata presente nell’industria, ma che in questo caso specifico rischia di far perdere un po’ troppo di vista lo spirito insito nel genere stealth… ma anche la soddisfazione di ricavare il meglio dal gameplay.

Da ultimo, una piccola annotazione anche sulle mappe. Sebbene siano perfette per far venire fuori il tattico che risiede in ciascun giocatore, nel corso della nostra lunga prova non abbiamo potuto far a meno di notare un po’ di stanchezza visiva. Molte isole sono infatti piuttosto simili tra loro ed ospitano spesso missioni multiple. Certamente, le situazioni son sempre diverse così come gli obiettivi da perseguire, tuttavia una parte del pubblico potrebbe trovare monotona l’eccessiva ripetitività del setting.

Le abilità a distanza sono utilissime, ma non pensate che non nascondano grandi svantaggi.

Commento finale

Shadow Gambit: The Cursed Crew è la nuova fatica del team dietro agli eccellenti Shadow Tactics e Desperados III, che ne conferma le grandi capacità. Mimimi Games realizza l’ennesimo fantastico strategico action stealth, stavolta attingendo dall’immaginario piratesco arricchendolo di poteri sovrannaturali. Il focus sulle azioni coordinate e sulla pressoché totale libertà di azione viene mitigato da idee di gameplay che rendono l’esperienza al contempo più varia ed accessibile, senza mai perdere la sensazione di gratificazione per ogni piano ben riuscito. Anche al netto di qualche piccola sbavatura… trinchiamo allegria yo oh!

8.5

Shadow Gambit: The Cursed Crew


Shadow Gambit: The Cursed Crew è la nuova fatica del team dietro agli eccellenti Shadow Tactics e Desperados III, che ne conferma le grandi capacità. Mimimi Games realizza l'ennesimo fantastico strategico action stealth, stavolta attingendo dall'immaginario piratesco arricchendolo di poteri sovrannaturali. Il focus sulle azioni coordinate e sulla pressoché totale libertà di azione viene mitigato da idee di gameplay che rendono l'esperienza al contempo più varia ed accessibile, senza mai perdere la sensazione di gratificazione per ogni piano ben riuscito. Anche al netto di qualche piccola sbavatura... trinchiamo allegria yo oh!

PRO

Profondo e vario | Il mood piratesco è una bella variazione rispetto ai lavori precedenti | Il focus sulle azioni coordinate rende ogni scontro un enigma da risolvere |

CONTRO

Un po' di ripetitività visiva | Qualche dubbio sul bilanciamento, anche per via delle scelte del player | Il trial & error potrebbe non piacere a tutti |

4News.it è una fonte di OpenCritic.com, il più grande aggregatore internazionale di review dedicato al mondo dei videogames.

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