Recensione Synergy, ambientalismo e city building

A poco meno di un anno dal lancio in Early Access, Synergy raggiunge la release completa certificando la congeniale dimensione di Leikir Studio all’interno del panorama degli strategici.

Dopo le iniziali incursioni tra bullet hell (Isbarah) e roguelike (Rogue Lords), il team di sviluppo ha avuto l’opportunità di misurarsi con una storica IP di SNK realizzando Metal Slug Tactics. Un progetto che ha permesso agli sviluppatori di approfondire lo studio del genere. Il tutto mentre proseguivano parallelamente i lavori proprio sul titolo del quale vi parliamo oggi. Un city builder che tenta di coniugare gli stilemi classici della strategia con alcune idee in grado di offrire qualcosa di nuovo e rinfrescante.

Synergy è disponibile dal 16 Aprile per PC (via Steam).


Versione testata: PC


Non sono morto a SOL 18

Se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, in Synergy questo adagio diventa un vero e proprio biglietto da visita.

Impossibile infatti scindere qualsivoglia analisi dallo stile artistico della produzione. Si tratta di uno sforzo semplicemente spettacolare, al tempo stesso vibrante e desolato, in grado di omaggiare i lavori dell’artista francese Jean Giraud. Una mescolanza di colori pastello vivaci e paesaggi brulli che animano una natura al contempo amica ed avversaria. Dettagliato e rilassante nel suo essere altresì ricchissimo di animazioni, il colpo d’occhio attribuisce a Synergy una personalità e riconoscibilità ben distinta. Elementi che permettono al progetto di sapersi distinguere nel vasto mare della concorrenza del genere.

Ah, i city builider: rilassanti come pochi altri generi… almeno finché le cose non si complicano.

Una ricchezza visiva che si articola attraverso un mondo suddiviso in regioni e biomi diversi, in grado di affascinare con sorprese continue. Evidenti (ed apertamente dichiarati) sono gli omaggi a titoli come Pharaoh & Caesar, The Wandering Village, Frostpunk e Timberborn.

Uno splendore estetico che nasconde qualche requisito hardware più significativo di quanto si potrebbe immaginare a prima vista, complice forse una ottimizzazione non proprio esaltante. Synergy richiede infatti almeno un processore Core i3 o equivalente (consigliato i5 o superiore), con 8 GB di RAM (16 preferibili) ed una scheda video da 6GB di VRAM. Ingenuamente avevamo immaginato che si trattasse di un titolo in grado di garantire buone performance anche sui dispositivi meno ruggenti, cosa che invece non si è rivelata scontata all’atto pratico. Nulla che un po’ di esperimenti con i settaggi interni non possa risolvere, sia chiaro. Ma se cercate da Synergy il tipico titolo in grado di girare senza problemi su qualsiasi configrazione, forse potreste trovarvi a dover rinunciare a qualche feature.

L’avventura sarà lunga e complessa.

Usare tutte le mie conoscenze per portare il culo via da qui!

Tuttavia, lo sappiamo: l’apparenza, talvolta, inganna. Dietro una presentazione visiva confortevole (o cozy, in stile anglosassone) si nasconde un city builder che sa essere spietato.

Accanto ad una classica modalità libera, Synergy presenta due campagne narrative che richiederanno la costruzione di un insediamento. Al di là di meccaniche piuttosto ordinarie per il genere (realizzazione di una base, raccolta delle risorse, sblocco di edifici con funzionalità aggiuntive, ecc), il titolo di Leikir Studio pone l’accento sulle specificità della propria ambientazione. Oltre a trovarci in un ecosistema sconosciuto che richiederà una proverbiale cautela, la sua estrema inospitalità costringe i giocatori ad un approccio molto diverso. Synergy propone così un canovaccio deliberatamente ambientalista, in cui l’unica possibilità per uno sviluppo sostenibile passa dalla ricerca scientifica e, soprattutto, dal rispetto della natura.

Ogni struttura nasconde possibilità interessanti per raggiungere i vostri obiettivi.

Il city building si fa così survival, mentre il giocatore è chiamato non solo ad ottimizzare le classiche meccaniche di farming delle risorse per il miglioramento del proprio insediamento. Entra in gioco una necessità costante di studiare il mondo di gioco, in grado di celare opportunità e pericoli dietro gli sforzi per la conoscenza. Un cespuglio non è mai solo un cespuglio e può nascondere la chiave per la sopravvivenza. Alcune piante potrebbero reagire diversamente all’ambiente, essere al contempo tossiche e curative se approcciate con diverse lavorazioni, permettere di risolvere un problema di carestia come di causarlo.

Synergy, come suggerisce il nome, mette il giocatore nella prospettiva di un continuo e necessario scambio sinergico di informazioni con l’ecosistema. Si tratta di un aspetto tremendamente affascinante, addirittura didattico se vogliamo, che integra il forte messaggio di fondo. Senza il rispetto per la natura, il futuro è a rischio. E il gioco non ci andrà piano per mettervi di fronte alle conseguenze della noncuranza ambientale. Sfruttare eccessivamente una risorsa naturale potrebbe ad esempio provocare la sua estinzione (con relativa perdita definitiva dei suoi benefici), non tenere conto dei progressi scientifici potrebbe portare malattie incurabili e molto altro. Perché Synergy è soprattutto una sfida di sopravvivenza.

Il fascino della ricerca scientifica è uno degli aspetti migliori di Synergy.

Per fortuna… io sono un botanico!

Se i rimandi ad un famoso film di Ridley Scott non fossero già evidenti nella produzione (e in questa stessa recensione), in Synergy il vostro obiettivo primario sarà infatti la sopravvivenza.

La conoscenza scientifica assume un ruolo preponderante all’interno dell’economia ludica che deve tuttavia tenere conto anche di un altro elemento determinante. L’aridità del pianeta. Sopravvivere su un pianeta sterile non solo sarà una sfida costante, ma anche una guerra di nervi. Inizialmente dovrete fare i conti con esigenze modeste, come posizionare le prime tende all’ombra degli alberi. Progressivamente si passerà alle necessità di acqua pulita e maggiori quantità di cibo, arrivando a creare delle coltivazioni in grado di sostenere la popolazione. Poi ad un certo punto, arriverà la stagione secca e tutti i vostri meticolosi piani verranno ridotti in frantumi. Perché Synergy vi accompagnerà per mano, ma direttamente all’interno di un burrone.

Le coltivazioni sono fondamentali ma basta pochissimo per mandarle in rovina.

Il problema forse più consistente del titolo sviluppato da Leikir Studio è infatti legato alla sua difficoltà, che soprattutto all’inizio tende ad ergere uno scoraggiante muro nei confronti dei giocatori meno smaliziati. Le difficoltà dell’adattamento ad un ecosistema rigido è spietata, con alcuni picchi che tendono a sfociare nella frustrazione. Il motivo è da ricercare espressamente nella lettura di tutti i sistemi ludici di Synergy.

L’affascinante complessità imbastita dal team di sviluppo si scontra infatti con una eccessiva ristrettezza di spiegazioni (peraltro solo in inglese) ed un’atavica confusione di taluni elementi (come la disposizione del research tree, per dirne uno). A questo si aggiunge una interfaccia utente ricca ma decisamente migliorabile soprattutto sul versante della praticità, per un risultato in cui spesso il fallimento non trova una spiegazione formativa (come dovrebbe essere, in un city builder).

La struttura radiale del research tree è un po’ un casino.

Commento finale

Synergy è una pregevole dimostrazione delle abilità di Leikir Studio nel panorama delle produzioni strategiche. Quello che all’apparenza potrebbe sembrare un city builder accogliente e rilassante (complice uno stile grafico delizioso) rivela tuttavia un’esperienza tattica impegnativa e stimolante. Peccato che la difficoltà iniziale sia piuttosto significativa e che alcune meccaniche tendano a scivolare nel trial and error (anche per una chiarezza non molto incisiva da parte dei tutorial). Resta tuttavia un titolo valido, a tratti addirittura notevole, che consigliamo a tutti gli amanti del genere.

7.5

Synergy


Synergy è una pregevole dimostrazione delle abilità di Leikir Studio nel panorama delle produzioni strategiche. Quello che all'apparenza potrebbe sembrare un city builder accogliente e rilassante (complice uno stile grafico delizioso) rivela tuttavia un'esperienza tattica impegnativa e stimolante. Peccato che la difficoltà iniziale sia piuttosto significativa e che alcune meccaniche tendano a scivolare nel trial and error (anche per una chiarezza non molto incisiva da parte dei tutorial). Resta tuttavia un titolo valido, a tratti addirittura notevole, che consigliamo a tutti gli amanti del genere.

PRO

Stile grafico lodevole e ricercato | Il focus sulle interazioni ambientali è piacevole e rinfrescante | Impegnativo ed affascinante |

CONTRO

Alcune meccaniche non sono spiegate con molta chiarezza | L'approccio iniziale presenta una difficoltà sensibile | L'interfaccia di gioco non è granché chiara in alcune circostanze |

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