Recensione Thalassa: Edge of The Abyss, un’avventura fatta di misteri e rivelazioni!

I giochi di avventura guidati dalla narrativa a volte fanno difficoltà ad integrare un gameplay significativo. Questo è probabilmente il motivo per cui in giro ci sono svariati walking simulator. Alcuni titoli optano ad implementare enigmi basici o semplici strumenti per progredire, altri, almeno, si sforzano di fondere il gameplay con la storia, come accaduto in SOMA. Thalassa: Edge of the Abyss (sviluppato dallo studio indie norvegese Sarepta Studio e pubblicato da Team17 Digital Ltd) è un’avventura in prima persona simile, poiché prevede l’esplorazione di un relitto e chiede ai giocatori di risolvere misteri associando indizi trovati nel blu profondo. Mentre la premessa sembra piuttosto interessante, almeno sulla carta, in termini pratici, ci siamo trovati dinanzi ad un prodotto si buono ma anche un pochino acerbo. Vi diciamo tutto nella nostra recensione completa!


Versione testata: PC (Steam)


Siamo nell’anno 1905

Thalassa: Edge of the Abyss segue il protagonista (Cam), un subacqueo che condivide la sua passione con Alex. Durante le operazioni di ricerca a bordo della nave di recupero SS Thalassa del galeone spagnolo St. Catherine – affondato circa circa 300 anni prima nelle Antille, qualcosa va storto. Dopo uno strano incidente in acque profonde, Alex annega tragicamente proprio di fronte a Cam, portando il nostro protagonista alla solitudine, all’alcol e alla depressione. Diversi mesi dopo, la SS Thalassa ed il suo equipaggio affondano misteriosamente durante un viaggio di ritorno nello stesso luogo in cui Alex ha tragicamente perso la vita. Ciò, spinge Cam ad indagare su come è avvenuto l’affondamento. Mentre si cercano indizi su come l’equipaggio della Thalassa abbia incontrato il suo tragico destino, emergono prove che suggerirebbero che questo affondamento, così come la morte di Alex stesso, potrebbero essere parte di una cospirazione più grande …

Il gioco punta – a mezzo di un vero e proprio dramma psicologico immersivo – a raccontare una storia struggente, intrigante, dalle tinte piuttosto infelici e  all’insegna dell’introspezione, che si svolge completamente sotto le profondità oceaniche, dove i giocatori possono immergersi nell’esplorazione e nella scoperta di segreti (fra bugie e sabotaggi) sui personaggi (con storie umane e personali fatte di amore e gelosia, ambizione e paura, orgoglio e sacrificio) andando a svelare una trama più ampia dipanatasi all’interno della Thalassa stessa. Non possiamo parlare – per non incappare in spoiler – del momento culminante della narrazione del gioco, ma la riassumeremo così: la storia di Thalassa è qualcosa che non fa che migliorare man mano che procede.

La Thalassa me la ricordavo diversamente …

Gran parte del tempo lo abbiamo trascorso a bordo del relitto affondato della Thalassa. Muoversi sulla nave non è un’impresa semplicissima, con una serie di “ostacoli”, come porte chiuse e detriti, che bloccano i passaggi e rallentano il cammino. Per progredire (oltre ad avere un buon senso dell’orientamento, tranquilli, c’è anche una mappa consultabile), è infatti necessario, risolvere enigmi cercando indizi e raccogliendo prove che consentono di ricostruire cosa è successo. A differenza di altri giochi simili, il mistero non si svela automaticamente mentre si progredisce. Dovrete capirlo da soli, mettendo insieme gli oggetti che avete trovato per arrivare a una conclusione particolare. Andando nel menu di gioco, troverete una scheda “Misteri”. Proseguendo nel gioco, si sbloccheranno diversi misteri e una volta che sarete in grado di risolverli, verranno evidenziati di giallo. Dovrete visitare spesso il menu Misteri, perché risolvere un mistero in genere vi darà indicazioni sul prossimo obiettivo. E se non si dovesse riuscire a risolvere un mistero? Probabilmente avete mancato qualche indizio e converrà ritornare sui propri passi e in stanze già visitate. Navigare nel menu Misteri e guardare tutto ciò che avete trovato non è intuitivo come ci si aspetterebbe, e inizialmente ci siamo ritrovati un po’ a disagio.

Alcuni dei sistemi sono un po’ grezzi e raffazzonati, ma – il consiglio – è di andare oltre perché, una volta che vi sarete abituati, sperimenterete una narrazione piuttosto ispirata. Esplorare il relitto della Thalassa è assolutamente avvincente e a tratti emozionante. Dopotutto, Cam in passato ha vissuto e lavorato qui; le persone a bordo erano come una famiglia. Vedere aree ora in rovina (mobili, libri e altri oggetti galleggiano ovunque), sommerse dall’oceano, che in precedenza avevamo ammirato in tutta la loro gloria, è sorprendente e stranamente commovente. Ma è quando ci si inizia a muoversi per la nave, trovando foto, diari, documenti, lettere e registrazioni, che Thalassa: Edge of the Abyss dà davvero il meglio di sé. Con circa una cinquantina di piccoli misteri differenti da svelare, ci vuole un po’ di tempo prima che ciò che è successo alla Thalassa venga finalmente svelato. Man mano che la storia si dipana, vi farete travolgere da questa avventura story driven, grazie anche ad un doppiaggio di buonissimo livello.

C’è un cast vocale completo, fatta eccezione per il protagonista principale silenzioso, Cam. Immaginiamo che si tratti di un tentativo di mantenere il genere neutro del personaggio, in modo che ogni giocatore possa identificarsi completamente con lui. L’aspetto negativo è che l’assistente subacqueo di Cam, che funge da guida durante il gioco, Bailey, reagisce a cose che apparentemente ha detto proprio Cam ma che il giocatore non può né sentire né tantomeno leggere. Tale scelta, ci ha un po’ stranito, soprattutto a causa di alcuni dialoghi piuttosto carenti. Anche le opzioni di dialogo sono scarne, quindi tutto ciò che Cam potrebbe comunicare silenziosamente avviene automaticamente senza alcuna scelta da parte del giocatore.

Risolvere un mistero spesso porta a nuove domande e la bacheca delle deduzioni si riempie piuttosto in fretta. Quando una serie di segreti è stata scoperta con successo, si viene ricompensati con flashback concettuali (molto simili allo stile olografico di Deliver Us The Moon) di come Cam crede che le cose siano accadute. Si vede una versione in ombra di una stanza, con sagome dorate dei personaggi, un po’ come se ci si trovasse dietro ad una telecamera termica. Ma la differenze è che è possibile camminare in quella scena, guardarla (un po’ come accade in un filmato interattivo) da tutte le angolazioni e ascoltando i personaggi parlare. A volte potreste anche individuare un oggetto che uno di loro lascia cadere, così potrete andare a cercarlo nel mondo reale e usarlo per aprire un’area precedentemente bloccata. Gli strumenti – in salsa Metroidvania – come tronchesi e una chiave inglese – vengono utilizzati per l’esplorazione dei cancelli e ci sono – altresì – scorciatoie per aprirli.

Tutto ha una tinta che oscilla fra il bluastro ed il verdastro finché non ci si avvicina abbastanza alla luce, che rende tutto più tendente verso il marrone e al dorato. Ad accompagnare i nostro passi pesanti, e limitatamente ad alcuni luoghi, una debole musica ambientale. Se non ci fosse, la Thalassa sarebbe un posto silenzioso e tombale. Per farvi capire quanto tutto sia guidato dalla narrazione, la tuta di Cam non ha alcun tubo collegato alla superficie, né bombole di ossigeno da controllare e sostituire. Anche la lampada sembra funzionare con una batteria infinita. Questi sono elementi, che pensandoci, non hanno alcun senso, ma come anticipato, l’obiettivo dello sviluppatore è quello di dare l’opportunità al giocatore di dedicarsi ad un’esplorazione spensierata. Lo stesso vale per i nuovi punti di interesse che appaiono all’improvviso e che non era stato possibile notare prima, ma di cui Cam si accorge solo dopo aver fatto le giuste deduzioni.

Grafica e tecnica

In termini grafici, il titolo è veramente niente male. Non cerca di essere fotorealistico, infatti, i personaggi presentano fattezze cartoonesche e anche gli ambienti non sono chissà cosa; c’è però una bellezza quasi innaturale degli alloggi che furono e che gradualmente stanno arrugginendo e si stanno sgretolando mentre i pesci e altre creature marine attraversano le finestre rotte e le porte aperte. In termini tecnici, l’esperienza non è eccelsa. A partire dal bilanciamento audio (non dei migliori): anche con il volume degli altoparlanti al massimo, parte dell’audio è stato difficile da sentire (e poi – improvvisamente – siamo rimasti quasi assordati dagli effetti sonori successivi, veramente tarati verso l’alto). Abbiamo riscontrato anche qualche strano problema grafico, per lo più relativo all’illuminazione con alcune aree un po’ troppo scure, ma niente che abbia rovinato particolarmente l’esperienza di gioco. Giocando con una RTX 3080ti e un AMD Ryzen 7 5800X, non abbiamo avuto problemi a giocare con tutte le impostazioni su alto, ad ultra abbiamo riscontrato qualche lieve calo e singhiozzo.

Commento finale

Thalassa: Edge of the Abyss, racconta una storia struggente, intrigante, dalle tinte piuttosto infelici e all’insegna dell’introspezione, che si svolge completamente sotto le profondità oceaniche. Esplorare i resti della nave – a patto di superare le fasi iniziali – è assolutamente avvincente, e decifrare i suoi misteri (più di cinquanta) ci ha tenuto impegnati dall’inizio alla fine. Sì, alcuni elementi non funzionano benissimo, come ad esempio i menu – un po’ difficili da navigare ed utilizzare – ma andando oltre e chiudendo un occhio, farete davvero fatica a smettere di giocare a questa avventura fatta di misteri e rivelazioni.

7.5

Thalassa: Edge of The Abyss


Thalassa: Edge of the Abyss, racconta una storia struggente, intrigante, dalle tinte piuttosto infelici e all'insegna dell'introspezione, che si svolge completamente sotto le profondità oceaniche. Esplorare i resti della nave - a patto di superare le fasi iniziali - è assolutamente avvincente, e decifrare i suoi misteri (più di cinquanta) ci ha tenuto impegnati dall'inizio alla fine. Sì, alcuni elementi non funzionano benissimo, come ad esempio i menu - un po' difficili da navigare ed utilizzare - ma andando oltre e chiudendo un occhio, farete davvero fatica a smettere di giocare a questa avventura fatta di misteri e rivelazioni.

PRO

Ambienti sottomarini incredibilmente realistici | una storia toccante | ampia profondità dei personaggi |

CONTRO

Mix audio altalenante | qualche bug e glitch grafico | i menu e i sistemi sono un po' macchinosi da navigare | dialoghi carenti |

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