Dopo oltre dieci anni di avventure a Tamriel, The Elder Scrolls Online entra in una nuova era. Non si parla più di capitoli annuali, ma di stagioni, aggiornamenti distribuiti nel tempo e contenuti live service più agili. Seasons of the Worm Cult – Part 1 è la prima grande prova di questo nuovo corso, un’espansione che si presenta come seguito diretto della trama del gioco base e che rilancia il Culto del Verme in una forma tanto familiare quanto più minacciosa.
L’isola di Solstice, nuova ambientazione esotica della stagione, ospita una storia densa di misteri, ambientazioni suggestive e scelte di design pensate per arricchire tanto l’esperienza narrativa quanto quella ludica. E se l’abbandono della classica formula dei “capitoli” poteva generare dubbi, questa prima parte li dissolve con decisione.
Versione testata : PC
Gameplay: tra continuità e trasformazione
Il gameplay di Seasons of the Worm Cult – Part 1 si inserisce perfettamente nel solco tracciato da oltre dieci anni di avventure a Tamriel, ma lo fa con una leggerezza inedita per un contenuto così denso. L’esplorazione di Western Solstice alterna fasi contemplative a combattimenti sempre ben ritmati, in cui la nuova meccanica delle sottoclassi si rivela una vera rivoluzione per il meta di gioco. I nemici del Culto del Verme non sono semplici bersagli da abbattere, ma puzzle da risolvere con build sempre più ibride, mentre le nuove World Boss e Delve costringono a ripensare tattiche e ruoli anche per i giocatori veterani. Il Trial “Ossein Cage” infine si conferma il cuore PvE dell’espansione, sia per la qualità della sfida che per il design ispiratissimo, un misto tra horror corporeo e misticismo da culto antico.

Solstice, il ritorno del culto e la Writhing Wall
Il cuore dell’espansione è la parte occidentale di Solstice, un’isola tropicale dove i membri del Culto del Verme hanno eretto la Writhing Wall: una barriera magica alimentata da anime imprigionate che divide la zona e, per ora, impedisce l’accesso a Est. Un muro letterale e simbolico che pone un chiaro spartiacque tra ciò che è già disponibile e ciò che verrà nella seconda parte della stagione, prevista per fine anno.
Il racconto è ben scritto, oscuro al punto giusto e ricco di riferimenti al passato, ma anche accessibile per chi decide di approcciare ESO da qui, grazie a una gestione intelligente delle missioni principali. Le novità non si fermano però al lato narrativo: Part 1 introduce anche una nuova trial da 12 giocatori (Ossein Cage), boss mondiali, una public dungeon, delves e una quantità imponente di collezionabili, tra antiquities, pet, mount, stili di crafting e set armatura esclusivi.
Longevità e contenuti endgame
Una delle sorprese più piacevoli di Seasons of the Worm Cult – Part 1 è l’equilibrio tra accessibilità iniziale e profondità endgame. Western Solstice offre decine di ore di contenuti anche per i giocatori più avanzati, grazie a sfide ad alto tasso tecnico come l’Ossein Cage, ai nuovi set perfetti per ottimizzare le build e alla qualità dei boss del mondo, che mettono alla prova anche i gruppi più organizzati. La curva di difficoltà è ben calibrata e premia l’approccio tattico, spingendo i giocatori a esplorare le nuove sinergie introdotte con le sottoclassi.

Sottoclassi e Hero’s Return: due novità che fanno la differenza
Il cambiamento più significativo dal punto di vista del gameplay arriva con l’Update 46, incluso per tutti i giocatori e rilasciato in parallelo alla nuova stagione. Questo aggiornamento introduce il sistema delle sottoclassi, che consente di sostituire fino a due delle tre linee di abilità del proprio personaggio con quelle di altre classi. Un’aggiunta rivoluzionaria per chi cerca build originali, ibridazioni mai viste prima e un grado di personalizzazione che avvicina ESO a giochi come Destiny 2.
Ogni build può ora essere progettata con una libertà senza precedenti, e la comunità ha già cominciato a sperimentare combinazioni che sembravano impensabili solo pochi mesi fa. La possibilità di fondere abilità di classi diverse genera una profondità strategica degna dei migliori RPG occidentali, dando nuova linfa anche ai contenuti legacy come i dungeon storici e le arene.
Il secondo elemento chiave è il sistema Hero’s Return, pensato per riportare in gioco gli utenti assenti da tempo. Funziona con una missione di reintroduzione, premi giornalieri e tutorial rinnovati, ed è sorprendentemente efficace nel ricollegare i fili dell’esperienza anche dopo anni di pausa.
Esperienza utente e ritorno dei veterani
Una delle mosse più intelligenti di questa prima parte della stagione è l’aver pensato anche a chi non accede a Tamriel da tempo. Il sistema Hero’s Return, infatti, accompagna i veterani in un percorso di reintroduzione soft, privo di frustrazione, con ricompense concrete fin dai primi login. L’aggiornamento ha migliorato in modo netto la qualità dell’interfaccia e della mappa, rendendo più facile anche per un neofita comprendere dove andare, cosa fare e come personalizzare la propria avventura. Il supporto agli add-on su console (in arrivo a fine giugno) è la ciliegina su una torta pensata davvero per tutti.

Ricompense, oggetti e nuove armature
A livello contenutistico, Part 1 è una miniera d’oro. Oltre alle 213 nuove decorazioni per la casa, i giocatori troveranno tre nuovi oggetti mitici, una lunga lista di set trial, set overland e set craftabili, tutti pensati per stimolare build creative e strategie inedite. Spiccano i set Kazpian’s Cruel Signet e Harmony in Chaos, ideali per i danni ad area e il gioco di squadra, o ancora Recovery Convergence, pensato per chi gioca da healer e cerca nuove sinergie nei dungeon.
Interessante anche l’introduzione del Furnishing Vault per gli abbonati ESO Plus, che permette di immagazzinare fino a 500 pezzi di arredamento unici, riducendo lo stress da inventario e aumentando la personalizzazione degli spazi abitativi.

Un’espansione solida, con lo sguardo rivolto al futuro
Più che una semplice nuova zona, Seasons of the Worm Cult – Part 1 è una dichiarazione d’intenti. Segna l’inizio di una nuova era per The Elder Scrolls Online, con un approccio stagionale che – se proseguirà con questa qualità – potrebbe garantire nuova linfa vitale all’MMO di ZeniMax. La suddivisione in due parti non limita l’esperienza: la porzione già disponibile è ampia, ben costruita e densa di contenuti, con la promessa di ulteriori evoluzioni nei prossimi mesi.
A rendere tutto più fluido ci sono anche le migliorie generali all’esperienza utente, dai tutorial dei Wayshrine rinnovati alla mappa più leggibile, passando per una gestione più pratica delle Master Writs.
Un’economia del gioco finalmente più leggibile
Con l’introduzione del Furnishing Vault per gli utenti ESO Plus e la nuova gestione delle Master Writs, Seasons of the Worm Cult migliora sensibilmente anche uno degli aspetti più tecnici e spesso criticati del gioco: la gestione delle risorse e dell’inventario. Finalmente non è più necessario passare ore a liberare spazio o a fare micromanagement di oggetti ripetitivi: tutto è stato razionalizzato. Il gioco restituisce tempo prezioso al giocatore, che può tornare a concentrarsi sull’avventura invece che sullo zaino.
Commento finale
The Elder Scrolls Online: Seasons of the Worm Cult – Part 1 è un’espansione che riesce a essere accessibile, profonda e appagante. Più che una semplice aggiunta, rappresenta un punto di svolta. E se il futuro di ESO seguirà questa direzione, c’è davvero motivo di essere ottimisti. Questa è la prima volta che ZeniMax rompe con il modello “capitolo annuale” e abbraccia una vera serialità episodica. Il risultato è una narrazione più snella, ma anche più incisiva, che può permettersi colpi di scena e approfondimenti senza doverli concentrare tutti in un solo pacchetto narrativo.





