Recensione Sky Oceans: Wings for Hire, tre metri sopra il cielo?

Sky Oceans: Wings for Hire non nasconde una certa ambizione nel rievocare esplicitamente il ricordo di Skies of Arcadia. L’RPG nato per Dreamcast nel lontano 2000 è passato alla storia non solo come uno dei migliori titoli destinati alla sfortunata console SEGA, ma altresì uno dei più apprezzati giochi di ruolo di sempre. Un prodotto sontuoso, ancora oggi amato da molti nostalgici, anche per le sue caratteristiche più particolari, come il focus incentrato sull’esplorazione e sulla navigazione di aeronavi in ambienti tridimensionali.

Octeto Studios, con la sua seconda produzione originale dopo il trascurabile Cyber Ops: Tactical Hacking Support, intende omaggiare apertamente non solo il classico SEGA ma anche l’intera tradizione dei JRPG classici. Lo fa proponendo una storia commovente, un gameplay ispirato agli scontri aerei nonché una direzione artistica di stampo orientale. Ma la reverenza verso i grandi capolavori del passato sarà bastata per permettere a Sky Oceans di volare alto?

Wings for Hire è disponibile da oggi per PlayStatio 5, Xbox Series, Nintendo Switch e PC (via Steam).


Versione testata: PlayStation 5


Skywalker? No, Windwalker

Glenn Windwalker fa parte di una famiglia dalla lunga tradizione di avventurieri volanti. Grandi storie vengono raccontate sui suoi avi, capaci di compiere imprese leggendarie a bordo delle loro fidate aeronavi. Purtroppo, in tenera età il piccolo Glenn assiste alla misteriosa scomparsa del padre nel corso di una missione. Dopo un’infanzia difficile passata tra il desiderio di seguire le orme di famiglia ed il trauma del tragico evento condiviso con la madre, il giovane Windwalker si ritrova nel mezzo di eventi rocamboleschi che lo porteranno ad abbandonare la sua isola. Divenuto un pirata dei cieli, si ritroverà a combattere la spietata Alleanza e, soprattutto, a tentare di comprendere il proprio scopo di vita.

La storia di Sky Oceans: Wings for Hire, pur non brillando per particolare originalità, affronta tematiche interessanti e significative, tra cui il tema della formazione riflettendo su cosa siamo disposti a fare per trovare il nostro posto nel mondo… ed a quale prezzo. Un viaggio che si rivela piacevole ed a tratti affascinante, anche a fronte di qualche prevedibile cliché.

I meriti vanno condivisi anche dalla scrittura del cast, ben caratterizzato e diversificato, dalla direzione artistica che omaggia lo stile illustrativo dello Studio Ghibli ed una colonna sonora originale incantevole. Il colpo d’occhio tuttavia non risulta granché stabile. Lo stile grafico, infatti, è perlopiù essenziale e nelle ambientazioni aperte si possono evidenziare texture a bassa risoluzione, modelli poligonali rudimentali e molte altre sbavature. Un peccato, perché i personaggi, dal canto loro, rispecchiano le ispirazioni artistiche della migliore scuola giapponese.

Un cortocircuito reso ancora più spiacevole dal comparto tecnico. Wings for Hire presenta non solo problemi sonori (con effettistica che va e viene), ma anche bug visivi, incertezze nella rilevazione dei controlli ed una telecamera nelle fasi a piedi tutt’altro che incoraggiante. Son tutti fattori che possono essere migliorati a colpi di patch, ma spiace vedere come qualche settimana in più avrebbe sicuramente giovato alla stabilità complessiva.

Nel blu dipinto di blu

Se le parti a piedi costituiscono la componente più ordinaria di Sky Oceans, laddove il titolo vuole diversificarsi (e richiamare il passato) è nella propensione al gameplay nei cieli.

Wings for Hire vi permetterà di navigare in cieli aperti, nonché di affrontare combattimenti strategici a turni in cui sarà fondamentale pianificare la propria tattica. Gestire il proprio gruppo di pirati comporterà migliorare le aeromobili, con nuove abilità speciali e dipartimenti di espansione. Tutto intrigante, vero? Peccato che ci siano molti elementi che non ci hanno convinto.

Partendo dalle fasi esplorative, queste si rivelano in realtà molto meno libere di quanto auspicato, limitandosi ad essere meri corridoi da punto A a punto B. Le traversate stesse inoltre sono caratterizzate da una velocità di movimento eccessivamente lenta, soprattutto nell’ambito delle virate. Il risultato sono sezioni maldestre e tediose, che separano il giocatore tra l’esplorazione a terra ed i combattimenti aerei.

Proprio le battaglie aeree vogliono essere il fulcro ludico della produzione, con un sistema di combattimento a turni che fornisce un feeling completamente diverso rispetto a quello che ci si potrebbe attendere dai duelli ad alta quota. Niente decisioni istintive e riflessi d’acciaio, bensì tattiche studiate a puntino per avere la meglio in ogni situazione. Si tratta di un approccio divertente e valido, semplice nell’impostazione ma efficace nell’esecuzione. Forse anche troppo.

Combattere gli avversari nei cieli diventa infatti presto una pratica ripetitiva, sia per la curva di difficoltà, sia per la regia degli scontri che colma ogni attacco di brevi filmati rendendo ogni battaglia eccessivamente lunga. Anche il bilanciamento non ci ha convinto tantissimo. Gli attacchi standard sono quasi sempre la scelta migliore, gestendoli accuratamente con alternanze di schivate e ripristino della salute. Molto meno incisivi, paradossalmente, gli attacchi speciali. Inoltre, alcune meccaniche sono spiegate poco, al punto da non capire mai realmente il loro funzionamento (soprattutto dell’HUD).

Mal d’aria

Arrivati a questo punto, avrete capito che Sky Oceans: Wings for Hire non è esattamente quello che avevamo sperato.

Da un lato, abbiamo una grande ambizione da parte del team di sviluppo cileno, che punta al rievocare il ricordo di titoli immortali riproponendo alcune suggestioni e idee. Lo fa con passione evidente, che traspare dalla direzione artistica ispirata, dalla trama toccante e dall’idea di mettere il gameplay aereo al centro del progetto. Tanta è la voglia di celebrare titoli come Skies of Arcadia ed il pantheon dei grandi RPG a cavallo del terzo millennio. E talvolta, lo riconosciamo, gli omaggi ci hanno scaldato il cuore trasmettendoci tutto l’amore degli sviluppatori per questo genere.

Dall’altro lato, vengono a galla evidenti limiti tecnici ed alcune scelte che fatichiamo a comprendere. Quello che probabilmente potrebbe pesare maggiormente al pubblico è la lentezza con cui Sky Oceans entra nel vivo. Non solo sul versante della narrazione, che si prende fin troppo tempo soprattutto all’inizio, ma anche a causa delle lungaggini dei combattimenti. Anche le incertezze tecniche e la telecamera imprecisa potrebbe concorrere a rendere complicato il tempo in compagnia del prodotto Octeto Studios.

In un panorama odierno in cui i JRPG di qualità non mancano (meno che meno questo mese…), difficilmente possiamo immaginare di consigliare Wings for Hire se non ai fan più stakanovisti del genere nonché agli aficionados dei classici del passato. Per loro, al netto delle problematiche ad oggi presenti (che speriamo possano essere arginate dal lavoro degli sviluppatori), l’esperienza con Windwalker potrebbe riservare qualche soddisfazione.

Commento finale

Sky Oceans: Wings for Hire ci ha lasciato con un pò di amaro in bocca, dobbiamo ammetterlo. Da un lato, la voglia di omaggiare i grandi classici degli RPG è palpabile, con omaggi ed ispirazioni che i fan del genere sapranno apprezzare a corredo di un prodotto con diverse idee intriganti. Dall’altro lato, tuttavia, la realizzazione tecnica claudicante, i problemi di ritmo ed un combat system che presta il fianco (anzi, la fusoliera) a troppe critiche, rendono l’esperienza a tratti eccessivamente snervante. Un prodotto che probabilmente aveva bisogno di un pò di tempo extra per essere migliorato e che sfortunatamente, allo stato attuale, può essere consigliato solo allo zoccolo più duro di nostalgici ed appassionati… complice anche la tremenda concorrenza diretta di ottobre.

6.5

Sky Oceans: Wings for Hire


Sky Oceans: Wings for Hire ci ha lasciato con un pò di amaro in bocca, dobbiamo ammetterlo. Da un lato, la voglia di omaggiare i grandi classici degli RPG è palpabile, con omaggi ed ispirazioni che i fan del genere sapranno apprezzare a corredo di un prodotto con diverse idee intriganti. Dall'altro lato, tuttavia, la realizzazione tecnica claudicante, i problemi di ritmo ed un combat system che presta il fianco (anzi, la fusoliera) a troppe critiche, rendono l'esperienza a tratti eccessivamente snervante. Un prodotto che probabilmente aveva bisogno di un pò di tempo extra per essere migliorato e che sfortunatamente, allo stato attuale, può essere consigliato solo allo zoccolo più duro di nostalgici ed appassionati... complice anche la tremenda concorrenza diretta di ottobre.

PRO

Una buona storia, sebbene non molto originale | Colonna sonora incantevole | Direzione artistica ispirata alla tradizione moderna giapponese |

CONTRO

Le fasi di volo sono tediose | I combattimenti tendono ad essere fin troppo lunghi | A livello tecnico sussistono molte sbavature |

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