Recensione Star Wars: Battlefront

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…

Versione testata PlayStation 4

Se davvero esistesse un Re Mida dell’industria dell’intrattenimento, che sia cinematografico o videoludico, probabilmente il suo nome sarebbe George Lucas. Il cineasta americano creatore della saga di Star Wars pare riesca a trasformare in oro, tanto oro, qualsiasi cosa tocchi, basti pensare infatti al prezzo fantasmagorico pagato da Disney per accaparrarsi la sua casa di produzione, la LucasFilm e il brand “Star Wars”: 4,07 miliardi di dollari. Proprio la vendita alla Walt Disney Co. ha in un certo senso favorito l’approdo della licenza di uno dei giochi più amati legati alla saga, quel Battlefront nato nel 2004 per opera di Pandemic Studios, nelle mani di uno dei team più talentuosi di Electronic Arts, i D.I.C.E. già autori di Battlefield 4, l’FPS di maggior pregio del publisher di Redwood, California.

Maneggiare una IP così importante, non soltanto per le cifre economiche in gioco, ma anche e soprattutto per l’enorme bacino di fan che il prodotto avrebbe potuto estasiare o deludere, era un’operazione davvero titanica. Operazione che, lo diciamo subito, è dal punto di vista di un grande fan della saga come il sottoscritto, perfettamente riuscita.

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(Ian) Solo Online

Battuta terribile a parte, cominciamo subito con il chiarire una cosa: Star Wars: Battlefront è un titolo solo online. Le poche modalità offline sono rappresentate da sei missioni piuttosto semplici che fungono da allenamento, 4 missioni Survival (una su ognuno dei 4 pianeti presenti nel gioco) e due battaglie come soldati semplici oppure come eroe/malvagio. Davvero pochino se si pensa all’enorme universo di situazioni a cui gli sviluppatori avrebbero potuto accedere per sviluppare una trama da giocare in single player. Eppure, nonostante la grave mancanza, accentuata dalla pubblicazione a prezzo pieno,  non riusciamo a farne una colpa agli sviluppatori quanto, probabilmente, dovremmo. Sin da quando hanno cominciato a circolare informazioni sul gioco era chiaro infatti che il titolo si sarebbe concentrato quasi esclusivamente sulla sua componente multiplayer. Del resto nei titoli della serie Battlefield, la campagna, pure presente ed in alcuni casi davvero ben fatta, non ha mai rivestito un ruolo fondamentale. Il pensiero degli sviluppatori deve essere stato proprio questo in effetti: facciamo una modalità campagna e ci tiriamo dietro le invettive nel 99% della fan base delusa da un comparto che per forza di cosa non potrà mai essere al livello della controparte cinematografica, oppure ci dedichiamo a quello che sappiamo fare meglio? La risposta la sapete già.

A lenire parzialmente le ferite di chi si aspettava una modalità offline quanto meno più corposa, la possibilità di giocare ciascuna delle modalità sopra citate in splitscreen con un altro amico in spazi dedicati alla Co-Op, oppure come avversari nella modalità Battles.

Dove il gioco da il meglio di sè è però nella modalità competitiva online. Diciamo subito che Star Wars Battlefront non è un Battlefield ambientato nell’universo immaginato da Lucas, sebbene alcuni elementi, come la particolare enfasi sui veicoli di alcune modalità, richiamino alla memoria lo sparattutto di DICE

L’approccio in Battlefront si fa più “arcade” e veloce: correre e sparare non penalizzerà più la vostra precisione con l’arma, elemento su cui invece inciderà maggiormente il rinculo, tanto che gli stessi sviluppatori consigliano di utilizzare la tecnica delle piccole raffiche che, oltre a migliorare la vostra precisione, impedisce all’arma di surriscaldarsi. Non essendoci proiettili non è necessario ricaricare l’arma, ma è comunque necessario tenerne sotto controllo il surriscaldamento che, una volta raggiunto, impedisce per alcuni secondi all’arma di sparare (sebbene sia possibile velocizzarne il raffreddamento con una sorta di ricarica attiva alla Gears of War.) Sparare senza mirare, soprattutto in modalità terza persona (selezionabile con la pressione del tasto giù sul d-pad) e con le armi che lo permettono, non inciderà più di tanto sulla vostra accuratezza, sebbene la velocità di puntamento piuttosto elevata permetta quasi sempre di prendere la mira prima di colpire. Allo stesso modo sparare con precisione dalla distanza non richiederà più lo stare necessariamente accucciati. Tutti questi elementi, probabilmente più simili a quelli di un gioco arcade, sembrano premiare un approccio più aggressivo che tattico alle singole partite in tutte le nove modalità presenti. Queste presentano ciascuna dei propri punti di forza e, siano esse espressamente dedicate ai combattimenti su larga scala 20 contro 20, oppure a scontri più limitati a 8 o 10 giocatori, a premiare sarà quasi sempre la capacità di muoversi più velocemente dell’avversario e la conoscenza delle mappe di gioco. Salvo qualche eccezione, ciascuna modalità ha una propria mappa specificamente studiata per garantire il raggiungimento degli obiettivi di ciascuna fazione. Tuttavia la distribuzione dei power up e il level design di alcune di esse incide sfavorevolmente sul bilanciamento. Nel dettaglio le nove modalità sono

  • Squadrone di caccia, che vi metterà a bordo di X-Wing, A-Wing, caccia TIE o intercettori TIE e dei mitici Millennium Falcon e Slave I di Boba Fett.
  • Supremazia, che ricalca più o meno fedelmente la modalità Corsa/rush di Battlefield con scontri 20 vs 20, sebbene rispetto al quarto capitolo dell’FPS di DICE qui sembri molto più difficile anche solo individuare il luogo da conquistare;
  • Cargo: il classico cattura la bandiera;
  • Assalto camminatori, che vi chiederà di difendere l’avanzata dei camminatori, oppure di attivare uplink per ricevere supporto aereo dai bombardieri Ywings in folli scontri 20 contro 20;
  • Caccia ai droidi in cui dovrete attivare quanti più droidi possibili;
  • Eliminazione: come suggerisce la parola, il più classico dei team deathmach;
  • Drop zone che vi chiederà di scontrarvi in battaglie 8vs8 per il controllo di alcuni pod che cadono dal cielo.
  • Eroi contro Malvagi, in cui impersonerete i 6 eroi presenti nell’avventura, 3 per ciascuna fazione, oppure uno squadrone di supporto;
  • Caccia all’eroe, in cui nei panni di un eroe o un gruppo di soldati imperiali alla sua caccia, dovrete abbattare il numero maggiore di nemici avversari. Alla morte dell’eroe l’autore del colpo finale ne prende il posto.

Tutte offrono un grado di divertimento elevatissimo favorito anche da un equilibrato sistema di crescita del personaggio. Abbiamo notato però che alcuni match rischiano di trasformarsi in una enorme caciara se avrete la sfortuna di capitare in partite in cui ogni giocatore gioca da lupo solitario senza perseguire l’obiettivo comune.  Caciara che è in qualche modo favorita dall’assenza di una Chat in game che avrebbe permesso un coordinamento più efficace delle squadre, (possibile solo tramite la modalità party di PlayStation Network ed è comunque limitata a 4 giocatori) e soprattutto dall’assenza di una lobby prepartita con cui i clan o quanto meno gli amici avrebbero potuto coordinarsi e far fuori sul nascere le velleità dei tanti che privilegiano il raggiungimento di obiettivi personali di Kills rispetto alla vittoria di squadra. A dir la verità il gioco prova a premiare i giocatori che hanno un atteggiamento più costruttivo, offrendo consistenti bonus di fine partita a coloro che completano gli obiettivi missione, ma probabilmente non è ancora abbastanza.

Frequentando tanti gruppi di giocatori, sia italiani che stranieri, ho potuto rendermi conto che il comune denominatore delle critiche portate al gioco riguarda l’eccessivo sbilanciamento, in favore dell’una o dell’altra fazione, di alcune modalità e il respawn casuale. Quanto al primo elemento c’è da dire che in realtà più che di un errore di bilanciamento si tratta probabilmente di una scelta consapevole operata dagli sviluppatori, stante anche l’impossibilità di scegliere la fazione ad inizio partita o di cambiarla durante il match. Più fastidioso invece il problema respawn. In alcuni casi si viene letteralmente catapulati in mezzo al fuoco nemico, oppure in zone decisamente deserte (soprattutto in Assalto camminatori) cosa che vi costringe a lunghi percorsi a piedi prima di raggiungere la zona calda della mappa, con le evidenti conseguenze sull’andamento della partita. Certo è prevista la possibilità di effettuare il respawn vicino ad un amico, ma a differenza di altri titoli, qui non è possibile capire in anticipo dove verremo catapultati.

Dal punto di vista delle personalizzazione  e dell’adattamento alle proprie modalità di gioco c’è l’imbarazzo della scelta, non tanto dal punto di vista delle armi, 11 in tutto, (per la cronaca il bilanciamento rispetto alla beta è stato notevolemente migliorato, ma è ancora necessaria qualche messa appunto) quanto dal punto di vista dei perks e delle armi secondarie. Il giocatore infatti ha la possibilità di sbloccare, attraverso la spendita dei crediti guadagnati completando partite ed obbiettivi, nuove armamenti e carte stellari e di creare il proprio kit personalizzato unendo fino a 3 bonus diversi. Le carte, alcune di queste sbloccabili solo da un certo rango in poi, danno accesso sia a potenziamenti passivi, come quelli che proteggono da esplosioni o vi impedisocno di essere rilevati sui radar, sia a potenziamenti attivi come “impulso radar”, che mostra i nemici attorno a voi per un breve periodo di tempo, oppure “cella criogenica” che impedisce all’arma di surriscaldarsi per un breve periodo. Alcuni di questi potenziamenti potranno essere utilizzati solo un certo numero di volte, prima di dover acquistare “ricariche” spendendo altri crediti. (Qui tutte le armi e i potenziamenti sbloccabili)

Come dicevamo la personalizzazione passa anche attraverso la scelta delle due armi secondarie che è possibile aggiungere al proprio kit. Dalle granate che esplodono al contatto, a quelle classiche con maggiore portata ma con innesco leggermente ritardato, passando per tutta una serie di altri armamenti esplosivi ( forse sin troppi per alcuni ) come le granate fumogene, quelle a ioni ecc. c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Letali anche le armi ausiliari, come i colpi traccianti, il lancia granate Barrage o la mitica balestra laser di Chewbacca per un totale di 13 armi supplementari, in grado di rendere molto più profondo il gameplay e molto diverse le strategie da adottare per vincere in una determinata modalità. Ad esempio nelle modalità Assalto Camminatore e supremazia dove sono molto presenti i veicoli, risulterà essenziale dotarsi di armi a ioni in grado di infliggere danni consistenti ai veicoli avversari, mentre nelle modalità Caccia all’eroe potrebbero tornare utili esplosivi e armi traccianti per rompere la guardia dell’eroe di turno e così via.

A tutto ciò si aggiunge la presenza di token Power Up, 11 in tutto, che sbloccano potenziamenti momentanei come le letali granate ad implosione termica (non sappiamo se per un bug, ma sono in grado di far fuori anche i nemici al piano inferiore), le torrette antiuomo, gli scudi di squadra, gli attacchi orbitali, i potenziamento caccia e naturalmente i power up “Eroe” che vi permettono di trasformarvi temporaneamente in uno dei tre eroi disponibili per la vostra fazione (qui i luoghi in cui trovare i Power Up eroe). Insomma il gioco permette ad ogni utente di creare il kit che più si adatta al proprio stile di gioco (Qui una guida agli equipaggiamenti consigliati da noi per ogni evenienza) e di scendere in campo portandone con sè due da alternare alla bisogna.

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Una nuova speranza

Dal punto di vista tecnico Star Wars Battlefront è una gioia per gli occhi. Che siate appassionati della saga cinematografica o meno, vi sarà davvero impossibile non apprezzare la magnificenza delle ambientazione di gioco, tuttavia solo chi ama davvero il franchise potrà apprezzare sino in fondo tutti i dettagli di questa produzione: la cura nella riproduzione delle location, delle armi, dei modelli dei personaggi è davvero maniacale che in questo senso il gioco dei DICE è un tributo alle pellicole che hanno fatto la storia del cinema e un perfetto omaggio per l’enorme schiera di appassionati. Il gioco nella versione PS4 gira a 900p @30fps stabili in ogni situazione (720p per la versione Xbox One) e, considerando il livello di dettaglio, l’ampiezza di alcune mappe e il buon antialiasing implementato, è un risultato straordinario se raffrontato a quanto visto in Battlefield 4 e Hardline.
Gli elogi spesi per il comparto grafico vanno, se possibile, raddoppiati per il comparto sonoro. L’epica colonna sonora della trilogia originale, non soltanto ci accompagna durante la fase di scelta dei match o nelle schermate di selezione, ma efficacemente evidenzia ogni fase della partita, dalla discesa in campo del vostro eroe fino all’avvicinarsi del termine della partita o all’arrivo dei rinforzi. C’è qualcosa di più epico della marcia imperiale per gasare le vostre truppe o incutere timore nei vostri avversari? Star wars è inoltre un tripudio di effetti sonori: dai blaster, al rumore dei caccia imperiali che volano a bassa quota, passando per lo stridio delle spade laser che si incrociano, tutto è stato prelevato di peso dalle campionature originali, contribuendo in maniera inverosimile a trasportarvi nel mondo della trilogia originale. Sotto questo punto di vista, quindi, davvero difficile fare di meglio.

Commento finale

Star Wars Battlefront è un gioco meraviglioso e divertente, in grado di regalarvi tantissime ore di intrattenimento, che siate amanti della saga di Star Wars o meno. E’ indubbio però che soltanto i fan, a cui questo lavoro si rivolge espressamente, potranno apprezzare a pieno l’amore che D.I.C.E. ha riversato nella produzione e che si manifesta in maniera evidente nelle ambientazioni praticamente perfette e nella scelta di utilizzare solo materiale audio originale. Per costoro sarà sicuramente più facile passare sopra a qualche difetto nel gameplay, come il sistema di respawn da rivedere, un bilanciamento di armi e modalità che richiede ancora qualche messa a punto e l’assenza di una campagna single player che avrebbe di certo contribuito a giustificare il costo pieno richiesto. (Qualche dubbio invece suscita il costo elevato del season pack ( 50 euro), sul quale per il momento però preferiamo sospendere il giudizio visto che il materiale promesso nelle 4 espansioni future pare essere davvero consistente con 20 nuove armi e veicoli 4 nuovi eroi, 4 nuove modalità di gioco e ben 16 mappe. Al netto di queste oggettive mancanze, riteniamo comunque che Star Wars Battlefront sia un titolo assolutamente eccezionale i cui difetti non minano in alcun modo l’esperienza di gioco complessiva che resta godibilissima e consigliabile a tutti i giocatori, soprattutto coloro i quali sentono scorrere potente la forza dentro di loro…

Pro Contro 
– Fedeltà assoluta alla trilogia originale
– Comparto sonoro da brividi
– Gameplay frenetico e divertente
– Assenza della chat in game e di una lobby pre-partita
– Qualche problema nel respawn e nel bilanciamento di alcune armi
– Mancanza di una campagna single player e prezzo pieno
  Voto Globale:  89
 
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Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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