Sunderfolk, sebbene assimilabile, per concetto, ai party-games, sembra avvicinarsi di più a un ibrido tra un gioco di ruolo da tavolo, nelle sue versioni moderne “assistite” dalle app (fortissime le influenze di The Descent e Case Della Follia), e un videogioco di ruolo a turni. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio le unicità (davvero tante) del nuovo titolo Secret Door.
Versione Testata: PC (Steam)
Nel corso degli anni abbiamo visto emergere sempre nuove rivisitazioni videoludiche dei giochi da tavolo “tradizionali”, con formule più o meno efficaci. Dai tempi di Buzz! su Playstation 2, con i suoi controller dedicati, i Buzzers, passando per le varie iterazioni di Mario Party, alle trasposizioni dirette tavolo-console come Jackbox Party Pack, fino ai più recenti Dimmi Chi Sei! E Sapere è Potere, che sfruttavano il cellulare come controller, il genere del party-game pare stia vivendo una rinascita, soprattutto grazie alle integrazioni, appunto, tra dispositivi mobili e piattaforme di gioco tradizionali.
Uno smartphone per domarli
Prima di soffermarci sulla trama di Sunderfolk, forse, per quanto ben strutturata, l’elemento meno interessante del titolo, diamo un’occhiata al sistema di gioco.
Il party game di casa Secret Door trasforma fin dal menu principale, non appena creata la stanza della nostra partita, il nostro cellulare in un controller, attraverso un pratico codice QR da scannerizzare e che ci porterà alla pagina di download se non dovessimo già avere installato la companion app, altrimenti direttamente al menu in-app di selezione del personaggio.
La companion app, totalmente gratuita, si interfaccerà direttamente con il gioco, permettendoci di comandare ogni aspetto della partita e del nostro personaggio, rendendo sostanzialmente inutile, se non per le opzioni, la coppia mouse e tastiera. Per unirsi a noi, anche i nostri amici, fino a un massimo di quattro giocatori totali, non dovranno far altro che scannerizzare il QR e, in men che non si dica, saranno pronti a scegliere il loro eroe/animale.
Qualora non avessimo i nostri amici al nostro fianco sul divano, sarà possibile sfruttare le funzioni di remote play di Steam per condividere lo schermo principale con gli altri giocatori, lasciando, nuovamente, il resto del lavoro ai loro cellulari. Qualora, come per noi, voleste giocare in streaming con i vostri follower prediletti su Twitch, Sunderfolk non solo ha una funzione streamer attivabile nel menu principale, ma dà ovviamente la possibilità di giocare con tre spettatori sempre attraverso il QR code (e facendo loro seguire la live, ovviamente).

Un gioco di carte, esagoni e strategia
Dal punto di vista del gameplay, Sunderfolk brilla nella sua semplicità. Grazie a un tutorial abbastanza esaustivo che ci accompagnerà per le prime missioni principali e secondarie, le meccaniche diventano immediate: i personaggi agiscono a turno, nell’ordine deciso di volta in volta dai giocatori, e agiscono in base alle carte azione del loro personaggio, solitamente composte dal movimento, di quanti esagoni può muoversi il personaggio, attacco, auto esplicativo, ed eventuali effetti bonus, il tutto eseguito nell’ordine indicato dalla carta stessa (alcune ci faranno attaccare prima e muovere poi, altre eseguire una azione speciale e poi attaccare e muoverci, e via dicendo). Oltre a vari bonus e modificatori, ad aggiungere un elemento di “randomicità” alla partita, ogni attacco sarà seguito dall’estrazione di una Carta Fato (queste, come le carte azione, parte di un mazzo editabile procedendo nel gioco, come in un classico gioco di deck building): a seconda dell’estrazione, potremo avere un decremento dei danni (ma, magari, compensato da un bonus), un +0 o un aumento al danno base dell’attacco.
Spesso, per aggiungere ulteriore varietà alle battaglie, ci troveremo delle condizioni speciali da soddisfare per completare la missione, come liberare e scortare un NPC, aprire un forziere, rimuovere oggetti pericolosi lanciandoli fuori dalla mappa, e così via, trasformando alcune battaglie non tanto in un gioco di strategie e fortuna, ma veri e propri puzzle da risolvere con astuzia e collaborazione.
Scelte di gruppo
Il titolo Secret Door si divide in due macro-sezioni, le missioni e la città. Se in quest’ultima ogni giocatore potrà effettuare diverse azioni in modo libero dagli amici, come visitare gli shop, potenziare le carte e dialogare (e migliorare i rapporti) con gli abitanti del Sunder, grazie ai menu contestuali che si apriranno sul cellulare, lasciando libero lo schermo di casa (e garantendo “privacy” nelle nostre scelte), le missioni richiederanno invece scelte oculate e armoniose tra i giocatori, per l’impostazione a cavallo tra il puzzle game e lo strategico a turni delle battaglie e la difficoltà (per quanto modificabile a inizio partita) un po’ punitiva per i meno esperti, sia per il numero, limitato a due, delle missioni secondarie affrontabili tra una principale e l’altra, che obbligherà i giocatori a ragionare su una strategia a lungo termine per il party (o, perlomeno, una linea comune di roleplay).

Underdar… aehm… Il Mondo di Sotto
Ambientato nel Sunder, il “regno di sotto”, non troppo velatamente ispirato all’ Underdark di Dungeons and Dragons, Sunderfolk ci trasporta in un universo fantasy forse un po’ banale ma, come dicevamo, ben costruito: gli abitanti del regno sotterraneo del Sunder, animali antropomorfi (una via di mezzo tra quelli visti nei giochi Armello e Historia), vivono nelle caverne intorno al Cristallo, attorno al quale è cresciuto l’Albero Della Vita, capace di purificare le acque e di far prosperare la natura anche nel sottosuolo. Fuori dai confini cittadini, però, si annidano orribili e mostruose creature, dagli immancabili orchi (qui simili in voce e aspetto ai Vorcha di Mass Effect) fino a non morti e bestie mutate dall’Ombraroccia, pronte ad attaccare i residenti. Il nostro compito, dopo il tutorial, sarà quello di indagare sugli attacchi sempre più aggressivi e numerosi degli orchi e sull’influenza dei cristalli oscuri, il tutto con la possibilità di compiere scelte narrative per ogni personaggio del party, seguendo la loro storia senza per forza le lunghe attese condivise tra tutti i giocatori di dialoghi e risposte, potendo gestire ogni scelta delle nostre “chiacchierate” con gli NPC direttamente da cellulare, senza rallentare troppo il ritmo della partita.
Il world building di Sunderfolk è ben realizzato, sebbene, però, l’ambientazione e la trama sappiano di “già visto”, pecca, purtroppo, condivisa con l’aspetto visivo del titolo, ben realizzato ma un po’ banalotto: chiudete gli occhi. Immaginate un fantasy dove animali guerrieri antropomorfi vivono in armonia con la natura. Fatto? Probabilmente già avete immaginato quello che vedrete nel Sunder.

Tecnicismi
Il titolo Secret Door pretende pochissimo e, nella sua semplicità, risulta perfettamente realizzato. Non servono macchine performanti su cui far girare il gioco, anche, probabilmente, in virtù della divisione del carico di lavoro tra pc e dispositivo mobile. Sullo schermo principale si alterneranno piacevolmente immagini statiche disegnate a mano, splendidamente realizzate e parti animate in grafica di gioco, semplici ma curate.
Anche il lato cellulare del gioco, in forma della companion app, si comporta bene, risultando fluido e con un buon numero di effetti visivi, lasciando spesso indecisi, in positivo, su quale schermo guardare, se quello del pc o quello nelle nostre mani.
Dal punto di vista sonoro il doppiaggio italiano, molto ben realizzato, cerca di richiamare le sessioni di un gioco di ruolo, con la voce della game master che si modifica e storpia per cercare di dare, e con successo, un carattere e un timbro particolare a ogni personaggio parlante.

Commento finale
Sunderfolk è, dal punto di vista del gameplay, un must-have per gli amanti dei giochi da tavolo cooperativi. Nonostante l’ambientazione non troppo ispirata, gli elementi e le meccaniche di gioco lo rendono un titolo perfetto da giocare in compagnia, soprattutto con amici già appassionati di giochi di strategia. Forse, chi si aspetta un party game più casual e immediato alla Dimmi Chi Sei! potrebbe avere qualche piccola difficoltà iniziale, anche a causa della natura “continuativa” del titolo, che non permette una partita da “una volta e via”, ma spinge decisamente nella direzione del gioco a sessioni, come per un gioco di ruolo cartaceo, quindi verso degli appuntamenti frequenti con gli amici con cui si è cominciata l’avventura. La longevità promessa, sia in virtù della varietà dei personaggi tra cui scegliere, ognuno dei quali con abilità storia specifiche, sia per la varietà delle missioni (che non possono essere affrontate tutte in una singola run), sembra alta. In sostanza, Sunderfolk punta a prendere una nuova, interessante direzione per i party-games e, in un certo senso, sembra tracciare anche la via per quello che sarà il futuro dei giochi da tavolo, ormai sempre più legati alle companion app. Se paragonato al prezzo di un gioco da tavolo “equivalente”, Sunderfolk vale assolutamente il prezzo richiesto, soprattutto tenendo conto che, per giocarci in quattro, sarà sufficiente un singolo acquisto. Potete addentrarvi nel Sunder nelle versioni PC, XBOX, Playstation5 e Switch




